Che ci crediate o no, non c'è veramente nulla (di decibellaggio così basso) che mi tolga il sonno come quel ca**o di pc lasciato acceso per scaricare col mulo! Con il suo basso ronzare e quel led tremolante che mi bucava le palpebre.
Con la mia ex era un litigio continuo. Ce la passavamo decisamente male abitando in una sorta di garage arredato in una casa sperduta nel salernitano, alle pendici delle montagne.
Non c'erano i riscaldamenti e c' era un umidità terribile, sui muri fiorivano le muffe, sulla porta (una di quelle un acciaio da officina) l'umidità condensava e colava al pavimento in rivoli chepestavamo sporcando ovunque. Per non parlare delle pozzanghere che si creavano quando pioveva, dato che non c'è ra battiscopa e tutta l'acqua dalla soglia penetrava in cucina. Acqua calda per lavarsi c'era a volte si, a volte no, a causa di uno scaldabagno vecchio e malfunzionante. Tutta casa ingombra dei suoi arnesi da tappezziera, con pezzi di stoffa e legno trascinati ovunque dai 2 cagnolini che vivano con noi. Fuori era una sorta di fogna a cielo aperto: i proprietari, che abitavano al piano di sopra, buttavano gli avanzi dalla finestra o li gettavani un una buca dell'orto in un rudimentale tentativo di compostaggio, col risultato che intorno a casa la notte era un ricircolo continuo di cani randagi e malati che venivano a sciacallare degli avanzi defecando ovunque e lamentandosi tutta notte. C'erano così tante zecche che ogni volta che rientravamo a casa dovevamo toglierle con le pinze dai tacchetti delle scarpe e bruciarle, e poi metterci a cercarle tra le dita dei cani trovandone non meno di una decina tra tutte e due. Il cane del padrone non godeva delle medesime accortezze e fu lasciato morire dissanguato sulla soglia di casa, mentre questa sottospecue di bruto, che ad appena 45 anni riteneva superfluo curarsi i denti e ne aveva persi la metà senza rimpiazzarli, che allevava due bambine obese i cui strilli sguaiati riempivano l'aria tutto il giorni, che aveva sposato una tizia con il fusico di mia nonna che vestiva coi panni di una dodicenne e che si scoprì facesse pure mezzo la battona, questo subumano dicevo, privo di ogni apparente sensibilità o barlume di intelletto, accumulava montagne di rottami, plastica e rifiuti sulla collina retrostante casa per incendiarli con cadenza trimestrale. Con la consequenza che, alle piogge torrenziali che periodicamente si abbattevano sul luogo, le ceneri e i resti incombusti si riversavano nel cortile e giardino circondante la casa formando una mefitica palude in cui galleggiava di tutto.
Ecco, in tutto questo, io non riuscivo a dormure a causa di quel pc acceso e pensavo ad occhi chiusi: lascia almeno che dorma. Lascia che dimentichi la miseria in cui mi son cacciato. Lascia che sogni e che nel sogno creda di essere nella realtà e che questo sia solo un incubo partorito dalla mia mente stanca. Fammi dimenticare che ho lasciato una casa comoda a Roma e un piccolo benessere solo perché ti voglio bene e tu non vuoi o non puoi andare via di qui. Lasciami illudere nel sonno di avere ancora dignità e di essere una persona rispettabile. LASCIAMI DORMIRE SPEGNI QUEL CAZZO DI PC PER DIO!
@:foreros: ma guarda un pò quanta merda mi hai riportato a galla con un semplice topic e una frase innocente...