Ti sbagli. Lo svantaggio è inserito come parte del regolamento ed obbliga il lettore a giocare in modo diverso rispetto alla norma, influendo costantemente nel gioco.

Conquistare credibilità tramite i maggiorenti dello stesso seme del personaggio scelto, risulta più difficile che farlo con gli altri semi (in virtù del regolamento). Lo svantaggio, a mio avviso, è ben rappresentato proprio in questa difficoltà aggiuntiva... mi meraviglia che tu insista sulla mancanza dal lato narrativo, dato che quel lato è assente praticamente in toto.

Heimdall di Bifrost ha scritto:

secondo me lo 'svantaggio' che affligge il protagonista è solo una parola, buttata lì un'unica volta nel corso del prologo senza nessun altro effetto pratico sulla narrazione (?); un elemento di differenziazione che avrebbe potuto essere agevolmente sostituito con qualunque altro (verdi, bianchi, rossi, oppure franchi, longobardi e bizantini) senza che questo incidesse in alcun modo sull'andamento del corto.

gpet74 ha scritto:

Se invece che zoppo, storpio e orbo le differenzazioni fossero state Giallo, Verde e Blu non avrebbe fatto nessuna differenza.

Beh, ma infatti lo svantaggio non è di tipo fisico. Non è che il protagonista è svantaggiato perchè zoppica. Il protagonista è svantaggiato perchè, in quanto zoppo, la sua credibilità è nulla nei confronti degli altri membri del suo stesso seme. La cosa è molto coerente con quanto succedeva nella realtà nei regni passati.

Sullo svantaggio fisico: chiaro che non c'e' ...dal momento che e' un gioco di carte!
Premesso questo, ho trovato che sia stato inserito (come concetto) in modo lodevole. Spiegando che l'handicap ti squalifica agli occhi della tua gente e mettendo in piedi tutta una serie di meccanismi.

Dal mio punto di vista questo è l'unico corto che interpreta in maniera ineccepibile la questione dello svantaggio...
Su tutti gli altri, avrei qualcosa da ridire, piuttosto, perchè ai fini del gioco tale svantaggio praticamente era inesistente.
Vabbeh...