Ho terminato la lettura di L'isola dei Misteri. E l'ho trovato divertente!
Sorvolando sul fatto - già notato da Spadadelsole - che siamo oppressi da una madre dominatrice, il libro scorre in modo piacevole e si gioca davvero, con scelte "importanti" e vincolanti per la continuità della storia.

Il libro inizia in sordina, con una prospettiva di lavoro in Grecia (anche se di lavoro ce ne sarà ben poco), le giornate trascorrono conoscendo gente, facendo cose, creando sinergie (insomma, scazzo più totale). Tra una lezione di windsurf ed un appuntamento galante, scopriamo di questi misteriosi scavi che si svolgono nell'isola accanto, e chiederemo al nostro accompagnatore (può cambiare di partita in partita, tipo le Arti Ramas) di trascorrere una giornata in visita al sito archeologico.
Unico possibile intoppo, l' "amico" non meglio definito che ci raggiungerà dagli States: amico del cuore, fidanzato, trombamico, non è ben chiaro cosa rappresenti per noi, ma cercherermo di scrollarcelo di dosso per proseguire le nostre indagini.

E qui, nel 20% finale del libro, dopo una BELLA premessa costituita da ciò che abbiamo scoperto, il libro perde colpi di paragrafo in paragrafo. Da quando metteremo piede nelle catacombe, il destino non è più stabilito dalle nostre scelte, ma dal caso. Flippa una moneta, rolla un dado, pesca una carta, scegli un bastoncino... credo di aver tirato il dado per almeno dieci paragrafi quasi consecutivi, con il fallimento che conduce al termine prematuro dell'avventura. Anche quando ci si trova davanti ad una decisione, una scelta vale l'altra: vai a nord, sud o est? A nord e sud muori. Tocchi la pietra, la leva o la sporgenza? La leva o la sporgenza muori. Se tocchi la pietra scopri che "la pietra reca il simbolo di Afrodite" e graziarcà, non me lo potevi dire prima? E poi quale mai sarà il simbolo di Afrodite, bho...

Tuttavia, superando questo dedalo di "scelte" casuali, con una certa dose di fortuna si arriverà alla scoperta della statua in oro e avorio di Afrodite. Finita qui? No, il libro ci regala ancora molto: dobbiamo fermare i contrabbandieri, altrimenti che eroine siamo? E allora tira il dado, pensa il numero, gira la ruota, scegli la pallina, estrai la pagliuzza e forse forse non finiamo a mare. Peccato, perché per i primi tre quarti di libro era stato tutto quanto stabilito dalle nostre scelte, ma il finale risolto in questo modo lascia un po' troppo l'amaro in bocca.