"Il mio nome è Ragnarr e sono uno di coloro che voi cittadini chiamate 'barbari'. Sono temprato da dozzine di battaglie e non temo la stregoneria, né gli abomini che si rintanano nei sotterranei. Una volta data la mia parola, eseguirò quanto promesso senza esitazione, o morirò nel tentativo!"

Il crociato fa un passo avanti, lo sguardo assente mentre porta il pugno destro al petto. "Constantine Sineterra, capitano... ex capitano della V compagnia dei cavalieri di Selentium, specializzato nella distruzione di non morti. Impegno la mia parola nel portare a termine la missione, ma mi attengo al Codice della Cavalleria secondo il giuramento della mia investitura. Pertanto, vi informo sin d'ora che rifiuterò di compiere qualsiasi azione che contrasti con detto codice." Compie un breve inchino, per poi farsi da parte.

Il ragazzo si passa altezzosamente una mano fra i rossi capelli e dichiara: "A causa di questi, sono chiamato 'il Rosso', ma non ho intenzione di dire altro su di me. Chi già mi conosce, sa chi sono, degli altri non mi importa molto...".
Dopodiché torna a posarsi alla parete da cui si era momentaneamente sollevato.

"Bene bene, prego accomodatevi"
Dice mentre vi viene incontro per stringervi la mano, mentre ripete i vostri nomi uno ad uno nel tentativo di memorizzarli
"Signor Ragnarr, Lady Lorelai, Sir Ketharr, Sir Constantine, e...." "Dormrim. Callus Dormrim" risponde secco il monaco.
"Callus Dormrim... vedrò di ricordarmelo. E naturalmente ci sei anche tu, ragazzino. Il rosso, giusto? Che soprannome da duri!" Il mago fa l'occhiolino al Rosso, nel tentativo di sembrare simpatico, ma non sembra che il ragazzo gradisca molto....
Ketharr rimane silenzioso e in disparte.
"Dicevo, accomodatevi pure. Immagino sarete stanchi, prego venite, vi mostro i vostri alloggi"
Balhazar vi guida nei meandri della villa.
Gli ambienti interni sono stranamente vuoti: in pochi abitano la reggia del mago, e ancor meno sono le guardie.
Vi viene da pensare che in poco tempo siete passati da un luogo affollato e frenetico alla più assoluta calma e pace.
Pian piano anche il sole cala all'orizzonte. Calma e placida, la luce naturale lascia la villa. Se non ci fossero le candele di Balhazar, sareste nella più assoluta oscurità.
È notte, la vostra prima notte a Krarth.
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Dopo un periodo che sembra interminabile, finalmente il mago si ferma, si trova davanti ad una grande porta blu.
"Questi" annuncia Balhazar spezzando la tensione - una tensione così forte che neppure il Rosso aveva osato interrompere - "Sono i vostri alloggi.
Avrete tutta la notte per riflettere e formare alleanze. Domani, mattina verrete sottoposti alla valutazione e capirò chi sarà adatto ad entrare nella mia squadra"
Con un braccio il mago spinge la pesante porta blu e voi finalmente siete liberi di sbirciare all'interno.
Si tratta di una semplice stanza, decisamente spoglia, a pianta rettangolare, la porta si trova su uno dei due lati maggiori. A destra e a sinistra della porta, attaccati ai muri, ci sono due letti a castello e ce ne sono altri due dall'altro lato della stanza, per un totale di otto posti, sufficienti per voi.
Dopo che tutti siete entrati, il mago vi dà un ultimo saluto, per poi sparire fra i corridoi della villa.
"A domani mattina, miei futuri campioni"

Ragnarr entra a grandi passi, si leva gli stivali e getta la sua roba sul letto più lontano dal Rosso.
"Qualcuno ha qualcosa da fumare?" chiede, tirando fuori una vecchia pipa di radica.