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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

INTERVISTA LGL: Aloona / Pelgrana

INTERVISTA LGL: Aloona / Pelgrana

Mese caotico, questo... Avevo in programma tre interviste a dicembre prima di Natale, ma non sono riuscito a caricarle.
Rimedio oggi: meglio tardi che mai.
Parleremo della serie EL Oltre l’Incubo, e lo faremo con Aloona e Pelgrana.
Poi ci sarà modo di fare un accenno anche ad un’altra serie EL, cioè Oberon.
Buona lettura a tutti, e tanti auguri di buon Natale.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.



Eccoci giunti al Livello 3. Ti aspettavi di arrivare fin qui quando hai fatto la prima intervista?
Aloona: *Toccando ferro* Cominciamo bene...
Pelgrana: No, pensavo che il gioco si limitasse a un girone, ma meglio così! Questa è la terza intervista della mia vita, un bel traguardo dunque!
Stavolta parleremo esclusivamente di librogame. Si può dire che oggi il settore stia vivendo una seconda giovinezza?
Aloona: Incredibile, ma vero: direi di sì. L’argomento è comunque controverso: cosa si intende per seconda giovinezza? Se si parla di un nuovo boom, pari a quello che ebbe ai suoi esordi, non credo che ci si arriverà mai più; se di un rinnovato interesse da parte di un pubblico giovane, ma pur sempre minoritario, direi che l’interesse si è innalzato molto e il fervore con cui vengono accolte nuove uscite all’interno di questo pubblico è incoraggiante. Resta sempre che il maggior interesse è suscitato per lo più da riedizioni dei vecchi miti, mi piace comunque l’idea che le nuove generazioni possano conoscerli e riviverli al meglio.
Pelgrana: È una questione di mercato, i vecchi fasti rappresentano un settore che si può ancora mungere (vedi i vari reboot cinematografici). Onestamente, penso che la nostra passione appartenga a un'epoca passata e sia una faccenda per noi nostalgici. Questo non toglie il fantastico lavoro di LGL, ma penso che qui si tratti di passione (appunto) e perseveranza, non di seconda giovinezza.
Rispetto a quando eri bambino/a, cosa è cambiato nel tuo approccio alla lettura dei librogame?
Aloona: Beh, è chiaro che se oggi mi emoziono ancora molto per una buona lettura, di certo ho smesso di “credere” ai draghi o di poter diventare, un giorno, un grande mago; ma questo vale per ogni genere di lettura. Inoltre, le esigenze narrative sono molto più alte e, volente o nolente, portano a sentire la mancanza della complessità propria di un romanzo, sacrificata nel LG per ovvie ragioni di gioco e target. Ciononostante, rileggo ancora molto volentieri le mie serie preferite e devo dire che non mi hanno delusa col tempo.
Pelgrana: Ora rispetto molto di più le regole e leggo in maniera meno compulsiva, godendomi il testo nella sua affascinante essenzialità.
Parliamo un po' di Oltre l’incubo:
-   Quale dei due volumi ti è piaciuto maggiormente?

Aloona: Bella domanda, li ho trovati entrambi affascinanti. Tuttavia, il secondo volume mi ha emozionato di più per la comparsa di personaggi come Toth: per una ragazzina col sogno di fare l’egittologa fu un brivido vero. Quella scena mi restò così impressa che nell’unico libro che abbia mai pubblicato mi concessi una citazione, facendo apparire Toth al protagonista di una delle fiabe.
Pelgrana: Amo indifferentemente entrambi perché sono diversi l'uno dall'altro. Ho letto più volte il secondo, che ha una trama più dinamica, mentre il primo ha un'atmosfera più omogenea. Due capolavori della letteratura d'infanzia, oltre che dei librogame.
Che ne pensi delle ambientazioni?
Aloona: Le adorai. Sono una grande fan dei miti di Chtulu e la forte ispirazione fu l’altro aspetto che mi fece amare la serie.
Pelgrana: Perfette. Abbracciano tutto l'immaginario horror/poliziesco del 19mo/20mo secolo: Lovecraft, Conan Doyle, zombie, antico Egitto, Indiana Jones, sci-fi, nebbia, brughiera, miniere... Un mondo per me unico e avvincente, dove da ragazzino volevo davvero essere protagonista.
Del sistema di gioco?
Aloona: Se devo essere sincera, non me lo ricordo così bene e non ho voglia di andare a spulciarlo, ma ricordo che al tempo mi piacque molto.
Pelgrana: L'unico sistema di gioco che ho trovato intrigante è stato quello di Lupo Solitario, per via delle Abilità Ramas; per il resto, questo è un aspetto che trovo trascurabile.
Dei combattimenti?
Aloona: Quelli me li ricordo bene! Il bastone! Quanto ho amato quel bastone! Ricordo che derubai mia nonna di un bastone da passeggio dalla testa lavorata, che teneva in casa, forse un ricordo di mio nonno, immaginando di essere un’investigatrice dell’occulto con la sua arma.
Pelgrana: Fanno parte del gioco quindi vale quello che ho appena scritto. Nei GdR possono dare spessore all'avventura, se affrontati con una narrazione spettacolare; nei librogame è solo lancio di dadi.
Il personaggio che ritieni più misterioso?
Aloona: Se si può considerare un personaggio, l’astronave vivente. Fantasticamente straniante. Una sensazione analoga me l’avrebbe data in futuro solo la cattedrale di carne Tzimisce in Vampire The Masquerade.
Pelgrana: Quando l'ho letto la prima volta, da ragazzino, ricordo la sottile inquietudine che ho percepito nell'incontrare il colonnello Schroeder.
Oltre l’incubo ti ha mai spaventato durante la lettura?
Aloona: Inquietato molto, spaventato mai. La componente fantastica e avventurosa contribuisce a stemperare molto quella orrorifica, in pieno stile anni ’80 direi, e anche per questo mi piaceva tanto.
Pelgrana: Sempre. L'inizio de Il Regno dell'Ombra mi ha terrorizzato da subito, e ricordo la sensazione di angoscia nel visitare le miniere e incontrare gli zombi. Ripeto, una narrazione esemplare e quasi unica, nel mondo dei librogame. Una perfetta immedesimazione nella storia. Tutto è magistralmente scritto per rendere sottile il velo che separa la realtà dall'immaginazione.
Che ne pensi dello stile delle illustrazioni?
Aloona: Grottesche, generalmente non il mio stile, ma perfette per quello dei libri. Belle soprattutto le creature delle miniere.
Pelgrana: Angosciante. Ricordo (e rivedo) i particolari sfondi completamente neri che accompagnano i primi piani, come se lasciassero intuire che al di là... c'è solo paura e mistero.
Rispetto alle altre serie, cos’ha in più Oltre l’incubo?
Aloona: Un pregio fondamentale: a differenza di altre viste nel mondo dei LG (ad esempio e solo per quanto mi riguarda, AD&D), non fa rimpiangere il mondo cui si ispira e riesce a citare senza plagiare, introducendo una serie di elementi originali.
Pelgrana: La capacità di riprodurre l'atmosfera in maniera unica. Una storia avvincente e matura, che scatena la fantasia e fa vivere un'esperienza memorabile.
Se potessi apportare miglioramenti alla serie, cosa sceglieresti?
Aloona: Farei uscire il terzo volume! bigsmile
A parte questo, non sarebbe stato male contemplare un secondo protagonista con cui poter giocare, magari una donna, sulla scia di videogiochi analoghi come “Alone in the Dark”. All’epoca andava parecchio.
Pelgrana: Non toccherei nulla di un simile capolavoro, ma ora forse eliminerei i combattimenti, sostituendoli con un sistema di scelte in cui compiere la migliore risolve tutto il combattimento.
Descrivi un momento della storia che ti ha colpito particolarmente.
Aloona: L’ho già fatto. Ci aggiungo l’ingresso nell’astronave vivente.
Pelgrana: Ricordo quando ho esplorato per la prima volta la miniera: non avevo mai vissuto un'esperienza così paurosa, non avevo mai letto niente del genere. Ero terrorizzato ma impossibilitato a staccarmi dalle pagine del libro! Il diabolico fascino della Paura.
Impazzimenti e morti: cosa ne pensi?
Aloona: Sui primi sono esperta, sulle seconde... ci stiamo attrezzando. A dirla tutta, gli “impazzimenti” facili sono uno degli aspetti per cui detestavo il gioco di Chtulu, li trovo quasi ingestibili e troppo frequenti, ma nel cartaceo e come ID funzionano chiaramente alla grande.
Pelgrana: Assolutamente pertinenti all'avventura.
Se proprio dovessi trovare un difetto alla serie, quale potrebbe essere?
Aloona: Il protagonista è troppo impersonale e poco connotato. Ciò può essere un’arma a doppio taglio: gradita da chi si concentra di più sull’avventura e vuol sentirsi davvero libero di proiettarvi sé stesso, sgradita a chi vuole affezionarsi anche a un’idea precisa di eroe e seguire le sue vicende. Io sono più per la seconda.
Pelgrana: Come ho detto precedentemente, sostituirei i combattimenti con paragrafi che pongono una decisione risolutiva.
Se fosse dipeso da te, come sarebbe potuta continuare la serie?
Aloona: Nell’unico modo possibile: il male ritorna più incazzato di prima e solo noi, con le conoscenze acquisite nel corso delle prime avventure, possiamo dare una speranza all’umanità! Magari qui ci mettiamo la famosa spalla che mancava.
Pelgrana: Sono un appassionato di libri che trattano il cosiddetto nazismo esoterico, e cioè le implicazioni di quella folle ideologia con magia e occultismo. In questo senso le idee su come proseguire una serie del genere si sprecano, basta pensare a Hellboy o Indiana Jones. Io avrei visto bene il terzo volume ambientato in un paesino della costa a nord della Germania, una rivisitazione de La Maschera di Innsmouth di Lovecraft, e poi folli nazisti che compiono rituali massoni all'interno della Foresta Nera, Shub-Niggurath, un viaggio nell'oceano fino alle Montagne della Follia, un tranquillo paesino della provincia americana che cela un terribile segreto – un IT che alcuni nazisti espatriati continuano ad adorare – e, perché no, un bel viaggetto nel Pacifico fino a R'lyeh per salutare il grande Cthulhu.
Se è vero che la paura fa 90, quale potrebbe essere la quaterna vincente giocata da un'abitante dello sperduto villaggio del Galles?
Aloona: 90 – 60 – 90 – 42: la paura, le misure della spalla femminile che tutti nel Galles vorrebbero vedere, la paura ritorna, la soluzione di ogni problema.
Pelgrana: 85: l'anno in cui vennero pubblicati i due libri in UK (1985);
9: la maglia del leggendario gallese Gareth Edwards, autore coi Barbarians, nel 1973, della meta più bella di tutti i tempi: novanta metri di corsa, sei passaggi, ventitré secondi di azione;
20: il numero che compare nel codice postale della zona dove gli autori hanno collocato il villaggio immaginario di Bryn Coedwig;
2 (ovviamente): i numeri totali di questa fantastica serie.
Advanced D&D o Detective's Club?
Aloona: DC tutta la vita.
Pelgrana: Mille volte Detective's Club! Ho pure scritto la recensione de L'Antiquario per LGL.
Qual è la regola/caratteristica dei pg più stupida/inutile che hai mai letto in un librogame?
Aloona: Oddio, mi chiedi di conoscere qualsiasi serie edita da EL e compagnia... basandomi sulle mie modeste conoscenze, forse non tanto una caratteristica del pg, ma una specialità: il combattimento con le asce e le accette in Lupo Solitario. Mai usata una volta in tutta la mia carriera.
Pelgrana: Tutto quello che riguarda La Creatura del Male!
Un regolamento che non preveda caratteristiche del pg può essere un buon regolamento?
Aloona: Tutto può essere un buon regolamento, se ben calibrato e molti dei Corti di LGL ce l’hanno dimostrato, non prevedendo affatto caratteristiche o addirittura regolamenti veri e propri. A me, personalmente, fa una gran tristezza non poter dare delle caratteristiche al mio personaggio, ma credo sia un vizio da giocatrice accanita di ruolo e amante dei personaggi romanzeschi, come già sottolineato.
Pelgrana: Assolutamente sì, io mi divertivo molto con Detective's Club o Time Machine.
Qual è l’ambientazione che proprio non sopporti?
Aloona: Tutte quelle che prevedono motori e ninja. Mi annoiano a morte.
Pelgrana: Ad un certo punto è diventato insopportabile il fantasy, perché era veramente dappertutto. Ho un po' di nausea a ricordare Antica Grecia: i librogame sono ben fatti, ma non ho mai amato l'epoca classica di Grecia e Roma.
Il denaro è un aspetto che è stato sfruttato bene in tutte le serie in cui compare?
Aloona: Sono sicura di no, ma se pensi che vada a rileggermi tutti i miei LG per darti una ragione, ti voglio bene ma scordatelo.
Pelgrana: Magistralmente per quanto riguarda Lupo Solitario: nelle avventure iniziali è spesso basilare. Ma anche questo è un aspetto che funziona meglio nei GdR, dove se sei a corto di denaro puoi fare un break per guadagnartelo (o rubarlo).
I grafi aiutano nella comprensione della struttura di un racconto?
Aloona: Sicuramente sì, ma non ne ho mai fatto uso. Preferisco le sorprese.
Pelgrana: Non credo: un racconto è un racconto, dev'essere una prosa non un grafico, e perciò dev'essere comprensibile nella sua forma e nella sua identità.
Cosa ne pensi di Lupo Solitario 29?
Aloona: Non ho avuto ancora il piacere di leggerlo, ma la copertina è fantastica.
Pelgrana: Non mi interessa, il mio affetto va alla collana EL, non riuscirei a leggere un Lupo Solitario in nessun'altra edizione.
Loop nei librogame: cosa ne pensi?
Aloona: Da usare con estrema parsimonia. Mi piacciono molto i “falsi loop”, quando si torna indietro e, nello stesso luogo, qualcosa è cambiato; possono essere un buon modo di risparmiare spazio in un corto, ma in un librogame classico impoveriscono la narrazione, a mio parere.
Pelgrana: No, un attimo, se torniamo a La Creatura del Male straccio quest'intervista!
C’è qualche Corto per il quale vedresti bene una versione estesa?
Aloona: Tanti. Tra quelli più recenti, mi piacerebbe una serie con protagonista lo Spettromante dell’omonimo Corto, che ho adorato, come anche il “solitario” dell’Agone degli Erranti in altri intriganti casi per le vie del suo mondo; perfetto per una serie è anche Jake, da “Fish and Chip” e non mi dispiacerebbe che il nostro Abeas fosse ancora vivo per elaborare una serie dedicata ai bambini sulla vita degli animali: in questo senso, sarebbe un’idea stupenda. Dovrei andare a spulciare tutti i Corti passati per ricordarmi tutte le volte che ho pensato “questo sarebbe perfetto per un seguito!”, ma ce ne saranno state decine.
Pelgrana: Non so, mi sembrano preziosi nella formula di “corti”, appunto. C'era “Cuore di cane” che era davvero originale e ben fatto, non so se sopportabile per 350 paragrafi, ed “E venne il giorno” con un'ambientazione originale da sviluppare e approfondire.
Associ mai l’ascolto di brani musicali alla lettura di librogame?
Aloona: No, solitamente mi viene più facile coi romanzi. Non c’è una ragione particolare.
Pelgrana: Be', all'epoca in cui uscivano, seconda metà degli anni '80, ascoltavo molto gli Iron Maiden, i Metallica e gli Scorpions, perciò questi gruppi mi ricordano (anche) i librogame.
Qual è il tuo illustratore preferito?
Aloona: Elmore. In assoluto. Per sempre. Ho avuto anche l’onore immenso di conoscerlo durante una fiera di Lucca e di apprezzare la sua umiltà, lui che è un gigante nel suo campo; molti piccoli che si credono tali avrebbero tanto da imparare. E poi, come si fa a non amare uno che somiglia a Babbo Natale?
Pelgrana: Che domande. Gary Chalk.
Hai mai ritagliato, compilato e spedito alla E.Elle l'ultima pagina per dare suggerimenti e/o per richiedere il catalogo?
Aloona: Oddio, mi sembra di sì… ma non ricordo assolutamente cosa chiesi!
Pelgrana: Sì ho appena controllato: ho spedito la paginetta in fondo a La Giungla degli Orrori (LS8) e infatti ho i cataloghi EL dal 1988 al 1992.
Sei affezionato al formato E.Elle con le fascette o preferisci i formati moderni?
Aloona: Viva l’innovazione, ma amo molto anche le classiche grafiche.
Pelgrana: Come dicevo, per me esistono solo gli EL. Tra l'altro, una geniale mossa di marketing, perché è davvero bello vedere la collezione completa, invitava all'acquisto.
Le nuove generazioni potranno mai appassionarsi ai librogame come avvenuto in passato?
Aloona: Certamente sì nel modo, ma non penso altrettanto nel numero.
Pelgrana: No, è una cosa generazionale. Purtroppo i libri hanno perso il loro fascino, la nostra società è ormai strutturata perché i contenuti siano fruibili in brevissimo tempo e immediatamente scartati. È il punto di non ritorno del consumismo.
"Il dado è tratto". Secondo te questa celebre frase presuppone si tratti di un D6, o chi l'ha detta poteva voler intendere qualche altro tipo di dado?
Aloona: Domanda interessante. Cesare era avanti, si sa, magari il D20 l’ha inventato lui.
Pelgrana: Questa domanda mi ha trascinato nello sconcerto più profondo.
Alla luce degli ultimi volumi pubblicati, dimmi qual è la serie di LibriNostri che ritieni migliore, e la seconda in ordine di preferenza.
Aloona: Progetto Mortale in primis (per la mazzetta, sai dove trovarmi): non ho mai capito e non capirò mai dove il suo autore trovi il tempo di elaborare certe genialate e conciliarci anche una vita; gira infatti voce che la seconda sia opera di fantasia e che le vicende del libro siano in realtà resoconti reali della sua progionia a Guantanamo. Lo confesso, non ho letto molti altri LibriNostri, a parte Squilibrio, quindi non mi sento in grado di fare una classifica, ma prometto di provvedere.
Pelgrana: Magnamund Stories senza dubbio. Ho caldeggiato a lungo la stampa di questi volumi, soprattutto del secondo Ombre dal Passato (ambientazione affascinante e riuscitissima). Come seconda, trovo encomiabile il lavoro per ultimare Misteri d'Oriente.
Ti è piaciuta di più quest’intervista o le prime due?
Aloona: Dicono che ci si intervista tre volte e la terza è per sempre. O non era l’intervista? Boh, va beh, tutte e tre, però la seconda era troppo lunga, avrei tagliato la parte dell’altro.
Pelgrana: Questa è stata più impegnativa, per alcune domande ho dovuto ragionare più a lungo.
Saluta il/la tuo/a compagno/a di intervista.
Aloona: Hanno preso di nuovo anche te, eh? Solidarietà, fratello.
Pelgrana: Ciao Aloona e metti da parte il power metal, ascolta punk, post-punk e new wave!

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Adriano
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Re: INTERVISTA LGL: Aloona / Pelgrana

[...]Novemilanovecentosessanta. Novemilanovecentosettanta. Novemilanovecentoottanta. Novemilanovecentonovanta. Diecimila. Perfetto, ci sono tutti, grazie. Ok, procediamo, ecco le domande.
-   Qual è il volume che più ti è piaciuto?

Aloona: Bella domanda pure questa... forse “La Guerra dei Maghi”, perché finalmente assistiamo al faccia a faccia con il fantastico pantheon dei demoni e col nostro tanto atteso e tanto temuto nemico. Inoltre, vi sono commoventi reincontri e bellissime scene: il disperato incitamento verso la foresta degli spettri e il coraggio dell’amico Wamu, la corsa contro l’esercito degli Shaddaki, inseguiti da tutti i demoni del pianeta, l’ennesimo sacrificio di Tanith e l’ansia di sbrigarci a vincere per rivederla viva... un crescendo mozzafiato e un duello adrenalinico.
Qual è il volume che ti è piaciuto di meno?
Aloona: Se così si può dire, forse il secondo.
Arti Ramas Vs Arti Shanti. Cosa ne pensi?
Aloona: Arti Shanti. Vuoi mettere come suonano cose come TEURGIA, VISIONARIETA’, TELERGIA… FISIURGIA! Voglio dire... FISIURGIA! Ti senti come su E.R.
Cosa pensi della gestione della magia in tutta la serie?
Aloona: La magia è anche ben gestita, se riesci a non consumarti tutta la volontà anche per soffiarti il naso prima.
Il personaggio che ritieni più misterioso?
Aloona: Mmmmm... direi, lo stesso Shazarak.
Rispetto alle altre serie, cos’ha in più Oberon?
Aloona: Un protagonista umano, le cui debolezze sono forse più evidenti dei propri talenti e per questo entra subito nella pelle, facendosi amare; un’atmosfera selvaggia e disperata, che ti lascia davvero la fatica e l’adrenalina addosso; personalmente, amo molto anche le tinte tribali di cui la serie è zeppa, dall’aspetto delle streghe al popolo dei Kundi e alla tribù perduta di Wamu. In ultimo, il tocco originale nel bestiario, quei demoni insetto sono stati il mio trip di bambina.
Se potessi apportare miglioramenti alla serie, cosa sceglieresti?
Aloona: Farei il seguito.
Descrivi un momento della storia che ti ha colpito particolarmente.
Aloona: E qui lo so che tutti penserete che dirò “il sacrificio di Tanith”. Invece no. Uno è proprio l’appello disperato che rivolgiamo... o meglio, che Oberon rivolge ai soldati di Sado per convincerli a seguirlo nella foresta degli spettri. Commovente la sua disperazione e la solidarietà di Wamu nel dare l’esempio per aiutarlo. Grande scena. Mi piace molto anche il finale, con l’abbraccio di Tanith e l’esultanza di tutto il popolo libero, che ci acclama eroi.
La fine della storia ti è piaciuta?
Aloona: Vedi sopra.
Spin-Off di Oberon: cosa ne pensi?
Aloona: Il sentiero di Wamu è magistrale. Soprattutto i disegni, fantastici, mi piacerebbe davvero conoscere l’autore.
No, dai, seriamente: l’unico spin off attualmente esistente è veramente ben fatto, ma la vera notizia è che ce n’è un altro in lavorazione... speriamo sia all’altezza.
Ottimo, grazie mille per questo spin-off dell’intervista assolutamente spontaneo, ora ti lascio che ho un mucchio di cose da pagare.
Buone feste a tutti.

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Adriano
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