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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

Quale librogame nel 2017

Quale librogame nel 2017

Prendendo spunto dalle discussioni degli ultimi tempi vi chiedo: secondo voi quali caratteristiche dovrebbe avere nel 2017 un gamebook per riuscire a presentarsi come prodotto interessante, non solo per noi appassionati di vecchia data, ma anche per le nuove generazioni ed eventuali altri lettori che fino a oggi hanno ignorato il genere? La domanda è a 360 gradi: quindi descrivere la vostra idea a livello strutturale, narrativo, regolamentare, ludico, legato alle dinamiche di gioco e a qualsiasi altra cosa vi venga in mente.

Prodo
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Re: Quale librogame nel 2017

- Storia davvero interessante e ben scritta (questo è FONDAMENTALE e sono anzi abbastanza convinto che ciò che ha determinato il declino sia stato soprattutto la povertà dell'aspetto narrativo nel genere) e rivolta a un "pubblico maturo". Per "maturo" intendo anche gli adolescenti, che difficilmente oggi giorno potrebbero emozionarsi per storie insipide come quelle di un Fighting Fantasy a caso.

- Bassa o comunque controllabile presenza di alea. Non esiste nel 2017 veder sfumare tutto il lavoro fatto per un tiro di dadi sfortunato.

- Regolamento che mutua aspetti dai GDR o GDT in modo da far "sentire a casa" il nuovo lettore (è da quei settori che provengono a mio avviso, non penso che oggi giorno un appassionato di letteratura possa interessarsi ai LG, a meno che per il punto 1 non si facciano degli enormi passi da gigante).

- Comunque sia, sensazione tangibile di crescita delle possibilità e del personaggio (anche legata al punto di cui sopra).

- Estrema cura per l'aspetto grafico. Vale anche per il libro in sé oltre che per le illustrazioni.

- Estrema cura prestata alla rigiocabilità, alla variabilità di partita in partita e all'aspetto narrativo/esplorativo. Il libro sui binari, se mai ha avuto senso di esistere, non ce l'ha più nel 2017.

- Legato al punto precedente: elementi innovativi che sappiano sorprendere il lettore, che fungano da "selling point" portandolo a interessarsi al prodotto. Non è necessario che siano innovativi in assoluto, basta che siano percepiti come tali. Ci sono giochi da tavolo che si ispirano ai LG (es.: 7th Continent) che vengono definiti da recensori e simili "come dei librogame ma molto più avanzati", quando in realtà alcune delle loro feature non sono affatto una novità per il genere (anche in altri giochi come Near and Far molti sono rimasti a bocca aperta per l'uso delle codewords... Buonanotte!). Tante persone con cui ho avuto modo di parlare hanno in testa l'equazione LG = Lupo Solitario o ancora peggio Scegli la tua Avventura e vedono gli LG come delle semplicistiche storie a bivi, non dei giochi veri e propri, con un regolamento e una sfida da superare, né tanto meno dei libri veri e propri con una storia da raccontare. Uno dei due pregiudizi va superato, possibilmente entrambi.

- L'ultimo punto è un desiderio personale: vorrei che fosse superato nel 2017 il concetto di dover ricominciare da capo ogni volta che si perde, con l'azzeramento di tutti i progressi fatti. Destiny Quest ha fatto a meno di questa caratteristica, Fabled Lands anche. La Tomba degli Incubi è il capostipite e ci ha insegnato che un libro può essere divertente anche senza le morti definitive. Io vorrei davvero non veder più una caratteristica del genere nei libri moderni, a meno che il gioco non sia consapevolmente tarato intorno a essa. La trovo superata quanto l'eliminazione del giocatore nei giochi da tavolo. Ma è un opinione personale e penso che molti saranno in disaccordo con me.

Zakimos
Cavaliere del Sole
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Re: Quale librogame nel 2017

Nell'elenco che hai fatto noto parecchie delle caratteristiche di Fabled Lands che, pur essendo un prodotto innovativo per il settore, e pur approdando solo ora in Italia, risale a circa 20 anni fa. Penso soprattutto a discorsi come la non morte del personaggio, la possibilità di farlo evolvere e accedere per questo a situazioni nuove della storia e a questo aggiungerei anche l'interconnessione non lineare tra vari libri. Mi chiedo e vi chiedo, perché per quanto mi scervelli non sono sicuro di avere una risposta: cosa potrebbe esserci di così nuovo, e attraente, da non consentirci di trovare riscontri nel genere così come lo abbiamo pensato fino a oggi? Non sono sicuro che un elemento simile ci sia nelle pur articolate e stimolanti osservazioni proposte da Zak.

Prodo
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Re: Quale librogame nel 2017

Più che non l'idea genial-originale cui nessuno ha mai pensato prima, secondo me bisognerebbe puntare a un set di elementi anche già visti ma ben assortiti. Alcuni punti di Zakimos mi paiono imprescindibili (stante la moda del momento); per esempio:

Zakimos ha scritto:

- Regolamento che mutua aspetti dai GDR o GDT in modo da far "sentire a casa" il nuovo lettore (è da quei settori che provengono a mio avviso, non penso che oggi giorno un appassionato di letteratura possa interessarsi ai LG, a meno che per il punto 1 non si facciano degli enormi passi da gigante).
- Comunque sia, sensazione tangibile di crescita delle possibilità e del personaggio (anche legata al punto di cui sopra).

Certi elementi erano presenti anche prima di FL:

Prodo ha scritto:

la possibilità di farlo evolvere e accedere per questo a situazioni nuove della storia e a questo aggiungerei anche l'interconnessione non lineare tra vari libri

C'erano entrambi anche in Tunnel & Troll, insieme a tanti elementi oggi improponibili.

Quello che a mio avviso invece tirerebbe molto poco, almeno stante il trend attuale, è un true path. Anche i 'free form' non li vedo benissimo, ma forse mi sbaglio.

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: Quale librogame nel 2017

Prodo ha scritto:

Mi chiedo e Vi chiedo, perché per quanto mi scervelli non sono sicuro di avere una risposta: cosa potrebbe esserci di così nuovo, e attraente, da non consentirci di trovare riscontri nel genere così come lo abbiamo pensato fino a oggi? Non sono sicuro che un elemento simile ci sia nelle pur articolate e stimolanti osservazioni proposte da Zak.

Premesso che non sono sicuro di aver capito bene la domanda.

Io non credo ci sia bisogno di qualcosa di nuovo e attraente che non sia stato pensato fino ad oggi. Penso bastino cose già viste, come quelle che ho citato, però c'è bisogno che il grande pubblico NE ABBIA ACCESSO! Fabled Lands ha 20 anni? Ok, ma in Italia non lo conosceva nessuno sino a un mese fa e pochi di più la conosceranno dopo Lucca. Per cui è moderna, semplicemente perché nella testa delle persone italiane Librogame = Lupo Solitario, e tutto ciò che va oltre Lupo Solitario è giocoforza "moderno", basta vedere le reazioni delle persone quando dicevo "lo sai che a Lucca esce un librogame in cui si può passare liberamente da un volume all'altro della serie, come se fosse un gigantesco mondo interconnesso?". Una descrizione del genere cattura l'attenzione dei giocatori moderni, magari anche di chi non ha mai preso un librogame in mano. "Un gioco che si dipana su un mondo ridotto su carta". Io da giocatore moderno (col feticismo dell'analogico) mi farei subito catturare da un tagline del genere.

Il problema semmai è che Fabled Lands parte da un presupposto "moderno" (un librogame open world!) ma che alla prova dei fatti sente il peso di tutti i suoi 20 anni, con un apparato narrativo ridotto all'osso e tante ingenuità. Doveva essere un punto di partenza, è stato un punto d'arrivo. Per cui non è il prodotto di cui stiamo parlando, ne è solo l'embrione.

Zakimos
Cavaliere del Sole
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Re: Quale librogame nel 2017

Zakimos ha scritto:

Il problema semmai è che Fabled Lands parte da un presupposto "moderno" (un librogame open world!) ma che alla prova dei fatti sente il peso di tutti i suoi 20 anni, con un apparato narrativo ridotto all'osso e tante ingenuità. Doveva essere un punto di partenza, è stato un punto d'arrivo. Per cui non è il prodotto di cui stiamo parlando, ne è solo l'embrione.

Siamo perfettamente d'accordo ed è per questo che insisto. Le caratteristiche che hai citato, nude e crude, sono già tutte presenti in un libro che non può definirsi innovativo, e che quindi non può essere di per sé il libro del 2017. Mi pare di capire che secondo te gli elementi che ci sono per l'Italia, vista la nostra arretratezza (non nostra in quanto appassionati, ma della maggioranza della popolazione in quanto non appssionata) sono già sufficienti a suscitare interesse e portare una ventata di novità. La tua idea è che quindi tali elementi già costituiscono una valida e solida base e basta articolarli e svilupparli meglio?

Dario III ha scritto:

C'erano entrambi anche in Tunnel & Troll, insieme a tanti elementi oggi improponibili.

Vero (anche se l'interconnessione tra i volumi non la ricordo). Ma non dimentichiamoci che T&T nasce come un GDR che prende poi la via delle avventure in solitario. Ma concettualmente aperto anche a scenari più articolati e avventure di gruppo con narratore annesso. Quindi è difficile considerarlo come un'evoluzione del genere librogiochistico duro e puro, a meno che, come sosteneva Zakimos in un'altra discussione, non consideriamo il GDR un'evoluzione del gamebook.

Prodo
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Re: Quale librogame nel 2017

Domanda molto interessante, che mi sono fatto più volte, anche in questa sede https://www.librogame.net/index.php/forum/topic?id=4065

Rimando al topic per evitare di ripetermi.

La cosa su cui non riesco a decidermi è il caso: più ci penso e più credo che togliendolo depotenzi troppo la parte game e che, alla maggior parte della gente, non gliene freghi nulla se c'è il caso o meno.

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Ubik
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Re: Quale librogame nel 2017

Prodo ha scritto:

La tua idea è che quindi tali elementi già costituiscono una valida e solida base e basta articolarli e svilupparli meglio?

Non vedo perché no. Parto dal presupposto, ovviamente limitato dalla mia esperienza personale, che le persone reagiscono con estremo interesse alla frase "è più di un librogame" oppure "parte dalle meccaniche del librogame ma aggiunge...". Ciò significa due cose: che la struttura base del librogame interessa e che il librogame è visto a torto o ragione come un medium limitato. Francamente, riesci a dare loro torto visto che è dal 1999 che in Italia non si fa altro che proporre al grande pubblico ristampe di titoli molto risalenti, triti e ritriti?

Per questa ragione il presentare qualcosa che va oltre questo pregiudizio già di per sé sorprende. "Io ho giocato a Lupo Solitario e non mi ricordo si potessero gestire risorse o punteggi" mi ha detto su Facebook uno dei più famosi recensori di giochi da tavolo italiani. Per catturare una persona così, che conosce i librigioco e si è allontanato da essi ritenendoli limitati, si deve spingere sui due aspetti cardine:  il gioco, creando qualcosa che sappia davvero divertire giocando, e il libro, creando qualcosa che sappia davvero divertire leggendo. Entrambi aspetti più che carenti nelle produzioni di maggior successo del genere (almeno per gli standard odierni).

Ecco, questo punto secondo me è quello su cui vale maggiormente la pena insistere. Nessuna rinascita del medium può passare da una seria autocritica e dalla consapevolezza che la stragrande maggioranza delle opere del genere per gli standard odierni (ma forse anche per quelli degli anni 90) sono pattume. Come possiamo "lamentarci" che il genere è decaduto dagli anni 90 se per un decennio si è riempito le librerie con volumi spazzatura?

In generale ripeto che il bacino di utenza a cui bisogna puntare è: da un lato quello che si raduna al Lucca Comics & Games, ossia le persone che amano la carta, il cartone, il legno, la plastica, in generale tutto ciò che è tangibile, per i libri fisici. Dall'altro quello che legge e divora ebook su ebook con le applicazioni per tablet, economiche e portatili.

Il top sarebbe affrancarsi una buona volta dal nome "librogame" e proporre all'utenza qualcosa di nuovo che sappia colpire per sue caratteristiche, non per il nome che si porta dietro dagli anni 80. Sherlock Holmes: CI lo ha fatto, anche se vi ostinate a ritenere che non sia un librogame bigsmile.

Il bacino a cui ci si è rivolti finora in Italia è costituito unicamente da nostalgici degli anni 80/90. Non dico sia stato un errore, ma se siamo sempre una nicchia a differenza di GDT/GDR un motivo ci sarà.

Zakimos
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Re: Quale librogame nel 2017

Zakimos ha scritto:

Non vedo perché no. Parto dal presupposto, ovviamente limitato dalla mia esperienza personale, che le persone reagiscono con estremo interesse alla frase "è più di un librogame" oppure "parte dalle meccaniche del librogame ma aggiunge...".

Con "esperienza personale" cosa intendi? Quella diretta (ie come reagisci tu), la tua conoscenza personale su una ristretta cerchia di persone o la tua esperienza su questo tipo di mercaton in genere?


Zakimos ha scritto:

Per questa ragione il presentare qualcosa che va oltre questo pregiudizio già di per sé sorprende. "Io ho giocato a Lupo Solitario e non mi ricordo si potessero gestire risorse o punteggi" mi ha detto su Facebook uno dei più famosi recensori di giochi da tavolo italiani. Per catturare una persona così, che conosce i librigioco e si è allontanato da essi ritenendoli limitati, si deve spingere sui due aspetti cardine:  il gioco, creando qualcosa che sappia davvero divertire giocando, e il libro, creando qualcosa che sappia davvero divertire leggendo.

Questo perchè tu parti dal presupposto di portare i giocatori a leggere librogame, mentre è proprio il contrario che bisognerebbe fare: portare i lettori a giocare. Per questione di numeri.


Zakimos ha scritto:

In generale ripeto che il bacino di utenza a cui bisogna puntare è: da un lato quello che si raduna al Lucca Comics & Games, ossia le persone che amano la carta, il cartone, il legno, la plastica, in generale tutto ciò che è tangibile, per i libri fisici. Dall'altro quello che legge e divora ebook su ebook con le applicazioni per tablet, economiche e portatili.

Il primo lo acchiappi facile, a Lucca vendi a i sassi. Ma gli ebook non hanno un bacino di utenza interessante. L'utenze "elettronica" su cui ha senso puntare sono le app.

Zakimos ha scritto:

Il top sarebbe affrancarsi una buona volta dal nome "librogame" e proporre all'utenza qualcosa di nuovo che sappia colpire per sue caratteristiche, non per il nome che si porta dietro dagli anni 80. Sherlock Holmes: CI lo ha fatto, anche se vi ostinate a ritenere che non sia un librogame bigsmile.

Assolutamente sì :-). Il nome è, sempre, fondamentale. Almeno in Italia il termine "librogame" significa "quei libricini con cui ci divertivamo da piccini".

Zakimos ha scritto:

Il bacino a cui ci si è rivolti finora in Italia è costituito unicamente da nostalgici degli anni 80/90. Non dico sia stato un errore, ma se siamo sempre una nicchia a differenza di GDT/GDR un motivo ci sarà.

Se non ci sono nuove proposte si fa fatica a generare nuovo pubblico.

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Ubik
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Re: Quale librogame nel 2017

Ubik ha scritto:

Con "esperienza personale" cosa intendi? Quella diretta (ie come reagisci tu), la tua conoscenza personale su una ristretta cerchia di persone o la tua esperienza su questo tipo di mercaton in genere?

La seconda. Mi riferisco soprattutto all'interfaccia con i gruppi e i forum di appassionati, nell'ordine delle centinaia di utenti, ma che restano comunque una ristretta cerchia che non pretende di far statistica. Qualche numerino però possono muoverlo.

Ubik ha scritto:

Questo perchè tu parti dal presupposto di portare i giocatori a leggere librogame, mentre è proprio il contrario che bisognerebbe fare: portare i lettori a giocare. Per questione di numeri.

Questa è una delle due strade che avevo indicato nel mio primo post: si può percorrere ed è sicuramente più remunerativa, ma a mio avviso è molto più difficile. Nulla vieta di provarci, ma è sicuramente più semplice far accettare una bella storia agli amanti dei giochi che un bel gioco agli amanti dei libri.

Ubik ha scritto:

Il primo lo acchiappi facile, a Lucca vendi a i sassi. Ma gli ebook non hanno un bacino di utenza interessante. L'utenze "elettronica" su cui ha senso puntare sono le app.

Intendevo la stessa cosa, ma ho stupidamente messo insieme ebook e app. Pensavo a chi utilizza le app quando ho scritto quelle righe.

Ubik ha scritto:

Se non ci sono nuove proposte si fa fatica a generare nuovo pubblico.

Le proposte oggi ci sono ma bisogna vedere anche come sono proposte. Le persone a cui ho fatto vedere il primo libro di Kata Kumbas sono rimasti colpiti dalla dimensione, dal numero di paragrafi, dal sistema di gioco senza dadi e dall'uso intelligente delle illustrazioni. Tutti loro, nessuno escluso, l'hanno ritenuto "una spanna sopra il classico librogame". Certo è che il tema scelto (l'ambientazione di un GDR non esattamente popolarissimo) non gli ha permesso di essere al centro dell'attenzione come avrebbe potuto, ma guarda quanta attenzione sta ricevendo dai siti specializzati il librogame di Dungeon Saga solo per il nome che porta. E parliamo di un banale Fighting Fantasy, che non è in alcun modo "il librogame del 2017 che stiamo aspettando". Immaginiamo un attimo cosa potrebbe fare un prodotto VALIDO con un brand famoso sul mercato dei GDT oggi giorno.

A tal proposito, mi chiedo cosa diavolo stiano aspettando un paio di autori che conosco a proporre sul mercato un LG fatto come il cielo comanda a tema Chtulhu.

Zakimos
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