Ho votato "Una generale rinascita del genere ludico e fantasy che riguarda tutti i settori della scena e favorisce anche i Librogame" ma vorrei aggiungere alcune cose e provare a fare una piccola analisi, ovviamente sono tutte e solo opinioni, non propongo dati di fatto.

1) Il fantasy è sempre più popolare anche grazie a grandi film e serie televisive (che sono una droga ).

2) I giovani/giovanissimi hanno voglia di leggere ed i giovani-adulti (io per esempio) sono una nuova fetta di mercato.

3) Importante: un ritorno della piccola editoria, piccole case editrici che possono proporre anche prodotti di nicchia ( Vincent, Salani ) perchè non hanno bisogno di fare i grossi numeri per stare in piedi.

Si potrebbero poi fare altre mille considerazioni e congetture, forse essendo comunque un prodotto di nicchia si riescono a comprare i diritti dei Librogame senza svenarsi, non so, ed anche vero che c'è un generale revival anni 80-90, vedi la prossima uscita cinematografica di "Player One", anche se più che vera e autentica nostalgia c'è, secondo me, una totale assenza di idee nuove e capacità di leggere il presente che si va si va a riciclare tutto quello che avuto successo nel passato (quanti "remake" hanno fatto in questi anni?).

Infine mi travesto da sociologo e filosofo e azzardo che il presente, i tempi che stiamo vivendo, oltre ad essere abbastanza infami (crisi economica) sono così complessi da non poter vederci un grande futuro dietro, quindi da un lato il passato tranquillizza (più del futuro sicuramente) e premia tutti i generi di "evasione" (come il fantasy) che ci sollevano dal convivere sempre con questo presente/futuro brutto e complesso.

Mimimmi ha scritto:

3) Importante: un ritorno della piccola editoria, piccole case editrici che possono proporre anche prodotti di nicchia ( Vincent, Salani ) perchè non hanno bisogno di fare i grossi numeri per stare in piedi.

Forse volevi dire Librarsi, non Salani.

Mimimmi ha scritto:

una totale assenza di idee nuove e capacità di leggere il presente che si va si va a riciclare tutto quello che avuto successo nel passato (quanti "remake" hanno fatto in questi anni?).

Stai tralasciando il discorso economico. Non è che non ci sono idee, è che è rischioso proporle, allora si fa su una IP famosa che ha già una base su cui poggiarsi.

Mimimmi ha scritto:

che ci sollevano dal convivere sempre con questo presente/futuro brutto e complesso.

Pessimismo e fastidio ;-).
Se il mio presente è brutto e il mio futuro incerto, meglio lavore per migliarli che evadere. Ma questo è un altro discorso.

Il discorso è venuto fuori anche alla conferenza a Cartoomics.
La mia idea è che, per quanto riguarda la situazione italiana, col crollo della serie EL si è creato un vuoto e di conseguenza un circolo vizioso.
Non compro librogame perchè non ci sono -> non ci sono librogame perchè non se ne vendono.
La fame c'era, ma non il cibo. Dal momento che si sono cominciati a iniettare librogame, si è rotto questo circolo vizioso.
Il prodotto è disponibile -> la gente acquista -> i produttori propongono.

Inoltre, si registra un fenomeno bellissimo che nel passato non c'era: diversi autori italiani di librogame. Nel periodo d'oro, a parte qualche eccezione, non c'è mai stata una grossa produzione di librogame nostrani, adesso (parlando ovviamente di numeri più piccoli) c'è. C'è molta più possibilità per un autore italiano di arrivare a pubblicare un librogame.
Quindi sapete cosa vi dico?
Al diavolo quando si saltavano i fossi per lungo. Il presente è bello e il futuro promettente!

Ubik ha scritto:

Quindi sapete cosa vi dico?
Al diavolo quando si saltavano i fossi per lungo. Il presente è bello e il futuro promettente!

Bravo Antonio!

Mornon ha scritto:

Bravo Antonio!

Grazie :-)!

Mimimmi ha scritto:

E' Salani che ripubblica i Fighting Fantasy

Chiaro, ma stavi parlando di "piccole case editrici che possono proporre anche prodotti di nicchia", la Salani non rientra in questa categoria, per questo credevo avessi confuso.

Mimimmi ha scritto:

Non credo, ci sono stati anche molti flop nei remake, prequiel e sequiel.

La formula del successo non ce l'ha nessuno, altrimenti non esisterebbero i flop. Ma non c'entra col fatto che non ci sono idee o che sia più rischioso creare IP piuttosto che riutilizzarle.