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Le prospettive dell'Italia

Le prospettive dell'Italia

senza entrare nel particolare delle tendenze politiche di ognuno di noi, secondo voi che speranze e possibilità ci sono per il nostro paese nei prossimi anni? Lo chiedo perché personalmente una situazione di sbando economico, politico e sociale come quella attuale in tanti anni di vita credo di non averla mai vissuta.
Mi interrogo sulle nostre possibilità nel breve e medio termine e su quali possano essere le strategie per ridare un assetto decente al paese.
Voi che ne pensate?

Prodo
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Re: Le prospettive dell'Italia

un Paese dove i giovani non trovano un lavoro decente e i vecchi sono obbligati a lavorare fino ai 70 anni ha poco futuro.
Ovviamente spero di sbagliarmi.
Per rivitalizzare il Paese le ricette a mio avviso sono note, ma non si vogliono applicare suppongo per interesse, e/oppure vista la situazione economica attuale sono di difficile sostenibilità.
Di getto mi sovvengono:
- lotta feroce alla corruzione
- riduzione della tassazione del lavoro (forse della tassazione in generale...)
- lotta all'evasione fiscale
- riforma del mercato del lavoro ma intesa non come incentivazione all'assunzione di lavoratori a basso costo, ma come rivisitazione di forme contrattuali, salari, etc. Questo per ->
- rivitalizzare i consumi e la spesa privata
- valorizzazione seria di cultura e turismo
- efficientamento della spesa pubblica eliminando sprechi di ogni tipo

Il mondo si divide in 2 categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.

Ald
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Re: Le prospettive dell'Italia

Prodo ha scritto:

Lo chiedo perché personalmente una situazione di sbando economico, politico e sociale come quella attuale in tanti anni di vita credo di non averla mai vissuta.

Sono 30 anni che andiamo avanti così.

Comunque aggiungo alla lista di Ald :

- Potenziamento e valorizzazione dell' agro-alimentare (non ne parla mai nessuno).

E comunque default anche no, ma noi DOBBIAMO fare un piano di rientro del debito pubblico con i nostri creditori , con anche delle forzature (tipo ti pago X del debito e non ti pago gli interessi) perchè è quello che ci sta soffocando e togliendo spazi di manovra, perchè ne va della vita di 60 milioni di persone e perchè se l'Italia va a gambe all'aria il contraccolpo sarebbe durissimo per tutti i paesi avanzati (ricatto). Il problema che per fare una cosa del genere ci vuole una classe politica seria (chi la visto?) ma anche una classe borghese industriale seria e forte (non se ne parla mai), visto che viviamo in un sistema capitalista, la seconda ce la siamo giocata già negli anni 80 (l'era dei Librogame) con la deindustrializzazione.
Per il resto mi sembra che siamo nella Germania degli anni 30, corsi e ricorsi.

PS: nessuno tranne noi ha interesse che l'Italia torni forte, una sorta di "colonialismo economico" è già iniziato, hanno comprato molto dell' "Italia che funziona" (grande distribuzione, grandi marchi) e, nessun politico ha affrontato la questione ci hanno anche fregato anche la Libia, se non è declino questo io veramente non so.

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Mimimmi
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Re: Le prospettive dell'Italia

Mimimmi ha scritto:

- Potenziamento e valorizzazione dell' agro-alimentare

correttissimo

Il mondo si divide in 2 categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.

Ald
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Re: Le prospettive dell'Italia

Io dalla Germania osservo con tristezza ma anche con rancore la situazione del Belpaese. Sia ben chiaro, due anni fa non emigrai per il clima mite, il cibo vario o la gente allegra: emigrai per lavoro e per una vita migliore (che mi sto pian piano costruendo).

Da laureato in economia vi do anche io i miei due centesimi, accodandomi ad Ald e Mimimmi. Occorre un governo (tecnico o meno) che metta mano alla spesa pubblica e all'illegalità diffusa chiedendo, se occorre, l'aiuto all'UE. Quella del debito pubblico che supera il PIL è una palla al piede che ci portiamo dietro da decenni e che ci porta in un circolo vizioso di debiti fatti per pagare i debiti precedenti, con la differenza che i creditori sono sempre più spesso esteri.
Io provo orrore quando vedo "laggente" (ma anche alcuni politici) parlare di "non pagare i debiti" o "tornare alla sovranità monetaria" come se fosse una passeggiata. Non è questa la soluzione; la soluzione è che ciascuno si assuma la propria responsabilità nei confronti della nazione, come avviene più di frequente all'estero.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: Le prospettive dell'Italia

Il punto sarebbe trovare un formula per pagare il debito "puro" (e quindi far calare gli interessi) e non pagare solo gli interessi sul debito, perchè con interessi enormi non si aggredisce mai il debito ma si finisce solo a pagare gli interessi all'infinito, ma questo può farlo solo un paese forte, ovvero classe politica + classe borghese imprenditoriale/industriale forte e di livello, ma noi quest'ultime dal 1990 ad oggi proprio ce le sogniamo col binocolo. Ma solo a noi italiani interessa che l'Italia sia forte dopo la caduta del muro (l'Italia perde il suo status strategico da una parte e dall'altra si risolve il problema del paese occidentale con il più forte Partito Comunista, questo, secondo me è anche il motivo per il quale ci hanno permesso "storicamente" di creare un debito così enorme senza strangolarci prima), a tutti gli altri paesi fa solo comodo: comprano a due lire le cose buone e ci lasciano (marcire) tutte le cose che non funzionano, che senza le cose buone in mano non ci permetteranno di avere strumenti per sistemarle.

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Mimimmi
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Re: Le prospettive dell'Italia

Mimimmi ha scritto:

Re: Le prospettive dell'Italia

Il punto sarebbe trovare un formula per pagare il debito "puro" (e quindi far calare gli interessi) e non pagare solo gli interessi sul debito, perchè con interessi enormi non si aggredisce mai il debito ma si finisce solo a pagare gli interessi all'infinito, ma questo può farlo solo un paese forte, ovvero classe politica + classe borghese imprenditoriale/industriale forte e di livello, ma noi quest'ultime dal 1990 ad oggi proprio ce le sogniamo col binocolo

Ni...
Ricorda che il 70% del debito è detenuto da italiani attraverso le varie forme di investimento (tra cui anche parte del mio fondo pensione). Se dovessero cancellare la mia pensione integrativa (e come la mia, per inciso, quella di milioni di altri lavoratori), ti assicuro che la gente scende in piazza davvero, altro che quelle farfallonate che i politici dicono di fronte alle telecamere).
Nella mia esperienza con le tante realtà internazionali con le quali mi sono relazionato, mi sono formato l'idea che l'Italia di oggi non riesce a risolvere i problemi lasciati in eredità dai governi della prima repubblica che hanno letteralmente distrutto il futuro delle nuove generazioni.
Ma non mi riferisco ad andare in pensione a 67 anni (quella è la normalità in molti paesi come Belgio, Germania...), nè tantomeno nella ingovernabilità (cito ancora l'esempio del Belgio che recentemente è stato senza governo per oltre un anno).
Mi riferisco ad un enorme debito sul quale paghiamo interessi più alti dei nostri vicini, che utilizzano questo differenziale per finanziare ricerca, innovazione, internazionalizzazione, digitalizzazione, competitività, sviluppo delle aree depresse, aggregazione delle imprese... Noi semplicemente non ce lo possiamo permettere.
Faccio un paragone. Due persone con lo stesso salario. Uno ha investito in fotovoltaico, l'altro se li è spesi al videopoker. Poi quando vanno in pensione, il primo usa i denari risparmiati in bollette per dare un'istruzione ai figli, l'altro li spende in bollette e i figli, senza istruzione, rimangono disoccupati e continuano a rimanere a carico dei genitori, fino a che se lo possono permettere.
Uso la metafora genitori figli anche per esprimere il concetto che, con una natalità così bassa (parzialmente frutto della mancanza di investimenti a sostegno alle famiglie, per gli stessi motivi di prima), gli italiani sono destinati a sparire entro 3 generazioni (100 anni). O si lavora su integrazione, mantenendo le radici italiane o, comunque, verremo invasi-conquistati, che ci piaccia o no (puoi alzare tutti i muri che vuoi, ma non saranno mai sufficienti).

Concludo con un aspetto di prospettiva comunque ottimista. In Italia abbiamo delle eccellenze:che ci crediate o no, il sistema sanitaria è tra i migliori al mondo, in alcuni settori della manifattura siamo leader al mondo, nella sostenibilità ambientale (media tra 10 diversi criteri, fonte della rivista macplast) siamo tra i primi al mondo.
Ci piace piangerci addosso (e permettetemi di dire che ci sentiamo meglio nel farlo, scaricandoci la coscienza e incolpando altri delle nostre disgrazie), ma siamo in grado di fare bene delle cose.
Chiudo con un paio di aneddoti. Viaggio spesso per lavoro in Germania, nell'area della Ruhr, la regione industriale più ricca del mondo, con ogni probabilità. Dall'aeroporto al sito produttivo dove vado di solito, sono 80km. Vi assicuro che in due anni che percorro qull'autostrada, i lavori in corso non sono avanzati di un metro. Non si riesce a percorrere più di un paio di km alla stessa velocità perché i continui lavori costringono a rallentare. Vi giuro che la Salerno-Reggio Calabria è un'autostrada impeccabile, al confronto.
Un paio di volte ho preso un treno. In stazione nessuna indicazione per fare i biglietti. Un viaggiatore mi suggerisce di farlo sul treno, cosa che faccio, se non fosse per il fatto che la macchinetta automatica non prevedeva la selezione della lingua e sono andato a intuito, non conoscendo il tedesco (tant'è che ho dovuto pagare 20 euro di multa perché ero su un intercity, senza saperlo). Al confronto le FS sono avanti di 20 anni.
Lunedì mi sono imbarcato su un volo Germanwings da Malpensa a Dusseldorf. Ci credete che 10 minuti prima di atterrare ci hanno comunicato che sarremo atterrati a Colonia e non a Dusseldorf? E che saremmo stati trasferiti via autobus a Dusseldorf, arrivando alle 2 di notte, invece che alle 10 di sera? E che le indicazioni ci sono state date solo in tedesco e in un inglese stentato? E che a terra ci hanno abbandonati senza indicazioni/istruzioni (siamo stati noi a dover attraversare l'aeroporto in cerca di un ufficio informazioni per avere indicazioni? E che siamo stati abbandonati nel cuore della notte nell'aeroporto (l'autonoleggio era chiuso a quell'ora, ovviamente)?
Ma ve l'immaginate se invece di essere un volo Germanwings fosse stato un volo Alitalia? Avremmo detto che l'Alitalia è lo specchio del paese, della politica tentacolare, delle privatizzazioni fatte all'italiana...
Non voglio dire che 'mal comune mezzo gaudio', ma che non dobbiamo idealizzare il resto mondo come un giardino fiorito. I problemi li hanno tutti.
Credo solo che noi li abbiamo più grandi e che, nonostante una certa buona volontà in alcune parti dello stato e della società, semplicemente sono troppo grandi (e, per converso, noi non siamo più piccoli degli altri).

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re: Le prospettive dell'Italia

il sorgere del problema italiano, paradossalmente, potrebbe venire ricondotto proprio al boom economico del dopoguerra. è da allora che l'italia, abbagliata dall'improvviso benessere, compie scelte poco lungimiranti.

Perchè purtroppo molte cose (anche se non tutte) si possono ridurre a un semplice fatto: la maggior parte delle amministrazioni ricorrono a scelte di comodo efficaci solo nel breve periodo invece che investire per risolvere un problema o creare una situazione favorevole a lungo o medio termine.

Questo è in parte dovuto alle legislature e ai mandati. chi ha interesse a venire rieletto in genere non apprezza l'idea di un provvedimento immediatamente percepito come oneroso o impopolare e di cui il merito dei benefici potrebbe venire falsamente rivendicato da qualcun'altro successivamente solo perchè in carica quando tali benefici diventeranno apparenti.

In altri casi viene percepito come più conveniente rattoppare un problema piuttosto che risolverlo.

Per fare un esempio durante la scorsa estate la carenza idrica è risultata un problema concreto. Il sindaco di Roma ha proposto come soluzione di prelevare acqua dal lago di Bracciano (il comune di Bracciano ha ovviamente e giustamente respinto ogni richiesta in merito). Mentre come provvedimento di emergenza poteva effettivamente avere senso, sappiamo tutti che non è così. Si intendeva prendere l'acqua dal lago INVECE di riparare le perdite che da anni abbassano la resa dell'acquedotto romano e trasformare quindi un provvedimento di emergenza in routine quando la crisi si fosse ripresentata. questo tipo di approccio alla (non)risoluzione dei problemi è drammaticamente diffuso.

Bisogna guardare oltre. non a dove si starà domani o la prossima settimane, e organizzarsi di conseguenza.

Questo detto qualsiasi piano di sviluppo si dovrà basare sull'equilibrio fra entrate e spese.

Al di la di tutte le manovre prettamente economiche tese a creare e attirare nuovi capitali è prioritario riuscire ad arrestare l'emorragia monetaria attuale e gli sprechi. Questo si traduce prevalentemente con:

lotta feroce all'evasione fiscale, iperpenalizzazione del reato di corruzione e confisca dei beni, recupero dei capitali illeciti, sostituzione di impianti vecchi e obsoleti in favore di strutture caratterizzate da efficienza e consumi più in linea con le possibilità attuali. Inoltre sbarazzarsi del buonismo di circostanza che ci portiamo dietro da una vita permetterebbe di incorporare sotto l'egida del monopolio di stato i mercati redditizi di droga e prostituzione, riuscendo contemporaneamente a generare nuovi flussi di entrate e mettere in ginocchio i circuiti della malavita organizzata.

Per la gioia di grandi e piccini questo dovrebbe riuscire anche a portare a una riduzione della pressione fiscale.

Il problema dell'immigrazione esiste ma a differenza di quanto sostiene Salvini non si risolve rastrellando le strade in cerca di chi abbia colorito/nome/linguaggio /religione sospetti. I migranti ci sono e ci saranno sempre, le migrazioni sono un fenomeno non umano, ma animale e di portata planetaria. Chiunque creda di poter arrestare una simile forza della natura è solo un patetico illuso. il problema non è gente che abbandona la sua casa cercando fortuna altrove, ma una specie di moderno mercato degli schiavi dove ci guadagna ci si occupa del trasporto e dell'accoglienza della "valuta" che poi, una volta esaurita la sua utilità viene scaricata come spazzatura ad accumularsi. Le malattie si debellano colpendo la causa, non i sintomi.

Sistemata l'economia e raccolti i soldi si tratta di come investirli.

La ricerca in Italia è morta. morta e sepolta, ci starebbe una bella resurrezione, non chiedo il nuovo illuminismo, però sarebbe il caso di tornare a essere se non all'avanguardia, almeno in paro con le altre nazioni.

Similmente sarebbe il caso di investire nelle scuole invece di tagliare i fondi. Siamo ormai ad un livello di ignoranza e semianalfabetismo clamorosi. Lavagne bianche pericolosissime nell'epoca della disinformazione elettronica.

Il mercato del lavoro poi è in crisi assurda e la creazione di nuovi posti è sempre un problema di non facile soluzione che un aumento della disponibilità economica e quindi l'apertura di nuove aziende può risolvere solo parzialmente.

Una possibilità sarebbe disincentivare la dislocazione delle tante industrie che mantengono sol suolo italiano solo la sezione amministrativa, localizzando altrove i reparti industriali e manifatturieri a causa del minore costo del lavoro, ma questo naturalmente andrebbe a danno della competitività che andrebbe risolto probabilmente con supporto e agevolazioni.

Infine guardando oltre le alpi e il mare bisogna ricordarsi che casa non finisce oltre la porta. stiamo massacrando questo pianeta e non ne abbiamo uno di ricambio. Conveniente o meno che siano, le soluzioni a rispetto ambientale vanno applicate. Riciclaggio dei materiali, minori consumi, fonti energetiche rinnovabili, riduzione delle emissioni inquinanti (migliorando tanto per cominciare le reti di trasporto pubblico elettriche a favore dell'utilizzo di veicoli individuali specie se alimentati a combustibili fossili)

Evernight
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