GGigassi ha scritto:

Però tra le cose che segnali non c'è nemmeno un "sembra" e questo dovrebbe fartelo rivalutare un po'

In effetti ce ne sono due nelle frasi che ho riportato. E il libro ne è farcito (controlla tu stesso, se ne possiedi una copia).
Solo che non posso bacchettare continuamente su quell'aspetto. Chi l'ha capito, l'ha capito.
Volevo invece focalizzare l'attenzione sul fatto che questo modo di scrivere viene proposto "a bambini di 8-12 anni", come se il ragionamento fosse "tanto sono bambini e si bevono qualsiasi cosa, perché perdere tempo a scrivere bene?"
Come se i bambini non avessero diritto di leggere robbabbona, ogni tanto. Il peggio è che il bambino che dovesse leggere questa narrativa si convincerà che è il modo giusto di scrivere. Perché allora non fare uno sforzo per consegnare un testo narrativamente valido?

https://www.lastampa.it/2017/02/05/cult … agina.html
La Stampa offre un articolo riguardo al motivo per cui la gente non legge più:
La lettura è condizionata dalla capacità di comprendere ed interpretare in modo adeguato il significato di testi scritti. C’è bisogno di una competenza di base cruciale per garantire una effettiva capacità di utilizzo e valutazione delle informazioni.
Si chiama "alfabetizzazione" e si fa dalle elementari. Ma perché l'articolista ritiene importante la capacità di leggere i testi scritti, ma non quella di comporli adeguatamente?
Questa capacità, la cosiddetta «literacy», è molto bassa nella popolazione adulta in Italia, molto più bassa della media Ocse. Quindi, che il titolo di studio sia cresciuto non è stato sufficiente.
Questa capacità si chiama "alfabetizzazione". Se devo usare un termine straniero per dire una cosa che posso dire benissimo in italiano... male da parte di chi scrive. Da quando in qua devo saper bene l'inglese per capire l'italiano? E ho bisogno di un titolo di studio più alto per saper leggere un libro? Evidentemente no, come dice l'articolista. Non le sfiora il dubbio che forse è lo scrittore a non saper fare il suo mestiere?
Inoltre, una riflessione va fatta sul forte calo della lettura di libri da parte dei giovanissimi negli ultimi anni. Si è diffusa ad una velocità incredibile, soprattutto tra gli adolescenti, la lettura di contenuti sui media digitali, una lettura più breve, più veloce e anche più discontinua e meno impegnativa. Può essere questo uno dei motivi del calo della lettura dei libri di bambini e ragazzi?
Ma può essere perché le librerie sono piene di libri scritti senza cognizione di causa, noiosi, incomprensibili, che una volta letti non aggiungono nulla alla mia esperienza di vita?

Ricordo che gli editori puntano a pubblicare BEST SELLER, ma mai ho sentito pubblicizzare un libro come BEST WRITTEN*.

(* in deroga consapevole a quanto affermo, utilizzo questa locuzione inglese in contrasto con "best seller". Potevo digitare "scritto meglio", ma si sarebbe persa l'antitesi)

gabrieleud ha scritto:

Ricordo che gli editori puntano a pubblicare BEST SELLER, ma mai ho sentito pubblicizzare un libro come BEST WRITTEN*.

Non sono gli editori che guadagno veramente nell'editoria, ma i distributori (che se li sono mangiati).
I libri sono come la musica, non è la tecnica canora che conta, ma l'emozione che trasmetti.

http://antoniotombolini.simplicissimus. … raria.html
Quest'articolo spiega come funziona il sistema che ha portato i distributori a comprarsi gli editori. Ho citato il primo che mi è capitato sotto mano ma se cerchi in rete ne trovi anche altri.

E è finita qui, l'editoria di massa è complessa e ridurla a un, in Italiana non legge nessuno, è quanto meno ingenuo.

C'è stato per esempio un cambio di paradigma generale di molti mercati, passati dal mercato di massa alla massa di mercati, che ha generato il fenome della cosidetta "coda lunga".

C'è da tenere conto a un editore può convenire pubblicare un libro che vende 0 perchè magari va a occupare uno spazio nelle librerie che altrimenti sarebbe di un suo competitor...

gabrieleud ha scritto:

forse sono stato sfortunato io, ma nei percorsi che ho seguito il nostro baldo Fighter non ha menato nemmeno un pugno.

In compenso il Chierico del libro 2 randella come una squadra di fabbri!

Ubik ha scritto:

gabrieleud ha scritto:

In compenso il Chierico del libro 2 randella come una squadra di fabbri!

Ma abbiamo letto lo stesso libro :-) ?
Perchè mi sembra che la maggior parte delle volte che si ingaggia duello finisca proprio male per il piccolo adoratore di Silverbeard.

Ah, sì, hai ragione. Lui picchia spesso... ma poi finisce male.