Se posso permettermi una catalogazione più ampia.

*Narrativa non lineare*
Libri in cui la lettura non avviene leggendo le pagine le une dopo le altre, in maniera lineare, paragrafo dopo paragrafo, ma nei quali è richiesto un intervento del lettore nello scegliere quali materiali leggere e in che ordine.
All'interno di questo macrogruppo identificherei:

*Librogame*
Testi nei quali la lettura avviene tramite meccanismi di carattere ludico nei quali la storia narrata è funzionale ai meccanismi stessi.

*Letteratura elettronica*
Testi in cui la progettazione del testo vive assieme a codice software che crea interazioni con il lettore "native digitali".

Ad esempio: Lifeline ricade nella letteratura elettronica così come i prodotti di interactive fiction (e le avventure testuali), Abiura nella letteratura non lineare così come S. La nave di Teseo o Infetto! (pur essendo completamente differenti). Lupo solitario è un librogame.

Aggiungo una notazione che forse avevo già espresso nel forum: secondo me sarebbe lungimirante da parte degli amanti dei librogame e dei siti che li aggregano, non limitarsi ai soli librogame escludendo i prodotti di narrativa non lineare e la letteratura elettronica. La frammentazione dei prodotti di narrativa non lineare (di cui i librogame sono un sotto-gruppo) e di letteratura elettronica ha in passato indebolito questo modello narrativo, creando tanti "ghetti" settoriali commercialmente poco visibili e fragili in termini di comunicazione.
Senza contare che esistono diversi modelli bordeline: Lifeline è letteratura elettronica, ma usa idee che vengono tanto dalle IF che dai librigioco, Infetto! e Abiura sono narrativa non lineare, ma sono chiaramente influenzati dalla struttura dei librogame più "ludici": insomma sarebbe intelligente riuscire a creare un melting-pot di tutti i prodotti "fratelli" anche se non ludici o non rigidamente librogame di tipo classico.

> Un librogame è un libro in cui il protagonista sei tu.

Così era inizialmente nei primi librogame più rudimentali, ma direi che grazie al cielo il modello è diventato via via più sofisticato. Senza contare che "il protagonista sei tu" è un concetto tutto da formalizzare. Anche in un romanzo tradizionale "il protagonista sei tu" se sei coinvolto nella storia.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Penso che un librogame sia una storia nella quale il lettore può decidere la sorte del protagonista (e della storia) tramite una scelta proposta dall'autore "Se metti la cera, vai al 123. Se, invece togli la cera, vai al 213" o con il risultato casuale di un lancio di dadi o il numero preso a caso su una tabelle del destino.

Non importa il numero di paragrafi, l'importante è che il lettore possa avere la scelta e scoprire più storie diverse nella storia.

D'accordissimo.

Tutto il resto è "di più". Magari rende anche bellissimo il LG ma non è essenziale per definirlo.

Ricordo ancora da piccolo "l'impatto" che provai quando vidi per la prima volta quei libretti che non andavano letti in ordine, una pagina dietro l'altra. Rivoluzionario.

E ricordo ancora (e tuttora vi giuro che ce l'ho! Sia con i bambini che con gli adulti) l'emozione che provavo quando dovevo spiegare a qualcuno questa dinamica, sconosciuta ai più.
Non so se vi è mai capitato, vi guardano negli occhi, concentrati, sopracciglia contratte, e chiedono, quando capiscono "ah ma allora non devo girare pagina?" oppure "Quindi vado al numero che mi dice il testo?".

Quindi per me l'essenziale è la presenza della scelta e, di conseguenza, della suddivisione in paragrafi.