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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

La mia PlayModena 2019

La mia PlayModena 2019

La giornata si apre sotto funesti auspici: passo a prendere l’amico con cui devo andare a Modena a casa di sua madre (lui risiede nella Terra dei Gublin) ma non solo non lo trovo fuori in giardino ad aspettarmi come mi aveva annunciato, ma non risponde né al campanello né al cellulare. Sto già pensando di chiamarlo al fisso di casa, col rischio di far incazzare la madre, quando finalmente sento dei passi che si affrettano giù dalle scale interne: è lui che scende e che mi confessa di essersi addormentato… il suo Iphone è scarico e il campanello della casa di sua madre non funziona…
E va beh, partiamo con circa 10 minuti di ritardo sulla tabella di marcia ma contiamo di farcela, anche se stavolta per “comodità” partiremo dalla fermata ferroviaria dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari (ovunque conosciuto come Trieste Airport, per motivi che sfuggono alle mie capacità di comprensione: è proprio in un’altra provincia). Metto l’auto, freschissima di riparazione della gomma posteriore destra (e meno male che me ne sono accorto!), non in un parcheggio dell’aeroporto, dove sono tutti a pagamento, ma nel parcheggio di una zona residenziale. Ci vogliono quindi 15 minuti di cammino a passo sostenuto per raggiungere i binari, ma ce la facciamo.

Bene, solo le 11 circa ed eccoci a Modena: adesso basta uscire nel piazzale degli autobus e aspettare la navetta gratuita, giusto? Orbene, la “navetta” arriva ma non si tratta della corriera dell’anno scorso: è un furgoncino dalla capienza ridotta, quando il conducente informa il capannello di persone che ancora aspetta di salire che c’è spazio per una sola altra persona rinunciamo insieme ad altri visto che siamo in due. Maledizione.
Ufficialmente la navetta dovrebbe passare ogni mezz’ora circa, ma c’è il rischio che arrivi altra gente e che arrivi un altro misero furgoncino insufficiente (come poi vedremo che effettivamente succederà), per cui il mio amico avanza l’ipotesi di prendere dei biglietti per la linea 9. Il bigliettaio a cui chiediamo informazioni ci dice che ufficialmente la navetta dovrebbe passare ogni mezz’ora, ma lui ha sentito gente lamentarsi perché tra una e l’altra sono passati anche 40 minuti. Che sia o meno solo una strategia per vendere biglietti, cediamo e prendiamo i biglietti (o meglio li offre il mio amico, sia andata che ritorno per evitare sorprese). La prossima corsa della 9 passerà appena alle 11:39 e adesso sono le 11:15 circa. Prendiamo l’autobus, che ovviamente fa un percorso più lungo della navetta, e arriviamo in fiera a mezzogiorno: era proprio quello che volevamo evitare, per questo siamo partiti prima rispetto all’anno scorso!

Nei pressi della fiera c’è un discreto ingorgo e non posso non ammirare l’abilità con cui certi automobilisti sono riusciti a parcheggiare nei luoghi più insoliti e creativi. L’inebriante sensazione di felicità nel vedere che quest’anno non ci sono i banchetti di quelli che chiedono soldi per le cause più sospette viene stemperata dall’inequivocabile consapevolezza che dovrò muovermi con rapidità per fare quello che mi sono ripromesso di fare, visto che alle 14 comincia un torneo di D&D classico e dobbiamo presentarci una mezz’oretta prima per confermare la presenza e fare le squadre.
L’escursione termica tra il corridoio esterno ventilato e i padiglioni è drammatica: frescolino il primo (la giornata di sabato non è affatto primaverile), caldissimi i secondi. Al caldo e all’umidità si accompagnano ovviamente i relativi afrori. Muoversi per gli stand non è come a Lucca ma ci manca veramente poco. Forse sarà l’orario, o il fatto che è sabato, ma ci sono alcuni punti in cui effettivamente è difficile avanzare da tutta la gente che c’è. Cerco di orientarmi e di concentrarmi sui miei obiettivi e, beh, riesco a raggiungerli: allo stand Panini mi faccio dare gli omaggi col biglietto acquistato online, presso il solito negozio di giochi di ruolo trovo cose interessanti del vecchio Advanced per cui riesco a farmi spuntare un buon prezzo, trovo un altro negozio di giochi vintage che presenta pezzi interessanti e soprattutto allo stand di Sine Requie (che anche quest’anno è in fiera con un altro nome, ça va sans dire, tanto per confondermi e farmi sbagliare padiglione) ho una gradita sorpresa: quest’anno non si fanno più dédicaces, ovvero gli illustratori non fanno i disegnini sui volumi, ma a seconda dell’acquisto viene data una “promo” esclusiva riferita al libro comprato. Anche se è un peccato non avere tutta la collezione decorata, questo è veramente un grosso peso che mi viene tolto: non avrò più l’ansia di dover andare allo stand a intervalli regolari per vedere se il mio disegnino è pronto, supplicando di far presto perché mi parte il treno! In ogni caso Leo, uno degli autori di Sine Requie con cui mi fermo a parlare, oltre a metterci la firma mi fa un disegnino sul volume, e devo dire che è pure venuto bene!

Sollevato dall’acquisto già concluso del tomo di Sine Requie e felice per i denari risparmiati negli altri stand, passo finalmente al Quadrilatero dei Librogame che in precedenza ho potuto solo adocchiare di sfuggita quando era in corso una conferenza (e l’ho visto proprio per caso, non so perché ma immaginavo che fosse ubicato al centro del padiglione A, non a ridosso di una parete). Ricordo al mio amico che a breve dovremo presentarci alla Balconata 100 per l’iscrizione al torneo, lui mi fa notare quanto i morsi della fame lo stiano divorando. Suvvia, un po’ di pazienza: vado almeno a salutare Zakimos & Prodo (col quale ho preso accordi per la consegna del premio del concorso dei Corti) e poi riprenderemo fiato.
Dopo un trollaggio (il termine è suo) andato a buon fine nei confronti di Zakimos, a cui mi rivelo come GGigassi con calcolato ritardo per ottimizzare l’effetto sorpresa, acquisto una copia di Jeckyll e Hyde che Zakimos mi dedica con grande trasporto. L’autore mi confida quanto io sia stato importante nella stesura del volume e in generale nel suo impulso alla scrittura, forse persino nella sua vita. Incredulo di fronte a tanta grazia (che un po’ sa di presa per il culo) gli rispondo da par mio: “ma vaffanculo!”
Le figure di merda allo stand Watson, in cui peraltro mi sono presentato grondante di sudore (sì, potevo togliermi almeno il giubbottino, ma mi è comodo per tenere la macchina fotografica in tasca), non sono affatto concluse: ricordo a Zakimos di mettere nella mia copia la busta chiusa esclusiva di Modena, che un domani farà di me un uomo ricco, e ripongo il malloppo nello zaino. Al che mi sento chiedere: “Ehm, ma mi hai pagato, poi?”. Terra, inghiottimi. Pallido dalla vergogna risolvo la questione economica proprio quando sopraggiunge Prodo evidentemente attirato da questo mio inconsapevole tentativo di furto (ok, forse la tempistica non è proprio questa, ma mi piace ricordarla così). Consegna e dedica di Autolico e foto di rito.
Ai compari di LGL prometto di ripassare più tardi, almeno per i saluti, così come avevo fatto agli altri stand. Un presentimento mi dice che non sarà così facile.
Poco dopo essermi congedato mi sovvengono i FoglioGames, di cui non ho visto traccia nel Quadrilatero. Sto per chiedere informazioni ma per fortuna mi blocco: sarebbero sicuramente stati delle curiosità e (chissà) forse in futuro delle rarità ricercate, ma l’idea di “dover” giocarne ben 25 senza averne probabilmente il tempo mi fa desistere. Ho fatto bene, come dimostra il seguito di questo resoconto.

Pranzo al sacco e preparativi per il torneo. Smanio per vedere i giochi di legno (uno dei motivi principali per cui vengo a Modena), e mi illudo che ci riuscirò. Redarguisco l’amico che mi dice che secondo lui il torneo durerà dalle 14 alle 18: “Ma che cazzo dici! Faranno partite da due ore scaglionate in turni alle 14, 16 e 18! Abbiamo tutta la giornata ancora davanti!” Infatti la partita non dura 4 ore, ma solo 3 e mezza…
Ora, so che è inelegante criticare un evento in cui ho vinto un premio come uno dei giocatori migliori, però la particolare struttura di questo torneo (stessa avventura su tavoli diversi, giocatori che si spostano di tavolo in tavolo a seconda delle “morti” e delle performance) è piuttosto defatigante e alla lunga è anche un po’ difficile raccapezzarcisi e trovare il filo dell’avventura. Ma era proprio questo lo scopo degli organizzatori, che premiavano il metagame e il metaplot. Oltretutto il premio che mi hanno dato, un volume che mi avevano già regalato presso un altro stand, è stato prontamente cambiato con un altro dei vincitori con un volume che mi interessava molto e che costava oltre il triplo, per cui non dovrei lamentarmi. Il mio amico ha detto che probabilmente la particolarità sperimentale di questo torneo è una cosa che apprezzeremo di più ripensandoci tra qualche anno.

In ogni caso il tempo è ormai tiranno: sono quasi le 18 e il treno del ritorno lo abbiamo alle 19:18 (e per fortuna le promozioni vantaggiose delle Frecce Trenitalia ci hanno permesso di evitare la soluzione delle 18:58). Mi aggiro come un tossico in astinenza alla ricerca dei giochi di legno, ma non li trovo al solito padiglione. Quest’anno li hanno rimessi all’interno, anche se alcuni esemplari sono all’aperto, e una volta individuato il posto riesco a fare solo una ricognizione veloce. Mi sono sembrati meno ricchi e interessanti degli anni scorsi, ma non ho potuto darci un’occhiata approfondita. E sicuramente negli altri padiglioni esterni c’erano cose interessanti, anche solo da fotografare, di cui a stento mi sarò accorto nella furia della corsa.
A proposito di foto, ne ho fatte inevitabilmente pochine ma per fortuna la nuova macchina digitale si è rivelata più efficace di quanto mi sembrava guardando le foto in piccolo nel suo schermino. Ahimè, di cosplayer quest’anno ce n’erano (alcune anche decisamente fighe) ma o giochi o fotografi.

La gente che aspetta la navetta forma una calca piuttosto massiccia e torniamo con la 9; tra i vari cambi di coincidenze dei treni incontro un volto noto: il fumettista Casty, che era in quel di Bologna (mi pare…) per un firmacopie. Si parla un po’ anche delle sfighe che hanno colpito amici e conoscenti, ma è sempre un piacere.
A leggere questo resoconto potrà sembrare che sono rimasto deluso dall’esperienza, ma non è così. Purtroppo la fregatura della “navetta” (per la quale il mio amico pensava di protestare con non ho capito bene chi) è stata determinante e anche solo una mezz’ora in più di tempo a disposizione in fiera avrebbe potuto fare la differenza. Si è dovuto correre, e si ha avuto la certezza di non aver potuto gustare tutto quello che il Play può offrire, tanto più che la sua espansione è innegabile. Però è stata una giornata piacevole, anche se non mi ha soddisfatto al 100%. E nemmeno al 90%, o all’80%...
Per il futuro io ho proposto al mio amico di andarci in auto, mentre secondo lui vista l’espansione della fiera vale la pena fermarsi una notte a dormire e fare con calma sia i giri per gli stand che più tornei. Vedremo.

GGigassi
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Re: La mia PlayModena 2019

GGigassi ha scritto:

(ovunque conosciuto come Trieste Airport, per motivi che sfuggono alle mie capacità di comprensione: è proprio in un’altra provincia)

Nonché in un'altra nazione

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: La mia PlayModena 2019

bigsmile2

GGigassi
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Re: La mia PlayModena 2019

GGigassi per me è uno scampolo di anni 2000 in un'epoca in cui tutti sono aggressivi, incazzati e non si fanno mai i cavoli propri. Con la sua calma, riservatezza, allegria e post chilometrici è davvero sempre stato per me uno strano coso blu che si esprime spostando gli occhi a destra e a sinistra come un'emoticon.

Non ha mai avuto un volto e un nome ma ora che ce l'ha posso dirlo: è esattamente il volto che potevo immaginare per GGigassi, quello di una persona che mi ispira serenità, riservatezza e voglia di scherzare e divertirsi con un semplice sguardo. La scenetta del pagamento dimenticato sembrava uscita da un numero di Rat-man, ma è stato tutto vero, tutto impagabile (a proposito). È per questo che lo dico e lo ripeto e non c'è alcuna traccia di perculaggio nelle mie parole: seppur tu abbia incrociato la mia vita solo di striscio, quel poco mi fa sempre sorridere e stare bene e per questo non finirò mai di ringraziarti, coautore - anche in quel caso di striscio, ma va bene così.

Zakimos
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Re: La mia PlayModena 2019

GGigassi ha scritto:

Per il futuro io ho proposto al mio amico di andarci in auto, mentre secondo lui vista l’espansione della fiera vale la pena fermarsi una notte a dormire e fare con calma sia i giri per gli stand che più tornei. Vedremo.

Se non hai problemi di sonno, in auto tutta la vita.
Io sono partito da Trieste alle 4.30, arrivato con una mini pausa all'autogrill alle 8.20 circa, posteggiato a 100m dalla fiera. Ho atteso l'apertura e alle 9.00 ero dentro a fare demo. Ripartito dopo sette ore di fiera circa, più che sufficienti smile verso le 16.30 e in altre 3h e 1/2 circa ero di nuovo a casa.

Matteo
Autore dell'Editor per la narrativa interattiva LibroGameCreator 3

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Re: La mia PlayModena 2019

GGigassi ha scritto:

sopraggiunge Prodo. [...] Consegna e dedica di Autolico e foto di rito.

Pic or it didn't happen!

GGigassi ha scritto:

di cosplayer quest’anno ce n’erano (alcune anche decisamente fighe)

Pics or it didn't happen!!!

Zakimos ha scritto:

GGigassi [...] non ha mai avuto un volto e un nome ma ora che ce l'ha posso dirlo: è esattamente il volto che potevo immaginare per GGigassi

Ed è blu?

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: La mia PlayModena 2019

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Pic or it didn't happen!

https://www.facebook.com/LibrogamesLand … mp;theater

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Pics or it didn't happen!!!

Su questo dovrai fidarti, sono un uomo sposato!

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Ed è blu?

Direi più tendente al bordeaux per il caldo, come hai potuto vedere!

Zakimos
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Re: La mia PlayModena 2019

Non credo di aver mai visto una foto di Prodo senza occhiali da sole. Anzi, non credo neanche che esista! smile2

Hai perfettamente ragione, Ggigassi ha esattamente il volto che ti aspetteresti da un Ggigassi!!!

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: La mia PlayModena 2019

Zakimos ha scritto:

La scenetta del pagamento dimenticato sembrava uscita da un numero di Rat-man, ma è stato tutto vero, tutto impagabile (a proposito).

Ma sì, certo, era tutta una boutade concordata, mica me l'ero scordato sul serio. Proprio no, quando mai. Figurarsi...

GGigassi
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Re: La mia PlayModena 2019

Shaman ha scritto:


Io sono partito da Trieste alle 4.30

yikes2  yikes2  yikes2

Quando ci andammo il primo anno in auto partimmo a mattina quasi inoltrata e riuscimmo a fare in tutta tranquillità i nostri comodi, tanto più che, se non ricordo male, pranzammo in un autogrill al ritorno.
Certo, era il primo anno e la calca delle ultime edizioni non era nemmeno lontanamente immaginabile.

GGigassi
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