A chiunque possa interessare, posto qui la mia breve recensione di The Vampire of Havena, avventura in solitaria di The Dark Eye/Das schwarze auge (Uno Sguardo nel Buio): seguono inevitabili SPOILER.
Interpretiamo un giovane (e un po' maldestro) ladro nativo della città di Havena, che da qualche tempo è colpita da misteriosi omicidi: i cadaveri vengono rinvenuti privi di sangue e con punture sul collo, tutti i segni dell'attacco di un vampiro...
Durante una tranquilla serata in una taverna, siamo accostati da un ricco mercante del posto, che ci propone quella che sembra essere una semplice missione: recuperare dei preziosi documenti sottratti da un rivale. Ovviamente, la cosa non sarà affatto semplice...
La storia non è nulla di eccezionale né di particolarmente nuovo, ma funziona bene nello scopo che si prefigge: essere una semplice avventura introduttiva alla classe del ladro ed al gioco in generale: infatti viene offerta la scheda del personaggio completa di tutte le statistiche necessarie al GDR, ma che vengono usate solo nella misura strettamente necessaria per lo svolgimento dell'avventura.
Le regole di combattimento (quasi inutili, in realtà), dei test sugli attributi e sulle statistiche sono spiegate in modo facile e ben distribuite.
Il grosso problema è il fatto che l'avventura è sostanzialmente "vuota". Spesso le scelte che ci vengono offerte sono praticamente inutili, dato che la storia segue un rigidissimo binario. A volte, persino fallire un check non ha alcuna conseguenza negativa: la conseguenza è che numerosi passaggi sono dei "copia e incolla" (cosa che, apparentemente, indispone molti lettori di librogame). Anche l'esplorazione della "mappa" principale, se dapprima sembra essere interessante, con tutti i vari piani e le stanze in cui intrufolarci, perde ben presto di mordente. Non ci vuole molto, infatti, a rendersi conto che ancora una volta c'è solo l'illusione della scelta: possiamo anche evitare di esplorare qualsivoglia stanza, saremo comunque reindirizzati verso il medesimo evento a cui ci avrebbe portato una meticolosa indagine.
Il testo riesce a creare una buona atmosfera, inquietante quanto basta, e non manca anche di una certa dose di humour. Il narratore non si limita a dirci cosa accade, ma anche i pensieri e le reazioni che abbiamo di fronte agli eventi (cosa che ho sempre apprezzato in un lg, ma che ad altri potrebbe piacere meno). Divertenti anche le easter egg disseminate nel racconto, ovvero le descrizioni delle copertine dei vecchi volumi di Uno Sguardo nel Buio, disseminate dallo scrittore come dei dipinti (purtroppo, non essendo esperto del gioco ne ho riconosciute pochissime).
Una piccola sorpresa ci attende nell'epilogo, il quale darà senso alla copertina dell'avventura.
In definitiva, se il Vampiro di Havena può essere sufficiente quale avventura introduttiva a chi voglia muovere i primi passi nel mondo di Uno Sguardo nel Buio, temo proprio che non abbia nulla da offrire ai veterani dei librogame, che ormai si aspettano un livello tale di interattività che era già stato raggiunto da opere precedenti a questa.