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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

INTERVISTA LGL: drystan / stefanet

INTERVISTA LGL: drystan / stefanet

Con incolpevole ritardo (l'autobus è passato in ritardo), pubblico l'intervista della settimana: fanno la loro ultima apparizione drystan e stefanet, e si parlerà di LibriNostri in generale.
Mettetevi comodi e accendete tutti i ventilatori e condizionatori che potete.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.




Benvenuto nel 4° Livello: oggi l’intervista sarà interamente ai LibriNostri. Dall’ultima intervista hai avuto modo di leggerne qualcuno?
drystan: Ne ho letti alcuni, non tutti Ahimé. Mi hanno colpito in particolare Cagliostro, Calibro '70 e Lite Coldlancer.
stefanet: Ne ho scaricati diversi e leggiucchiato qua e là per curiosità ma sto ancora finendo alcuni classici che ho acquistato tempo fa.
Cosa hai pensato la prima volta che hai visto dei nuovi librogame pubblicati su LGL?
drystan: Ho capito che il nostro mondo della letteratura interattiva stava rinascendo. Vedere nuovi autori mettersi alla prova proponendo le loro idee, ambientazioni e meccaniche di gioco è emozionante. E c'è davvero molto da imparare perché si tratta di lavori curati e intelligenti. Se fossi un editore non esiterei a sfogliarmi tutto il catalogo dei LibriNostri alla ricerca di autori da pubblicare!
stefanet: Che la speranza si è trasformata in realtà grazie alla passione e caparbietà di chi ci ha sempre creduto.
Anche se non le hai lette, facciamo una panoramica su qualche serie di LibriNostri presente sul sito:
La maggior parte dei libri hanno ambientazioni storiche (Imperium, L’Eretico, Liberty e Soulkey) o fantastiche (Dragowolf, Zork, Sagard, Mizar e Orlando furioso). Cosa dovrebbero avere i libri di questo genere per emergere dalla massa dei tanti librogame esistenti, secondo te?

drystan: Credo che molti dei titoli che hai citato, in realtà, già spicchino per qualità nel panorama non solo italiano. Credo di non sbagliarmi se dico che nessun altro Paese al mondo ha una scena librogamistica vitale e ricca come la nostra. E a costo di sembrare un po' troppo campanilista, ti dico anche che diversi LG pubblicati nel mondo anglosassone sono di livello a mio avviso inferiore rispetto molti dei LibriNostri.
stefanet: Forse, ma parlo per inclinazione personale, un taglio più scanzonato alla “Indiana Jones”.
Con Pirati e Django, poi, si toccano i temi della pirateria e western: potrebbero essere tematiche a te congeniali?
drystan: Il western sì, soprattutto nella sua variante "Weird West". È un’ambientazione che mi piace molto sia nei LG che nei GDR. I pirati, invece, non sono proprio nelle mie corde; è un immaginario che non ha mai esercitato un forte fascino su di me.
stefanet: Soprattutto il tema western, mi è sempre piaciuto, in particolar modo la vita dei nativi americani.
Tra le serie più contemporanee abbiamo Cagliostro (che si svolge negli anni ’90 tra Roma e la Scandinavia) e Calibro 70 (ispirata al filone cinematografico del poliziesco all’italiana). Sono ambientazioni che ti ispirano?
drystan: Moltissimo. Il noir contemporaneo, soprattutto se arricchito da venature esoteriche, è uno dei mondi fantastici che più mi intrigano; è un'ambientazione a cui ritorno periodicamente nei GDR. "Calibro '70", inoltre, si rifà ad una tradizione cinematografica tutta italiana che il mondo intero ci invidia. Tarantino non sarebbe nulla senza i "poliziotteschi" con Maurizio Merli. E ci vuole una bravura a parte, sia per scrivere storie ambientate in quegli anni, sia per restituirne le atmosfere così dense di contraddizioni e di sfumature.
stefanet: Sì, è un bell’omaggio ed una bella idea.
Non possiamo non citare il genere fantascientifico, con la saga Star Wars: che ne pensi della trasposizione in librogame di saghe di questa caratura?
drystan: Lite Coldlancer, per narrazione e meccaniche di gioco, non sfigurerebbe come prodotto ufficiale di Star Wars. Anche qui, non posso fare a meno di notare che i prodotti ufficiali e super-patinati tipici dei franchise "tripla A" spesso sono "tutte chiacchiere e distintivo", e sono superati in scioltezza da prodotti cosiddetti amatoriali. Faccio fatica a comprendere alcune delle logiche che muovono i detentori di marchi celebri, come appunto Star Wars. Io una cosa come Coldlancer non me la lascerei sfuggire, e ne farei un prodotto ufficiale.
stefanet: È un genere molto battuto, forse troppo in certi ambiti, ma in ambito librogame è stato poco utilizzato quindi ben venga.
Tra le ambientazioni un po’ più stravaganti abbiamo L’Altrove e Progetto Mortale, entrambe serie misteriose i cui l’obiettivo è fuggire da qualcosa di ignoto. Come accogli queste ambientazioni?
drystan: Con grande favore. La fuga dall'ignoto è un tema narrativo che si può prestare a una gamma amplissima di variazioni e di sperimentazioni.
stefanet: È il genere che avevo abbozzato in qualche mia microstoria ispirandomi anche al n. 10 di Dimensione Avventura, quindi l’idea è buona.
Non possiamo non citare gli spin-off di Lupo Solitario: Legendary fights offre proprio questo genere di esperienza. Superflui o interessanti?
drystan: Come sai, i miei contributi ai LibriNostri sono proprio di questo tipo: due spin-off del mondo di Lupo Solitario che vedono come protagonista il Capitano Val, e un mini GDR dedicato ai Cavalieri della Montagna Bianca. Ho in cantina anche la conclusione della trilogia di Val, ma per questioni su cui è inutile dilungarsi, al momento è un progetto che deve rimanere in standby. Quindi è ovvio che i LibriNostri dedicati al Magnamund, come appunto le Legendary Fights, sono tra i miei preferiti! Ti dico solo che nella mia testa considero la Legendary Fight contro il Gurgaz come canonica!
stefanet: Devo essere sincero, Lupo Solitario non è una delle mie passioni.
A proposito di serie EL, grazie ai LibriNostri abbiamo possiamo gustarci la conclusione di serie storiche come Ninja, Realtà Virtuale e Misteri d’Oriente, scritte da utenti di LGL. Cosa ne pensi di una serie iniziata da un autore e conclusa da altri?
drystan: Non ci vedo nulla di male, anzi! Specie con le serie più lunghe, spesso si assiste ad un calo più o meno marcato di qualità; è fisiologico. Per un autore di LG lavorare sempre sullo stesso mondo porta ad un po' di stanchezza e ad esaurire le idee. Mentre invece ci sono nuovi autori che magari sono cresciuti con le opere originali e che hanno fatto proprio un determinato setting, con grande profondità. E di questo un autore dovrebbe essere orgoglioso, perché significa che ha creato qualcosa di più grande di lui.
stefanet: Che era ora! È stata un’idea geniale anche se è un azzardo poiché magari i piani dell’autore originale erano altri ma non possiamo aspettare millenni.
Vuoi dire qualcosa anche sul librogame di Holly e Benji?
drystan: Non li ho giocati, mi dispiace, quindi non mi sento di parlarne.
stefanet: Sul calcio preferisco boardgame o giochi di carte, in generale gli sport li vedo più adatti a questo tipo di prodotto.
Per chiudere, abbiamo anche serie più violente: la follia di Squilibrio e lo splatter di Gore Zone. Qual è il tuo giudizio sulla violenza nei librogame?
drystan: Nei LibroGame, nei videogiochi, nei GDR, nei fumetti, nella letteratura, al cinema e in TV: la violenza è un tema quotidiano, che peraltro si presta a numerose interpretazioni ed usi "artistici" che la rendono probabilmente la metafora più potente del contemporaneo. Ovviamente stiamo parlando di rappresentazioni, di fiction, perché la violenza reale, invece, mi disgusta profondamente. Trovo stucchevoli tutte le polemiche in merito, e trovo fastidiosamente ipocrita che si scatenino discussioni infervorate per un gioco o una serie TV, mentre si accetta come normale il fatto che ci siano veri conflitti bellici nel mondo, o che molti Stati spendano più soldi per gli armamenti che per la scuola e l'università. Allora mi chiedo: ma di che stiamo parlando? La violenza reale è un problema che va risolto nel mondo reale; prendersela con i LibroGame o i GDR è solo una vigliaccata.
stefanet: In ambito artistico tutto ciò che è violenza, sesso, horror, viene rivestito da un altro elemento che va considerato a priori quindi chi si scandalizza sta dimenticando che se non vengono violare regole penali l’arte ammette la trasgressione. Per quanto mi riguarda, inoltre, il genere splatter mi piace molto quindi il concetto violenza non può non essere contemplato e fatto ricadere nell’ordinario in tali tipologie di opere.
Da una breve descrizione delle opere appena fatta, c’è qualche serie di LibriNostri che prenderesti seriamente in considerazione di leggere?
drystan: Il prossimo LibroNostro che ho in programma di leggere è "Desperados" di Realtà Virtuale.
stefanet: L’Altrove, Progetto Mortale e Squilibrio.
Ormai la collana LibriNostri ha superato le 20 serie: c’è qualche altro titolo in particolare che ti piacerebbe uscisse?
drystan: Non ho aspettative, non le voglio avere. Penso che la grande forza di LibriNostri sia proprio quella di essere un laboratorio aperto, scevro dalle dinamiche editoriali, e quindi capace di spingersi dove un editore non oserebbe. Mi auguro di trovare in futuro cose sempre nuove, sperimentali, folli, stravaganti.
stefanet: Forse una serie che prendesse in considerazione la vita di tutti i giorni di un italiano medio, lavoratore, stressato e con problemi a volte banali, magari sconvolta da un elemento tipico dei librigame.
Oggi come oggi, vedi un futuro per i LibriNostri?
drystan: Ad oggi lo vedo più che roseo. Come ti dicevo, un laboratorio del genere per nuovi autori non ha eguali nel mondo, ed anche il panorama a editoriale italiano dei LG sta attraversando un momento di grazia. Le stelle sono ben allineate e so per certo che i LibriNostri hanno ancora tanto da dire e dare al mondo della letteratura interattiva, non solo in Italia.
stefanet: Sì, è un genere che può appassionare, poi sono realista e mi rendo conto che avremmo bisogno di una visibilità più ampia di qualche casa editrice molto interessata, alternativa, coraggiosa e che sappia osare.
Quando un librogame ha troppi paragrafi lunghi oltremodo, tu… ?
drystan: Tendenzialmente mi annoio. Credo che la narrativa interattiva debba avere come scopo primario quello di sollecitare il protagonismo del lettore, e quindi di esporre fatti, situazioni e dialoghi badando ad una certa concisione. Se un autore sente di avere molto da scrivere in termini di lunghe descrizioni, gli consiglierei di orientarsi sulla letteratura tradizionale.
stefanet: Diventa un’altra cosa, a volte servono paragrafi lunghi, ma devono essere molto limitati, tipo spazi in cui è necessario narrare una storia molto importante ai fini del risultato.
Soffrire per un malinteso è un difetto o una virtù?
drystan: Né l'uno né l'altra, credo. So solo che quando accade è un inutile spreco di energie emotive.
stefanet: Virtù nel solco dell’empatia.
Favorevole o contrario:
-  alla riduzione del traffico?

drystan: Favorevole.
stefanet: FAVOREVOLE.
-  all’esasperazione dello sport in tv?
drystan: Contrario.
stefanet: CONTRARIO.
-  alle cene in pantofole?
drystan: Favorevolissimo.
stefanet: FAVOREVOLE.
-  ai condizionatori?
drystan: Sono più un tipo da ventilatore.
stefanet: CONTRARIO.
-  alla spazzatura differenziata?
drystan: PIÙ CHE FAVOREVOLE. È UN DOVERE CIVICO ASSOLUTO.
stefanet: FAVOREVOLE.
Sei mai stato a Lucca Comics&Games?
drystan: Sì, parecchie volte. L'ultima volta che ci sono stato, però, ho vissuto una sensazione di "carnaio" che confesso mi ha messo a disagio; troppo pigia-pigia e mordi-e-fuggi. Preferisco fiere dove ci sono spazi più ampi, sia fisici che mentali.
stefanet: E’ saltato giusto la prima volta che dovevo andarci (anno scorso)...
Prova a spiegare a un bambino il problema del Covid-19.
drystan: Sinceramente, non mi sento all'altezza di farlo.
stefanet: Devo essere sincero, forse non ne sarei capace.
Recentemente hai acquistato qualche nuovo librogame?
drystan: Si diverse cose. Purtroppo non ho ancora avuto il tempo di leggerle, anche perché la cadenza delle nuove uscite è ormai molto sostenuta.
stefanet: Un paio della serie “ESCAPE ROOM”.
Ti è piaciuta di più quest’intervista o le prime tre?
drystan: Non ho un ordine di preferenza. Mi fa sempre piacere scambiare quattro chiacchiere con voi!
stefanet: Questa è un po' come la terza, il taglio non permette risposte comiche o stravaganti... Oppure nel frattempo sono cambiato io. Comunque questa è la più interessante.
E con questo pezzo si chiude la tua esperienza nelle Interviste Doppie di LGL. Ti mancheranno?
drystan: Sì, mi mancheranno. È stato davvero un piacere!
stefanet: Sinceramente sì.
Saluta il tuo compagno di intervista.
drystan: Ciao Stefanet! Un abbraccio e spero di incontrarti dal vivo un giorno di questi!
stefanet: Ciao Drystan, siamo ancora qui, questo significa che o siamo dei nostalgici o ci siamo resi conto che i librigame sono come gli anni ‘80, accompagneranno più di qualcuno per sempre.

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Adriano
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