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Corto 26 - P-616

Re: Corto 26 - P-616

RECENSIONE



Questo corto fantascientifico ha una storia originale: quella della conquista dello spazio al contrario. Mi sono sempre chiesto come i terrestri potessero reagire semmai degli alieni intelligenti inviassero i loro rover e missioni di esplorazione a scopo d colonizzazione sul nostro pianeta.

Non ho niente di negativo da dire su questo corto, tranne che si esaurisce molto rapidamente: la sua semplicità e allo stesso tempo la sua forza e la sua debolezza.

Bene il riferimento a "Il pianeta delle scimmie" degli anni '60, con una scena finale (quella della Statua della Libertà) che è stata parodiata tantissime volte in vari media. Mi è piaciuto questa umanità sopravvissuta ad un cataclisma ecologico che continua a vivere nonostante tutto.

Ho delle domande per l'amico autore: questi alieni sono discendenti di un programma di esplorazione dello spazio partito dalla Terra prima della catastrofe? Oppure meri visitatori di un altro sistema solare della Federazione Galattica (tema caro a qualche complottista)? Mi fa strano che utilizzano il termine "gaiaformazione", il che suggerisce che hanno una cera conoscenza del greco e di conseguenza, hanno da che fare con il nostro pianeta. E poi, questo P-616 è un riferimento alla Terra 616 dell'universo regolare Marvel con la lettera "P", come tutti i pianeti in "Stargate SG-1"?

Per me, è un sì!

Voto inviato a Adriano

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re: Corto 26 - P-616

Pirata delle Alpi ha scritto:

E poi, questo P-616 è un riferimento alla Terra 616 dell'universo regolare Marvel?

Voto inviato a Adriano

confermato da FinalFabbiX nel terzo commento di questo thread (sotto spoiler) bigsmile

GGigassi
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Re: Corto 26 - P-616

Uno Scegli la tua Avventura… o forse la bozza di Avventure Stellari 11? Il Corto ha una perfetta struttura piramidale, con un paragrafo di partenza e 5 possibili finali, nessuno dei quali propriamente positivo o negativo. I paragrafi sono pochi per un racconto che, a differenza di molti altri in concorso, privilegia lo stile di scrittura nei confronti di qualsiasi altra considerazione e si concede un vagabondaggio su un pianeta sconosciuto, vagabondaggio certamente breve, ma altrettanto certamente ben narrato. Spiace la mancanza di ambizione, perché lo spunto iniziale prometteva qualcosa di più, ma la struttura del racconto e la cura dei dettagli non lasciano dubbi sul fatto che il risultato finale sia esattamente quello che voleva l’autore. Niente regole, niente punteggi, solo il gusto di vagabondare nello spazio.

EGO
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Re: Corto 26 - P-616

Corto molto breve, sono arrivato al finale senza aspettarmelo, comunque scritto bene e scorrevole. L'eccessiva brevità probabilmente deriva dall'alto numero di finali presenti, tra l'altro questi finali sono anche molto diversi tra di loro. Sono presenti inoltre dei colpi di scena e citazioni particolari. Non presenta regolamento (o correlati), esclusivamente bivi. Risulta penalizzato per la lunghezza ma opportunamente rimaneggiato potrà essere molto interessante.

Filippo
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Re: Corto 26 - P-616

Voti dei Giudici:


Adriano:

Quando ho letto il titolo per la prima volta, sono saltato sulla sedia: la mia mente ha iniziato ad immaginare sistemi di gioco fighissimi, qualche uscita fuori di testa, tanto gioco e probabilmente qualcosa di iper-tecnologico al centro della trama… Però ci troviamo di fronte ad uno SLATA di 15 paragrafi, con un fondo di fantascienza si, ma praticamente con giocabilità zero.

REGOLAMENTO: C’erano tantissimi spunti che l’autore poteva sfruttare in quello spazio rimasto vuoto a pagina due... invece del regolamento tecnico praticamente non c’è traccia, ed è un peccato, perché un minimo di “aspetto ludico” ci sarebbe stato alla grande!
Anche il Prologo è gestito un po’ così: abbastanza descrittivo, pare che il testo stesso citi al fatto che anche il protagonista non è molto convinto di stare lì…
TRAMA: una trama dal significato ecologista di fondo, ma fin troppo nascosto e mascherato. Non si trattava di argomenti scottanti, poteva essere tranquillamente trattato in modo più aperto.
La trama “evidente”, invece, vede questo astronauta giungere in questo pianeta alieno per la gaiaformazione. Le emozioni sono state davvero contrastanti, perché questo corto, a discapito di un primo significato, presenta numerosi livelli di lettura, qualcuno voluto, qualcuno forse meno. E i dubbi arrivano con le letture successive, perché se si approfondisce si scoprono echi di lotta all’inquinamento, si gioca sul fatto di “chi è l’alieno”, si capisce che questa è la terra (una citazione davvero interessante de Il Pianeta delle Scimmie). Il finale del paragrafo 15, in particolare, è il più misterioso di tutti e quello che forse fa salire di più la pressione, perché mostra loop temporali, suggerisce che tu sei un alieno, descrive il dente di grafene che in realtà non sappiamo cos’è... Insomma, l’impressione è che si sia voluto dare tantissimi significati a queste pagine, che forse l’autore è andato un po’ oltre. Se tutto questo non è voluto, allora le mie impressioni sono del tutto fuorviate e il corto è più semplice di quello che pensavo…
Nell’una o nell’altra ipotesi (che sia semplice, o che sia un concentrato di complessità da essere andato oltre), il risultato vacilla.
STRUTTURA: non ho mai apprezzato gli SLATA, qui praticamente il corto ne fa le veci, il problema è che i paragrafi sono solo 15, di cui 10 di FINE. Davvero troppo poco.
PARTE LUDICA: praticamente non c’è.
NARRAZIONE: Il corto è ben scritto, la scrittura è perfettamente adatta al tema ed è anche molto tecnica in alcuni passaggi.

Una struttura che non è nelle mie corde, una giocabilità inesistente e l’impressione di più elementi di trama nascosti e stratificati non fanno raggiungere a questo corto i voti più alti, ma nessuno gli toglie almeno una meritata sufficienza.

Aloona:

In questo Corto non è l’interazione a mancare e neanche l’aderenza al tema: a peccare è lo sviluppo, non molto coinvolgente. Carine le citazioni ai film di genere, ma ho ancora una volta la sensazione che il meglio sia guastato dal modo secco con cui si buttano via i finali. Il che è un vero peccato, perché lo stile narrativo (per me molto importante) non è forse così brillante da compensare l’assenza di un sistema di gioco, ma, tra alti e bassi, si guadagnerebbe la sua buona sufficienza. Considerato il bagaglio di letture che l’autore sembra possedere, si potevano forse sfruttare meglio le tecniche degli scrittori di riferimento, alcuni dei quali hanno fatto la storia del racconto breve a effetto, ma niente che non si possa migliorare in futuro.

FinalFabbiX:

Mi trovo in grande difficoltà nel valutare questo corto perché, pur avendolo riletto più volte, non penso di averlo capito. L’interpretazione che avevo dato all’inizio è stata ufficialmente smentita dall’autore, così come, se ho capito correttamente (ho fatto giusto due parole, l’autore ha indicato che preferisce intervenire a fine concorso), è stato smentito il fatto che le rivelazioni finali siano volutamente in contraddizione tra loro.

Ammiro molto che l’autore misterioso sia voluto uscire dalla comfort zone e abbia proposto un corto molto diverso da quello con cui aveva partecipato in precedenza, però purtroppo io devo valutare l’opera consegnata, che, a mio parere, non riesce a raggiungere la sufficienza proprio per via delle criticità nella trama, che acquisiscono ulteriore peso per la mancanza di una parte game.

La storia è infatti confusa, e lo è indipendentemente dal senso generale: ci sono particolari su cui viene posto il focus, come il ruolo umile del protagonista all’interno della flotta, ma che poi non avranno mai più rilevanza.

L’unico elemento ricorrente è la critica continua che l’autore fa all’inquinamento del nostro pianeta. Anche qui, però, il messaggio arriva molto confuso. Per esempio, nonostante le numerose riletture non sono neppure riuscito a capire se P-616 sia la terra di oggi o una versione futura del pianeta in cui l’inquinamento è peggiorato: il corto si riferisce sempre a problemi attuali, ma allo stesso tempo presenta la statua della libertà in rovina, in mezzo al fumo e all’inquinamento e asserisce che il livello dei metalli pesanti è aumentato a tal punto che neppure una civiltà avanzata ha la tecnologia per risolvere il problema.
Mi è parso bizzarro anche scegliere di citare l’ozono e l’inquinamento da mercurio, due problemi abbastanza contenuti e che di certo non sono la fonte primaria di preoccupazione, specie se rapportati, ad esempio, al riscaldamento globale, alle polveri sottili, alle microplastiche (perlomeno in Europa). La presenza di sostanze che possono rilasciare ozono, ad esempio, al di fuori della Cina è in forte diminuzione da anni, soprattutto nelle campagne.

La scrittura non è male, ma ha il difetto di essere un po’ dispersiva e questo non ha giovato a un corto che avrebbe richiesto più spazio di quello a disposizione. Il sistema di gioco è inesistente.
Come già fatto notare da altri, proporre una storia di 15 paragrafi è una scelta molto pericolosa, soprattutto se 5 di essi sono finali e i rimanenti si propongono di raccontare percorsi differenti.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: Corto 26 - P-616

The making of P-616

Come già anticipato da Final, non amo intervenire a concorso aperto, a meno di errori madornali che comprometterebbero l’usufruizione del corto.
Ora che il tutto si è concluso, ecco il mio lunghissimo post sul concepimento e la realizzazione di P-616, con le risposte a eventuali dubbi e domande.

L’idea

Già alla fine del Concorso 2020, avevo intenzione di partecipare l’anno successivo con uno SLATA o qualcosa di molto semplice. Questo perché dai feedback ho capito che il problema principale di Solcaonde (e mio) era lo stile di scrittura. Quindi avevo un anno per migliorarmi su quel versante e avrei proposto un corto con la parte narrativa preponderante, come una sorta di “riscatto”.

Quando è uscito il bando 2021, leggendo il tema dei due mondi, mi è tornata alla mente un’idea sopita.
Tempo fa lessi un commento di Zakimos che diceva, più o meno, che l’autore deve essere bravo a impostare il lg per diminuire il più possibile il book-keeping del lettore. Allora ho pensato alla meccanica “Hidden Karma”: un grafo perfettamente piramidale, dove ogni paragrafo aveva due scelte che ampliavano il ventaglio in modo armonico portando a tanti finali diversi, tutti raggiungibili con lo stesso numero di “passi”.
Ogni scelta era palesemente polarizzata in una delle due direzioni opposte (ad esempio, Bene vs Male).
Questo mio amore per l’equilibrio veniva così rispecchiato sia a livello di struttura, sia a livello narrativo: il lettore doveva solo scegliere tra due opzioni, e la struttura piramidale lo avrebbe portato a un finale vicino alla sua “morale” senza bisogno di statistiche o parole chiave.
Per usarlo con il tema 2021, avevo pensato di inventare una città futuristica divisa tra l’elitè fredda e calcolatrice e plebe passionale e istintiva, poi ogni scelta sarebbe stata tra il reagire in modo razionale o istintivo, quindi il finale avrebbe rivelato la tua fazione di appartenenza, con tutte le eventuali vie di mezzo.
Poi le FAQ hanno abbattuto questa idea lol
Ho pensato allora al tema dell’astronauta che esplora un pianeta sconosciuto, e in base a come si comportava con gli alieni, avrebbe ottenuto un finale Buono/Cattivo.
Come al solito, mi piace complicarmi la vita da solo e ne ho pagate le conseguenze. Stavo perdendo la testa nel trovare un dilemma buono/cattivo per ogni bivio, oltretutto, la struttura piramidale mi imponeva di allacciare dei paragrafi che, nell’idea iniziale, non si prendevano per niente.
Sono sceso a compromessi con me stesso abbandonando l’idea della dualità bene/male, ma ormai il più del lavoro era fatto quindi ho tirato a concludere.
Poi l’Idea.
In quel periodo leggevo racconti brevi di Matheson, e ho adorato il suo modo di costruire tutto il racconto per esplodere con un colpo di scena finale, così ho deciso di fare lo stesso con P-616: i finali sarebbero stati tutti colpi di scena diversi tra loro.

Diamo a Cesare quello che è di Cesare

Oltre al già citato Matheson, come molti di voi hanno intuito mi sono ispirato anche a Brown e al “Pianeta delle scimmie”.
Per l’ambientazione della terra vittima dell’inquinamento, invece, ho preso spunto da “Death Stranding”, anche se non l’ho mai giocato, e per il finale del traditore a “Among Us” lol
Per la ISS Explorer invece, mi sono liberamente ispirato a Star Trek.

Via con le domande! Dunque

FinalFabbiX ha scritto:


Da come l'ho interpretato io, non esiste un'unica storia, ma a seconda delle scelte fatte si scopre un colpo di scena diverso (molti sono ispirati a famosi film di fantascienza) che è in contraddizione con gli altri.
Un po' come se ogni percorso portasse a una storia a sé.
L'idea mi stuzzica parecchio. Non è il primo a proporre un approccio del genere, ma era parecchio che non ne vedevo corti con questa meccanica fatti così bene

Sveliamo l’arcano. Tutti i finali sono coerenti e coesistenti. Le scelte, in pratica, ti fanno scoprire solo altri risvolti della stessa storia. Da quello che intuisco dalle recensioni, la maggior parte dei lettori la pensa come Final, quindi devo aver commesso degli errori.
Se vi va, vi chiedo di dirmi quali elementi portano all’incoerenza, così da poterli correggere nella versione revisionata!

Prodo ha scritto:


La presenza di molte diramazioni e di un numero ampio di epiloghi rende ogni filone della storia molto corto, e il lettore tende a rimanere insoddisfatto perché le conclusioni talvolta sono frettolose, lasciando tanto in sospeso.

Ho un evidentemente un problema. Sia con Solcaonde che con P-616 perdo colpi nei finali. E pensare che sono la mia parte preferita. Direi che la mia promessa per l’anno prossimo è portare un corto con finali degni di questo nome.

Zakimos ha scritto:


Forse sacrificando uno o due finali dei cinque disponibili i restanti avrebbero avuto maggiore respiro

Lo so che mi sono complicato la vita, ma ci tenevo a mantenere la struttura piramidale. Quindi allungare il corto (cosa che ho pensato di fare) voleva dire aggiungere un altro finale, quindi un altro colpo di scena (e ho fatto fatica ad arrivare a cinque) oltre a far combaciare logicamente tutti i nuovi 6 paragrafi. Ero già stremato dal lavoro su quindici paragrafi, quindi ho scartato l’idea.

sancio ha scritto:


Inoltre non ci dice nulla su chi sono io protagonista, si scopre nel primo paragrafo qualche dettaglio che la mia razza ha squame, gobba e tentacoli!

Ho volutamente concentrato il prologo sulla descrizione della Explorer proprio per mantenere i colpi di scena finali. Ora capisco che è stata un’idea non brillante per un lg, dove funziona di più dare un obiettivo ben preciso al protagonista.

sancio ha scritto:


15 paragrafi (media di meno di due a pagina) di cui 5 sono epiloghi.

Anche questo è voluto. Sapendo appunto che avrei seguito la struttura piramidale e quindi che non avrei fatto più di 15 paragrafi, ho deciso di lasciarmi andare nelle descrizioni e occupare mezza pagina a paragrafo.

giax ha scritto:


ma davvero possiamo identificare l'umanità e la nostra civiltà solo con la Statua della Liberta?

Nono, certo che no. Semplicemente, avevo deciso che il finale centrale, che tra parentesi è anche il più “probabile” da raggiungere, fosse quello dove veniva rivelato che P-616 è la nostra Terra. Come fare? Mi sono scervellato un po’, avevo pensato alla Tour Eiffel in rovina, poi mi sono detto: ma perché non citare un classico della filmografia fantascientifica? Ed eccoci qui.

Anima di Lupo ha scritto:


Nonostante abbia sempre considerato la parte narrativa fondamentale, bisogna tenere in considerazione che è necessaria una certa dose di atmosfera, dubbio, indagine, mistero eccetera da associare allo "spiegone", che inevitabilmente ci deve essere ma non deve essere preponderante. Quindi, non è necessariamente la mancanza dei dadi, di un regolamento, degli enigmi eccetera che pesa quanto l'eccessiva linearità delle brevi storie che portano agli epiloghi. Spero di essermi spiegato bene.

Benissimo. Ti ringrazio per aver messo a fuoco un problema molto importante sul mio corto. D’ora in poi farò molta attenzione all'interattività con il lettore, non dandola per scontata solo per la presenza dei bivi.

Pirata delle Alpi ha scritto:


Ho delle domande per l'amico autore: questi alieni sono discendenti di un programma di esplorazione dello spazio partito dalla Terra prima della catastrofe? Oppure meri visitatori di un altro sistema solare della Federazione Galattica (tema caro a qualche complottista)? Mi fa strano che utilizzano il termine "gaiaformazione", il che suggerisce che hanno una certa conoscenza del greco e di conseguenza, hanno da che fare con il nostro pianeta. E poi, questo P-616 è un riferimento alla Terra 616 dell'universo regolare Marvel con la lettera "P", come tutti i pianeti in "Stargate SG-1"?

No, la Federazione è l’unione di varie civiltà aliene, i terrestri non ne fanno parte. Per il termine “Gaiaformazione” ammetto di non essermi posto il problema… Ho dato per scontato che fosse un termine per indicare il processo che rende abitabile un pianeta, non considerando che letteralmente significa “rendere un pianeta simile alla terra”. Questo è stato un errore madornale e ti ringrazio per averlo fatto presente. Nella versione revised inventerò un termine nuovo.
Per il riferimento ci hai visto giusto. Volevo dare al pianeta un nome generico, ma che fosse anche un indizio per i più attenti. Ho scoperto che quando si scopre un pianeta nuovo lo si nomina con una lettera e un numero di più cifre, quindi ho scelto il 616 da appassionato della Marvel, e P per “pianeta/planet”. Poi mi piaceva che avesse la stessa iniziale del mio nickname.

Adriano ha scritto:


Anche il Prologo è gestito un po’ così: abbastanza descrittivo, pare che il testo stesso citi al fatto che anche il protagonista non è molto convinto di stare lì…

E i dubbi arrivano con le letture successive, perché se si approfondisce si scoprono echi di lotta all’inquinamento, si gioca sul fatto di “chi è l’alieno”, si capisce che questa è la terra (una citazione davvero interessante de Il Pianeta delle Scimmie). Il finale del paragrafo 15, in particolare, è il più misterioso di tutti e quello che forse fa salire di più la pressione, perché mostra loop temporali, suggerisce che tu sei un alieno, descrive il dente di grafene che in realtà non sappiamo cos’è... Insomma, l’impressione è che si sia voluto dare tantissimi significati a queste pagine, che forse l’autore è andato un po’ oltre. Se tutto questo non è voluto, allora le mie impressioni sono del tutto fuorviate e il corto è più semplice di quello che pensavo…
Nell’una o nell’altra ipotesi (che sia semplice, o che sia un concentrato di complessità da essere andato oltre), il risultato vacilla.

Per questo ti rimando alle “Soluzioni” sotto spoiler a fine post

FinalFabbiX ha scritto:


L’unico elemento ricorrente è la critica continua che l’autore fa all’inquinamento del nostro pianeta. Anche qui, però, il messaggio arriva molto confuso. Per esempio, nonostante le numerose riletture non sono neppure riuscito a capire se P-616 sia la terra di oggi o una versione futura del pianeta in cui l’inquinamento è peggiorato: il corto si riferisce sempre a problemi attuali, ma allo stesso tempo presenta la statua della libertà in rovina, in mezzo al fumo e all’inquinamento e asserisce che il livello dei metalli pesanti è aumentato a tal punto che neppure una civiltà avanzata ha la tecnologia per risolvere il problema.
Mi è parso bizzarro anche scegliere di citare l’ozono e l’inquinamento da mercurio, due problemi abbastanza contenuti e che di certo non sono la fonte primaria di preoccupazione, specie se rapportati, ad esempio, al riscaldamento globale, alle polveri sottili, alle microplastiche (perlomeno in Europa). La presenza di sostanze che possono rilasciare ozono, ad esempio, al di fuori della Cina è in forte diminuzione da anni, soprattutto nelle campagne.

Anche in questo caso devo fare un grandissimo mea culpa per non essermi informato abbastanza sul problema dell’inquinamento. Ammetto che alcune cose le ho inserite a scopo di trama: ci sono reattori nucleari che hanno il mercurio nei sistemi di raffreddamento, quindi ci sono andato a nozze, potendo dare un senso allo “scontro” con il rettile. Per il resto non posso che ammettere una ricerca approssimativa sull’argomento che ha portato tutti i problemi che hai detto. Nella versione revisionata seguirò le indicazioni e proverò a sistemare anche questo aspetto.

FinalFabbiX ha scritto:


Mi trovo in grande difficoltà nel valutare questo corto perché, pur avendolo riletto più volte, non penso di averlo capito. L’interpretazione che avevo dato all’inizio è stata ufficialmente smentita dall’autore, così come, se ho capito correttamente (ho fatto giusto due parole, l’autore ha indicato che preferisce intervenire a fine concorso), è stato smentito il fatto che le rivelazioni finali siano volutamente in contraddizione tra loro.

Ri-confermo. Ho scritto il corto pensando a un’unica storia, di cui veniva rivelato un pezzetto diverso in ogni finale.
Per i più curiosi metto sotto spoiler quello che avevo pensato.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
Dunque. Il personaggio protagonista è umano, e lo si scopre con il finale Terra + Futuro.
Viene dal futuro, è tornato indietro per chiudere il loop che gli ha permesso di salire sulla Explorer e boicottarla (Finale Futuro + Impostore).
La vuole boicottare perché la Federazione ha come unico interesse schiavizzare il genere umano, mentre lui vuole salvare il suo popolo (Finale Schiavitù + Futuro).
Perché allora il futuro non è cambiato? Dove ha sbagliato? P-616 è un loop chiuso e immodificabile, perché la Terra non ha speranze di superare il suo stato di decadimento (Finale Futuro + Inquinamento).
Per quanto concerne il ruolo insignificante a bordo della Explorer, bisogna considerare ben tre finali: il personaggio è un umano, quindi resistente alle radiazioni, e per questa sua peculiarità e diversità dal resto dei membri della Federazione, gli è stato assegnato il ruolo più pericoloso. E’ riuscito a partecipare a una missione tanto importante proprio grazie alle indicazioni del dente di grafene, che non contiene altro che i “passi giusti” da fare, fin da bambino, per essere preso come “responsabile del reattore” sulla Explorer.
Troppo complesso? Probabile.
Come già successo, molte delle cose che ho pensato sono rimaste lì, nella mia mente. Ho il problema di essere troppo criptico.
Ma questo è il motivo per cui non intervengo durante il concorso, per imparare a rendere più chiari i miei lavori, senza bisogno dello spiegone dell’autore.

Infine volevo ringraziare tutti quelli che hanno apprezzato il mio stile di scrittura. Alla fine era l’obiettivo primario della mia partecipazione quest’anno e sono contento di averlo raggiunto! (oltre a vincere, chiaro, ma per quello devo lavorare ancora parecchio…)

Spero di aver chiarito tutti i dubbi, e rimango disponibile per altre domande!

Buona leggiocata a tutti!

Periodonikes
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Re: Corto 26 - P-616

L'idea era davvero ottima. Implementarla in un concorso con un limite di pagine così stringente... come potrei definirlo... forse un suicidio bigsmile! Ma anche un'ottima palestra! Ti meriti i complimenti se non altro per il coraggio!

Zakimos
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Re: Corto 26 - P-616

Zakimos ha scritto:

L'idea era davvero ottima. Implementarla in un concorso con un limite di pagine così stringente... come potrei definirlo... forse un suicidio bigsmile! Ma anche un'ottima palestra! Ti meriti i complimenti se non altro per il coraggio!

Grazie mille! Giurin giurello, d'ora in poi solo meccaniche innovative, che mi devo sfogare!

Periodonikes
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Re: Corto 26 - P-616

Periodonikes ha scritto:


 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
Dunque. Il personaggio protagonista è umano, e lo si scopre con il finale Terra + Futuro.
Viene dal futuro, è tornato indietro per chiudere il loop che gli ha permesso di salire sulla Explorer e boicottarla (Finale Futuro + Impostore).
La vuole boicottare perché la Federazione ha come unico interesse schiavizzare il genere umano, mentre lui vuole salvare il suo popolo (Finale Schiavitù + Futuro).
Perché allora il futuro non è cambiato? Dove ha sbagliato? P-616 è un loop chiuso e immodificabile, perché la Terra non ha speranze di superare il suo stato di decadimento (Finale Futuro + Inquinamento).
Per quanto concerne il ruolo insignificante a bordo della Explorer, bisogna considerare ben tre finali: il personaggio è un umano, quindi resistente alle radiazioni, e per questa sua peculiarità e diversità dal resto dei membri della Federazione, gli è stato assegnato il ruolo più pericoloso. E’ riuscito a partecipare a una missione tanto importante proprio grazie alle indicazioni del dente di grafene, che non contiene altro che i “passi giusti” da fare, fin da bambino, per essere preso come “responsabile del reattore” sulla Explorer.

Personalmente, quella è stata la parte che mi ha perplessa di più. In uno dei finali l'umano tornato indietro nel passato era chiarissmo e spiegato. Negli altri ci sono dettagli che diano a intendere come invece potrebbe essere un alieno: il tipo di arti descritti (se non erro, non appaiono molto umani), il linguaggio incomprensibile, che poi lo diventa quando si ha a che fare con il finale in cui si rivela che la Federazione vuole fare tutti schiavi; lo stesso definire un coccodrillo "creatura di squame con 4 arti"... capisco che nel futuro molte cose possano essere cambiare o estinte, ma una tecnologia tale da arrivare fino alla terra dovrebbe fornire più informazioni sul genere di vita presente, soprattutto significative per l'umano. Magari è sfuggito qualcosa a me, ma a volte mi è parso proprio un cambio totale di ambientazione, voluto, per carità.
Correggimi se dico castronerie.

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Aloona
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Re: Corto 26 - P-616

Beh, inizio con il dire che sono stato volutamente vago per non bruciare i colpi di scena, però capisco che questo ha creato confusione.

Per quanto riguarda gli "arti bionici" diciamo che ho dato per scontato che un umano del futuro ne avesse almeno un paio, ma quando scrivo di "impostare la velocità degli arti inferiori" magari cambio riferendomi all'armatura... Così evito di spingere troppo XD

Per il linguaggio incomprensibile, ho sempre fatto attenzione a descrivere come fosse l'armatura a tradurre in automatico la "lingua aliena", senza specificare che il personaggio la capiva o meno... Ammetto che anche togliendo tutte le parti di traduzione il corto può solo che guadagnarci.

Per la creatura con quattro arti beh, non saprei come fare senza spoilerare il finale Terra... Però sono contento che si capisca che è un coccodrillo XD

Grazie mille delle segnalazioni, sto già lavorando alla revisione che poi posterò su questo thread per i posteri!

Periodonikes
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