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Il metaplay

Il metaplay

Io parto da un presupposto farsi troppe pare sul metaplay è sbagliato, si perde tempo e non serve a niente ma secondo me un minimo di decenza ci vuole.
Se non c'è un motivo per cui un personaggio non possa sapere una cosa non la saprà e il giocatore agirà di conseguenza, se non c'è un motivo per cui non possa non saperla allora la sa.
Questo è particolarmente vero nei giochi dove ci sono dei parametri che misurano le conoscenze dei personaggi o un qualcosa che ne fa' le veci, sennò è un po' meno vero (o, se non c'è nessun meccanismo del genere un bel momento chissenefrega).
...Poi come sempre se a nessuno gliene frega niente degli effetti, a mio avviso nocivi, dell'abuso di metaplay, è tanto inutile farsi delle pare mentali su questo argomento.
A me personalmente girano un po' le scatole quando in un gioco dove l'intelligenza misura anche l'esperienza e la scafatura del personaggio e in cui ci sono abilità (tipo le Lore dell'OWoD) che misurano il livello di conoscienza, il giocatore, solo perché si è letto i manuali, con un personaggio con l'intelligenza sotto i talloni e senza uno straccio di conoscienza fa il signor so tutto io e mi girano tanto più se nello stesso gruppo c'è della gente che le abilità le ha pagate PE (o equivalente), sarò antiquato, ma a me suona come una (nemmeno troppo velata) presa per i fondelli.
...Io il problema più grosso ce l'ho avuto, a suo tempo, col mobbing, perciò ho approntato, proposto e fatto lobbing perché fossero approvati dei meccanismi anti mobbing, non avessi avuto il problema del mobbing non li avrei usati, nel gruppo dove gioco adesso; ad esempio, fare mobbing è praticamente inconcepibile, quindi non probabilmente fino allo scioglimento prevedo che difficilmente saranno mai introdotti.

Ultima modifica di: Conigliomannaro
Ott-24-10 21:57:25

ORCO NON LASCIARE CHE IL SOLE TRAMONTI SU DI TE DA QUESTE PARTI.
-Scritta in elfico incisa su un tronco d'albero in una foresta incantata

Conigliomannaro
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Re: Il metaplay

Personalmente io vedo il problema da un altro punto di vista. Chi vuole giocare con me viene sempre avvisato che deve accettare a priori di immedesimarsi nella parte di un abitante del mondo in ci si giocherà e quindi rinunciare alla sua cultura acquisita (se hai intelligenza 8 non ha nessuna importanza quante Volo’s Guide hai letto, fuori dal tuo villaggio non conosci nulla – io dico intelligenza l’avranno messa per qualcosa di più di assegnarci il più scalognato dei tiri di dado.)

In genere questo stile di gioco è aiutato dall’utilizzo di ambientazioni fatte in casa o semi sconosciute quindi prediligo Kata Kumbas e i post apocalittici. Se non ci sono sourcebook da leggere la conoscenza del giocatore e del personaggio si assomigliano di più.

Inoltre io utilizzo sempre dinamiche di gioco che coinvolgano i punteggi mentali, l’interpretazione, può modificare il tiro di dado, ma giammai sostituirlo. In fondo il giocatore non è il personaggio. Se un ha zero punti di sapere oscuro non vi alcuna possibilità che sappia che i mi-go non compaiono nelle foto, non importa quanti racconti di H.P. Lovecraft abbia letto.

Ursha
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Re: Il metaplay

Le cose sono in realtà più complesse.
Vi metto in preview un capitolo (in draft) della Guida Avanzata del Narratore di Levity che è in review e che uscirà presumibilmente nei primi mesi del 2011.
http://nuke.levity-rpg.net/Portals/0/do … N15-25.pdf
Rob

rgrassi
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Re: Il metaplay

Interessante, anche se è al limite delle mie conoscenze in materia di comunicazione.

Personalmente però seguo una filosofia molto più empirica per gestire le informazioni: all'inizio improvviso e se funziona e la gente al tavolo si diverte mi faccio un appunto, se no introduco qualche cambiamento. Questo immagino che mi ha portato a stare a cavallo dei quadranti B/C del primo schemino proposto, e in genere le avventure poi vanno avanti da sole. L'effetto collaterale interessante è che spesso i personaggi trovano molte versioni della storia e hanno il loro da fare a trovare la verità, e cioè le uniche informazioni che ho tenuto per iscritto.

I personaggi si conoscono fra di loro oppure no meramente a seconda dei loro gusti personali. Quelli che si conoscono già creano il personaggio assieme, gli altri in separata sede,

Ursha
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Re: Il metaplay

Si, il gioco classico sta a cavallo dei quadranti B e C.
Naturalmente, nessun percorso tra i quadranti è di per sè errato.
Bisogna però sapere quali sono i pro e i contro di ogni "cammino". Ed inoltre, quali sono i contro a volersi ostinare a seguirne uno, sebbene l'evidenza stia mostrando che la cosa non regge.
Ma la curiosità è: che succede a 'stimolare' gli altri percorsi? wink
Succedono delle cose bellissime. bigsmile
Rob

rgrassi
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Re: Il metaplay

rgrassi ha scritto:

Le cose sono in realtà più complesse.

No.
Perché se nel gioco ci sono dei parametri che definiscono cosa sa il personaggio, il giocatore non può ignorarli o bypassarli surrettiziamente sulla base di quello che sa lui.
Se il gioco non prevede tali vincoli il problema non si pone.
Il punto fondamentale è che un giocatore che se ne infischia di quello che c'è scritto sulla scheda e su come vada usato è esattamente come un master che se ne infischia del regolamento e su come vada usato.
Io sono law player e law master sono onesto al 100% tranne che in D&D 3.5 dove (quando ci giocavo) sono stato onesto al 95,05%.
E posso dire una cosa limpidamente che: se te ne infischi del regolamento cosa lo usi a fare? Se te ne infischi della scheda cosa la compili a fare?
Io, si veda il primo post, parto dal presupposto che il metaplay in quell'ambito sia illegale.

ORCO NON LASCIARE CHE IL SOLE TRAMONTI SU DI TE DA QUESTE PARTI.
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Conigliomannaro
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Re: Il metaplay

In generale io non sono un seguace delle regole a tutti i costi, ci sono casi in cui non si può lasciare al solo destino decidere le sorti degli abitanti di Laitia. Ma le regole ci sono per un motivo. Posso anche aggiustare le probabilità a seconda delle mie meschine trame, ma se si dice che una cosa per una certa classe è impossibile sono d'accordo che non si può fare, oppure interpreti un'altro tipo di personaggio o usi un regolamento che non impone simili vincoli. Idem per ciò che si può o non si può conoscere.

In genere però ho visto che chiarendo esplicitamente il discorso all'inizio ai miei giocatori o non sono interessati e se ne vanno dal principio o si auto regolano "allontanando gentilmente" eventuali "elementi di disturbo".

Ursha
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