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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

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Serie Dragowolf
Recensore spadadelsole

I libri nostri non finiscono mai di stupire: grazie alle loro alchimie riescono ad inventare sempre cose nuove, mostrando come il filone librogame non muoia mai e, anzi, abbia ancora molto da dire.

In Dragowolf ci troveremo all’apparenza a vivere vicende tipiche di una classica serie fantasy, argomento abusato nella produzione  anni '80, con pesanti riferimenti al mitico Lupo Solitario. Eppure nulla è come sembra.

Già il regolamento si rivela semplice e raffinato al tempo stesso, dato che avremo otto oggetti nello zaino e gli oggetti speciali, ma nessuna arte Ramas! In compenso, come accade in Fighting Fantasy e nella sua costola Sorcery! (Dimensione Avventura e Sortilegio per noi lettori italiani) avremo i punti di abilità e di vita ma, al contrario di quello che avviene in queste collane storiche, non dovremo lanciare i dadi per calcolarli né impiegare uno dei  soliti sistemi per farlo.

Al contrario dovremo decidere quale scegliere tra tre possibili avventurieri, uno molto abile nel combattimento ma con poca resistenza, uno, al contrario, robusto ma poco efficace nell'offendere, e uno, infine, che costituisce una sorta di media tra i due precedenti.

In caso di dubbio ci si può rivolgere ai dadi per la scelta, ma in realtà è uno solo l’avventuriero che fa al caso nostro. I combattimenti si svolgono come nella già citata serie Sortilegio, aggiungendo il risultato del lancio di due dadi a 6 facce al punteggio di abilità e, se colpito, l’avversario sarà privato di tre punti di vita. Al contrario se saremo colpiti noi, e questa è una novità, ne perderemo solo due.

La fortuna non avrà un gran peso e la sua influenza sarà rappresentata dall'escamotage di lanciare i dadi e ottenere risultati pari o dispari. Abbiamo quindi un ibrido tra Lupo Solitario e Dimensione Avventura - Sortilegio, entrambi privi di un elemento fondamentale come le arti e la fortuna.

Ma non finisce qui, poiché viene introdotta la piccola novità dellle proprietà delle armi. Possiamo cioè portare con noi fino a tre armi e dato che, in alcune circostanze, possedere un tipo particolare di arma ci porterà dei vantaggi, faremo meglio ad averne con noi il più possibile. Anche perché non potremo combattere a mani nude, pena la morte immediata.

Dato tutto questo ci si potrebbe aspettare che la storia sia puramente fantasy invece no, poiché ciò che la caratterizza maggiormente sarà invece l’umorismo, anzi la parodia del genere librogame. Sarà impossibile contare le battute e le situazioni che rivivremo chiaramente ispirate al vasto mondo dei librigioco e ciò ci permetterà di farci una valanga di ghignate.

Certo dovremo anche combattere molto, forse troppo poiché siamo in un mondo molto canonico, dove avventure, passaggi segreti, trabocchetti e soprattutto sanguinari nemici si sprecano, ma personalmente ritengo che sia proprio l’umorismo strisciante e spesso presente a caratterizzare questa serie e a renderla unica. Emblematica in questo senso la frase che troveremo in fondo alla copertina del primo volume: "Ma chi te l’ha fatto fare?".

Serie innovativa e decisamente consigliata, ove idealmente, e fatti i dovuto distinguo, Lupo Solitario si unisce, in ultima analisi, anche a Squilibrio.