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Recensione

Samurai 1: La Missione
Edizione EL 1992
autore/i Doug Headline,Eric Verhoest,Jean-Luc Cambier
Recensore pippo79

Leggendo il prologo o la classica didascalia del retrocopertina dei librogame E.L. (presenti come di consueto anche in questo primo volume della serie Samurai), chi ha già avuto a che fare con la più famosa serie Misteri d’Oriente (anch’essa scritta e ideata dal francese Doug Headline in collaborazione con altri autori francesi e interrotta bruscamente al quinto numero per motivi non del tutto chiari, ma proseguita in tempi recenti da una delle solite lodevoli iniziative del cast di Librogame’s Land), non avrà difficoltà a considerare quest’opera seconda dello scrittore d’oltralpe una sorta di spin-off della saga del prete Gianni.
Nei tre libri che compongono questa serie (anch’essa interrotta all’improvviso probabilmente anche per il sempre minor riscontro commerciale garantito dalle letture interattive), vestiremo i gloriosi panni di Omi Yasaka, un ex valente samurai ritiratosi volontariamente in esilio dopo un’umiliante sconfitta contro un guerriero esperto nel pugnale di legno, ma soprattutto in seguito ai disordini interni che affliggevano il Giappone del XVII secolo, dove la casta dei samurai era in profonda decadenza (chi diventava un mercenario o ronin e chi tornava ad essere un semplice contadino abbandonando completamente il Bushido, il codice d’onore della prestigiosa classe guerriera) e il paese era alla mercè dei signori (noti in patria con il nome di daimyo) più ricchi e potenti.
Un sogno premonitore però irrompe nell’eremitaggio volontario del nostro Yasaka; egli, spinto da quest’evento, dovrà raggiungere la mitica città d’oro di Wa (nella cultura nipponica essa è quasi un corrispondente della Shangri-La ambita dal prete Gianni…) e diventare così il salvatore dell’unità e dell’integrità morale del “malato” Giappone.
Dunque per l’ex samurai è tempo di dissotterrare le armi e tornare a combattere per non mancare ai suoi doveri nei confronti della sua adorata madre patria.
Questa sua prima avventura si può suddividere in tre parti ben definite: nella prima parte dovremo tornare all’isola dove in passato il samurai aveva sepolto il suo equipaggiamento; nella seconda (la più lunga) dovremo cercare di fare conoscenza con un giovane principe spodestato ingiustamente dal trono del suo feudo e affrontare un pericolosissimo e orrendo mostro il cui sguardo basta ad uccidere un essere umano (molto efficace la sua descrizione, degna di un film horror di prima classe, specie nel caso di una instant death associata al suo incontro). Nella terza e ultima parte dovremo aiutare il giovane principe di nome Hiro a riprendere il trono che gli spetta di diritto, spodestando il malvagio e sadico usurpatore che spadroneggia sulle sue terre. La voglia di affrontarlo e debellarlo una volta per tutte al fine di rimediare alle sue spudorate tirannie, è anche accentuata da una straziante e drammatica scena descritta al momento dell’ingresso nella piazza principale del villaggio di Kobe. A missione completata sarà il nuovo e saggio sovrano Hiro a rivelarci la prossima meta del nostro difficile e pericoloso viaggio verso la città di Wa.

Longevità 9: 

Le varie parti del viaggio (specie le prime due) nascondono ciascuna dei sottopercorsi molto interessanti contenenti delle prove di abilità e saggezza per il nostro Yasaka, che lo aiuteranno a rafforzarsi sia tecnicamente che interiormente; da questo punto di vista è il miglior volume della serie e si mostra dunque vario ed interessante ad ogni rilettura.

Difficoltà 6: 

Come già detto è un libro ben bilanciato, nonostante non lesini in instant death o bad end; esse in alcuni casi avvengono in modo un po’ imprevisto (come in Misteri d’Oriente), ma il più delle volte sono evitabilissime e affidate al buon senso del lettore.

Giocabilità 6: 

Vengono introdotti i punteggi di Attacco e Difesa per ogni disciplina samurai tra quelle elencate nel registro d’avventura, ma in un caso questo metodo è sfacciatamente a favore del giocatore; si tratta della tecnica ichi o delle due sciabole e ogni qualvolta nei combattimenti (per altro non proibitivi e piuttosto ben bilanciati, tranne forse che l’ultimo, più ostico se avremo un punteggio non propriamente alto nella tecnica in questione) si farà ricorso a questa disciplina, il nostro personaggio sarà praticamente invincibile.

Chicca: 

In uno dei percorsi all’inizio dell’avventura, è possibile incappare nello scheletro del prete Gianni, riconoscibile dallo scudo con la Croce simbolo del suo ordinamento guerriero e dalle parole “Shangri-La” incise sull’albero in cui sono appesi i suoi resti. Ovviamente il nostro Yasaka non saprà dare spiegazione a chi potessero appartenere quelle spoglie, ma può offrirsi volontario per dargli un’onorevole sepoltura.

Totale 8: 

Un gran bel librogame, molto coinvolgente (forse il migliore dei tre), che conferma le valide doti narrative di Doug Headline, già magari apprezzate da alcuni lettori in Misteri d’Oriente; non manca qualche sporadico e originale momento goliardico (caratteristica tipica anche di quest’autore). Inoltre le illustrazioni sono ottime e in alcune occasioni hanno anche qui la peculiarità di ritrarre il protagonista della serie, una cosa piuttosto rara nel panorama dei Librogame.