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Recensione

Fumetti Game : Johnnyfer Jaypegg e il tesoro degli alieni commestibili
Edizione Panini Comics 2016
autore/i Sio
Recensore Zakimos

Chi non conosce Sio?

Immagino che ben pochi dotati di connessione a Internet ignorino l’identità di questo fumettista/blogger dai mille talenti, che pubblica video demenziali su Youtube, strisce demenziali su Facebook, fumetti demenziali in edicola, videogiochi demenziali su… boh? Ed un sacco d’altra roba caratterizzata da un unico minimo comune denominatore: la demenzialità.

Chi come me si nutre di pane e comicità sin dall’infanzia sa che esistono vari gradi di demenza, dall’arzigogolo linguistico di Bergonzoni al surreale dei Monty Python, fino allo schietto nonsense di gente come Maurizio Milani e i Servizio Tintometrico, o il citazionismo misto a demitizzazione di Ortolani.

Sio si pone in una nicchia tutta sua (insieme al collega italiano Daw), per cui ciò che scrive non dovrebbe assolutamente far ridere, in teoria, ed invece lo fa, perché unito alla sua parlata esilarante (impossibile non leggere il fumetto con la sua voce, se l’avete sentita almeno una volta) e a un sapiente alternarsi di stili, dall’aulico al triviale senza soluzione di continuità, che riescono ogni volta a spiazzare e divertire (o quasi… personalmente ritengo che ricicli le stesse battute/situazioni ormai da un paio d’anni, ma credo che sia anche fisiologico arrivati ad una certa fama. E poi lui ha una serie pubblicata mentre i miei racconti umoristici li avran letti sì e no trenta persone, per cui GAME OVER).

Avrete notato che sono arrivato fino a questo punto senza mai menzionare Johnnyfer Jaypegg e il tesoro degli alieni commestibili, e parlando solo ed esclusivamente di Sio e della sua comicità.

Beh, non è un caso.

La verità è che non c’è praticamente nulla da dire su questo volume, a parte che… è un fumetto di Sio, che presenta però per ogni illustrazione alcuni bivi, di cui uno permette di proseguire nella storia, mentre gli altri provocano un istantaneo, quanto spesso esilarante, GAME OVER.

Non credo nemmeno che si possa parlare di un “true path”, dato che il path presentato al giocatore è uno e basta: solo all’inizio il libro sembra offrire due percorsi alternativi, che vengono però  subito instradati in uno solo, da cui non sarà mai possibile sfuggire pena la morte immediata.

E che dire delle scelte? Totalmente casuali, e mai dettate da arguzia, colpo d’occhio o altri elementi tipici dei fumetti-gioco.
Si procede insomma per tentativi, “morendo un casino” (parole di Sio stesso), fino ad imbroccare per grazia ricevuta il finale.
Se questo può essere chiamato fumetto-gioco, ditemelo voi.

Esaurito il “rant” negativo sul titolo, c’è una cosa che posso dire di buono su JJ e il segreto blah blah: quando arriverete alla fine, dopo aver imprecato in tutte le lingue del mondo ed esservi domandati più volte chi diavolo ve l’abbia fatto fare, scoprirete che probabilmente vi sarà piaciuto, da molto ad abbastanza, a seconda di quanto amiate lo stile di Sio.

Credetemi: vi auto convincerete perfino che le scelte non siano totalmente casuali. Comincerete a pensare come Sio, e magari riderete di gusto nello scoprire di aver “pensato proprio alla cosa che Sio aveva pensato che io avrei pensato”, evitando l’ennesima morte.

Chissà, magari vedrete il tutto come un’arguta e ficcante presa in giro a titoli come La Corona dei Re o La Creatura del Male.

La verità più banale, e resa esplicita dai “controller” visibili a inizio libro, è che questo fumetto è sì gioco, ma nel senso di videogioco più che librogioco; ed in particolare videogiochi come Super Meat Boy o VVVVVV, in cui la ripetizione, il trial and error e le morti continue costituiscono parte integrante dell’esperienza.

Sta a voi decidere se quanto sopra può solleticare il vostro palato. Ah, e vi ho detto che la Panini è riuscita a pubblicarlo con almeno quattro o cinque bug letali, che rendono di fatto il gioco irrisolvibile?

Longevità 6: 

Letto come un fumetto può durare un paio di sere. Giocato come un gioco può durare settimane. Se non finisce nel camino prima, s’intende.

Difficoltà 4: 

Ma il voto potrebbe essere esteso fino a 8. Impossibile valutarla seriamente. Le scelte sembrano sempre dettate dal puro caso, anche se, giocando più volte, si entra giocoforza nello spirito dell’autore e si riesce ad anticipare (non sempre) i suoi colpi bassi. Se riuscite a finirlo giocando seriamente vi stimerò per tutta la vita, oltre a chiedermi se non abbiate forse un po’ troppo tempo libero.

Giocabilità 5: 

Sistema di gioco è totalmente assente. Scegli dove andare, muori, ricomincia, muori.

Chicca: 

Il gioco presenta quattro/cinque bug che lo rendono irrisolvibile senza una “patch”. Alcuni lettori, a giudicare dai commenti su Facebook, hanno pensato che fossero stati messi APPOSTA.

Totale 5: 

Poteva essere un fumetto di Sio con tante storie diverse che si intersecavano tra loro, da leggere più e più volte per gustarsele tutte. Invece è un fumetto di Sio con un’unica storia in cui si “muore un casino”, ricominciando ogni volta da capo. In definitiva: se vi piace Sio, compratelo e non giocateci. Se non vi piace, statene alla larga. Se vi piacciono i giochi masochistici, qui troverete tanti, tanti GAME OVER per i vostri denti.