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Recensione

Darkwing 1: La Caccia
Edizione Libri Autoprodotti 2018
autore/i Davide Cencini
Recensore Orconero88

Nato come un esperimento parallelo ai romanzi dell’omonima saga, il primo librogame di Darkwing: La Caccia viene alla luce con un’idea molto ambiziosa: unire il librogame ad un gioco di ruolo tramite non uno, ma ben DUE regolamenti di gioco differenti: la modalità Rapida e quella Completa.

Premetto che la recensione si basa sul regolamento Completo, che comprende un piccolo manualetto acquistabile separatamente di oltre 100 pagine.

La prima cosa che si nota nella creazione del personaggio, è la grandissima varietà di razze scuole, talenti e discipline in cui è possibile personalizzare il nostro alter-ego alias Wyvern.
Le razze spaziano dalle tipiche fantasy come nani, elfi, orchi e umani ad altre come Wolfkhan (simili a licantropi), aviani o marinidi. Si continua scegliendo il sesso e uno dei 10 tipi di radianti (elementi) con cui siamo nati e che determinerà la nostra scuola di appartenenza (Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Energia Positiva) oltre alle successive abilità che potremmo acquisire.

Non nego di aver trascorso quasi una giornata a decidermi se voler giocare un nano radiante della Terra supercorazzato, un agile mezzelfo radiante dell’Aria o un guerriero umano radiante del Fuoco.
La scelta è davvero vastissima e permette un’enorme personalizzazione, mai vista in un altro LG.

Lo stile ricorda a tratti quello di Joe Dever (di cui si percepiscono gli influssi positivi), misto all’ilarità e alla rottura della quarta parete a cui ci ha abituati Brennan, il tutto fuso così sapientemente da riuscire a intervallare momenti di pura ansia a momenti spensierati e più distensivi, che certe volte fanno pensare alla famosa “quiete prima della tempesta”. L’enorme quantità di citazioni nerd vi farà sorridere o forse storcere il naso secondo i gusti.

Nota di merito è il sistema di Stima dei personaggi non giocanti (PNG): a seconda di come agiremo in gioco acquisiremo o perderemo dei “cuori”, che andranno a migliorare o peggiorare la nostra relazione con i tantissimi PNG del gioco. Ciò permetterà di creare relazioni d’amicizia, d’odio o addirittura relazioni amorose, oltre che a far aumentare le scelte percorribili in-game.

La trama sebbene parallela a quella dei romanzi, permette al lettore di immedesimarsi completamente nel mondo di Darkwing, indipendentemente dalla lettura dei libri precedenti.
La storia è accattivante, segue un ritmo improntato all’azione con pause più o meno lunghe in cui prevale un approccio furtivo o investigativo.  Meravigliosi i colpi di scena che lasceranno più volte il lettore senza fiato e con la testa fumante. Scrittura pregevole e con un utilizzo molto arguto dei font.

Non amo confexionare pagelle, ma trattandosi di una recensione preparata per LGL è necessario renderla uniforme a tutte le altre pubblicate sul portale. Premetto che questo sono le mie personalissime considerazioni e che le baso sul rapporto delle emozioni che mi ha donato questo titolo rispetto a titoli come LS, Oberon, Advanced D&D, Alla corte di Re Artù, Blood Sword e molti altri.

Longevità 9: 

Darkwing: La Caccia è un LG massiccio di per sé con i suoi ben 775 paragrafi. Se aggiungiamo l’enorme quantità di bivi e al fatto di poter ricreare vari personaggi con abilità totalmente diverse potrete rigiocarlo tantissime volte senza annoiarvi minimamente (L’ho giocato 3 volte prima di tentare il secondo volume). Non esiste un vero e proprio “true path” quindi sarete liberi di scegliere le strade che più vi aggradano senza dover rinunciare a qualcosa da dover prendere forzatamente, il che per me è un pregio.
Riuscire a ottenere i trofei (che vi doneranno bonus nei libri successivi) e a ottenere il finale migliore non sarà semplice!

Difficoltà 7: 

La difficoltà degli scontri non è altissima e si riesce ad andare avanti senza grossi intoppi. Alcuni boss però vi daranno del filo da torcere, specialmente se non avrete progettato bene il vostro personaggio ( se posso darvi un consiglio, cercate di non specializzarvi troppo in qualcosa fin da subito). Lo scontro con questi ultimi vi terrà incollati al libro e col fiato sospeso. C’è un ma! Alcune abilità rendono i combattimenti molto più semplici, rovinando l’epicità del momento (questo aspetto viene parzialmente corretto nel secondo volume La Voce di Greyven).

Giocabilità 8: 

Personalmente aggiudicherei anche un 9, dipende se state cercando un librogame dal regolamento complesso e strutturato, più simile a un piccolo gioco di ruolo, oppure un regolamento più snello che vi permetta di non staccare mai gli occhi dalle pagine. In quel caso potete sempre osare la modalità Rapida che comunque è molto più semplificata. (in quel caso il mio voto sarebbe un 7).
A volte il regolamento Completo può dare adito a dubbi sull’interpretazione delle regole e per questo non merita un 10 pieno.
Facciamo cosi:
Se vi piace un regolamento strutturato: Aggiungi 1 al punteggio di Giocabilità e vai al paragrafo 9.
Se vi piace un regolamento semplice: Sottrai 1 al punteggio di Giocabilità e vai al paragrafo 7.

Chicca: 

Ci sono tanti momenti che mi hanno fatto urlare “NO VABBE’ CAPOLAVORO”, altri che mi hanno fatto ridere e altri che mi hanno fatto vergognare di me stesso.
La chicca è un PNG del gioco, amico di Wyvern, che gioca a Carceres et Dracones (chiaro riferimento a Dungeons & Dragons) in un momento di riposo.
La chicca è la padrona del bordello che dopo una lunghissima e dettagliatissima presentazione dei suoi  ragazzi e ragazze dichiara indicando lo gnomo in ciabatte e canottiera…”Lui è Dongle, lo teniamo solo perché ha il membro lungo come il suo braccio”.
La chicca è Darkwing: La Caccia nel suo complesso. Una chicca tra i librigame.

Totale 9: 

Fino a qualche tempo fa, pensavo che i librigame scritti dopo il periodo d’oro (LS, ACDRA, Blood Sword) fossero da considerare in qualche modo di serie B. Li guardavo con sospetto e quasi storcendo il naso.
Ho voluto fare un esperimento con Darkwing, come mio primo LG “contemporaneo” e non sono mai stato cosi felice di essermi sbagliato.
Darkwing non solo ha fatto riavvampare la mia voglia di leggere, scrivere e giocare a LG, ma ha anche dato il suo contributo all’innovazione dell’intero settore della narrativa interattiva.
Soprattutto mi ha divertito! Devo aggiungere che è completamente autoprodotto? Per me è ORO.
Lo consiglio davvero a tutti!