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È ambientato in Giappone, ai tempi dei samurai, il primo
librogame della nuova collana EL, di quelli con la R cerchiata del marchio
registrato, che non si occupi di sport: il primo inedito senza la supervisione
e la curatela di Giulio Lughi, e, in definitiva, il primo libro a bivi non
sportivo uscito da Trieste fin dal 1998. Samurai Kan (151 paragrafi, 13,90
euro) lo firma Pierdomenico Baccalario, con la collaborazione di Andrea Tullio Canobbio. La trama, per una volta, comincia dalla fine della storia.
La battaglia di Sekigahara (realmente avvenuta il 21 ottobre 1600) è appena
terminata, il giovane protagonista Kan e il suo amico Toshi, rimasto ferito,
sono stati sconfitti da un daimyo (signore feudale) definito “malvagio”.
Comincia una complessa missione di ritorno a casa, cercando di sfuggire in
primis agli ultimi rastrellamenti da parte dell’esercito vincitore, quindi alle
insidie di un territorio sconosciuto e ostile. La struttura del libro è volutamente semplice, considerando che il target di riferimento principale è quello dei giovani lettori, ma la lettura risulta gradevole, al netto di qualche peccatuccio veniale: si può quindi parlare di un'opera riuscita, almeno secondo quanto ci racconta Alberto "Dragan" Orsini, che l'ha analizzata per noi. Se volete saperne di più vi rimandiamo al pezzo, lo trovate nella sezione Recensioni.
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