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Anima di Lupo ha scritto:

(certo mancano i duetti tra Aloona e Charles ma questo è un altro discorso;-).

Il fatto è che manca proprio Charles... rolleyes

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re:

diamo il via alla mia seconda stagione dei corti.

il corto mi è sostanzialmente piaciuto in particolar modo l'idea di concentrare tutto il racconto in 30 minuti scarsi di azione, togliendo la scheda personaggio e l'uso di dadi o tabelle per non rallentare la narrazione.

interessante l'uso dei codici anche in ottica "malus"

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 quando trovi un codice pensi di essere sulla buona strada qui invece il codice ZANNA ti conduce alla morte da ben 4 paragrafi
forse poteva essere fatto un prologo più dettagliato che contestualizzasse meglio la storia

voto inviato a BABA

DC One

mark phoenix 79
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Re:

Adriano ha scritto:

Anima di Lupo ha scritto:

(certo mancano i duetti tra Aloona e Charles ma questo è un altro discorso;-).

Il fatto è che manca proprio Charles... rolleyes

Giusto, Charles non c'è proprio.
E anche Aloona quest'anno ha le ali tarpate dal suo ruolo di Organizzatrice.

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Pirata delle Alpi ha scritto:

InGen è la società che utilizza il DNA dei dinosauri in Jurassic Park

Questa citazione l'avevo notata anch'io ma mi sono dimenticato di inserirla nella mia recensione.
Bravo Pirata che l'hai segnalata.

Che il misterioso autore sia un appassionato di Crichton, come me?

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

ciao a tutti ho provato a scaricare l'allegato ma mi dice:

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The requested URL /components/com_agora/img/members/834/Cuore-di-Ferro.pdf was not found on this server.

Additionally, a 404 Not Found error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

ladymarian
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Re:

ladymarian ha scritto:

ciao a tutti ho provato a scaricare l'allegato ma mi dice:

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Additionally, a 404 Not Found error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

Provando a scaricarlo di nuovo anche a me dà lo stesso errore. Io come browser uso FireFox, se può essere utile come informazione.

GGigassi
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Re:

ladymarian ha scritto:

ciao a tutti ho provato a scaricare l'allegato ma mi dice:

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The requested URL /components/com_agora/img/members/834/Cuore-di-Ferro.pdf was not found on this server.

Additionally, a 404 Not Found error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

Gulp! Anche a me (eppure l'avevo scaricato correttamente nei giorni scorsi).










Che fine ha fatto Abeas?

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re:

gabrieleud ha scritto:

ladymarian ha scritto:

ciao a tutti ho provato a scaricare l'allegato ma mi dice:

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The requested URL /components/com_agora/img/members/834/Cuore-di-Ferro.pdf was not found on this server.

Additionally, a 404 Not Found error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

Gulp! Anche a me (eppure l'avevo scaricato correttamente nei giorni scorsi).

Il post risulta modificato ieri sera da Aloona.
GOMBLODDO?

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

gabrieleud ha scritto:

Che fine ha fatto Abeas?

Volevi dire ¿„ãßꪧ¬? cool

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Ho scacciato Abeas e fixato il bug.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re:

Valuto questo primo corto cercando di non farmi prendere la mano dall'entusiasmo della lunga attesa e con sottomano gli appunti di tutti i corti che ho votato nelle precedenti  due edizioni, dimodochè possa dare un voto piu' equo e giusto possibile.
Il regolamento e' ai minimi termini e può essere anche un bene se come lettore ho comunque la possibilità di giocare, oltre che scegliere bivi a fine paragrafo. Invece nelle letture e riletture che ho effettuato, non ho percepito molta di questa interattività. Ci sono solo pochi oggetti da trovare e utilizzare e nulla più.
Le scelte sono comunque dettate dalla logica e sono coerenti. La prosa è piacevole e scorrevole, trasmette bene cio' che l'autore ci vuol far vivere. Ottimi i dialoghi.
Il protagonista manca un po' di "spessore", comunque non male.
Il prologo l’ho trovato eccessivo, oltretutto non da indicazioni sul come e perché ci troviamo in una simile situazione, sullo scopo della mia missione originale. Sul finale cala il sipario improvvisamente e ci lascia altrettanti dubbi. Sarà stato sicuramente l’intento dell’autore ma espedienti come questi sono rischiosi da utilizzare, soprattutto in un corto. Almeno a me non sembra abbia giovato all’opera che risulta senza né capo né coda.
Non posso comunque non fare i complimenti all'autore perché in complesso è un buon corto.

Voto inviato a Hieronymus

Votiamo In Enciclopedia!
Copiate i messaggi prima di inviarli -pericolo slog/perdita dati!-

sancio
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Re:

Adriano ha scritto:

Anima di Lupo ha scritto:

(certo mancano i duetti tra Aloona e Charles ma questo è un altro discorso;-).

Il fatto è che manca proprio Charles... rolleyes

Già... manca anche a me... é__è

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Allora approfitto anche io di un pomeriggio nevoso (e disoccupato) per votare il primo corto.

Comincio subito con la prima pagina. Come accennavo, amo i regolamenti concisi e qui siamo al minimalismo più assoluto: ottimo! Questo, visti i limiti del bando, lascia molto più spazio per parti narrative non ludiche (i.e. prologo ed epilogo).
Purtroppo noto qui uno squilibrio, caratteristica che rguarderà anche lo svolgimento dell'avventura: otto pagine di prologo e una sola di epilogo. Questo è un peccato perché il prologo, pur essendo ben scritto, contiene un sacco di informazioni abbastanza inutili per il seguito della narrazione; per contro, avrei preferito un epilogo più articolato.
Sul protagonista direi che ci siamo. All'inizio il personaggio sembra un "cattivo", mercenario pronto a uccidere a sangue freddo chiunque si frapponga tra lui e lo scopo per cui è stato pagato; poi, però, si capisce che è un robot.
Un po' meno chiara è l'attinenza al tema, ma qui si procede per esclusione. Non avendo a che fare con la scoperta dell'Europa e non essendoci segni dell'apocalisse (l'ambiente è un cyberpunk "classico"), si tratta chiaramente di un invasione. Certo, l'invasione avviene dall'interno del laboratorio, ma è comunque un assalto a un territorio delimitato (per rifarsi all'etimologia del termine).
La meccanica di gioco è fluida e il binomio equipaggiamento/codici garantisce una buona interattività. Ma qui, purtroppo, arriviamo al secondo problema, sempre legato all'equilibrio: la parte che conduce alla sala di controllo è molto più lunga e dettagliata rispetto a quella che conduce all'ala delle colture, quindi per forza di cose alcune giocate saranno molto meno approfondite di altre. Sembra quasi che l'autore abbia creato un percorso "preferenziale" ben articolato e poi, di fronte al limite di lunghezza, ne abbia creato un secondo molto più "asfittico", lasciandosi giusto lo spazio per i paragrafi finali. In compenso apprezzo che si sia riusciti a infilare ben novanta paragrafi in sole quaranta pagine: non è facile soprattutto se contiamo che ci sono vari dialoghi approfonditi.
Sempre al livello di giocabilità, trovo comunque apprezzabile che non ci sia un vero e proprio "true path": basta giungere alla fine e fare la scelta giusta per ottenre il finale di "vittoria". Avere raccolto gli oggetti giusti (uno per ogni percorso) può certamente aiutare, ma non è obbligatorio.
L'epilogo è il punto dolente di tutta la vicenda perché, forse vista anche la sua esiguità, non risponde a nessuna delle molte domande che potrebbero essere sorte. Ok, il nostro amico è ancora mobile e si è trovato un veicolo: e poi? Intendiamoci, io amo i western alla fine dei quali il protagonista cavalca verso il tramonto, ma solo dopo che le vicende della trama si sono tutte risolte. Così non va.
Menzione di disonore per i refusi e i link non funzionanti. Questi sono dettagli che richiedono solo tempo per essere corretti e quest'anno il bando prevedeva qualcosa come quattro mesi (più la settimana "di recupero"): un autore rispettoso dei lettori avrebbe dovuto pensarci. Mi fa storcere il naso il fatto che, a differenza dell'ortografia, l'impaginazione sia impeccabile (o quasi).

TIrando le somme, "Cuore di Ferro" è un corto dallo stile piacevole e dai temi maturi. Non è perfetto, ma spero che almeno gli errori oggettivi possano essere corretti in occasione della pubblicazione in raccolta 2017.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Vado con la mia prima valutazione di un racconto in gara!

L'inizio si presenta molto bene, regolamento asciutto senza fronzoli, minimale, come credo sia giusto per un raccontogame. Niente regole, niente dadi, subito all'avventura! O meglio, subito dopo il prologo, la cui lunghezza è purtroppo eguagliata dalla sua inutilità. Traspare tutto il divertimento dell'autore nello scriverlo, e questo è bello, ma di fatto se avesse occupato non più di due pagine avrebbe dato lo stesso contenuto informativo utile al proseguo. Manca inoltre un'introduzione di chi "siamo noi", del personaggio di cui andremo a vestire i panni. E sarebbe stato molto importante saperlo per sfruttare al massimo il twist che è il concept centrale di questo raccontogame.

La parte dei paragrafi mi è piaciuta, l'autore si lascia alle spalle la logorrea del prologo sfornando paragrafi asciutti ed efficace, a volte quasi asettici, che si sposano molto bene con l'ambientazione scientifica.
Quello che lascia l'amaro in bocca è principalmente la situazione di contorno, molto interessante quanto pretestuosa, di fatto non viene mai sfruttata a dovere. Altro aspetto che si perde è la distinzione Equipaggiamento/Codici che, di fatto, non c'è. Fai una certa azione, segni un Codice. Fa una certa azione, trovi un oggetto, segni un Equipaggiamento. Eventualmente si arriverà a un punto in cui, se hai fatto la determinata azione (e quindi hai il relativo Equipaggiamento/Codice), si scatena la conseguenza. Entrambi servono a registrare azioni e, a livello di gioco, non si avverte distinzione fra i due.

Lo switch che è il cuore di questo racconto mi è piaciuto molto e funziona molto bene. Ho trovato anche interessante che, questo punto fisso, sia comunque rivelato in diversi modi a seconda di cosa si è fatto in precedenza. Questo fatto, unito a cercare di capire cosa avvenga nei loschi laboratori della InGen, è importante per dare rigiocabilità a un prodotto che, dato il concept su cui si basa, altrimenti non avrebbe. Bella mossa, insomma!

Concludento direi che questo raccontogame ha un concept molto buono che non è supportato da un altrettanto buon sviluppo. Ottimo il cuore di ferro, peccato per il corpo molliccio :-).

Guarda dietro di te! Una scimmia a tre teste!
Scoprimi su Amazon https://www.amazon.it/Antonio-Costantini/e/B076VTJ3F7 !

Ubik
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Re:

Coraggio, avete ancora tempo.
Come da tradizione, i giudizi della Triade/Terna/BAH verranno postati insieme, ma non posso esimermi dal citare il passaggio per me in assoluto più "cool" di tutto il racconto:

«Diciamo che è uno dei vantaggi del saltare in aria dentro a un laboratorio di ingegneria genetica: sei come nuovo.»
«Scusa se non ringrazio.»
«Scuse accettate, figurati.»

applauso

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Pro:
- se un prologo di 8 pagine mi toglie entusiasmo, quando è scritto bene e ti "butta" dentro alla storia è piacevole e non pesante
- zero regolamento, perfetto per un corto (anche se, quando fatti bene, vanno bene anche i regolamenti "numerici", sempre che siano semplici)
- tutta la storia è molto "tesa", siamo sempre all'erta, ottimo
- finale "aperto", mi piace

Contro:
- se il prologo ti fa salire la curiosità, l'epilogo... ammoscia. Va bene il finale aperto, ma qualche risposta va data all'interno della storia!
- troppo facile da finire, non viene voglia di rigiocarlo più di un paio di volte, giusto per esplorare i due percorsi

Boole
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Re:

Ed eccomi qui, a votare il primo corto di quest'anno.
Che dire, niente che mi abbia entusiasmato, ma sicuramente sopra alla media.
Ovviamente, essendo il primo corto, mi manterrò abbastanza nel mezzo(non vedo che ci sia di male, visto che poi tanto voterò tutti i corti basandomi sul confronto con questo e che quindi la media alla fine sarà riequilibrata)

Pregi
Il corto è stupendo per quanto riguarda la scrittura, per cui mi sento di fare i complimenti all'autore. Uno stile frizzante, leggero, che scivola veloce senza farsi sentire: ci si trova ad arrivare alla fine senza neppure accorgersene.
Il regolamento, poi, è molto snello e ben applicato; la difficoltà è ben calibrata: si finisce con tranquillità al secondo tentativo (come è successo a molti utenti del forum, me compreso).
Nel complesso il tempo speso per leggere il corto è tempo ben speso, di cui assolutamente non ci si pente.

Difetti
Più che veri e propri difetti (che non ci sono o quasi), ci sono una serie di mancanze che tolgono gran parte dell'interesse nel leggere il corto. Tante piccole mancanze che, alla fine, trasformano una scrittura molto buona in un librogame buono, ma non eccezionale.
Partiamo dal primo problema: il prologo.
So che a molti sicuramente sarà piaciuto (in fondo questo è un corto che presenta molti elementi che possono essere visti come pregi o difetti a seconda del votante) ma a me non è proprio andato giù, per due motivi, uno immediato e uno a lungo termine.
Il motivo immediato è che sono otto pagine, otto pagine senza qualcosa che sia davvero interessante: servono ad introdurci nell'ambientazione (che già da subito è però molto stereotipata e quindi non attira granché l'attenzione) e a raccontarci come siamo entrati nel laboratorio. Insomma tutte cose che potevano essere raccontate in massimo due pagine e avrebbero reso lo stesso.
Il vero problema del prologo, però, è un altro: abitua il lettore ad una pesantezza che non si ritrova quasi mai nel corto e quindi, di conseguenza, fa sembrare il resto del testo ancora più leggero di quello che non è.
Questo, unito al fatto che ci sono molte parentesi aperte nella trama, spinge il lettore a leggere furiosamente senza staccare gli occhi dal testo per arrivare al finale ed ottenere le risposte alle tante domande. Per un libro completo sarebbe ottimo, ma per un corto come Cuore di ferro, in cui fra l'altro il percorso medio non è troppo elevato viste i numerosi piccoli bivi/alcove e la possibilità di scegliere fra percorsi diversi all'inizio, significa che dopo 5/10 minuti il corto ha esaurito tutto il suo potenziale. Non vale molto neppure la pena di rigiocarlo una terza volta, perché, una volta visto il finale, non c'è molto altro da dire.
Neppure la parte game riesce in qualche modo a rendere il corto più longevo, dato che una vera e propria parte game con gestione dell'inventario, dei personaggi, dei combattimenti, ... non esiste.
Altra mancanza sono gli enigmi: ce ne sono un paio, sempre a soluzione a bivi e sempre con la possibilità di scoprire la soluzione con l'oggetto giusto, ma raramente con una soluzione convincente.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
La console giusta non è indovinabile. Certo, la guardia le è morta davanti, e quindi ti può indirizzare; ma se è morta, forse il lettore può pensare che il motivo ci sia, no? Si può ugualmente pensare che sia morta mentre tentava di aprire i cancelli, mentre si faceva i cavoli suoi (magari stava chiamando aiuto), che sia morta proprio perché ha sbagliato console.

Il rapporto che abbiamo con Denam è surreale: il professore sa benissimo che ci siamo intrufolati nel laboratorio, e noi sappiamo benissimo che lui ne è a conoscenza. Chi di voi, se beccasse un intruso nella propria casa, si fiderebbe del ladro e, addirittura, gli affiderebbe un compito? È ovvio che, alla prima occasione, il prof ci disattiverà.
Oltretutto, per chi avesse ancora dubbi (nota: non succede proprio per tutti i percorsi) succede che noi uccidiamo in faccia al professore il suo più caro amico due secondi prima che ci venga chiesto se secondo noi è dalla nostra parte o no.
Un applauso a chi si è fidato di lui.

Magari mi sono perso qualcosa, ma per quel che ho capito aprire le celle criogeniche non ha alcun senso, soprattutto non sapendo che troveremo Denam e Cypher subito prima. Sarebbero benissimo potuti essere più in là e noi ci saremmo bloccati la strada chiudendoci dentro al laboratorio.
Nota di demerito su qualcosa che non ho capito: perché spoilerare così tanto nel titolo? Caro autore, questo corto aveva il potenziale di farmi stupire del fatto che il protagonista sia un robot e farmi credere che il protagonista fosse lo stereotipo del cattivo. Bastava qualche cambiamento nel prologo, qualche modifica qua e là, ...
L'unica spiegazione che mi è venuta in mente è che senza questo il corto non sarebbe stato messo a tema, essendo già al limite così. Se così fosse, per me sarebbe abbastanza grave visto che vorrebbe dire che il tema è stato introdotto dopo (o peggio, che il protagonista è passato, durante le fasi della stesura, da "cattivo" a "cyborg"), ma non ne sono sicuro per cui lascerò il beneficio del dubbio.
A proposito, un'altra cosa poco chiara: ma la nostra forza?
In alcuni paragrafi ci viene fatto intuire che le nostre abilità di cyborg ci garantiscono una forza superiore, anche se ci dobbiamo abituare al nostro corpo. Riusciamo, infatti, a contrastare efficacemente alcune creature, visibilmente più forti di un umano, quando andiamo di forza bruta.
Non sono d'accordo con chi si lamenta dell'incongruenza dei nostri riflessi, perché, in fondo, è normale che il processo per abituarsi sia altalenante e soprattutto che verso la fine il nostro controllo migliori: basta guardare una persona che gioca per la prima volta ad un livello avanzato di un videogame senza averlo mai toccato prima e nell'abituarsi ai comandi avrà la stessa sensazione.
Come faceva notare Pirata, c'è pure l'incongruenza del corpo spiaccicato: se siamo finiti in mille pezzi, come facciamo ad essere un cyborg? Da qualcosa avranno pur ricavato la nostra mente, no? Se era solo una questione di tracciati mentali, bastava rapire qualcuno, fare una copia della sua mente e rilasciarlo.
Altro problema (che mi pare di essere il primo a notare): ma il chip di accumulo/tablet di Denam? Ma sul serio ci serve che ce lo dica un tablet che siamo finiti nel mezzo di un'esplosione, non ci arrivavamo da soli, soprattutto dopo che è stato il professore a spiegarcelo un attimo prima? E soprattutto: chi ci garantisce che non sia possibile ricostruire il nostro corpo anche se è finito spiaccicato? Siamo in un laboratorio di genetica fantascientifico e non sappiamo di certo che cosa si può fare e cosa no: potrebbe benissimo essere che si possa creare un nuovo noi a partire da un capello, cosa, fra l'altro a cui noi stessi crediamo all'inizio quando crediamo che il nostro corpo sia stato ricostruito, malgrado sia chiaro e palese anche a noi che siamo stati colpiti da una gigantesca esplosione.
Abbondano poi le domande del tipo : chi siamo/ perché siamo qui / perché serve un soggetto non consenziente / che dovevamo rubare / perchè siamo stati traditi / (davvero tante altre), su cui non mi voglio soffermare perché ho fiducia in una futura risposta dell'autore che spero sia "è parte di un libronostro che sto scrivendo" e non sia una str*****a del tipo "eh, ma il finale aperto è meglio, perché così lascia spazio alla fantasia del lettore" perché a quel punto il racconto me lo scrivevo io e me lo votavo pure.
Tanti dubbi, insomma, e davvero poche risposte, risposte che non ci sono in quella pagina (anche un po' mal impaginata, visto che si poteva benissimo andare a pagina nuova e sarebbe stato più leggibile) che è il finale.

Ma, come detto prima, non sono veri e propri problemi, perché non inificiano il divertimento che si prova a leggere il corto e soprattutto non sono problemi di base.
Insomma un buon corto, che però alla fin fine non riesce a decollare.



Piccolo appunto
Le citazioni a me, personalmente, usate così non fanno impazzire. Ma, intendiamoci, né queste né qualche refuso/link mancante qua e là a modificare il voto.
Sono però in disaccordo con kagliostro riguardo alla figura di Denam:
io credo che sia un riferimento al Dottor Denam del fumetto Rat-Man che è, appunto, un professore che lavora in un centro di genetica in cui si fanno esperimenti su ibridi umani-piante; sarà chiaramente il misterioso (ma per niente, sappi che sei riconoscibilissimo wink ) autore a pronunciarsi.

FinalFabbiX
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Re:

Quest'anno faticherò molto a seguire i mitici Corti: mi riprometto di leggerli tutti, ma dubito che riuscirò sempre a farlo in tempo, e sono pressoché certo che non riuscirò a farlo con la sacrosanta attenzione, sviscerandoli a fondo come ho fatto nelle passate due edizioni e scrivendo recensioni ragionevolmente accurate. Mi scuso dunque con gli autori, tutti gli autori, se farò mancare il mio voto!

Ciò premesso: Cuore di Ferro è un bel corto, che sfrutta un'accezione del concetto di invasione su cui, confesso, avevo fatto un pensierino... Nonostante l'intro un po' lunga (sono cose che patisco...), ha saputo avvincermi con la sua scrittura efficace e la struttura intelligente. Bravo Autore!

Dario III
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Re:

Arrivo sul filo di lana, mi perdoni l'autore per la stringatezza.

PIACE
La scorrevolezza, che porta al piacere nella lettura.
Lo stile (al netto di qualche brutto refuso e della continua ripetizione di "a diritto" al posto di "diritto").
Il regolamento snello: non serve assolutamente nulla di più. Anzi, sarebbe dannoso per questo tipo di racconto.
La struttura inoltre non mi spiace affatto.

NON PIACE
Alcuni punti dubbiosi nella trama.
Le citazioni ad altre opere (non influenza il voto, è un mio gusto personale).
L'epilogo, gestito davvero male. C'erano tanti modi per legarlo meglio al resto del racconto, aggiungere piccole spiegazioni come ricompensa al lettore, gettare una luce nuova su tutto.

In generale, complimenti a chi ha scritto. Qui ci vedo tanto impegno e tanta capacità.

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re:

Anche io, come Apologeta, arrivo all'ultimo secondo. Per di più con un sonno che sbuccio...

Il corto me lo sono letto sul cellulare durante le pause lavorative, questa settimana. Ok, non è il modo migliore di leggere un'opera letteraria, l'autore non me ne voglia, ma penso ugualmente di essermi fatto un'idea.

Questo Corto è scritto bene, nulla di eccezionale ma il suo sporco lavoro lo fa. C'è una gradevolissima prevalenza del mostrato sul raccontato e una quantità di dialoghi curati e credibili. Il ritmo è serratola storia incalzante e la costruzione dei bivi ben fatta. La storia scorre via che è un piacere fino all'epilogo piuttosto semplice da raggiungere anche percorrendo differenti strade.

Insomma gli aspetti positivi non mancano e ho voluto sottolinearli per dare una metaforica pacca sulla spalla dell'autore. Bravo!

Gli aspetti negativi purtroppo non mancano.
Ci sono dei refusi (ma io chi sono per giudicare? I miei scritti sono zeppi di refusi anche alla decima revisione).

La personalità e il passato del protagonista sono pressoché assenti; insomma tutto quello che viene raccontato nel prologo non ha la minima importanza durante lo svolgimento della storia. Chi è il protagonista? cosa ci faceva nei laboratori?Perché la sua incursione non ha avuto successo? Lui sospettava di essere stato tradito, è vero?Chi era il suo contatto? Perché è stato ucciso? Da chi?
Tutto questo e altro ancora non viene spiegato durante il Corto, e già questo non mi è piaciuto, ma il peccato maggiore è che non ha la benché minima influenza sul racconto. Se invece di 8 pagine di prologo ce ne fosse stata mezza, con il protagonista che è un inserviente del complesso vittima di un incidente, o ancora se il racconto fosse iniziato con un protagonista senza memoria e senza prologo, non sarebbe cambiato ASSOLUTAMENTE nulla nell'economia della storia.
Questo, a parer mio, è un difetto bello grosso. Soprattutto in un Corto ogni elemento del racconto deve essere finalizzato a dare coerenza al suo insieme. Quelle otto pagine iniziali di prologo, anche se non brutte, sono del tutto inutili. Quindi non posso che bollarle come una "sbrodolatura".

In alcuni punti del racconto si intuisce l'origine da master di GdR del narratore. Quell'abitudine a specificare sempre che la tal cosa si trova davanti a TE, che TU senti questo o quello, che viene colpita la TUA spalla... in un racconto nel quale il POV è saldamente e chiaramente piantato dietro gli occhi di un unico protagonista sono più che inutili, sono brutti. E' ovvio che la spalla colpita sia la tua e non di uno che passava di lì e che vedi qualcosa davanti a te... non è che c'è altra gente al tavolo, come in una sessione di GdR e tu, narratore, devi specificare sempre chi è il soggetto delle percezioni che vai a descrivere.

Per finire l'ultimo e peggiore difetto è ... no, non mi riferisco all'epilogo aperto che, di per se, non mi è dispiaciuto. Mi riferisco ad un difetto assolutamente comune e che ha accompagnato tanti racconti lungo tutte le edizioni de I Corti: il fatto che questo racconto non sia stato pensato come un Corto!
Cuore di Ferro è un introduzione ad un'opera più lunga, magari ad una intera serie di libri a bivi (o anche no), oppure è un riassunto di una storia più lunga... di sicuro non mi ha trasmesso la sensazione di un Corto auto conclusivo nato per essere tale bensì di un arrangiamento.

E con questo è tutto. Vado a esprimere il voto numerico ad Aloona.

Ciao a tutti.

gpet74
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Re:

E col voto di Gpet siamo a 17! Ottimo, direi.

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Ecco, lo sapevo.
25 minuti sono un po' pochi per dare un parere.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

Uh: cyberpunk.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

Beh, il prologo mi è piaciuto.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

DICIOTTO!!! smile

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 Lo accetto. smile2

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re:

Ma come... lo rifiuto: è chiaro stufato.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

Rygar ha scritto:


Un po' meno chiara è l'attinenza al tema, ma qui si procede per esclusione. Non avendo a che fare con la scoperta dell'Europa e non essendoci segni dell'apocalisse (l'ambiente è un cyberpunk "classico"), si tratta chiaramente di un invasione. Certo, l'invasione avviene dall'interno del laboratorio, ma è comunque un assalto a un territorio delimitato (per rifarsi all'etimologia del termine).

Non l'avevo pensata in questo modo, credevo che l'invasione fosse quella degli "esseri" che distruggono tutto, non l'incursione del protagonista nel laboratorio (che non può essere identificata come invasione, secondo me. Non è questo il senso del Bando. Allora potevamo scrivere un Corto su una partita di pallavolo dove un giocatore scarso "fa invasione" ripetutamente...).
wink  smile2

Comunque, scherzi a parte, non so se ho capito bene il tuo discorso Rygar. Intendi l'invasione del protagonista?

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Credo che Rygar intenda esattamente quel che è, l'invasione delle belve.
Bene bene, votazioni per "Cuore di Ferro" ufficialmente chiuse dalla mezzanotte di domenica, ogni voto pervenutoci più tardi non verrà considerato, perché siamo intrinsecamente malvagi.

A stasera coi giudizi del BAH, motivo: ieri dopo mezzanotte ero a caccia dormivo e non ho potuto pubblicarli.
Per ingannare l'attesa, sotto con le valutazioni per ONYRICA!

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Aloona ha scritto:

Credo che Rygar intenda esattamente quel che è, l'invasione delle belve

Scusate, ho sbagliato io.

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Anima di Lupo
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Re:

Ed ecco a voi i giudizi del BAH:

Aloona ha scritto:

Si parte con un Corto che incontra subito i miei gusti, non c'è che dire: un sano, vecchio ma sempreverde cyberpunk in piena regola. Lo ammetto: la Nuka Kola mi era mancata.
Il ritmo coinvolgente è certamente il miglior aspetto di questo lavoro, oltre allo stile impeccabile con cui l'autore dimostra di sapere il fatto suo sulla materia scelta. Immediata la caratterizzazione dei personaggi, grazie ad un abile uso di pochi, ma ben scelti tratti.
A conferma di ciò, alcuni brevi scambi tra i personaggi risultano emblematici, se non memorabili.
A differenza di molti, non ho trovato il protagonista poco incisivo; è forse vero che in questo trio improvvisato spicchi di più il carattere del dottore, ma i gesti  e il tono spaesato dell'eroe lasciano empatizzare con le nuove sensazioni e le tremende scoperte che è costretto a fare su sé stesso.

Il tema dell'invasione viene trattato in un modo che ci riporta decisamente ad alcuni claustrofobici sci-horror cult, soprattutto per la scelta di ricercare l'effetto tensione più che il caos dei combattimenti, per quanto anche l'azione non manchi.
Rovescio della medaglia, l'originalità non altissima; ma, come dissi già più volte, non ho nulla contro il classico, se ben reso.
Presenti, purtroppo, alcune incongruenze e sbavature, evitabili con un pizzico di accortezza in più. Un esempio tra tutti: possiamo giungere al paragrafo 32 sia dopo che ci è stato strappato il lembo di pelle dal braccio, sia da quello in cui a subire lo squarcio è il petto, dopo essere stati "aggiustati". Arrivando da quest'ultima, non dovremmo "cercare di non guardare il pezzo di pelle mancante", visto che siamo "come nuovi" e con una camicia a coprirci. Non c'è nemmeno una ragione plausibile per cui, altrove, dovremmo rischiare la pelle per prendere una Sintebatteria dal robot in disuso, non sapendo ancora che lo siamo diventati anche noi e potrà servire a ripararci. Niente che rovini irrimediabilmente il corto, ma dispiace.
Da rilevare anche qualche errore sintattico sparso, quasi sicuramente dovuto alla (dannata) fretta, anche se personalmente mi sono lasciata coinvolgere abbastanza dalla storia da farci poco caso e, conoscendomi, ciò è indubbiamente un merito. 
Giocabilità: senza infamia, ma neanche eccessiva lode. Le strade da percorrere non sono molte, ma tengono impegnati per qualche buona rilettura, soprattutto nel desiderio di scoprire cosa possiamo trovare di bello esplorando altre parti del laboratorio. Il sistema di codici viene utilizzato nella sua forma più essenziale, risparmiando (almeno a me) la sensazione di dover avere una laurea in enigmistica per poter godere l'avventura. Finale che lascia ancora affamati, la sensazione è indubbiamente quella di avere a che fare con il semplice episodio di una serie inserita in un ampio universo, di cui possiamo valutare solo vagamente i confini; per contro, l'avvincente conduzione lascia la curiosità di conoscerlo meglio.

***

babacampione ha scritto:

L'autore di questo Corto deve essersi ispirato a Robocop (nella versione del film degli anni 2010, non quello degli anni 80) per costruire il protagonista, che mi ricorda davvero quel personaggio, sia nella descrizione fisica, sia nei pensieri e nei dubbi che ne offuscano la mente. E assomiglia anche alla Creatura del Male, nella sua crescente autocoscienza.
Mi è piaciuto molto questo robot, quindi, perché è un personaggio davvero vivo, con emozioni umane. Plaudo l'autore che ha saputo instillare queste sensazioni nel lettore (perlomeno in me) con un racconto claustrofobico e pieno di tensione. Non mi capita spesso di immedesimarmi così tanto in protagonisti di opere letterarie, quindi il mio elogio deve arrivare all'autore ancora più forte.
Autore che peraltro è una penna (o una tastiera, come più correttamente dovremmo dire) sopraffina,  capace di giocare con le parole come Messi fa con la palla.
A questo Corto, però, manca qualcosa...
La fuga da un luogo invaso da mostri non è poi così originale e viene gestita con un regolamento semplice, senza l'effetto del caso. Ma, se in alcuni Corti ho invocato regolamenti semplici, perché la potenza della storia era sufficiente a creare il giusto interesse nel racconto, qua il solo protagonista non è abbastanza.
Un Regolamento un po' più complesso, magari con l'utilizzo degli indovinelli, avrebbe alzato l'emozione e la difficoltà, che ho trovato infatti abbastanza bassa.
Ho concluso il racconto alla prima lettura e poi infatti mi sono posto la domanda: “che fare ora? Lo rileggo o no” e, purtroppo, ho risposto no.
E' un peccato, perché l'autore mi sembra avere il talento per ambire alle prime posizioni.
Una buona prova, quindi, ma serve qualcosa in più (attenzione, non qualcos'altro) per vincere il Concorso.

***

Hieronymus ha scritto:

Ciao a tutti.
Prima di recensire il primo corto dei corti del concorso corti di quest'anno ricco di corti, ci tengo a ringraziarvi per la fiducia donatami. Essere giudice di questo concorso è per me un onore, specialmente perché non mi reputo all'altezza di molti di voi che sono stati giudizi in passato. Diciamo che il mio campo è un altro, ma farò del mio meglio sperando che i miei giudizi non creino malumori. Accettateli come vengono, saranno giudizi di un giudice alle prime armi. (*)
Ma ora bando alle pance e andiamo a sviscerare...

Cuore di Ferro

Regolamento: più che adatto a un corto, ma non vi ho trovato niente di originale.

Prologo: forse la parte più difficile da giudicare. Spaventa inizialmente per la sua lunghezza e il lettore nella sua testolina pensa "mi devo sacrificare e leggerlo tutto", anziché "ah che bello sto per leggere un cortogioco". Questo non va bene e il mio consiglio è di scrivere prologhi che diano  quante più informazioni possibili, ma che siano anche sintetici. In questo caso in particolare avrei omesso alcuni dialoghi troppo dispersivi e li avrei condensati in poche righe descrittive.

Lo stile narrativo è impeccabile e c'è chi sicuramente ne sarà invidioso, nonostante ciò personalmente ho dovuto leggere alcune parti due volte perché mi sfuggivano spesso degli elementi. Non penso di essere stupido io nè tantomeno scarso l'autore, anzi. Penso che il problema sia semplicemente la mancanza di piccoli elementi in più, banalità e ripetizioni che aiutano il lettore a memorizzare avvenimenti e personaggi.

Sono presenti diversi refusi, niente di grave, ciò mi fa pensare a una revisione frettolosa e non di certo a scarsa conoscenza dell'italiano da parte dell'autore, anzi.

Per quanto riguarda l'uso dei codici e struttura del corto, tutto fila liscio. La trama è ben amalgamata, ogni tassello è sistemato a dovere e il corto si gioca piacevolmente più volte, dopo una prima facile morte (un corto nè facile nè impossibile, come giusto che sia).

Ambientazione non particolarmente originale ma accattivante.

Tirando le somme, il corto risulta piacevole, ma manca qualcosa, quel guizzo, quel fattore x che dopo mesi dalla sua lettura te lo fa ricordare. Purtroppo questo manca, a ogni modo il mio voto è...

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 ... Ve piacerebbe, belli. (NDA) bigsmile

(*leccata necessaria. NDA)

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Alla luce dell'argomento e dello stile dell'ultimo Corto in concorso, Fermate Monna Lisa, credo che questo del 2017 possa venire ricordato come il Concorso Che Comprende Corti Coi Cyborg Cazzuti Coi Contro Coglioni Che Combattono Contro Clown/Creature Criogeniche Collezionando Codici

GGigassi
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Re:

Aloona ha scritto:

E col voto di Gpet siamo a 17! Ottimo, direi.

Di là si parlava di 10, poi 15 votanti...
Mistero!

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re:

2 voti non sono validi (gpet e mark phoenix, a memoria) perché il votante ha giudicato meno di 4 Corti.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re:

Buongiorno a tutti!
Il concorso è finito e, anche quest'anno, mi trovo a un passo dal podio. Ho letto con piacere i vostri commenti, le vostre lodi e soprattutto le vostre critiche. Devo dire che molti di voi hanno fatto notare come punti deboli del testo le parte di cui io stesso non ero soddisfatto, un po' come quando non studiavo un capitolo del libroe l'insegnante mi interrogava proprio su quello. Comunque, visto che domandare è lecito e rispondere è cortesia, credo che a tutti siano dovute delle spiegazioni. Sperando di farvi cosa gradita, ho raccolto tutto in un unico post-fiume.
Pronti, attenti, via!


kagliostro ha scritto:

si inizia alla grande! cuore di ferro è un vero e proprio pugno nello stomaco..
Complimenti all'autore,leggere questo corto mi ha fatto ricordare quei bellissimi film di fantascienza anni 80.

È esattamente lo scopo che mi prefiggevo: colpire il lettore con scene forti e riportarlo indietro di trent'anni.

kagliostro ha scritto:

n.b. per ora sono morto....ma con stile :-)

Essendo Cyberpunk, direi che you are doing it right!

Zakimos ha scritto:

Dopo prima occhiata a colazione, saltando il prologo, posso solo dire che l'autore apprezza molto Realtà Virtuale :-D.

Quanto è vero!

Zakimos ha scritto:

Impaginazione eccellente, comunque, e perfettamente giocabile anche su cellulare.

Sì, a quello sono stato molto attento in fase di revisione.

Zakimos ha scritto:

EDIT: raggiunto l'epilogo alla seconda partita, ma non voglio credere sia così semplice. Magari c'è un finale nascosto :-D

Guarda, l'idea di mettere un doppio finale c'era tutta, ma mancavano spazio, tempo e, soprattutto, energie.

GGigassi ha scritto:

Confesso che in un punto che io ritenevo cruciale ho pensato di imbrogliare e fingere di avere un oggetto che in realtà non avevo, ma invece sono stato onesto e a quanto pare la cosa mi ha premiato lo stesso!

Ho deciso di evitare il true path, nonostante la brevità del testo e di fornire comunque la possibilità di arrivare al finale.

GGigassi ha scritto:

Giusto qualche spigolatura, che non influirà sul mio giudizio finale:

- par. 26 - "Dopo pochi minuti TI passi sopra un’altra griglia, ancora saldata."

- par. 44 - "sulla DESTA c'è una porta scorrevole"

Grazie, correggo subito.

GGigassi ha scritto:

- forse è solo un problema mio, ma il link dal 70 al 35 non funziona. Stessa cosa dal 22 al 37 e dal 37 al 35, ma potrebbe essere appunto un problema mio di compatibilità con le versioni del pdf (figurarsi che quando ho fatto una ricerca non mi ha selezionato la parola che cercavo ma è comparsa una specie di gabbia sulla pagina  )

Ah, non ne ho idea. I klink "rotti" li riparerò "manualmente", perché a volte LGC3 mi dà dei problemi.

GGigassi ha scritto:

- non so se è correttissimo mettere una virgola alla fine di un discorso e poi riprenderlo con una maiuscola, ma in fondo potrebbe benissimo essere solo una cifra stilistica dell'autore.

Potrebbe essere un errore: dove lo ho fatto?

GGigassi ha scritto:

Ovviamente mi riservo di rileggerlo e gustarmelo con calma, per il momento faccio i miei complimenti all’autore.

Ringrazio e ricambio!

GGigassi ha scritto:

Se questa è la qualità media dei Corti ne uscirò con le ossa rotte.

E invece...

Seven_Legion ha scritto:

Che dire: i pregi del corto sono evidenti dalla prima lettura. Lo stile narrativo e' perfetto nel creare ritmo e atmosfera. Il regolamento, semplificato all'osso, contribuisce a mantenere l'attenzione sui toni adrenalinici della vicenda.

Grazie mille! È esattamente quello che volevo fare.

Seven_Legion ha scritto:

Alla prima partita son morto. Normale, sarebbe strano il contrario... il problema e' che sono morto senza il minimo sentore di cosa avessi sbagliato. Comunque, di solito basta tornare indietro e fare una scelta piu' oculata... ma stavolta non avrei saputo dire "in quale momento" avessi sbagliato...
Giocando altre partite e tracciando il grafo dei paragrafi, mi sembra di capire dove possa essere il problema:
-le scelte non sono sempre "motivate" (una decisione apparentemente "neutra" basta a perdere un "codice", che poi risultera' fondamentale)
-gli effetti sono "remoti" (una scelta "mancata" all' inizio compromette l'intero ramo di gioco svoltosi poi.)

Ecco, qui avrei bisogno di dati più specifici. Il racconto è stato progettato in modo da poter sempre raggiungere il finale, se non si muore per strada, ma leggendo il tuo commento uno ha l'impressione che si tratti di un true path.
A cosa ti riferisci?

Zakimos ha scritto:

"Plutossina" era davvero necessario? E cosa accidenti è un "Derma di Adrenina"?)

La "Plutossina" è una citazione da "Escape from L.A.", film nel quale al protagonista viene iniettato il virus "Plutoxin 7", insomma un veleno.
Il termine "derma" è usato nel cyberpunk da circa trent'anni e indica un cerotto che rilascia sostanze nell'organismo attraverso l'epidermide, mi stupisce che ancora ci sia gente che lo chieda (vedi Seven_Legion nel mio racconto del 2016).
Ho usato volutamente una serie di termini "tecnici" (qualcuno lo definirebbe "technobabble") per far capire subito che ci si trova in un futuro non meglio definito (una grezza applicazione dello "show, don't tell"), ma mi rendo conto che alcuni lettori potrebbero non apprezzare.

Zakimos ha scritto:

Le ingenuità ci sono e sono molte, a partire dai personaggi tagliati con l'accetta; difficile però capire se sia un limite dell'autore o una precisa volontà di richiamare le atmosfere di certi videogiochi, Half Life su tutti.

Io speravo di avere reso i personaggi più "vivi", grazie ai dialoghi. Mi impegnerò di più.

Zakimos ha scritto:

Anche la divisione tra Equipaggiamento e Codici è fittizia visto che non c'è gestione dell'inventario; si tratta in entrambi i casi di interruttori per determinate azioni.

Ecco, questa è una critica che trovo "tagliata con l'accetta", per rifarmi al tuo commento di poco sopra. È vero che l'inventario è semplificato al massimo, ma c'è una differenza fondamentale: l'Equipaggiamento viene usato a discrezione del giocatore, i Codici sono variabili che si applicano a prescindere.
Mi rendo conto che in in "corto" la differenza non è immediatamente apprezzabile, ma in un racconto di più ampio respiro si nota bene.

Zakimos ha scritto:

Siamo un cyborg, ma onestamente il racconto potrebbe essere riscritto da capo mantenendo le medesime scelte e funzionerebbe anche con un protagonista umano.

Io non sarei sicuro: a livello narrativo mancherebbe il coup de théâtre della rivelazione (35 e 32), che consente al lettore di rivedere sotto una diversa luce tutti gli indizi presentati lungo la narrazione (a partire dal titolo).

Anima di Lupo ha scritto:

Il fatto che l'autore abbia scritto bene (anche se ho trovato molti refusi e alcune espressioni infelici, già segnalate dagli utenti che hanno votato prima di me) aiuta molto all’immedesimazione. Ci sono molti dialoghi, le descrizioni sono lunghe il giusto e la trama, anche se "compressa" (il tutto si svolge in pochi minuti, quasi in tempo reale!) è carina.

Sì, l'idea di svolgere il tutto in tempo reale mi era venuta già lo scorso anno con "Fish & Chip", perché il cyberpunk si presta bene a queste azioni frenetiche.

Anima di Lupo ha scritto:

Il tema "robot" si capisce fin da subito ed è sufficientemente caratterizzato, si poteva fare meglio, certo...

Ecco, questa frase mi incuriosisce: avete tutti capito fin da subito che il protagonista era stato ricostruito dopo l'esplosione, o qualche lettore è stato colto di sorpresa dalla rivelazione?

Anima di Lupo ha scritto:

La cosa più negativa di tutto è però il finale: non mi è piaciuto per niente. Davvero anonimo e con zero risposte.

Guarda, qui alzo le mani: non è piaciuto nemmeno a me! Avrei voluto tanto fare di meglio, ma mi sono dovuto "accontentare" di questa mezza scemenza...

Anima di Lupo ha scritto:

Comuque, se questo Corto fosse una fan fiction ci doveva essere il disclaimer sul copyright come feci io per Nyxator nel 2014. O mi sbaglio?

Nessuna fanfiction, solo tonnellate di citazioni.

Seven_Legion ha scritto:

si , fra l'altro un "cyborg", (come e' il protagonista del corto), non e' equiparabile a un "robot". Nessuno lascierebbe passare una simile interpretazione, credo.

Non vedo perché. Cioè, tu sei liberissimo di interpretare il bando alla luce delle tua formazione ingegneristica che ti porta a ragionare in maniera razionale (stai a vedere che il robot sei tu), ma altri potrebbero benissimo avere altri punti di vista riguardo al termine "robot".
Comunque è normale che ci fossero questi dubbi, visto che il mio racconto era il primo a essere stato pubblicato e ancora non si era vista la direzione che avrebbero preso gli altri autori.

kagliostro ha scritto:

Il corto è scritto molto bene con una mole incredibile di dialogo, il che aiuta a creare i momenti adrenalinici che il racconto usa sapientemente , credo di aver capito chi sia il suo autore anche perchè il suo stile è abbastanza riconoscibile,veramente complimenti.

Questo è il più bel complimento che tu mi potessi fare, perché curo tanto i dialoghi e mi fa piacere che qualcuno li apprezzi!
In effetti l'autore lo avevi indovinato alla grande!

kagliostro ha scritto:

-Nuka-cola   bevanda del videogioco post-atomico fallout
-Cypher, la guardia del corto è anche il titolo di un film Cyberpunk
-Denam è anche un personaggio di dragon age
-il titolo del progetto che ti rende robot nel corto è " PROJECT ÜBERMENSCH" , cioè il trattato di  Friedrich Nietzsche per il "superuomo" ,davvero geniale!

Amico, ne hai azzeccato due su quattro. Cypher è la traduzione del mio cognome e Denam è un riferimento a uno scienziato, che qualcuno più sotto ha saputo individuare. Complimenti comunque!

kagliostro ha scritto:

- Protagonista un pò anonimo a differenza del dottore e guardia con ottima personalità
-alla fine del corto non si è capito nulla o poco

Ottima analisi!
Il protagonista è tanto deciso nel prologo, quanto spaesato nello svolgimento. Nelle mie intenzioni questo era dovuto alla trasformazione subita, ma mi rendo conto che avei potuto fare di meglio.
Sul finale, come già detto sopra, alzo le mani e mi cospargo il capo di cenere.

kagliostro ha scritto:

Letto cosi sembra una piccola parte di un progetto più ampio, credo che il suo autore ha usato questa "introduzione " per annunciare il suo prossimo lavoro,almeno spero perché tutte le premesse ci sono per un ottimo libronostro,complimenti

No, a dire il vero no. In effetti ho in progetto per il futuro un librogioco cyberpunk, ma eventuali collegamenti con altre mie opere richiamerebbero "Fish & Chip". "Cuore di Ferro", per ora, è una storia a sé stante.

GGigassi ha scritto:

Ho riscontrato solo un altro errorino (par. 69 - forse più che "cercando di rialzarti" l'autore intendeva "rialzarsi") e qualche forma verbale scelta non mi è piaciuta molto (“strusciare” per terra e “addossarsi” a una parete), ma sono ovviamente questioni di gusto personale che non andranno a influire sul voto finale.
Peccato per quella manciata di link che non funzionano, ma non è certo un dramma.

L'errore verrà corretto, grazie per la segnalazione.
Sulla forma ogni tanto mi scappano dei "toscanismi" che non sono il massimo dell'eleganza. Ricordo che in RV7 mi venne corretto un brutto "in mezzo di strada". Abbiate pazienza, certe cose ce le ho nel sangue.

Prodo ha scritto:

1) Troppi, troppi, troppi errori di battitura, qualcuno sintattico, e perfino di struttura con rimandi ai paragrafi mancanti o errati. Beta testing frettoloso o poco approfondito: secondo me con tanti mesi a disposizione è doveroso fare meglio di così e presentare un racconto più pulito.

Hai ragionissima. Se me li segnali li correggo per una pubblicazione nella raccolta.

Prodo ha scritto:

2) C'è forse una sproporzione tra la vastità delle tematiche introdotto, vedi il complesso e approfondito paragrafo introduttivo, e la "ciccia" che alla fine effettivamente il racconto ci offre.

Anche qui dici bene: partivo con un progetto ben più ambizioso, ma mi sono scontrato con limiti "fisici".

Adriano ha scritto:

-  manca tutto un preambolo che ci faccia capire chi siamo, cosa sta succedendo, se siamo buoni o cattivi, dove ci stiamo intrufolando, chi lavora in questo laboratorio, ecc.;
-  manca un vero e proprio obiettivo, nel senso che in tutto il racconto gran parte delle azioni rappresentano un “obbedire agli ordini di Denam”;
-  alcune cose sono lasciate nel limbo. Per esempio: chi è Donnely? Se non era importante ai fini del racconto, perché inserirlo?
-  anche l’ambientazione è un po’ vaga. Contaminazione? Da cosa?
Insomma, sembra quasi una piccola parte di un racconto più ampio, perché in troppi frangenti lascia la sensazione di incompiuto

Ecco, arrivato a questo punto con la lettura dei vostri giudizi avevo capito che il prologo di otto pagine (su dieci concesse alla parte non ludica), per quanto ben scritto era ridondante.

Adriano ha scritto:

EDIT: piccola nota negativa per il finale, che personalmente non sono proprio riuscito ad apprezzare. Insomma, il protagonista è fuori, ma non si hanno notizie sulla sua autonomia, sulla persona che uccide, su dove va, su cosa vuole... Cosa c'è in città? Così com'è toglie un po' il gusto di tutta la storia, l'ho visto come un finale frettoloso.

Sì, qui non finirò mai di scusarmi.

Pirata delle Alpi ha scritto:

siamo ancora nel 2017 e non sappiamo che cosa sono le sintebatterie, la plutossina (un veleno per cani? Dai, che scherzo!), il C-7 o questo tipo di cose. Capisco la volontà di far fare al lettore un tufo in un ambiente cyberpunk ma penso che sia meglio far capire di cosa si parla.

Eh, qui occorre che il lettore faccia un minimo sforzo per capire dal nome e dal contesto cosa siano gli oggetti. Come accennavo prima a Zakimos, mi pareva un buon modo per mostrare senza raccontare, contando di rivolgermi a un pubblico di lettori avvezzi a queste tematiche.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Vediamo un po': c'è un'esplosione che uccide il nostro protagonista, ma uno scienziato riesce a ricuperare il cervello e a metterlo in un corpo cyborg. Mi dispiace, ma non è possibile! Con il soffio dell'esplosione (varie centinaia di gradi) il corpo è semplicemente incenerito, non è possibile ricavarne qualcosa e ancora meno un cervello!

Non è esattamente così. Fermo restando che quando qualcuno salta in aria i pezzi si recuperano lo stesso (non si tratta di una bomba atomica), i paragrafi 3 e 86 spiegano che la distruzione del corpo mediante cremazione è avvenuta dopo l'espianto del cervello.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Altra cosa: l'autore ha voluto mettere dei limiti al nuovo cyborg, insistendo sulla fatica che fa ad abituarsi al suo corpo e questo è un bene. Ma come può saltagli in mente di voler combattere un  mostro mai visto prima, oppure fare uno sforzo per evitarlo, entrare nel sistema di aerazione, strisciare dentro (non è così facile) soprattutto se le pareti sono roventi e ci si deve spicciare per non  essere cotto vivo. Non ha senso, se non riesce neanche a correre, non può fare tutto ciò. Ma si va avanti, ci si ribella contro il professore, si va nel suo ufficio, i soldati InGen arrivano e lì... anche se non sa quanto tempo dura la sua batteria, se non riusciva a correre neanche un'ora fa, il protagonista uccide uno o più di questi soldati, frega le loro divise e la fa' franca fuori di questo dannato laboratorio... tutto ciò non mi sembra molto logico.

Proprio per il fatto che si sta "abituando" al nuovo corpo, il protagonista riesce pian piano a fare certe cose che prima non gli riuscivano. Comunque, se guardi bene, i combattimenti li vince solo grazie alla forza fisica, non certo alla coordinazione. Anche issarsi in un condotto di ventilazione non è difficilissimo, se si hanno braccia abbastanza forti.

Pirata delle Alpi ha scritto:

E poi, come fa' un tipo con un camice di ospedale (che copre il corpo a malapena) a portare un tablet, delle sintebatterie ed altri oggetti senza perderli durante tutte queste azioni?

Quando venni operato agli occhi lo scorso anno, indossai un camice che aveva due tasche piuttosto capienti, tanto che ci dimenticai dentro gli occhiali (per fortuna l'operazione era quella che li avrebbe resi superflui). Credo che un piccolo palmare, un chip, un derma, una batteria e una pistola di calibro medio possano benissimo essere contenuti nel camice del protagonista.

Pirata delle Alpi ha scritto:

InGen è la società che utilizza il DNA dei dinosauri in Jurassic Park (se ne parla molto nel primo romanzo. Poi, vediamo un loro elicottero nel primo film e se ne parla di più nel secondo film).

Esatto!
Il bello è che nemmeno pensavo a Crichton mentre scrivevo: ho fatto un riferimento inconscio.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Il Plastacciaio è utilizzato in Warhammer 40'000 per costruire delle fortificazioni.

Non ne dubito, ma io pensavo piuttosto a Necromunda. Se non è zuppa, è pan bagnato.

Anima di Lupo ha scritto:

Che il misterioso autore sia un appassionato di Crichton, come me?

Ho letto il 90% della sua bibliografia, compreso il (pessimo) libro postumo sui pirati. Non è tra i miei autori preferiti, ma lo ammiro profondamente per il rigore scientifico.

ladymarian ha scritto:

ciao a tutti ho provato a scaricare l'allegato ma mi dice:

Not Found

The requested URL /components/com_agora/img/members/834/Cuore-di-Ferro.pdf was not found on this server.

Additionally, a 404 Not Found error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

Chissà se questa gentil donzella hai poi scaricato il racconto. Certo, se iniziamo a spaventare LE utenti in questo modo...

sancio ha scritto:

Il prologo l’ho trovato eccessivo, oltretutto non da indicazioni sul come e perché ci troviamo in una simile situazione, sullo scopo della mia missione originale. Sul finale cala il sipario improvvisamente e ci lascia altrettanti dubbi. Sarà stato sicuramente l’intento dell’autore ma espedienti come questi sono rischiosi da utilizzare, soprattutto in un corto. Almeno a me non sembra abbia giovato all’opera che risulta senza né capo né coda.

Sì, come dicevo altrove, avrei fatto meglio a tagliare un paio di pagine dal prologo (scritte giusto per il piacere di narrare una storia) e aggiungerle all'epilogo, criptico e "monco".

sancio ha scritto:

Non posso comunque non fare i complimenti all'autore perché in complesso è un buon corto.

Grazie mille!

Ubik ha scritto:

Manca inoltre un'introduzione di chi "siamo noi", del personaggio di cui andremo a vestire i panni. E sarebbe stato molto importante saperlo per sfruttare al massimo il twist che è il concept centrale di questo raccontogame.

E qui fai centro! Se non abbiamo un identità ben precisa, difficilmente ci dispereremo troppo nel perderla.

Ubik ha scritto:

Altro aspetto che si perde è la distinzione Equipaggiamento/Codici che, di fatto, non c'è. Fai una certa azione, segni un Codice. Fa una certa azione, trovi un oggetto, segni un Equipaggiamento. Eventualmente si arriverà a un punto in cui, se hai fatto la determinata azione (e quindi hai il relativo Equipaggiamento/Codice), si scatena la conseguenza. Entrambi servono a registrare azioni e, a livello di gioco, non si avverte distinzione fra i due.

Come accennavo sopra a Zakimos, la differenza è che il primo parametro viene usato a discrezione del lettore, il secondo a prescindere. È una differenza piccola? Sì, ma c'è.

Ubik ha scritto:

Lo switch che è il cuore di questo racconto mi è piaciuto molto e funziona molto bene.

Ti riferisci al 35, giusto?

Boole ha scritto:

- troppo facile da finire, non viene voglia di rigiocarlo più di un paio di volte, giusto per esplorare i due percorsi

Lo so, la facilità è sempre stata un mio chiodo fisso, essendoci poco tempo per leggere e valutare un racconto.

FinalFabbiX ha scritto:

Il corto è stupendo per quanto riguarda la scrittura, per cui mi sento di fare i complimenti all'autore. Uno stile frizzante, leggero, che scivola veloce senza farsi sentire: ci si trova ad arrivare alla fine senza neppure accorgersene.
Il regolamento, poi, è molto snello e ben applicato; la difficoltà è ben calibrata: si finisce con tranquillità al secondo tentativo (come è successo a molti utenti del forum, me compreso).
Nel complesso il tempo speso per leggere il corto è tempo ben speso, di cui assolutamente non ci si pente.

Grazie mille!

FinalFabbiX ha scritto:

Il vero problema del prologo, però, è un altro: abitua il lettore ad una pesantezza che non si ritrova quasi mai nel corto e quindi, di conseguenza, fa sembrare il resto del testo ancora più leggero di quello che non è.

In che senso? Non dovrebbe essere un pregio? Cioè, il lettore si sorbisce un prologo un po' lento, come dici tu, e poi si trova catapultato in un'azione frenetica.

FinalFabbiX ha scritto:

Neppure la parte game riesce in qualche modo a rendere il corto più longevo, dato che una vera e propria parte game con gestione dell'inventario, dei personaggi, dei combattimenti, ... non esiste.

I combattimenti sono gestiti "a logica", invitando il giocatore a scegliere l'alternativa migliore, come accade ai paragrafi 24, 29, 30, 43, 69 e 82 (magari alcuni li ho dimenticati).

FinalFabbiX ha scritto:

Altra mancanza sono gli enigmi: ce ne sono un paio, sempre a soluzione a bivi e sempre con la possibilità di scoprire la soluzione con l'oggetto giusto, ma raramente con una soluzione convincente.

Cioè? Anche qui non capisco a quali enigmi tu ti stia riferendo. Intendi le scelte da fare nell'avventura?

FinalFabbiX ha scritto:

La console giusta non è indovinabile. Certo, la guardia le è morta davanti, e quindi ti può indirizzare; ma se è morta, forse il lettore può pensare che il motivo ci sia, no? Si può ugualmente pensare che sia morta mentre tentava di aprire i cancelli, mentre si faceva i cavoli suoi (magari stava chiamando aiuto), che sia morta proprio perché ha sbagliato console.

Qui ho commesso io un grave errore, perché al 68 non spiego di fronte a quale consolle siano le gambe della guardia; se lo avessi fatto, sarebbe stato meglio, perché avrei fornito un indizio al lettore (è improbabile che una guardia sbagli la consolle del posto dove lavora).

FinalFabbiX ha scritto:

Il rapporto che abbiamo con Denam è surreale: il professore sa benissimo che ci siamo intrufolati nel laboratorio, e noi sappiamo benissimo che lui ne è a conoscenza. Chi di voi, se beccasse un intruso nella propria casa, si fiderebbe del ladro e, addirittura, gli affiderebbe un compito? È ovvio che, alla prima occasione, il prof ci disattiverà.

Denam è costretto a fidarsi del protagonista, che a sua volta è costretto a ricambiare: nessuno dei due ha alternative, se vuole uscire vivo dal laboratorio. Infatti i tradimenti avvengono quando si è al sicuro.

FinalFabbiX ha scritto:

Oltretutto, per chi avesse ancora dubbi (nota: non succede proprio per tutti i percorsi) succede che noi uccidiamo in faccia al professore il suo più caro amico due secondi prima che ci venga chiesto se secondo noi è dalla nostra parte o no.
Un applauso a chi si è fidato di lui.

Non mi pare di avere mai detto che Cypher sia il più caro amico di Denam. Anzi, il rapporto tra i due mi pare piuttosto teso e la guardia, via via che si avanza nell'avventura, risponde sempre peggio allo scienziato.

FinalFabbiX ha scritto:

Nota di demerito su qualcosa che non ho capito: perché spoilerare così tanto nel titolo? Caro autore, questo corto aveva il potenziale di farmi stupire del fatto che il protagonista sia un robot e farmi credere che il protagonista fosse lo stereotipo del cattivo. Bastava qualche cambiamento nel prologo, qualche modifica qua e là, ...

Il titolo, come detto, mi piaceva molto e lo trovavo suggestivo. Ancora una volta mi chiedo quanti leggiocatori siano rimasti sorpresi dalla rivelazione al 35.

FinalFabbiX ha scritto:

L'unica spiegazione che mi è venuta in mente è che senza questo il corto non sarebbe stato messo a tema, essendo già al limite così. Se così fosse, per me sarebbe abbastanza grave visto che vorrebbe dire che il tema è stato introdotto dopo (o peggio, che il protagonista è passato, durante le fasi della stesura, da "cattivo" a "cyborg"), ma non ne sono sicuro per cui lascerò il beneficio del dubbio.

Assolutamente no: il racconto è stato progettato fin dall'inizio con l'idea di un protagonista che scopre la propria nuova identità.

FinalFabbiX ha scritto:

A proposito, un'altra cosa poco chiara: ma la nostra forza?
In alcuni paragrafi ci viene fatto intuire che le nostre abilità di cyborg ci garantiscono una forza superiore, anche se ci dobbiamo abituare al nostro corpo. Riusciamo, infatti, a contrastare efficacemente alcune creature, visibilmente più forti di un umano, quando andiamo di forza bruta.

A me pare che, a te, la faccenda sia chiarissima: il protagonista ha una massa corporea e una forza fisica nettamente superiore a quella che aveva quando era fatto "di carne", avendo però perduto sensibilità e coordinazione.

FinalFabbiX ha scritto:

Altro problema (che mi pare di essere il primo a notare): ma il chip di accumulo/tablet di Denam? Ma sul serio ci serve che ce lo dica un tablet che siamo finiti nel mezzo di un'esplosione, non ci arrivavamo da soli, soprattutto dopo che è stato il professore a spiegarcelo un attimo prima?

I due oggetti, collocati non a caso in due percorsi distinti, hanno solo lo scopo di farci capire che Denam sta bluffando alla grande, perché del nostro corpo è rimasto solo il cervello;questo porta direttamente all'80, al quale si arriverebbe comunque non fidandosi di Denam.

FinalFabbiX ha scritto:

E soprattutto: chi ci garantisce che non sia possibile ricostruire il nostro corpo anche se è finito spiaccicato? Siamo in un laboratorio di genetica fantascientifico e non sappiamo di certo che cosa si può fare e cosa no: potrebbe benissimo essere che si possa creare un nuovo noi a partire da un capello, cosa, fra l'altro a cui noi stessi crediamo all'inizio quando crediamo che il nostro corpo sia stato ricostruito, malgrado sia chiaro e palese anche a noi che siamo stati colpiti da una gigantesca esplosione.

L'esplosione non è "gigantesca", anche perché è avvenuta dentro a una struttura sotterranea; diciamo che è stata sufficiente a uccidere il protagonista, danneggiando gli organi interni. La InGen ha raccolto il cervello e, anche se forse avrebbe potuto ricostruire il corpo, ha preferito incenerirlo e dedicarsi alla costruzione dell'androide.

FinalFabbiX ha scritto:

Abbondano poi le domande del tipo : chi siamo/ perché siamo qui / perché serve un soggetto non consenziente / che dovevamo rubare / perchè siamo stati traditi / (davvero tante altre), su cui non mi voglio soffermare perché ho fiducia in una futura risposta dell'autore che spero sia "è parte di un libronostro che sto scrivendo" e non sia una str*****a del tipo "eh, ma il finale aperto è meglio, perché così lascia spazio alla fantasia del lettore" perché a quel punto il racconto me lo scrivevo io e me lo votavo pure.

Mi spiace, ma temo che dovrai accontentarsi della "stramberia" (immagino fosse questa la parola misteriosa), perché il mio interesse era solo scrivere un racconto d'azione con colpo di scena verso il finale.

FinalFabbiX ha scritto:

Tanti dubbi, insomma, e davvero poche risposte, risposte che non ci sono in quella pagina (anche un po' mal impaginata, visto che si poteva benissimo andare a pagina nuova e sarebbe stato più leggibile) che è il finale.

Un momento! L'epilogo nel mio testo era perfettamente impaginato nella pagina 50. Mi sa che c'è stato un problema di conversione.

FinalFabbiX ha scritto:

Sono però in disaccordo con kagliostro riguardo alla figura di Denam:
io credo che sia un riferimento al Dottor Denam del fumetto Rat-Man che è, appunto, un professore che lavora in un centro di genetica in cui si fanno esperimenti su ibridi umani-piante; sarà chiaramente il misterioso (ma per niente, sappi che sei riconoscibilissimo  ) autore a pronunciarsi.

Indovinato! Lei ha vinto una bambolina!
La storia dei Vegetoidi è stupenda e, guarda caso, anche lì l'invasione avviene dall'interno.
A proposito, ma davvero avevi indovinato chi ero?

Dario III ha scritto:

Bravo Autore!

Grazie Lettore!
P.S. Ma poi hai votato?

Apologeta ha scritto:

Lo stile (al netto di qualche brutto refuso e della continua ripetizione di "a diritto" al posto di "diritto").

Mi sa che fosti proprio tu a correggermi "in mezzo di strada" per RV7. Si vede che mi mancava un editor. Avevo pensato di contattarti, ma poi ho deciso di autoprodurmi.

Apologeta ha scritto:

In generale, complimenti a chi ha scritto. Qui ci vedo tanto impegno e tanta capacità.

Grazie!

gpet74 ha scritto:

Il corto me lo sono letto sul cellulare durante le pause lavorative, questa settimana.

Figurati, è successo anche a me!

gpet74 ha scritto:

Bravo!

Grazie!

gpet74 ha scritto:

In alcuni punti del racconto si intuisce l'origine da master di GdR del narratore. Quell'abitudine a specificare sempre che la tal cosa si trova davanti a TE, che TU senti questo o quello, che viene colpita la TUA spalla... in un racconto nel quale il POV è saldamente e chiaramente piantato dietro gli occhi di un unico protagonista sono più che inutili, sono brutti. E' ovvio che la spalla colpita sia la tua e non di uno che passava di lì e che vedi qualcosa davanti a te... non è che c'è altra gente al tavolo, come in una sessione di GdR e tu, narratore, devi specificare sempre chi è il soggetto delle percezioni che vai a descrivere.

Sì, sono stato master per molti anni. Dici che mi è rimasto il vizio? Ora rileggo e controllo.

gpet74 ha scritto:

Mi riferisco ad un difetto assolutamente comune e che ha accompagnato tanti racconti lungo tutte le edizioni de I Corti: il fatto che questo racconto non sia stato pensato come un Corto!

E qui hai perfettamente ragione: nel progettare l'opera non ho tenuto conto del fatto che avrei dovuto limitarmi nell'estensione, impedendomi di fatto vari sviluppi potenzialmente interessanti.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

25 minuti sono un po' pochi per dare un parere.

Mi sa anche a me.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Uh: cyberpunk.

Già.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Beh, il prologo mi è piaciuto.

Meglio di nulla.
Confido che la prossima volta potrai fare di meglio.

Aloona ha scritto:

Presenti, purtroppo, alcune incongruenze e sbavature, evitabili con un pizzico di accortezza in più. Un esempio tra tutti: possiamo giungere al paragrafo 32 sia dopo che ci è stato strappato il lembo di pelle dal braccio, sia da quello in cui a subire lo squarcio è il petto, dopo essere stati "aggiustati". Arrivando da quest'ultima, non dovremmo "cercare di non guardare il pezzo di pelle mancante", visto che siamo "come nuovi" e con una camicia a coprirci.

Non lo trovo così incongruo: la camicia (che in realtà è un camice) è stata sbottonata e il fatto di essere "come nuovi" si riferisce alla funzionalità, non potendo il dottore ricostruire in due minuti un intero pezzo di pelle sintetica.

Aloona ha scritto:

Non c'è nemmeno una ragione plausibile per cui, altrove, dovremmo rischiare la pelle per prendere una Sintebatteria dal robot in disuso, non sapendo ancora che lo siamo diventati anche noi e potrà servire a ripararci.

Una batteria può avere tanti usi, come ci insegnano altri autori: alla fine è un classico dell'Eroe Cleptomane prendere tutto ciò che non è inchiodato al suolo.

babacampione ha scritto:

L'autore di questo Corto deve essersi ispirato a Robocop (nella versione del film degli anni 2010, non quello degli anni 80) per costruire il protagonista, che mi ricorda davvero quel personaggio, sia nella descrizione fisica, sia nei pensieri e nei dubbi che ne offuscano la mente.

Mi spiace, ma quel rifacimento non lo ho mai visto, soprattutto dopo avere letto la recensione del Dottor Manhattan. Ho amato alla follia il primo film del 1987 (un po' meno i sequel) e non ho voluto rovinarmi il ricordo.

babacampione ha scritto:

E assomiglia anche alla Creatura del Male, nella sua crescente autocoscienza.

Grazie per il paragone: FF24 lo ritengo un capolavoro!

Hyeronimus ha scritto:

Lo stile narrativo è impeccabile e c'è chi sicuramente ne sarà invidioso, nonostante ciò personalmente ho dovuto leggere alcune parti due volte perché mi sfuggivano spesso degli elementi. Non penso di essere stupido io nè tantomeno scarso l'autore, anzi. Penso che il problema sia semplicemente la mancanza di piccoli elementi in più, banalità e ripetizioni che aiutano il lettore a memorizzare avvenimenti e personaggi.

Ecco, su questo punto vorrei approfondire un po', perché spesso in passato ho ricevuto lodi per la parte narrativa e critiche per quella ludica. Cosa è precisamente che ti ha reso difficoltosa la concentrazione?

GGigassi ha scritto:

Concorso Che Comprende Corti Coi Cyborg Cazzuti Coi Contro Coglioni Che Combattono Contro Clown/Creature Criogeniche Collezionando Codici

...Colpendoci Con Coraggio Che Certo Cresce Con Costanza, Cosa Che Conta.


Bene, eccoci alla fine! Se siete ancora con me, vi ruberò qualche altro minuto per spiegarvi come io abbia creato questo racconto. Fin da subito avevo in testa l'idea del robot che, tra i personaggi possibili, mi consentiva di introdurre il colpo di scena.
Non avendo voglia (e forse capacità) di escogitare un sistema di gioco complesso con meccaniche ben calibrate, ho deciso di puntare sul sempreverde simil-RV e dedicarmi a colpire il lettore con la parte narrativa. Ce l'ho fatta? Direi "ni", perché ci sono troppi refusi, che vanno a inficiare quello che dovrebbe essere uno dei miei punti di forza. Se e quando parteciperò nuovamente ai Corti, mi imporrò di rileggere bene il testo, a costo di farmi sanguinare gli occhi.
Il resto del racconto deve molto a varie fonti, alla quali ho attinto anche inconsciamente e che molti di voi hanno riconosciuto. L'aver "condensato" titolo, regolamento e scheda in una pagina, me ne ha lasciate ben nove tra prologo ed epilogo. Purtroppo non sono riuscito a dividerle in modo equilibrato.
In definitiva questo corto non è la mia opera meglio riuscita, ma conto di dargli una "rinfrescata" eliminando refusi, ripetizioni e correggendo i link, prima di presentarlo a Prodo per la raccolta del 2017. Mi rimane però il dubbio di quanti siano stati davvero sorpresi dalla rivelazione che il protagonista è stato trasformato in un cyborg. Fatemelo sapere nei commenti, ci tengo!

Concludendo, grazie a tutti per avere giocato! Adesso corro a spulciare le altre discussioni.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Rygar ha scritto:

c'è una differenza fondamentale: l'Equipaggiamento viene usato
a discrezione del giocatore, i Codici sono variabili che si applicano a prescindere.

Verissimo. Non ci avevo pensato. Ho commesso un altro errore e me ne scuso.

Rygar ha scritto:

o non sarei sicuro: a livello narrativo mancherebbe il coup de théâtre della rivelazione (35 e 32), che consente al lettore di rivedere sotto una diversa luce tutti gli indizi presentati lungo la narrazione (a partire dal titolo).

Vero anche questo, infatti la mia critica era rivolta unicamente alla parte "gioco". Dal punto di vista narrativo sei stato il più bravo a rendere il protagonista robot.

Rygar ha scritto:

mi stupisce che ancora ci sia gente che lo chieda

Tieni conto però che il bando prevedeva espressamente che i corti fossero comprensibili e giocabili da una persona di comune esperienza. Va da sé che un'opera strettamente di genere non possa far affidamento sulle conoscenze pregresse dei lettori per essere compresa e apprezzata.

Rygar ha scritto:

Mi rimane però il dubbio di quanti siano stati davvero sorpresi dalla rivelazione che il protagonista è stato trasformato in un cyborg.

Onestamente? Appena ho letto il titolo e il prologo ho intuito che l'autore fossi tu e capito dove saremmo andati a parare conoscendo il tuo amore per un certo tipo di narrativa. In generale nel racconto non è mai successo nulla che non mi aspettassi da una storia di questo tipo, che è poi il motivo per cui non mi ha convinto pur essendo ben strutturato. A mio avviso sei stato davvero bravo a rifarti a certi archetipi, ma lo sei stato così tanto da rendere prevedibile gli eventi collegati a questi ultimi. Credo sia un limite dei corti "di genere", perché la carenza di spazio non può permettere di sviluppare i cliché in qualcosa di più di semplici citazioni.

Zakimos
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Re:

Io non sono tra quelli sorpresi: si intuiva benissimo. Ma mi è piaciuto lo stesso.

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Zakimos ha scritto:

Tieni conto però che il bando prevedeva espressamente che i corti fossero comprensibili e giocabili da una persona di comune esperienza. Va da sé che un'opera strettamente di genere non possa far affidamento sulle conoscenze pregresse dei lettori per essere compresa e apprezzata.

Ho letto l'art. 8 del bando, ma lì si parla di un (eventuale) regolamento, che deve comunque essere comprensibile. Io ho inteso la locuzione "generico lettore" come riferimento a una persona che ha appunto esperienze di lettura, ma non necessariamente conosce librigioco o giochi di ruolo.
Per lo stesso motivo sbuffai quando una mia beta-tester nel 2013 mi chiese cosa fosse una "daga" (in un racconto fantasy).

Zakimos ha scritto:

Rygar ha scritto:

Mi rimane però il dubbio di quanti siano stati davvero sorpresi dalla rivelazione che il protagonista è stato trasformato in un cyborg.

Onestamente? Appena ho letto il titolo e il prologo ho intuito che l'autore fossi tu e capito dove saremmo andati a parare conoscendo il tuo amore per un certo tipo di narrativa. In generale nel racconto non è mai successo nulla che non mi aspettassi da una storia di questo tipo, che è poi il motivo per cui non mi ha convinto pur essendo ben strutturato.

Addirittura dal titolo!? Sono davvero tanto prevedibile. Non che la cosa mi dispiaccia (sono altri i difetti in un autore), ma devo prenderne nota.

Aloona ha scritto:

Io non sono tra quelli sorpresi: si intuiva benissimo.

Capisco. La scelta era tra essere onesto con il lettore, fornendogli tanti indizi, o "barare", rivelando la verità senza preavviso.
Ho scelto la prima opzione.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Rygar ha scritto:

Addirittura dal titolo!? Sono davvero tanto prevedibile. Non che la cosa mi dispiaccia (sono altri i difetti in un autore), ma devo prenderne nota.

"Non sei tu", è il bando. Partecipare con "CUORE di FERRO" a un contest in cui il protagonista può essere un robot è uno spoiler automatico; in altri contesti il lettore avrebbe potuto pensare ad altro. E' lo stesso problema che ha penalizzato Firenze (canzone triste).

Zakimos
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