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Opera particolare e con elementi decisamente "polarizzanti" in positivo e in negativo.
Difficile valutarlo con canoni classici - visto che è tutto tranne che "classico".
PRO:
- il regolamento che attribuisce i punteggi in base alle caratteristiche reali del lettore è un'idea semplicemente GENIALE. Ma GENIALE sul serio. Non so se sia già stata adottata in altri LG, ma personalmente è la prima volta che vedo una cosa del genere ed è veramente SUPER
- bei disegni, molto "onirici" direi, il che si coniuga molto molto bene con il tema del corto
- buon soggetto, interessante e che fa riflettere
- nonostante la brevità e la quasi assenza di testi riesce comunque ad essere moderatamente "immersivo" un po' grazie all'integrazione tra sceneggiatura e disegni, un po' perchè i pochi testi presenti vanno diretti al punto
CONTRO:
- non è un librogame...
- ...e se lo vogliamo giocare come un LG si rivela - appunto - poco giocabile
- per come è concepito è ovviamente improntato "all'estetica", cosa che può piacere o meno: a me è piaciuto poco (elemento ovviamente soggettivo)
- alcuni testi sono semplicemente ILLEGGIBILI e questo lo trovo poco accettabile anche alla luce della cura posta nel comparto grafico (disegni da 31 e lode e poi il testo è colorato/posizionato in modo da non poterlo leggere? Ma veramente?)

Nel complesso il giudizio è comunque positivo, anche perchè il lavoro fatto sui disegni è veramente da paura.

Voto inviato a Babacampione

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Re:

Caro autore misterioso, con questo corto mi hai messo in difficoltà.
Mi hai messo in difficoltà perché, se da un lato il tuo corto è stato realizzato con molto impegno (lo testimoniano i bellissimi disegni che sono sicuro che ti avranno richiesto moltissimo tempo e passione), a me non è piaciuto, e, anzi, secondo il mio (ripeto, personale) metro di giudizio, risulta uno dei corti peggiori che siano apparsi in questo concorso.
Spero che tu non prenda la mia valutazione come un offesa o un insulto, ma che tu riesca a comprendere le mie motivazioni. Credimi, lo so che ci hai messo il cuore e mi dispiace molto valutarti tanto negativamente, ma ciò nonostante mi sarebbe parso ingiusto alzare il voto in un corto che comunque ha ricevuto valutazioni positive.

Sarò sincero, di tutto il racconto l'unica parte che mi ha convinto sono le illustrazioni, molto belle, efficaci e con uno stile originale. Si vede molto che sei un ottimo disegnatore perché, oltre ad aver prodotto immagini di qualità, ogni singolo disegno è stato fatto con una sua personalità e riesce a trasmettere una sensazione diversa, in uno stile unico e mozzafiato.
Già qui, però, devo fare il primo appunto: molte immagini, infatti, sono completamente rovinate dall'aggiunta di testo dopo la scannerizzazione che, oltre ad essere spesso illeggibile (soprattutto nel caso del prologo, dando un primo impatto molto sgradevole), è spesso strabordante e con uno stile diverso dal resto del paragrafo.

La trama per quanto banale e già vista (vedasi rat-man, ad esempio), non mi è dispiaciuta e verso la fine è riuscita anche a strapparmi una lacrimuccia, cosa non facile per un libro (ma devo dire che l'immersività delle illustrazioni gioca a favore). Le parti scritte non sono proprio il massimo, sono asciutte e cozzano con la bellezza dei disegni, ma sono comunque accettabili.
Unico tratto che ho trovato un po' ingiustificato è quello in cui collaboriamo con l'esercito facendo la differenza fra gli schieramenti ma senza poter però prendere l'iniziativa, ma essendo un sogno non lo trovo un errore, perché considerando l'ambientazione mi sarei benissimo bevuto un unicorno con la faccia di piero angela senza battere ciglio. Ecco, forse, proprio per fare i pignoli, si potrebbe dire che si sarebbero potute sfruttare di più le opportunità offerte dal mondo onirico invece di focalizzarsi sui soliti cliché fantasy, ma sono dettagli davvero irrilevanti.

Il layout ha un problema gravissimo: molto spesso, nel testo, l'ordine in cui ci arrivano le informazioni è sbagliato, ad esempio ci viene detto "se hai la condizione X, invece, prosegui" dopo che ci era stato detto "torna immediatamente indietro". Come diavolo faccio io a leggere di proseguire se sono tornato indietro? All'inizio è molto difficile ricordarsene e spesso si perdono occasioni e lo si scopre solo passando di nuovo sul paragrafo dopo quindici lanci di dado.

Il tema, a mio parere, non è minimamente rispettato, perché non azzecca il concetto di robot che non vuol dire "umano di metallo" come molti pensano, ma "macchina che svolge lavoro per l'uomo". Mi spiego meglio, perché ci sia un robot occorre un elaboratore dati collegato ad una parte hardware meccanica.
Quindi, semplicemente, qui il robot non c'è perché non c'è alcuna coscienza non umana, e perché il macchinario che elabora la nostra coscienza non ha alcuna parte meccanica (mi rendo conto che è un po' difficile da comprendere, ma non mi metto a fare lo spiegone anche perché non vorrei focalizzare il giudizio su questo visto che lo considero è un elemento marginale: se la terna l'ha accettato, lo accetto anch'io)


La parte game e tutto ciò che riguarda intreccio dei paragrafi / struttura / level design è, a mio parere, un completo disastro ed è questa che ammazza il corto rendendolo ingiocabile e impossibile da godere.

Il regolamento, che ho visto essere apprezzato da molti, è per me un grosso punto a sfavore, avendo io 17 anni, frequentando il penultimo anno del liceo e, come praticamente tutti i ragazzi alla mia età, non avendo fatto la leva volontaria né maneggiato armi da fuoco. Praticamente, sono morto prima di iniziare, per cui, poi, sono stato costretto a modificare i miei punteggi fingendomi un altro per avere qualche possibilità.
Con uno studio un po' più accurato, questa pecca si poteva risolvere molto facilmente, bastava prendere come punteggio di vitae = 100 - la propria età (come ha anche più senso essendo, almeno nella mentalità comune, più forti e energici i giovani rispetto agli adulti e, soprattutto, ai vecchi); in questo modo, almeno, la giovane età avrebbe bilanciato il minor numero di esperienze fatte, mentre qui essere vecchio dà doppio vantaggio. Oltretutto, il sistema di punteggio mi ha sollevato un dubbio: ma chi siamo noi? Perché ci possiamo identificare con Jacob e con la sua proiezione, ma siamo anche noi lettori visto che ne abbiamo le caratteristiche, e chiaramente il lettore e Jacob non coincidono; l'unica spiegazione è che noi siamo il subconscio di Jacob, ossia come lui si sente e non come realmente è (nel mio caso, Jacob si sentiva un diciassettenne) ma fa un po' acqua.

Le parole chiave sono gestite malissimo, sono un numero spropositato, difficili da tenere a mente sul lungo termine ma almeno nella maggior parte dei casi rimangono confinate all'interno di uno stesso paragrafo. Si poteva sicuramente fare di meglio, anche perché in un corto che tenta di essere poetico piazzare in continuazione scritte "se hai la parola alpha, ma non la parola mianonna" che coprono parte delle immagini è un pugno nell'occhio.

Gli oggetti e la gestione degli oggetti è completamente inutile perché, su cinque oggetti:
  tre sono parole chiavi con associato un disegno, di cui si faceva volentieri a meno viste le tante parole chiave e il cui disegno non serve a niente malgrado ci venga detto di osservarli con cura (da quel che ho capito è perché i simboli sugli oggetti compongono il disegnino O-|-|, una sorta di chiave stilizzata)
  uno è impossibile da ottenere, perché ottenerlo è un dispendio di vitae incredibile, richiederebbe un punteggio molto alto di bellum, ma soprattutto è molto più probabile finire il gioco prima di arrivare così tante volte su quel paragrafo che già di suo è improbabile.
  uno è l'unico vero e proprio potenziamento e quindi l'unico oggetto che ha una qualche utilità, anche se è praticamente impossibile da raggiungere e, soprattutto, la scelta che porta ad ottenerlo è illogica (personalmente ci ho colto una citazione a Blood Sword per come viene descritta, ma potrebbe essere un caso). Ovviamente, il vero motivo per cui questo oggetto è stato inserito è permettere a tutti di completare il gioco anche avendo un solo punto di bellum, ma fallisce miseramente perché con un punto di bellum si muore molto prima di arrivarci, mentre con tre punti di bellum e punti di agilitas è molto facile da ottenere, il che sbilancia ulteriormente il gioco.

L'interattività è inesistente, le uniche scelte sono quelle di compiere un sacrificio di vitae per ottenere i due oggetti non-chiave. E una scelta è pure illogica, perché nell'introduzione ci viene detto espressamente il contrario, ma scommetto che sono stati in pochi a sbagliare perché, a meno di non beccare quel paragrafo come primo, è molto probabile che si capisca dagli altri paragrafi che quella scelta conviene.

La rigiocabilità non esiste, perché c'è un solo finale che si raggiunge visitando tutti i paragrafi. La longevità è alta/bassa a seconda della fortuna, della velocità con cui sai lanciare i dadi e della tua abiltà nell'usare la rotellina del mouse per scorrere freneticamente avanti e indietro in continuazione.


La struttura del racconto è pensata malissimo:
dopo aver superato il prologo (veramente illeggibile) si viene catapultati fra le vignette, in cui ci viene detto "ricordati che il dolore non è l'unica via", informazione completamente inutile ai fini del gioco, che però, essendo così evidenziata sembra la chiave per un enigma futuro.
Si arriva quindi all'11, da cui, lanciando due dadi, è possibile proseguire in una delle 12 ministorie che vanno dal paragrafo 12 al 22. Una volta che si è conclusa la ministoria, si ritorna all'11 con l'unica eccezione della ministoria che, se si hanno i tre oggetti chiave, consente di raggiungere il finale.
Sono proprio queste ministorie il problema del corto.

5 ministorie (fra cui le più probabili da ottenere con i dadi) sono continuazioni di altre, per cui richiedono di averle già completate per poterci andare, ma ovviamente il giocatore non lo sa e quindi lancia i dadi, arriva al paragrafo e scopre di aver solo perso tempo e di dover tornare subito indietro. Una soluzione orribile, in pratica all'inizio, un tiro su due fa perdere tempo inutilmente.
Oltre a tutto ciò, queste ministorie spezzano anche il legame paragrafo-luogo che c'era nell'Agone l'anno scorso, perché  alcuni paragrafi sono puri avanzamenti di trama in luoghi in cui si accede già da un altro paragrafo. In  pratica, il paragrafo qui non corrisponde a niente.

5 ministorie (alcune condivise con le 5 di prima) richiedono di passare più volte sullo stesso paragrafo. Ma perché questa scelta? Capisco se fossero state storie fra più luoghi (anche se qui il paragrafo non corrisponde al luogo) e quindi dovevi farle iniziare da una parte e continuare da un altra, ma qui si tratta semplicemente di riempire una barra di avanzamento a colpi di lanci di dadi. Doppiamente orribile, rende il corto noioso, lungo, totalmente assoggettato alla fortuna e molto molto frustrante, togliendo tutta la poesia che lo stile del disegnatore riesce a trasmettere con tanto amore.

Ovviamente la tanto criticata vignetta 21 è un errore, perché il testo dovrebbe riportare "se ottieni il minerale cancella questa casella". Non capisco chi si sia ostinato a giocare senza cancellarla, quando chiaramente era questa la volontà dell'autore considerando che ogni ministoria, una volta ottenuta la ricompensa, finisce il suo ruolo.

Carina la struttura di oracolo/della battaglia in cui si può guadagnare e perdere terreno, l'ho trovata originale.

L'ultima pecca del corto sta nella struttura del finale:
Quando faticosamente sono riuscito per la prima volta ad ottenere  tutti e tre i pezzi ed arrivare al 22, ho notato con mio dispiacere che sono morto. Mi spiego: se dopo mezz'ora in cui mi si mostrano vignette singole mi mostrano una vignetta senza uscita in cui viene detto che il robot è morto, il mio primo pensiero è "questa è un'ID" e non "qui l'autore riprende senza alcuna ragione apparente lo stile del prologo". Oltretutto, visto che mi era stato detto di volta in volta di osservare bene gli oggetti e mi viene chiesto di inserire le tre chiavi, ho subito pensato ad un enigma numerico e ho anche perso un bel po' di tempo a tentare di capire dove avessi sbagliato cercando numeri nell'elmo e nel bastone, quando invece avrei semplicemente guardare la vignetta più in basso.

Voto inviato, non senza dispiacere, ad Aloona.

FinalFabbiX
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Re:

FinalFabbiX ha scritto:


Il regolamento, che ho visto essere apprezzato da molti, è per me un grosso punto a sfavore, avendo io 17 anni, frequentando il penultimo anno del liceo e, come praticamente tutti i ragazzi alla mia età, non avendo fatto la leva volontaria né maneggiato armi da fuoco.

Mah, questi giovani d'oggi! Non hanno più rispetto per noi anziani!

GGigassi
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Re:

Signori, autore, cercherö di essere breve perchÜ manca poco allo scadere e il forum dä segni di cedimento.

Nel 2014, quando io, EGO e gpet74 organizzammo i Corti, avremmo voluto mettere una postilla nel regolamento, per evitare di avere in gara racconti composti solo da illustrazioni. Poi l'idea venne accantonata per tutta una serie di ragioni, tra le quali spiccava "figurati se qualcuno ci penserà mai".
Per fortuna siamo stati ampiamente smentiti, nel 2015 da Hyeronimus e quest'anno dall'autore misterioso.Dico "per fortuna" perché queste particolari avventure sono un toccasana con la varietà rispetto al tema principale.

Però, se guardiamo oltre il piacere della varietà rispetto alle opere "canoniche", questo corto mi lascia un po' a bocca asciutta.
Il problema principale ha due facce: la scarsissima interazione e l'eccessivo ricorso al caso. Alla fine tutto è deciso da un lancio di dadi e i punti in cui il lettore è chiamato a effettuare scelte concrete sono appena un paio. Questo è un peccato, perché ne risulta sminuita la componente ludica e interattiva; io, poi, sono allergico all'eccessivo ricorso alla sorte.
Altro dettaglio non trascurabile è l'attinenza al tema, che mi fa pensare a un'idea riciclata: sia il robot che l'invasione sono davvero messi dentro "a forza", ancora più che in "Cuore di Ferro".
Tuttavia sono un inguaribile romantico che non crede nel "lieto fine al 100%", quindi la conclusione del racconto mi pare adeguata alle mie aspettative: un finale agrodolce non mi delude quasi mai.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

allora... la mia (mini)recensione...
Non vedo cosa potrei dire di meglio o di piu' interessante di quanto finora gia' commentato sul topic...
Di sicuro ha spaccato il forum tra chi apprezza e chi ne detesta i meccanismi di gioco. Sui disegni ovviamente c'e' stata unanimita' (e vorrei vedere...)
Aggiungo che mi ha sorpeso anche per la quantita' di stili impiegati. Alcune tavole sono talmente stilizzate che non si capisce subito cosa rappresentino, in altre invece le linee sono ben delineate sebbene con dettagli volutamente essenziali, fino a tavole cosi' nette da sembrare ricalcate da qualche fumetto anni '70. Su tutto una colorazione vibrante, perfettamente evocativa con il tema del corto (onirico... ma forse anche fantasy-medievaleggiante)
Altro aspetto rilevante e' che, nonostante non sia facile da gestire (all'inizio personalmente ho trovato duro comprendere persino come giocarci) di sicuro in molti lo hanno sviscerato, significa che il corto ha colpito nel segno anche con chi non l'ha aprezzato del tutto.
Basti vedere l'ultimo post di FinalFabbix che lo giudica negativamente ma ne fa un'analisi ampia e dettagliata.
Sui difetti penso di confermare praticamente tutto quanto finora detto da altri... ma tanto lo sapevo gia!
Cioe' spiego meglio: quando apro un corto, naturale che prima gli dia una scorsa alle pagine, tanto per vedere come si presenta...
in questo caso la prima reazione e' stata "oddio! non ci posso credere! qualcuno l'ha fatto veramente!"
(Cioe' concepire un corto come una sorta di opera d'arte a bivi.) Il secondo pensiero va ovviamente ai discorsi sui media, ovvero quando lasci la scrittura e ti sposti su altri "media", dal fumetto a bivi come quelli di Bruno Concina al film a scelte come "Zairo"; cambiano molte cose, e in genere diventano difficili da gestire...
Col testo, per esempio, se cambi idea o devi correggere una cosa e' facile. Nel caso di questo corto, i "media" sono delle tavole grafiche...  Quindi come fai?  ridisegni magari 10 tavole gia' pronte?
Dal fatto che i dettagli secondari erano stati evidente arrangiati in fretta e probabilmente all'ultimo minuto (i testi, la proporzione delle tavole) si deduce che l'autore era stato ovviamente sopraffatto dal media principale (cioe' disegnare le tavole)
Dai refusi evidenti del testo si deduce anche che s'e' imbarcato nel massiccia impresa senza un betatester. Era quindi evidente che non sarebbe stato un buon corto, senza averlo nemmeno iniziato...

Pero'... giudicare i corti col solo metro della bonta' (bonta' di una scrittura che qui non e' l'elemento fondamentale oppure bonta' del gioco che qui e' principalmente un collante per tenere insieme l'opera onirico-figurativa) puo' in certi casi essere limitativo, qui abbiamo un autore che ci offre la sua arte potente e mi pare di capire i dettagli per lui contano relativamente. Prendere o lasciare.

Quindi penso' assegnero'un voto alto, e lo so che "poteva essere fatto molto meglio, peccato..."
Pero'  si tratta di premiare non solo la mole ma sopratutto l'unicita' di questa opera.
Ovvio che al prossimo eventuale lavoro simile, ma carente nei meccanismi, lo stupore suscitato non basterebbe piu' a salvarlo!

Voto inviato ad Aloona

ps: visto che si torna sempre agli stessi paragrafi, mettere i link clickabili sarebbe un toccasana!

Seven_Legion
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Re:

VOTAZIONI CHIUSE (già da 1 ora e 9 minuti, invero) per Onyrica!

E a voi i nostri giudizi:


babacampione ha scritto:


Non sono un amante dei fumetti e non sono in grado di apprezzarli appieno.
Però devo complimentarmi con l'autore di questo Corto per averci regalato il primo fumetto game a partecipare al Concorso da quando è stato istituito.
E' un racconto breve, ma pieno di sentimento e di emozione, che lascia un po' l'amaro  in bocca.
La reazione che ne ho avuto, dopo averlo letto un paio di volte, è di compassione verso il protagonista e, quando un'opera è in grado di suscitare delle emozioni e di risvegliare sentimenti... beh, secondo me ha raggiunto il suo obiettivo.
Un plauso all'autore per avere toccato le mie corde più sensibili.
Non sono molto bravo a giudicare i disegni, ma, per il poco che ne capisco, alcune immagini sono suggestive. E' un bel lavoro, sicuramente che ha un buon impatto visivo. 
La parte ludica è ridotta al lumicino, con numerosi tiri di dado e senza instant death. 
Pur non essendo un amante dei dadi, tutto sommato in questo Corto, li ho tollerati. Rappresentano un break alla lettura, che altrimenti sarebbe stata troppo rapida e di impatto inferiore.
Il protagonista non è tratteggiato come robot, come lo avevo in mente, ma forse le mie  aspettative sono troppo antiquate. In fondo i robot suite sono spariti da 30 anni e me ne sono accorto solo adesso...
Se devo fare degli appunti all'autore, è sulla parte interattiva, che è sostanzialmente assente. C'era sicuramente spazio per fare qualcosa di più per rendere più coinvolgente la storia che avrebbe potuto essere una vera perla.
La realizzazione, come già sottolineato da qualcuno, è migliorabile, e sarebbe stato opportuno curare meglio il layout intero (impaginazione, font, colori...).
Mi fa piacere comunque, da Organizzatore, avere stimolato l'autore a ragalarci quest'opera e gli rinnovo i complimenti per l'ottima idea.

***

Hyeronimus ha scritto:


Oniryca, già il titolo me piace assai, e in più abbiamo un corto molto originale.
Bravo autore/illustratore.
Non sono un artista e non posso giudicare al meglio i disegni, ma sono di sicuro impatto e sono in armonia con la "trama" contorta e misteriosa che ci viene proposta.
Il sistema di gioco è un po' macchinoso e può stancare, ma penso che l'autore non poteva inventarsi di meglio per stare nel limite delle pagine e per non proporre uno sistema già visto in vari fumetti-gioco.
C'è molta alea e io odio l'alea, ma è un mio problema personale (sarà forse perché ho una sfortuna leggendaria ai dadi) e non influirà più di tanto sul voto che darò.
I troppi lanci di dado però impediscono al lettore di compiere delle scelte (lo si può fare, se non ho contato male, appena 4 volte), e questo non è un bene.
Ho apprezzato invece il finale a sorpresa e l'uso degli oggetti, a cui si dà il tempo di tornare utili anche in questo che è un corto.
Dispiace per la mancata scannerizzazione dei disegni. A mio parere sono state fatte delle foto, e questo rovina lo stesso impegno che ha messo l'autore per le illustrazioni. Facendo un paragone, è come se una ragazza si facesse bella truccandosi per 4 ore di fila, e poi si facesse un selfie con una fotocamera da 4 mp.

In conclusione, corto tutto sommato piacevole e in linea con i temi imposti dal regolamento del concorso.
Un bravo all'autore, il mio voto è...

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 ... ve piacerebbe di nuovo! bigsmile

***

Aloona ha scritto:


Pregi: L'impatto visivo è impressionante: i disegni trascinano, incantano, coinvolgono, straniano e suscitano tante emozioni quanto è il miscuglio di stili utilizzato, gettandoci realmente in questo mondo onirico e conservando comunque un filo conduttore "spirituale". Davvero un plauso a questo fumetto-game, che è riuscito a farmi commuovere profondamente, come solo corti quali "L'Agone degli Erranti" e, sopra tutti, "Spettromante". Concept bellissimo nella sua semplicità drammaticamente potente, ma trattato con la stessa leggerezza dei sogni. Bella l'idea del robot "avatar", anche se siamo di fronte a un nuovo esperimento a filo di rasoio.
L'autore, lo confesso, ci ha un po' "fregati" inserendo effettivamente un protagonista robot con tutti i crismi visivi e teorici, ma anche qui (peccato anche stavolta) la differenza tra l'avatar robot o un qualsiasi umano/pokémon/chedirsivogliaessere adeguatamente equipaggiato si sente davvero ben poco. L'unico punto e dico l'unico in cui la figura prende senso è il momento della distruzione e ho dovuto rivalutarla anche alla luce della spiegazione "sovrastrutturale" fornita dall'autore.

Difetti:
Un po' di confusione sulla questione del barrare le caselle: inizialmente viene da farlo quando ci capita, poi si scopre improvvisamente che è sempre specificato. Inoltre, quando si capita su una casella già vista, si deve proseguire per poi finire comunque all'11, posso saltarle o sono costretta a ripetere l'esperienza? Ad esempio, devo ripetere per forza ogni volta il picco dell'oracolo, dove so già rischierò 5 punti vitae, che mi risparmierei saggiamente?
Non è specificato (anche se ci si arriva a intuito) che i paragrafi del combattimento in arena contro le ombre sono da farsi di seguito. Sarebbe meglio, perché l'istinto è anche quello di tornare all'11 e aspettarsi di arrivare al combattere per il titolo di Campione d'Argento da un'altra via. Invece così non è, quindi il corto non risulta a prova di casalinga nerd.

Graficamente, devo constatare anch'io, purtroppo, scelte infelici nella sovrapposizione delle scritte, sia dal punto di vista dei colori che delle dimensioni. Alcune scene sono davvero poco leggibili e la scheda che ci spiega la tipologia dei punteggi lo è totalmente in alcuni punti. Sarebbe bastato, in quel caso, inserire l'immagine precedentemente abbassata di opacità e sarebbe stato molto meglio.
Nota di demerito: quella foto di scheda fatta a mano (non proprio benissimo), inserita in un corto complessivamente così bello e curato a livello di illustrazioni, fa venire le lacrime e la voglia di strappare una pagina. Non me ne voglia l'autore, che è sicuramente il realizzatore, ma doveva pensarci: a quel punto, tanto valeva realizzare un esempio in grafica o farla redigere come si deve dal disegnatore.

Dal punto di vista strutturale c'è qualche discrepanza; almeno una scena suona "scollegata", mi riferisco alla collina con le Ombre e i soldati del Re: ci si può arrivare tranquillamente senza passare per l'Assedio, ma se non siamo passati prima da lì… chi sono questi soldati, sbucati dal nulla? Anzi, fino a quel momento non sappiamo realmente di trovarci in un mondo che somiglia a un regno medievale o che ci sia un Re. D'accordo, siamo in un "sogno", la prendiamo per buona, come si fa appunto nei sogni.
Tutto il meccanismo, almeno prima di trovare la famosa Bussola d'Oro, è pensato abbastanza bene; non so quanto semplice da elaborare (lo ammetto), ma credo richieda l'impegno. Certamente ben congegnata l'idea delle caselle da sbarrare e il rimando alla successiva nel riuscire a proseguire senza girare a loop tutta la vita. Sequenza che avrò richiesto calcoli per me inimmaginabili (= oltre la tabellina del 5).

Dal momento in cui sei libero di girare dove vuoi, puoi saltare i paragrafi di combattimento e prenderti le parole d'ordine che vuoi… forse è troppo. O, se non era previsto, andava specificato.
Così possiamo anche finire l'avventura e via. Non che non si debbano affrontare dei combattimenti, capitando in alcuni paragrafi e a uno sono sopravvissuta per miracolo, ma sono tutti evitabili. Si può conservare i punti vitae e affrontare direttamente il signore delle Ombre. Ci roviniamo il gioco, ma ovvio che viene da bruciarsi tutto per andare a curiosare.
A proposito di curiosità, mi domando se la scelta delle parole latine, soprattutto "vitae", non nasconda un giocatore di Vampire. smile

A head full of dreams

Aloona
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Re:

FinalFabbiX ha scritto:

ci viene detto "ricordati che il dolore non è l'unica via", informazione completamente inutile ai fini del gioco, che però, essendo così evidenziata sembra la chiave per un enigma futuro.

Giusta osservazione, anch'io ho pensato a cosa volesse dire l'autore con questa frase, certamente bella (mi ha incuriosito) ma non molto comprensibile durante il gioco e nel finale.
Magari, Final, ci è sfuggito qualche dettaglio. Sarebbe gradita una risposta da parte dell'autore.

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Prometto che questo lo leggioco e lo valuto in tempo.
Giurin giuretta.

Va beh, sono una merda.
La mia unica scusa è che nel fine settimana mi sono completamente dimenticato a causa di orrenda frustrazione per guasti alla mia bici.
Ma non basta.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

Devo comunque dire che se avessi scritto una recensione in tempo utile avrei fatto mie molte delle critiche di finalfabbix, nonostante io sia riuscito a finirlo senza barare (grazie alla mia veneranda età che mi ha procurato molti punti vita). Questa è una di quelle storie in cui bisogna visitare TUTTI i paragrafi ma non si possono nemmeno fare delle scelte... faccio davvero fatica a considerarlo un librogame anche nell'accezione più ampia del termine.

Una domanda all'Autore (che a me, al contrario di tutti voi, resta sconosciuto): accanto a rifermenti a fumettisti e illustratori più noti e scontati, nei disegni ho scorto una reminiscenza dello stile di Anna Brandoli, mi sbaglio?

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

Charles Petrie-Smith ha scritto:

orrenda frustrazione per guasti alla mia bici.

Come ti capisco, fratello. sad

GGigassi
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Re:

nei disegni ho scorto una reminiscenza dello stile di Anna Brandoli, mi sbaglio?

Si, se ci fermiamo all'apparenza del tratto. Se invece guardiano all'elemento femmile e' come se dicessi che trovi reminescenze di Milo Manara nella Pimpa... vedi un po' te!  cool

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 oh, aiutarti piu' di cosi' non riesco...

Seven_Legion
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Re:

Kagliostro, kagliostro... (detto con tono tipo: "io l'ho sempre detto"). Che ti devo dire: sono in pratica tutte tavole molto belle ed evocative e il tuo stile salta fuori davvero. Ottimo lavoro. Vorrei sapere più dettagli sulla fase di elaborazione dell'opera... sotto con lo spiegone!! bigsmile

monpracem
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