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Avrei dato 10 a questo corto, ma dato che ha detto "peli grigi" credo che il mio voto calerà parecchio! bigsmile bigsmile bigsmile  neutral  tongue

monpracem
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Re:

Ubik ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Ci sono poi degli errori di altro tipo, diciamo logici: il sacerdote ci viene descritto con una barba in cui i peli neri sono ancora più numerosi di quelli grigi (o una cosa così). Ma in realtà i peli “grigi” non esistono: sono un risultato percettivo dell’alternarsi di bianco e nero sui capelli e le barbe.

Se in quest'ambientazione esistono i demoni, perché non possono esistere anche i peli grigi?

Annosa questione: in un’opera fantastica o fantascientifica sono programmaticamente concesse delle deroghe alle normali leggi della Fisica (i giganti non potrebbero avere forma umanoide perché per la legge cubo/quadrato si spezzerebbero le vertebre, gli insetti giganti non possono esistere perché la trachea diverrebbe inservibile o dannosa, ecc.) ma i dettagli “mondani” saltano subito agli occhi. È una sospensione dell’incredulità di secondo livello, diciamo così.
Poi è ovvio che non è certo questo dettaglio il difetto più grave di tutto il Corto, e in ogni caso sono sicuro che è stato generato in fase di conversione da Word a Pdf.

GGigassi
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Re:

GGigassi ha scritto:

gli insetti giganti non possono esistere perché la trachea diverrebbe inservibile o dannosa

Meno male che la meganeura monyi del carbonifero non sapeva di avere la trachea inservibile, altrimenti non sarebbe mai riuscita a sopravvivere. bigsmile

monpracem
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Re:

monpracem ha scritto:

GGigassi ha scritto:

gli insetti giganti non possono esistere perché la trachea diverrebbe inservibile o dannosa

Meno male che la Meganeura monyi del carbonifero non sapeva di avere la trachea inservibile, altrimenti non sarebbe mai riuscita a sopravvivere. bigsmile

Visto? Non è riuscita a sopravvivere.

GGigassi
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Re:

comunque, a parte gli scherzi, oggigiorno gli insetti non possono superare certi limiti di grandezza proprio a causa dei problemi respiratori citati da Ggrassi ma questo non è per forza vero in tutti i tempi (infatti nel carbonifero gli insetti giganti c'erano eccome) e ancor più in un mondo fantasy. wink
Chiedo scusa per la digressione.
Tornando al corto, una delle cose che mi ha stonato leggermente, dopo aver letto la premessa che ci avverte della palese ispirazione al mondo di D&D, è proprio il fatto che il libro di incantesimi in qualche modo si "consumi" impedendoci di utilizzare più volte la stessa magia. Certo, la si può vedere diversamente, ossia: il mago in questione ha "caricato" una sola copia di ogni magia presente nel libro, ma anche questo stona un po, dato che in questo caso la cosa giusta sarebbe lasciare al lettore la scelta di quali incantesimi caricare. Rimanendo nell'ottica di D&D, sarebbe bastato considerare il protagonista come "stregone" e tutto sarebbe stato risolto. wink Postmetto che in fondo questo genere di dettagli lo ritengo comunque alquanto irrilevante nella valutazione complessiva!  teach

monpracem
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Re:

Pirata delle Alpi ha scritto:

scheletri alti 3 metri con lo sguardo infuocato  (chi ha riconosciuto l'ultimo?)

Nagash...?

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Rygar ha scritto:

Nagash...?

Bravo!

hai vinto un viaggio per due a Naghashizzar! una meta dove si va con un biglietto di sola andata!

Mi scuso con l'autore e con il BAH per questo stupidissimo OT

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re:

Un Corto banale sin dal titolo, che offre ben poco in termini di inventiva e originalità rispetto a quanto visto in precedenza. L’ambientazione, l’atmosfera e anche la situazione di base sono identiche a quelle di miliardi di altri prodotti (romanzi, film, avventure per gdr) simili.
L’uso della “invasione” è velleitario e non ha nessuna rilevanza particolare: se il tema fosse stato “le spade magiche” o “i meccanismi di teletrasporto” il Corto avrebbe potuto benissimo essere presentato così com’è.
Difatti l’autore, bontà sua, ci ricorda ossessivamente all’inizio che è in corso questa benedetta invasione (tre persone bastano a fare un’invasione? Boh) per poi perdersi per strada e non citarla più.
Ma questo discorso per me vale anche per Cuore di Ferro, in cui l’elemento relativo all’invasione non l’ho proprio colto: solo che qui anche la tipologia di protagonista non mi sembra proprio l’esempio più calzante di “cattiva”. Ci viene detto che è una negromante (classe che oltretutto non è necessariamente votata alla malvagità, volendo essere pignoli) e poi ci vengono accennate alcune turpitudini che avrebbe perpetrato nelle sue terre, però in ultima analisi l’avventura si riduce semplicemente a limitare l’assalto dei nemici.
Lo stile di scrittura è po’ moscetto, non decolla. Ok, in alcuni punti mi sono pure divertito (come quando un demone guarda perplesso la negromante prima che questa muoia), ma non sono sicuro che fosse questo l’intento dell’autore. La protagonista stessa è piuttosto scialba e poco approfondita. Ma d’altra parte posso capire che lo spazio era quello che era e immagino che curare l’“architettura” dei bivi (mi pare che TUTTI i paragrafi permettano almeno una scelta) abbia determinato una minore cura della parte narrativa.

Ecco, la struttura del Corto…
Il gioco che ci propone l’autore è quello di studiarci gli effetti degli incantesimi, confrontandoli con le descrizioni degli ambienti e dei nemici per capire quale sia la soluzione più adatta per affrontare le singole prove. Al di là del puro e meccanico nozionismo, l’idea può anche avere un suo aspetto simpatico e gratificante per il lettore che ha “fatto i compiti”, solo che l’autore (checché ne dica Prodo) è stato disonesto e in almeno due occasioni non abbiamo nessun elemento per determinare come uscire da una data situazione: mi riferisco all’incontro col demone/donna che in realtà è un’illusione (ideato forse per farci consumare incantesimi utili?) e più in generale agli inviti a usare gli incantesimi di individuazione, che in realtà sono utili solo

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 col mago invisibile, “checkpoint” in cui DOBBIAMO avere l’individuazione dell’invisibilità per procedere – ma potremmo benissimo averlo usato all’inizio di uno degli altri due percorsi
. Ripensandoci, le motivazioni addotte da Prodo per l’uso degli incantesimi giusti nei punti giusti non fanno una grinza, ma evidentemente Prodo ha un punteggio di Saggezza di 18 e io non posso dire altrettanto!
Che sia stretto o largo, manifesto o nascosto, per me non cambia molto: questo Corto è pur sempre un fottuto true path, e presenta anche il peggior difetto che per me può avere un librogame, ovvero un “ramo” della storia
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 (arrivare dall’elfo “annunciati”)
in cui si muore sempre e comunque nonostante le finte scelte che ci vengono proposte.

Anche la rivelazione del paragrafo nascosto non è poi questa gran cosa, rientra in quell’ottica di banalità che avvolge tutto il Corto (sarà che un sistema del genere lo usa anche Yaztromo nel suo Corto fuori concorso, anche se lì non sono riuscito a venirne a capo). E comunque
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 Etlidam non è neppure l’esatto contrario di Matilde…
Per finire segnalo ancora come un oggetto magico che si chiama “Anello Catastale” sia il top del ridicolo (anche qui, umorismo volontario?) e che secondo me l’autore ha creato i nomi dei demoni pigiando tasti a caso sulla tastiera.

voto inviato a Babacampione

GGigassi
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Re:

GGigassi ha scritto:

Corto banale

GGigassi ha scritto:

offre ben poco

GGigassi ha scritto:

stile di scrittura è po’ moscetto

GGigassi ha scritto:

“Anello Catastale” sia il top del ridicolo (anche qui, umorismo volontario?)

GGigassi ha scritto:

banalità che avvolge tutto il Corto

Ora, a rischio di polemizzare, ti dico che questo genere di commenti andrebbe risparmiato: non ha senso rischiare di insultare l'autore, ne in caso si tratti di una specie di rivalsa sui corti in concorso ne che si tratti di puro ed onesto sentimento di repulsione per il corto.
Cerchiamo di usare un linguaggio più rispettoso dei corti, degli autori e del pubblico, ma soprattutto: quando ci lanciamo in commenti denigratori su soggetti opinabili, sarebbe bello avere la buona grazia di aggiungerci un "a mio parere" o "secondo me".

monpracem
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Re:

Beh, mi scuso con l'autore se l'ho offeso (eventualmente sarà lui a dircelo) ma è implicito che ogni commento in un thread, tanto più se si tratta di una recensione, va letto con un grande IMHO.
E poi alcune frasi le hai espunte dal contesto (come disse Homer Simpson quando Bart fece vedere un filmato in cui Homer lo inseguiva brandendo una mazza ferrata e urlando "Adesso ti ammazzo, bacarospo!")

GGigassi
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Re:

Pirata delle Alpi ha scritto:

(...) dovrebbe avere dei subalterni che potrebbero fare il lavoro sporco per lei, no? ci sono tre rimbambiti che hanno preso tre città, allora perché non inviare un battaglione appoggiato da demoni o non-morti, visto che lo potrebbe fare?

Come si vede che non sei donna... ma è chiarissimo: uno dei tre è un suo EX! Quale donna al mondo si perderebbe l'occasione di ammazzarlo con le proprie mani??

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Recensione de La Prova della Negromante

Regolamento
Semplice da capire e da applicare.

Longevità e Trama
Il Corto non è longevo e tutto si porta a termine in poco tempo. La trama è carina e ho apprezzato lo sforzo dell'autore di cercare di caratterizzare meglio possibile i personaggi. Lo stile è semplice e scorrevole mentre l'ambientazione non mi ha colpito. Mi aspettavo di più come atmosfera. Ho percepito poco la malvagità della Negromante.

Giocabilità e Difficoltà
L'unica abilità richiesta è collegare gli indizi sugli incantesimi ai tre nemici da abbattere. Ciò è carino e moderatamente stimolante. Avendo una lista limitata di incantesimi, bisogna spulciare di volta in volta quello utilizzato e tenendo in considerazione che molto probabilmente non potrà essere riutilizzato.

Totale
Un buon Corto. Complimenti all'autore.  applauso

Voto inviato a Baba

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re:

Aloona ha scritto:

Come si vede che non sei donna... ma è chiarissimo: uno dei tre è un suo EX! Quale donna al mondo si perderebbe l'occasione di ammazzarlo con le proprie mani??

Ma pure se lo ha usato a suo piacimento e poi lo ha scartato come un guanto vecchio? Dopo tutto questo ha pure bisogno di ucciderlo con le sue mani? smile

Prodo
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Re:

Nel complesso questo è un bel corto: assolutamente divertente nel suo sistema di gioco, che ho apprezzato tantissimo, trovandolo molto adatto al mio stile di gioco. L’idea di “pianificare” l’uso di incantesimi, e di basare la parte game del corto sull’attenzione a certi dettagli che risulteranno poi utili a scegliere l’incantesimo migliore, mi è piaciuta molto. Il rovescio della medaglia è che, capito il meccanismo e quali opzioni sono migliori incerti frangenti, la rigiocabilità ne risente. Ma poco male: le partite sono state tutte belle e combattute.
Il true path “logico” non mi è dispiaciuto, anzi, è sempre bello vedere una sorta di true path “camuffato” non basato sulla pura fortuna (vai a destra: muori): qui ci sono dei ragionamenti da fare, e un regolamento da leggere con estrema attenzione (un po’ come avveniva in Sortilegio) prima di iniziare a giocare.
Scendendo nei vari aspetti del corto, però, sembra che qualcosa non torni.

PARTE GAME
Basare tutto il gioco solo sulla gestione di incantesimi mi sembra un po’ poco. Magari un altro parametro avrebbe ampliato un po’ il gioco. Da qui una domanda alla quale l’autore non ha dato risposta: perché le magie si consumano? Cos’è che causa l’impossibilità a ripetere un incantesimo? Ecco, dare una risposta a questa domanda avrebbe potuto aiutare con il secondo parametro. Così come ce la pone l’autore, sembra un po’ forzata come cosa. Il problema è che troppo spesso una singola scelta di una magia sbagliata determini la morte (es: quello che succede al paragrafo 2 se si sceglie RIVELA MAGIA): ok che con la logica ci si arriva, ma magari si poteva fare ferire la protagonista (esempio di secondo parametro da utilizzare), facendola morire alla seconda ferita. Insomma, così le cose avvengono troppo a bruciapelo.
I nemici spesso sembrano comparire in maniera arbitraria, e dopo un colpo finisce tutto (o muori tu o muoiono loro): magari un minimo di background o la costruzione di retroscena articolati avrebbero potuto dare più struttura a certe scene, che altrimenti sembrano troppo “trovi-colpisci-ammazza-non se ne sa più nulla”.

REGOLAMENTO
Mi è piaciuto molto nella sua semplicità, l’unica cosa che non ho apprezzato è quando l’autore introduce il mancato possesso di tutte le facoltà mentali per giustificare alcune probabili incongruenze del testo. Magari in alcuni casi è costruito anche bene, ma appena l’ho letta mi è venuto da pensare “Il testo magari porta a loop e/o rimandi incongruenti con quanto appena accaduto, quindi introduco il mancato possesso delle facoltà mentali per metterci una pezza”. Ripeto, magari non è così, ma mi ha dato questa impressione.

ASPETTO REALISTICO
Troppo spesso i combattimenti sono privi di spiegazioni, dialoghi, ragionamenti; potrebbe andar bene in un dungeon in cui ti compare davanti il mostro di turno, non ragiona e vuole solo ammazzarti, ma qui si affrontano persone che si conoscevano, che alla fine ti attaccano a testa bassa senza fare altro. Del tipo: Emirical parte a testa bassa e attacca, possibile che non abbia niente da dire, minacce, controproposte, o altro? No, testa bassa e giù botte.
Per quanto io possa avere amnesie, possibile che non ci sono spiegazioni di dettaglio sul talismano felino? Cos’è? Da dove viene? Che poteri ha?
Mi accodo ai ragionamenti sulla protagonista e sui limiti dei suoi poteri (solo 12 incantesimi?) e sull’assenza di subalterni (3 città di un regno, in effetti dove sono gli eserciti?).

Probabilmente è sfuggito a me, ma perché alcune parole hanno le lettere ripetute? Ad esempio: DdDdDemone, rifleeeeeesse. Sono errori o ci sono spiegazioni inerenti al gioco?

In conclusione, una parte ludica che mi ha fatto davvero divertire e scervellare nell’utilizzo degli incantesimi, ma alcuni aspetti di contorno perfettibili.

Voto inviato a Hieronymus.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re:

La prova della negromante e' un corto di fantasy classico molto buono; il regolamento e' semplice e comprende una sola caratteristica, le magie a nostra disposizione, finite le quali non potremo più proseguire. Sarà necessario quindi scegliere bene quando e quale usare.
E' facile morire, ma date le molte scelte nel corso della storia e la rapidità con cui si può ricominciare, si rigioca volentieri svariate volte. La difficoltà è ottimamente bilanciata, l'ho finito al settimo tentativo.
Apprezzabile la scelta di creare un protagonista femmina, in cui ci si immedesima bene anche essendo dell'altro sesso. Sarà perché è cattiva.
La prosa scorre bene ed e' godibile, ma senza picchi o accellerate di ritmo che la rendano veramente eccitante.
I punti deboli sono nella caratterizzazione dei personaggi, non proprio memorabili e dei fatti che fanno da contorno alla vicenda principale; sembrano un po' buttati lì. E l'anello catastale non si può proprio leggere!
In conclusione lo ritengo un ottimo lavoro che mi ha divertito. I miei complimenti all'autore.
Voto inviato a Hieronymus

Votiamo In Enciclopedia!
Copiate i messaggi prima di inviarli -pericolo slog/perdita dati!-

sancio
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Re:

sancio ha scritto:

La difficoltà è ottimamente bilanciata, l'ho finito al settimo tentativo.

Grazie, mi rincuori, visti i commenti degli altri pensavo di essere l'uinco a non averlo finito al primo o secondo colpo!

GGigassi
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Re:

Rygar ha scritto:

Adesso voglio giocarci un altro di paio di volte per valutarne l'eventuale flessibilità, ma sono già pronto a esprimere un giudizio.

Odio quando la vita reale si intromette nel mondo di fantasia (tanto per restare in tema).

Allora, come accennavo un racconto "classico" dopo tante sperimentazioni è un vero toccasana. Qui nel forum siamo tutti più o meno nerd anni '70/'80 e abbiamo passato ore col vecchio D&D, quindi le citazioni e strizzatine d'occhio non vengono mai sprecate. L'autore ha deciso di giocare "in casa", scelta rispettabile.
L'atmosfera è classica che più classica non si può, ma non la vedo come una debolezza, perché si percepisce in tutto il racconto un'ironia di fondo: il nostro scrittore misterioso (che forse tanto misterioso non è) sta di proposito riproponendo tutti gli stereotipi del fantasy classico, non certo per mancanza di fantasia.
La meccanica di gioco senza dadi funziona bene e, eccezion fatta per i tre "checkpoint" (usare un determinato incantesimo), viene concessa al lettore una discreta libertà di azione. Le scelte non vengono effettuate mai a caso, ma richiedono sempre un ragionamento logico, obbligando a leggere quindi il manuale all'inizio.
Il problema con questo approccio, però, è che molti paragrafi devono essere utilizzati per descrivere l'esito di varie scelte "sbagliate": ciò va benissimi in libri lunghi ("La Corona dei Re" non a caso ha 800 paragrafi), stona un po' in un corto.
Il tema dell'invasione è senz'altro ben gestito, un po' meno quello della "cattiveria", visto che si tratta di un attributo raccontato e non mostrato. Ok, la nostra eroina sa di essere malvagia e ricorda volentieri cose brutte che ha fatto, ma poi nella narrazione questo non ha alcun peso e il racconto avrebbe senso anche con la maga bianca che sconfigge gli invasori barbari.
Per finire, l'easter egg finale (scoperto grazie a Prodo) mi ha fatto piacere, oltre a spiegare il nome della protagonista: un mezzo punto in più se lo è meritato per questo.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Una volta terminato il corto - al primo colpo! - ne ho riletto diverse parti per testare i vari bivi: qui di seguito il mio giudizio.

CONTRO
1) ...c'ho pensato un po' e sinceramente non ho trovato dei "contro" veramente significativi. Anche quelli che ho letto nelle recensioni precedenti non mi hanno convinto per niente: mi sembra che si "accusi" il corto di non essere qualcosa che semplicemente questo corto NON voleva e NON poteva essere.
Non mi interessa ovviamente "contestare" le critiche che ho letto fino ad ora, diciamo semplicemente che non ne condivido quasi nessuna.
Questo non significa che sia perfetto - non lo è - ma nonostante la mia pignoleria grossi difetti non ne ho trovati.

PRO:
1) Il regolamento è veramente ECCELLENTE e ben si adatta a un "corto" (lo dico anche per chi ha criticato i "soli" 12 incantesimi...metterne 200 per qualche decina di paragrafi non credo avrebbe avuto molto senso!)
2) A livello di struttura il tutto è molto molto ben bilanciato tra libertà d'azione e true path (che ogni tanto ci vuole, perchè un librogame un pochino deve anche far incazzare) e molte delle scelte si possono fare usando la logica, come ben evidenziato da Prodo nella sua recensione
3) Veramente OTTIMO livello di scrittura: sarà che per una volta non ho visto il solito orrendo "sciame" di virgole messe completamente a caso, ma l'ho trovata un paio di spanne sopra la media - e ho trovato strano che in molti abbiano invece bocciato all'unisono questo elemento
4) Non male la "semplicità" di fondo della storia che mi ha vagamente ricordato i gdr per PC "de na vorta" (quelli cartacei non li ho mai giocati), quando non c'era bisogno di n-mila spiegoni o chissà quali intrighi per avere un buon motivo per andare in giro a spaccare teste. Lo si faceva e basta!
Non dico che non possano esistere anche cose ben più complesse, anzi, ma fa piacere ogni tanto vedere un po' di sana "old school".
5) Carino il finale "nascosto": mi ha riportato alla mente il secondo Legend of Grimrock che prevedeva anch'esso un finale nascosto veramente ma veramente difficile da trovare
Forse inizia solo ad essere un po' noioso questo continuo indicare come "nerd" qualsiasi ragazza/donna che giochi al pc/gdr/ecc. - cosa presente in almeno un altro corto.

Il mio giudizio nel complesso è molto positivo, lo ritengo il migliore tra i 4 corti che ho valutato.

Sia chiaro, non è che non si potesse "fare di meglio" - si può sempre fare di meglio - ma diciamo che se tutti i corti fossero così ci metterei la firma.

Voto inviato a Babacampione

Still
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Re:

Still ha scritto:


perchè un librogame un pochino deve anche far incazzare

smile2

GGigassi
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Re:

"La prova del Negromante" è un librogame che si rifà ad alcune meccaniche care a sortilegio (mi pare anche ad un Golden Dragon ambientato ad Atlantide, anche se ora mi sfugge il titolo) in un'ambientazione che è la più classica possibile.
La trama è molto semplice (una negromante che deve sconfiggere tre eroi avversari + chicca finale): un vero e proprio pretesto per il gioco, che consiste nel capire quale l'incantesimo fra quelli a disposizione della protagonista è il più adatto per la situazione.
Sicuramente sulla storia si poteva fare meglio, perché, essendo un pretesto, l'autore aveva molta libertà: sono quindi ingiustificabili le ingenuità come il fatto che il protagonista vada da solo pur essendo il capo di un impero, e non abbia alcun sottoposto o alcuna risorsa al di fuori da oggetti ed incantesimi. Altra pecca il fatto che, a differenza degli incantesimi, che vengono giustamente spiegati prima dell'avventura, il lettore abbia un vuoto assoluto su talismani protettivi e simili in possesso della negromante, oggetti che in alcuni casi appaiono come un fulmine a ciel sereno diventando a tutti gli effetti "Deus ex machina".
Il gioco, che è ciò su cui il corto punta più che in ogni altro aspetto, funziona, ma non sempre è perfetto e ci si ritrova a storcere il naso per le conclusioni di alcune situazioni e inoltre, a mio gusto personale, gli incantesimi fra cui scegliere di volta in volta sono decisamente troppi: sarebbe stato meglio limitarli a un numero inferiore stile sortilegio o comunque organizzarli in modo più accattivamente anzichè elencarli ogni volta.
Le ID, tante e disseminate in gran numero ad ogni paragrafo, sono tutte abbastanza spiritose, il che è un grande punto a favore considerando che diminuiscono la frustrazione dovuta alle ripetute morti.
Lo stile non è male, ma non è neppure bene, nel complesso accettabile.
Il tema è abbastanza centrato, ma anche qui si poteva fare di meglio (la storia dell'invasione è resa in modo farragginoso da morire); come al solito ribadisco che non basta far compiere azioni scorrette per essere cattivi, oltretutto considerando che andiamo ad uccidere gente che non è molto meglio di noi (un ladro che è diventato ricco a furia di rubare e ingannare, un elfo che combatte con un potere demoniaco e un cavaliere che usa la forza per risolvere i problemi). Su due piedi, mi verrebbe da dire che bastava cambiare l'incipit e scrivere "Sei una negromante e sei stata assoldata da un tiranno per eliminare i re confinanti al suo dominio con la magia in cambio di vile denaro e del sacrificio di 40 innocenti" e metà dei problemi erano risolti.
Certo le cose teoricamente cambiano una volta letto il finale, ma non abbastanza da riconsiderare tutto il resto.
La conclusione della vicenda per chi, come me, ha l'occhio di falco del complottista, si intuiva (come si intuiva che quelle X non erano messe a caso, anzi) ma mi ha fatto piacere, molto piacere, perché è scritta in modo leggero e coerente con l'opera, cosa che francamente non mi aspettavo.

FinalFabbiX
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Re:

Sempre in ritardo... ecco i nostri giudizi!

babacampione ha scritto:

La Prova del Negromante è un buon Corto che si inserisce nel classico filone fantasy, cosa che peraltro lo stesso autore non nasconde nell’Introduzione del racconto stesso.
Ne ho apprezzato l’atmosfera e il tentativo di rendere la protagonista una vera cattiva, che prova sentimenti di invidia e odio, con una sfumatura di timore, anch’esso caratteristico di colui/colei che guarda il mondo con occhi velati. A tale riguardo, tale Corto mi ha ricordato per certi versi il film Franklin, uscito qualche anno fa, e, forse, non pienamente apprezzato dalla critica.
L’autore scrive con buona proprietà di linguaggio, ma talvolta si fa prendere dalla foga di raccontare, trascurando la descrizione dei fatti.
E’ un peccato. Noi Organizzatori sapevamo che rendere i pensieri di un “cattivo” è molto più complesso di quelli di un “buono” e la nostra sfida agli autori era proprio in questo.
L’autore misterioso ha provato a farlo, senza però riuscirvi appieno e, forse proprio per la voglia di non rischiare l’esclusione dal Concorso per scarsa aderenza del personaggio principale alla tipologia prescelta, usa delle perifrasi che stonano molto con la narrazione.
L’avventura, per il resto, è divertente e mi sembra un grande true path, cosa che comunque non penalizza la fruibilità dell’opera che, anzi, gode di una longevità, per scoprire tutte le possibili strade che ci conducono al traguardo.?Ciò è facilitato anche dalla struttura non troppo complessa del racconto, che non giudico nè positivamente nè negativamente. L’autore ha scelto così e il racconto scorre via senza problemi.
Il regolamento è un punto forte: semplice, tale da non richiedere quasi di segnarsi nulla.
Davvero piacevole anche il rompicapo con i tanti frammenti di indici lasciati nei vari paragrafi e che conducono al paragrafo nascosto. A tal proposito mi ricorda forse il più grande capolavoro della storia del Concorso dei Corti (La luce del Buio), senza però averne la forza immaginifica e folle di.
In definitiva, assegno un'ampia sufficienza ad un’opera che non mi ha esaltato, ma che ha molti spunti interessanti e che serve come incoraggiamento all’autore per proseguire nella sua passione di scrittore.

Hieronymus ha scritto:

Titolo e introduzione mi han dato subito l'idea di un'opera poco originale ma il fantasy è sempre il fantasy e ho pregustato qualcosa di coinvolgente.
Regolamento ben fatto, si riconosce l'impegno per la creazione degli incantesimi ma per un corto mi sono sembrati eccessivi.
Lo stile narrativo si adatta all'ambientazione, così come le parti descrittive le ho trovate troppe e troppo lunghe, così come i paragrafi, e questo rallenta il ritmo e porta a qualche facile sbadiglio.
Di interessante e originale ho trovato la protagonista (di maghi cattivi ne avevamo piene le scatole, lasciamo spazio alle stronz... alle donne).
La struttura del corto è stata ben studiata, trovo molto equilibrio e anche se le scelte ricadono quasi esclusivamente sull'uso degli incantesimi, abbiamo la sensazione finale di aver usato la testa per arrivare all'epilogo. Epilogo che si raggiunge con difficoltà (io al quarto tentativo) e che lascia sorpresi. I contenuti ironici si discostano dal resto del testo e questo non è per forza un male.
Durante la lettura più che la sensazione di leggere un librogioco ho avuto quella di leggere la sceneggiatura per uno scenario di un gdr classico. C'è stato un effetto nostalgia, che mi ha riportato agli anni '80 e '90, ma questa è un'altra storia...
In conclusione, un corto sufficiente ma che non fa gridare alla novità. Lodo l'impegno che trasuda da ogni paragrafo.

Aloona ha scritto:

Bene, bene, un altro tentativo di corruzione di giuria, grazie ad una bella cattiva… tranquillo, autore, ho gradito e non ti denuncerò (per stavolta). ;D
Confesso che se, in un primo momento, la femminilità della protagonista mi è apparsa piuttosto ininfluente, nel corso della storia recupera un certo spessore, grazie ad alcune sottigliezze: l'abbondanza di monili magici dal gusto tutto femminile (adorabile il Talismano Felino), le  considerazioni nella sala degli specchi e quelle in presenza del nostro ex amante; apprezzabile l'ironia con cui la nostra eroina si conferma intelligente anche nella scelta dei compagni, se è vero il detto… ma soprattutto è apprezzabile il ruolo, che una volta tanto esula dalla solita spalla o eroina romantica e che finora, ammettiamolo, è stato "osato" fin troppo poco anche nel corso delle varie edizioni dei Corti.
Ma passiamo agli aspetti più tecnici: giocabilità ben equilibrata, grazie a un sistema snello e veloce, corredato da un "libro degli incantesimi" che mette d'accordo sia gli amanti del "diceless" che quelli del classico "D&D" e si rivela perfettamente adatto a un Corto. Un po' di amarezza, sempre, per lo scarso sfruttamento dei "potenti mezzi" di Word, che avrebbero consentito di creare una tabella editabile direttamente nel Corto, risparmiando al lettore di ricopiarsela altrove, al fine di cancellare man mano le magie.
La padronanza di scrittura non manca, anche se lo stile è troppo "spiccio" per i miei gusti e i personaggi decisamente troppo tagliati con l'accetta. L'intento dell'autore non è chiaramente creare del vero "drama" e ritengo voluta la mancanza di complessità psicologica (specialmente in virtù del paragrafo nascosto "rivelatore" di cosa siano realmente), ma si poteva forse andare un pizzico oltre. Non è tuttavia imperdonabile: in fondo non ci è dato conoscere l'età della "paziente giocatrice" e da giovani siamo passati tutti per i classici personaggi standard.
Difficoltà complessiva: fattibile, ma non tanto eccessiva da rendere scontati gli esiti. La scelta degli incantesimi richiede una certa oculatezza e un'accurata lettura dei loro effetti è realmente utile, soprattutto al fine di non sprecare quelli che contro certi nemici potranno rivelarsi addirittura gli unici possibili a salvarci la pelle.
Note dolenti: a parte gli aspetti puramente stilistici già menzionati, l'idea di base è simpatica, ma non particolarmente incisiva. La scoperta del paragrafo segreto consente, appunto, di rivalutare sotto nuova luce lo stile scelto per l'avventura e i suoi protagonisti; ma c'è da considerare anche l'ipotesi che non venga scoperto e, anche quando ciò avvenga, non si grida al miracolo, al massimo alla maggior simpatia.

A head full of dreams

Aloona
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Re:

Era già venuto fuori anni fa, è stato presente nella mia firma per un certo tempo:

VROZANDACK è un volgare ladro, un vagabondo che nella vita si è fatto strada con le sue doti di borseggiatore e di infingardo

Si è fatto strada con le sua dote di pigro? E perché io, che quanto a pigrizia potrei battere chiunque al mondo, non mi sono fatto strada e sono un misero fallito? Una vera ingiustizia!

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re:

Ehy, questa faccenda del vocabolo "infigardo" che non e' quel che sembra(*) s'era gia' affrontata a suo tempo! bigsmile


(*) infigardo: soggetto "infido" e armato di spingarda!

Seven_Legion
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Re:

Seven_Legion ha scritto:

Ehy, questa faccenda del vocabolo "infigardo" che non e' quel che sembra(*) s'era gia' affrontata a suo tempo! bigsmile


(*) infigardo: soggetto "infido" e armato di spingarda!

Repetita iuvant.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re:

Il Corto nasce come una sorta di omaggio scherzoso a una campagna di D&D Classico (il BECMI, per capirci) a cui gioco circa due volte all’anno quando viene a trovarci un amico che fa il Matematico in Francia. Tutti i personaggi a parte la protagonista sono proprio i nostri personaggi, di cui ho ripreso alcuni tic: io ad esempio sono Forester, un forester (appunto) tratto dal Gazetteer di Alphatia e Thyatis. Alcuni dei personaggi sono rimasti esclusi dal Corto e alcuni miei amici mi hanno presentato le loro rimostranze in tal senso, ma lo spazio era quello che era.

Lue e Chram sono una cittadina e un mondo di campagna che avevo ideato rispettivamente per i giochi di ruolo Tunnel & Troll e Advanced D&D Seconda Edizione. Le Sette Terre Verdi non so da dove mi siano venute. Etlidam è il nome di un personaggio non-giocante (una matrona drow) di una campagna che portavo avanti con un amico.

In origine il Corto avrebbe dovuto intitolarsi “Kibu, vostra signora”, in omaggio al Philip K. Dick di “Ubik, mio Signore”, ma non mi suonava bene e il nome mi sembrava ridicolo. Considerando che proprio con l’inizio di questo concorso dei Corti si sarebbe iscritto un utente di nome Ubik, sarebbe stato invece un bel colpo di serendipità!

Bistrinya è la trasposizione fantasy della frazione in cui abito, così come Holy Cross lo è della frazione in cui ha abitato un mio amico. Sukyskin è invece l’avamposto delle terre selvagge dove si svolge buona parte dell’avventura B10 “L’Oscuro Terrore della Notte” che è quella che stiamo giocando da alcuni anni. Non preoccupatevi per eventuali questioni legali relative all’utilizzo del nome: quello corretto, e comunque sicuramente non registrato, è Sukiskyn con la I e la Y invertite rispetto alla grafia che ho usato io. Gli episodi riportati sono basati su situazioni avvenute nella campagna.
Ho usato i giocatori come playtester, specificando (vedi sotto) che questo è il tipo di librogame che mi piace di meno e che avrei capito se non avessero voluto sviscerarlo fino in fondo.

Credo che tutti quelli che hanno letto le NOTE all’inizio abbiano capito che il riferimento a eventuali elementi strani nei paragrafi andava inteso come invito a cercare informazioni segrete, che in questo caso conducevano al paragrafo segreto 18. In qualsiasi ordine si siano svolte le missioni il risultato dell’operazione che ne sarebbe risultata (3x3x2 o 3x2x3 o 2x3x3) era lo stesso.
Nel dettaglio i paragrafi in cui si trovavano questi indizi nascosti erano 2 – 8 o 9 – 55 – 68 (percorso di Vrozandack), 11 o 12 – 29 o 34 o 37 – 53 – 62 (percorso di Leon) e 4 – 54 – 65 – 76 (percorso di Boris).
Sì, non molto raffinato come giochetto, ma almeno era molto semplice. Inizialmente pensavo di non mettere tutte quelle x ma inserire ossessivamente nel testo dei paragrafi la parola “moltiplicare” sarebbe stato ancora meno raffinato! (oltre il fatto che si sarebbe mangiato un po’ di spazio).
Non ricordo chi aveva notato che le X sarebbero proprio 18 come il numero del paragrafo segreto! È un puro caso, giuro.

Come anticipato, questo tipo di librogame “true path” è quello che mi piace di meno: è solo una sfida dell’autore e la parte letteraria passa in secondo piano. Da bambino c’ero rimasto malissimo la prima volta che avevo giocato a La Rocca Infernale e non potevo andare avanti perché non avevo trovato l’informazione giusta… Perlomeno, non mi piace per niente quando lo gioco: idearne uno e immaginare quanto gli altri ne sarebbero rimasti frustrati è stato abbastanza divertente! Anche se vecchie volpi come voi non hanno avuto assolutamente problemi a finirlo, spesso al primo o secondo colpo.

“mestruo di sacerdotessa drow”: questo è un rimando a un’altra campagna di Greyhawk che portavo avanti con un amico, la sua nipotina e una compagna di classe della nipote: all’epoca della scrittura del Corto era ambientata nell’Underdark e i personaggi erano drow.
I drow, se qualcuno non li conoscesse, sono elfi scuri cattivissimi. Vivono in una società matriarcale paranoica in continua lotta fra di loro per il potere. Il ruolo di sacerdotesse è riservato alle femmine, e le sacerdotesse drow costituiscono la crema della cattiveria di questa razza. Il mio amico interpretava una drow maga che per una concomitanza di motivi (si è trovato a partire con 0 monete d’oro, ha come familiare un pipistrello che si illudeva di poter utilizzare come mantello, voleva fare lo spiritoso) se ne va in giro nuda per grotte e caverne. Questo ha portato le ragazze a fare delle battutacce: “Ma quando ti viene il ciclo lasci una scia di sangue ed è facile seguirci!”, “Quando hai il ciclo senza protezioni attirerai con l’odore mostri erranti!”.
Il che tra l’altro ci ha portato a disquisire sulla possibilità o meno che le drow, e le elfe in generale, abbiano il ciclo mestruale: da tutta ‘sta storia l’origine della battuta in bocca a Boris, che rimanda comunque a una simile nel fumetto Udo di Acquascura di Giuseppe Ferrandino.

GGigassi
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Re:

Mi sento in profondo imbarazzo per due ragioni:

1) Per me questo è il miglior corto dell'intero concorso, miei compresi, nessuna questione. E' l'unico che mi abbia divertito SUL SERIO mentre lo giocavo, l'unico a essere davvero un corto e non qualcosa di più massiccio ridotto a forza per venir incontro ai limiti del concorso. Oddio, probabilmente anche uno dei miei mi avrebbe divertito dall'altra parte della barricata ma facciamo finta di nulla. Sapere che per l'autore è stato un prodotto così così, uno dei tanti corti da lui buttati fuori in questa edizione mi fa pensare a cosa sarebbe potuto venir fuori se GGigassi si fosse concentrato solo su questo, magari riducendo ancora di più il (poco) true path esistente e sviluppando maggiormente il concetto di invasione. Non gli ho dato il massimo possibile solo per via dei vari refusi e qui andiamo al secondo motivo di imbarazzo.

2) Questo racconto è talmente pieno di storture verbali che ho pensato alla prima lettura fosse stato scritto da una persona che non parla italiano come prima lingua  smile2 Non è scritto COSI' male, chiariamoci, ma la presenza del Pirata tra gli autori in gara mi ha fatto subito pensare a lui. So che il Pirata vive in Francia ma non ho la minima idea non conoscendolo se sia francofono o italiano d'origine: fatto sta che ho ritenuto giusto nel dubbio non penalizzare troppo il corto, nel timore di far pesare all'autore un difetto a lui poco imputabile. Tutto bellissimo, se non fosse che così facendo mi sono ritenuto libero di massacrare tutti gli altri racconti per il loro stile di scrittura - primo su tutti Fermate Monna Lisa!, ossia il vero racconto scritto dal Pirata  lol

Questo dimostra che quanto detto da Anima da Lupo nel topic principale è sacrosanto: ho commesso un grave errore a cercar di "personalizzare" i voti sulla base del possibile autore, errore che ho commesso più volte ma che per fortuna non porterà danni per quanto attiene alla vittoria finale. Non avrei comunque dovuto farlo e mi scuso con tutti gli autori coinvolti.

Zakimos
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Re:

Zakimos ha scritto:

2) Questo racconto è talmente pieno di storture verbali che ho pensato alla prima lettura fosse stato scritto da una persona che non parla italiano come prima lingua   Non è scritto COSI' male, chiariamoci, ma la presenza del Pirata tra gli autori in gara mi ha fatto subito pensare a lui.

Vorrei sottolineare una cosa importante: è vero che faccio errori all'orale o allo scritto (e con i Corti è ancora peggio visto che è difficile scrivere una storia interattiva in così poco tempo). Ma anche degli utenti LGL italiani fanno degli errori quando stendono i loro Corti o scrivono i loro post. Inoltre anche i giornalisti della stampa cartacea (il Giornale, il Corriere Adriatico), dei siti d'informazione (news di Yahoo, MSN) e anche la redazione dei TG della RAI o della Mediaset fanno errori. E anche i politici: l'italiano parlato da Antonino di Pietro, quello di Antonio Razzi e compagnia bella. Questi sono al senato, vi rappresentano e non sanno parlare correttamente. Penso sia sbagliato pensare che un testo con refusi sia stato scritto da me, perché sbagliate anche voi. Anche Il Corto vincente di questa edizione è stato  criticato per l'uso errato di alcuni termini.


Zakimos ha scritto:

So che il Pirata vive in Francia ma non ho la minima idea non conoscendolo se sia francofono o italiano d'origine: fatto sta che ho ritenuto giusto nel dubbio non penalizzare troppo il corto, nel timore di far pesare all'autore un difetto a lui poco imputabile.

Sono francese e vivo in Italia da anni. Sono appassionato di scrittura ed ho scelto di sfidarmi scrivendo in italiano. So che con i Corti non valgo molto, ma me la cavo meglio con la narrativa "classica". Ma in ogni caso, non devo assolutamente avere un trattamento di favore: i miei errori valgono quanto quelli degli altri utenti. Allora non esitare: critica in un modo intelligente e costruttivo, come lo hai fatto con gli altri!

Zakimos ha scritto:

Tutto bellissimo, se non fosse che così facendo mi sono ritenuto libero di massacrare tutti gli altri racconti per il loro stile di scrittura - primo su tutti Fermate Monna Lisa!, ossia il vero racconto scritto dal Pirata   

Bè, la giustizia è stata resa! GGigassi deve ringraziarmi allora! accetto la Visa, MasterCard, American Express...

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re:

Allora non ho capito proprio un cazzo, oltre ad aver sbagliato ad attribuire il testo a qualcuno sulla base di semplici sensazioni :-D. Chiedo di nuovo scusa, a te in particolare. Il mio commento a ben vedere è anche offensivo senza volerlo essere.

Zakimos
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Re:

Pirata delle Alpi ha scritto:


Sono francese e vivo in Italia da anni.

Accidenti, mi dispiace per te sad

Eri tu l'utente a cui avevo risposto via PM dicendo che non avevo nessun Corto in gara? Se vuoi al prossimo concorso ne scriviamo uno insieme! wink  (vale anche per Zakimos)

GGigassi
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Re:

Complimenti GGigassi, non ho letto tutti i corti (solo 6-7) ma questo per me era il migliore, nonché l'unico voto 10 che ho assegnato!

Still
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