Seleziona un forum

Seleziona un forum

Corto molto complesso, questo.
L'ambientazione fantasy non è niente male: la grotta, il contrasto profondità/superficie, la stalagmite da scalare. Molto interessante.
Le prime cose che mi hanno colpito positivamente sono state la complessità del regolamento e la struttura a mappa. C'è da dire che le mappe associate ad un corto di meno di 50 paragrafi devono essere necessariamente strutturate in questo modo (una mappa che funge da paragrafo-base, e movimento istantaneo ad uno dei paragrafi di destinazione), cosa che per me non è proprio il massimo, ma l'importante è che queste strutture siano funzionali. Il regolamento, ad un primo sguardo, è estremamente complesso (ben 8 pagine su 44), però non è pesante e si digerisce abbastanza velocemente. Buona l'idea di associare i simboli ad alcuni paragrafi, e la tabella a prima vista mi ha ricordato quella di Lupo Solitario.
Ben fatta anche la mappa. Quello che non mi è piaciuto sono i Gpettoni: ok la voglia di fare una citazione, ma il nome stona abbastanza con lo stile dell'intero corto.
La narrazione mi sembra abbastanza buona, solo che non riesco proprio a mandare giù le varie precisazioni fatte tra parentesi: brutte a vedersi, per quanto possano essere funzionali alla storia...
Mi è piaciuto molto il fatto che alla fine si scopre che il vero tema non è l'invasione, è stato un bel colpo di scena.

Nonostante tutto l'impianto prometta bene, sembra però che qualche cosa avvenga in modo poco spontaneo. Sembra davvero che l'intero corto consista nel muoversi sulla mappa, cosa un po' limitante, e soprattutto non sembra ci siano del tutto i presupposti di conquista da parte del protagonista (con una decina di seguaci si può conquistare il mondo? Neanche col gruppo di guerrieri di Dragon ball...).
Tra l'altro, un po' di ripetizione c'è anche quando si trovano i seguaci.

Insomma, le premesse c'erano tutte, ma poi si entra in una sorta di schematicità e meccanicità, che fanno un po' sfumare l'atmosfera di gioco.
Ad ogni modo, un applauso all'autore per aver creato un sistema così snello nonostante la lunghezza del regolamento.

Voto inviato a babacampione.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
useravatar
Offline
Add post to split topic  

Re:

Davvero dispiaciuta per il ritardo, causa computer in riparazione e uno sventato tentativo di invasione da parte di gnomi sbucati dal lavandino del bagno, consegno al pubblico anche i nostri giudizi.


babacampione ha scritto:


Invasione! è un Corto che ha qualche buona idea, ma che genera non poche perplessità nel lettore.
Dall'introduzione le aspettative erano tante, con un regolamento solido, che richiama quello di Lupo Solitario, e una chiara missione da compiere.
Il personaggio è tratteggiato in maniera molto caratterizzata ed è un cattivo (poi neanche tanto), che alla fine risulterà quasi simpatico, per quanto è impacciato.
La storia si regge sulle spalle del nano megalomane, perché per il resto non c'è molto altro da ricordare (non me ne vorrà a male l'autore).
Molti dei bivi sono sostanzialmente inutili e non arricchiscono il gioco: potevano essere utilizzati meglio per creare ostacoli e difficoltà da disseminare lunga l'autostrada per la superficie. La chiamo autostrada perché l'autore davvero ci dà quasi tutte le istruzioni per completare la missione sin dall'inizio.
Il Corto non è difficile, quindi, e non mi ha stimolato ad essere riletto.
La narrazione è pulita, ma presenta qualche balbettio nella punteggiatura e con alcuni termini (es. 'popolosa' invece di 'popolata').
In sintesi, un Corto che merita la sufficienza solo per averci donato un personaggio interessante che si muove in un universo comunque gradevolmente dipinto. Ma, da un Corto in gara, mi aspetto qualcosa di più.

Hieronymus ha scritto:


Il prologo di questo corto presenta un'ambientazione trita e ritrita e non mi ha entusiasmato, ma è stata scritta in modo tale che mi ha comunque appassionato sin da subito.
Regolamento curioso con l'uso dei punti esclamativi e dei seguaci, che uniti alla struttura a mappa, i mostri erranti, ecc., denota un grande impegno e un grande lavoro.
Ne viene fuori un corto dove si possono fare tante cose, che all'inizio spaventa ma poi si rivela più semplice del previsto.
Se devo trovarci dei difetti, questi sono sicuramente l'influenza dell'alea, che personalmente odio sia nei librigioco che nei giochi da tavolo, e le abilità non equilibrate (alcune le trovo molto meno utili di altre).
In conclusione, un corto ben scritto e strutturato, che da un tocco personale a un'ambientazione che inizialmente si presenta banale. Il protagonista per niente stereotipato (finalmente), con tratti che lo caratterizzano fortemente e ce lo rendono simpatico.

Aloona ha scritto:


Inizio col precisare che siamo di fronte a un "cattivo" borderline, che ha suscitato non poche controversie in fase di ammissione. Lo è decisamente, in virtù delle intenzioni malvagie e megalomani e la stessa natura oscura dei duergar, che li rende una buona via di mezzo tra nani e drow (alla faccia del disprezzo che hanno di questi ultimi), ragni compresi. A far discutere è più il suo punto di vista: non agisce, infatti, per interesse, denaro o gusto della crudeltà, ma a maggior gloria della propria gente, il che potrebbe portare a definirlo una sorta di "patriota"; non è tuttavia il primo caso di opera che ponga il punto di vista dalla parte del "mostro", lasciandoci in parte simpatizzare, ma nulla toglie alla pratica dei fatti: la conquista e la resa in schiavitù di qualsiasi razza considerata inferiore non è roba per angioletti o avventurieri ordinari.
La storia è tecnicamente ben costruita e la mappa ben realizzata, anche se avrei preferito dei link direttamente all'interno (i potenti mezzi, gente, i potenti mezzi!) o quantomeno i nomi dei luoghi da visitare. Amo, comunque, i sistemi a mappa e questo è un buon punto a favore.
Peccato che l'avventura non abbia mordente e deluda ancor più nel finale. Qualche buona trovata per movimentare un po' la scena c'è, qualcuna perfino surreale (cioè, abbiamo UN DRAGO… no, dico, UN DRAGO (di bronzo, pure!)… che dorme dentro la nostra montagna da secoli e ce ne accorgiamo solo ora? E una volta che l'abbiamo svegliato, non fa crollare mezza montagna sulla nostra bella città soltanto alzandosi per combattere o decidendo di farsi un giro, già che è sveglio? E ancora, nessuno, dico nessuno, in tanti secoli, ha mai provato a mettere un piede nella galleria, prima di noi? Poco credibile, fosse solo qualche nanetto curioso in fase adolescenziale… E il drago non si è mai svegliato prima, quando a noi basta mettere un piede nella tana?), ma si risolve praticamente tutta in un giro turistico alla ricerca di seguaci, armi e informazioni, lasciando la sensazione di un lungo prologo in cui si attenda continuamente l'inizio della vera avventura. E via, verso un unico colpo di scena, più riuscito nella parte negativa che in quella positiva, ma che non basta a compensare la voglia di vedere anche solo uno straccio di questa agognata invasione. Un po' di colore viene offerto dai Seguaci del Ragno, anche se non è ben chiaro perché ci sconsiglino un emporio il cui proprietario fa affari con seguaci del loro stesso dio/ dea (forse un trucco per tenercene lontani durante la visita dei Drow?).
Riscontro alcuni errori grammaticali sparsi, dovuti, suppongo, ad una certa fretta nella revisione, dato che al nostro autore non manca proprietà di linguaggio e ciò è sempre un peccato.
A mancare è invece un reale spessore nei personaggi, nonostante vi sarebbero i presupposti; si ha l'impressione di avere a che fare con classici personaggi di un gdr, dal background funzionale all'avventura e condotti da adolescenti, piuttosto che reali creature motivate da pulsioni e contrasti, inserite nel proprio mondo. E' un limite che generalmente non amo neanche attorno a un tavolo per una "one-shot", specialmente quando si disponga di un'ambientazione con discrete potenzialità, tuttavia si può perdonare in via di una voluta "leggerezza" nei toni generali.
Giocabilità discreta: la relativa semplicità con cui si può arrivare al finale (basta davvero un minimo sindacale di oculatezza) è compensata dalla necessità di disporre di seguaci e punti saggezza a sufficienza, il che porta a dover esplorare per bene e offre materiale per due o tre riletture. Certo, c'è da dire che la scelta del D10 non sia proprio la più adatta a complicare la vita del lettore, il quale, abbinando la giusta caratteristica, può letteralmente portarsi dietro una vagonata di seguaci già nel primo tentativo; forse il D6 andrebbe meglio. Senza contare che possiamo facilmente fregare il drago grazie all'Invisibilità e acquistare col suo tesoro una spada che aggiungerà ULTERIORI seguaci, permettendoci di perderne e sacrificarne a piacimento. In sostanza, fin troppo liscia. Do merito all'autore di aver saggiamente mascherato l'importanza cruciale dei punti Saggezza nel finale, tanto da avermi fatto finire arrosto, la prima volta.

A head full of dreams

Aloona
useravatar
Offline
Add post to split topic  

Re:

Ovviamente molte dinamiche sono un omaggio alla saga di Lupo Solitario.

Dalla visione della Tabella di Combattimento (e dal confronto con quella di Lupo Solitario, anche se la mia l’ho presa dal Dever postatomico) il lettore dovrebbe capire che: 1 – il combattimento è una rottura di palle con tutti quei colpi non andati a segno (cioè gli 0) e 2 – che è meglio prendersi delle abilità iniziali che permettano di incrementare sensibilmente le proprie possibilità in battaglia, o meglio ancora INVISIBILITÀ. I combattimenti sono stati ideati proprio con questo spirito.

Un’altra fonte di citazioni e omaggi è il mondo di Greyhawk (e non Forgotten Realms!), la mitica prima campagna mai inventata per Dungeons & Dragons. Selintan è il nome del fiume che attraversa la città di Greyhawk e se non sbaglio era anche il nome vecchio della città stessa. La guerra tra maghi a cui ho vagamente accennato è una reinterpretazione della lotta tra Baklunish e Suel (della Fratellanza Scarlatta) che si lanciarono contro la Pioggia di Fuoco Senza Colore e la Devastazione Invocata.

[qui avevo messo un elenco di brani tagliati dalla versione originale di questo file, sulle donne duergar (da cui si capiva perché non compaiono nel Corto) e su altri aspetti dell’ambientazione, ma sono una palla e li ho tolti]

I Gpettoni sono ovviamente un omaggio al gioco che Gpet74 aveva ideato per vendere la sua collezione di librogame.

Ho dovuto modificare il Corto in corsa a causa di un errore logico: se i duergar sono sensibili al sole sarebbe bastato uscire di notte, no? Per questo ho aggiunto in corsa le parti sulla contaminazione, che comunque si accordavano abbastanza bene col resto! Avrei dovuto togliere i commenti sulle “fresche frasche”, però, come giustamente mi è stato fatto notare.

Non avrei mai immaginato che un protagonista come questo sarebbe stato oggetto di fantozziana simpatia! Ancora una volta, una conferma del fatto che il fruitore collabora alla creazione di un’opera quanto e più dell’autore.

GGigassi
useravatar
Offline
Add post to split topic  

Re:

Comunque la mappa faceva veramente cagare, rivedendola mi sono vergognato come un ladro...

GGigassi
useravatar
Offline
Add post to split topic  

Re:

Secondo me se avessi limitato il lavoro a questo corto e a Il Palazzinaro sarebbero venute fuori due grandi opere. Gli ingredienti c'erano tutti, è come gli hai usati che non è stato sempre convincente. Oddio, anche La Prova della Negromante era bello... mi spieghi come fai a scrivere così velocemente :-/? Usi la dettatura vocale? Hai un esercito di scimmie che batte sulla tastiera al tuo comando?

Zakimos
useravatar
Offline
Add post to split topic  

Re:

Zakimos ha scritto:

Secondo me se avessi limitato il lavoro a questo corto e a Il Palazzinaro sarebbero venute fuori due grandi opere.

Beh, grazie della stima, ma siam qui per divertirci, non per far grandi opere, dai!

GGigassi
useravatar
Offline
Add post to split topic