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Recensione

Topolino a bivi 15: Topolino e il mostro del lago
Edizione The Walt Disney Company Italia 1993
autore/i Bruno Concina
Recensore Yaztromo

Sulla copertina del numero 1965 di Topolino, pubblicato il 25 Luglio 1993 al costo di ben 2500 lire, c'e' scritto, in maiuscolo: "NUOVO RECORD! 1.100.285 COPIE!" - numeri oggi incredibili, per un settimanale a fumetti!
La prima storia di questo albo e' un fumettogame, anche questa volta firmato da Bruno Concina, ovvero il papa' dei fumettigame per gli albi a fumetti della Disney. Piu' di un milione di giovani Italiani lo hanno letto, probabilmente sotto l'ombrellone,vista la data di pubblicazione.

In tutto si tratta di 37 pagine a fumetti, con solo 3 bivi e 4 finali. Si tratta di una struttura gia' sperimentata dallo stesso autore in precedenza. Anche la storia e' in qualche modo gia' sentita: il Professor Zapotec ha fotografato il mostro di "Bob Ness", cosa che proverebbe la sua esistenza, ma la foto gli e' venuta molto male (a causa della fitta nebbia e delle sue man tremanti per l'emozione) e chiede a Topolino e Pippo di tornare indietro nel tempo per ottenere finalmente delle prove schiaccianti sull'esistenza del fantomatico mostro.

Non e' la prima volta che troviamo Topolino in una storia a bivi alle prese con i viaggi nel tempo (vedi ad esempio Topolino e i futuri futuribili, pubblicato nel 1988, ovvero cinque anni prima di questa edizione) e non e' la prima volta che troviamo Topolino e Pippo che investigano un mistero classico per conto del Professor Zapotec (vedi per esempio Topolino e il mutevole uomo delle nevi).

Quest'ultima avventura assomiglia terribilmente a Topolino e il mostro del lago, pubblicata sempre in estate due anni prima, non solo per la struttura praticamente uguale (tre bivi e quattro finali) e per la tipologia della storia (da un lato Topolino e Pippo investigano per conto di Zapotec il mistero dello Yeti, dall'altro il mistero del mostro di Loch/Bob Ness), ma anche per la tipologia dei finali diversi (in un caso si tratta di un imbroglio di un "operatore turistico" locale che vuole attirare curiosi, in un altro caso sono gli alieni e via in questo modo - praticamente tutto in parallelo).

Io non lo so se i lettori dell'epoca abbiano notato o meno questi eccessivi parallelismi che stonano decisamente', ma se rileggiamo i due fumettigame in serie non possiamo non storcere un po' il naso.

Bisogna pero' ammettere che il gioco dei caratteri, tra Pippo e Topolino, funziona alla grande, il ritmo e' calzante e la miscela di azione e umorismo e' perfettamente bilanciata. Se da un lato scopriamo la tecnica dietro la struttura della storia, che e' ripetuta, bisogna dire che lo svolgimento fila che e' un piacere... e questo non puo' non riscattare almeno in parte la sorpresa un po' amara di vedere la meccanica della storia riutilizzata senza pudore.

Longevità 7: 

La storia dura il tempo di fare la pennichella sotto l'ombrellone, ma non ho dubbi che i giovani lettori avranno provato sistematicamente tutte le strade e tutti i (pochi) bivi praticabili.

Difficoltà 0: 

Non ha senso parlare di difficolta' per una storia con tre bivi in tutto.

Giocabilità 10: 

Ovviamente un settimanale con una tiratura ampiamente oltre il milione di copie richiede il massimo della giocabilita'. Grazie a questo autore e a questo editore per aver mantenuto altissima la fiaccola delle storie a bivi nel 1993, quando il resto della letteratura a bivi in Italia era ormai avviato verso una penosa china!

Chicca: 

/

Totale 6: 

Una storia che funziona alla grande, ma, come detto, sotto il vestito... un modello gia visto!