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Dettaglio Abstract

Serie Robin Hood
Recensore FalcodellaTempesta

Non un solo autore ma una squadra di vari elementi con compiti peculiari danno vita alle avventure sotto forma di libri-gioco di un personaggio leggendario che ha calcato plurime volte le scene della letteratura e del cinema. 

Ovviamente le due avventure che compongono la breve serie si svolgono nella foresta di Sherwood, abitata dalla banda di fuorilegge di Robin Hood: Little Jhon, Lady Marion, frate Tuck, Will Scarlet, Much e il saraceno Nasir. Robin Hood è il prescelto di Herne, la divinità che sorveglia e protegge la foresta e talvolta fornisce aiuto al fuorilegge. 

Robin, armato della magica spada Albion e di arco e frecce, si trova quindi ad affrontare il bieco sceriffo di Nottingham, fedele servitore del principe Giovanni. Nella prima avventura l'avversario del nostro personaggio è un nobile francese misterioso e sinistro, che tenterà di evocare un demone durante una rituale cerimonia paesana. Nella seconda invece un templare armato di una spada nera di origine demoniaca si scontra con Robin mentre lo sceriffo cerca di impadronirsi di alcune terre ricattando un vescovo e minacciando gli abitanti. 

  

Il sistema di gioco prevede l'uso dei dadi, 10 caratteristiche con punteggi di base e punti aggiuntivi da distribuire, i punti potere, gli oggetti e i compagni. Interessanti sono i combattimenti, con le ferite che possono essere inferte a varie parti del corpo (quindi con effetti diversi) secondo una tabella simile a quella di Lupo Solitario. La vera novità è però l'utilizzo dei compagni: infatti Robin può essere solo o avvalersi di uno o più compagni, ognuno con le sue abilità (Little Jhon è forte, Marion può curare Robin ecc.), quando il testo glielo permette. I compagni interagiscono e influenzano lo svolgimento dell'avventura. I punti di potere possono essere spesi in situazioni difficili, sono pochi e il loro esaurimento vuol dire sconfitta. Giunti alla fine c'è un sistema di punteggio che stabilisce la consistenza della vittoria. 

  

In sostanza il prodotto è buono, ha un sistema di gioco abbastanza originale così come le storie (cosa non facile visto l'uso di un personaggio piuttosto inflazionato). Il sistema di gestione delle ferite arricchisce i combattimenti di elementi tattici e l'interazione coi compagni è un'idea geniale, purtroppo poco sviluppata. Tecnicamente quindi ci sono pochi appunti da fare, mentre sul piano del coinvolgimento pesano negativamente i due soli libri, oltretutto slegati tra loro. Particolari e magari un po' stonati sono la presenza di Herne, e quindi l'introduzione di un fattore mitologico-sovrannaturale, e l'uso troppo saltuario dell'arco, l'arma per antonomasia di Robin Hood.