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Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Mi state facendo venir voglia di farci una partita... mi devo preoccupare???? :-)

Viridovix di Albernia
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Viridovix
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Mi state facendo venir voglia di farci una partita... mi devo preoccupare???? :-)

Intonazione seria, ma non troppo: Si. Cioé io sono partito dalla Terra, andato su Rarte, mi sono smazzato cinque livelli, ho dovuto cercare la porta giusta (e farmi un giro in un paio di porte sbagliate) e poi ho dovuto scegliere: o di qua o di là, o Rarte o Terra.
Ma per raggiungere quell'obbiettivo ho dovuto subire e infliggere dagli e agli abitanti di Rarte (e altre dimensioni) umiliazioni degne della serie Squilibrio (E, si, il protagonista ero io e ciò era male: molto, molto, male).
Ancora oggi mi chiedo: ma perché l'ho fatto?

Innanzi tutto grazie per il cambio di post.
In EL Avventura c'era un'avventura con una Porta di Livello che dalla Zolia permetteva di arrivare alla Caeta terrestre del 43 a.C.
Ora nel modulo se ci entravi venivi brutalmente killato, giusto?

...Però io & Co. ci abbiamo fatto un giro lo stesso, col permesso del Magister.
Si vabbé non si capiva bene il latino con tutte quelle Gh al posto delle G e via dicendo, si vabbé c'erano quei soldati che ci inseguivano (poveri loro: un mago, un alchimista e un ladro prendili se ci riesci), si, hoi, hoi, c'era il Custode della Porta di Caieta che voleva integrarci (non voglia il cielo, si ripartiva dal primo livello con classi nuove: orrido spauracchio).
Tutta colpa di Crulio Melancio.

Si, lo so cosa state pensando e no. Non ho fatto metaplay: l'ho letta dopo.

Bene.
Su Rarte ci sono Porte di Livello che portano su diversi punti dello spazio tempo terrestre, qual'è il problema per tornare a casa? Imboccare la porta giusta.

Ora un'idea folle che venne a me quand'ero giocatore, anzi che venne al mio personaggio.
"Ma non è che succede anche il contrario? Cioé, non è che ci sono anche personaggi rarteschi che finiscono sulla Terra, incontrano i guardiani, si beccano l'integrazione e devono cercare la Porta di Livello giusta per tornare a casa loro?"

Ora se così fosse potrebbe darsi che sulla Terra nascosti qua e la potrebbero esserci portali che conducono a vari punti dello spazio tempo di Rarte.

Del resto i portali sono reciproci ma non rispondono a una logica ben precisa.

Perché quello di Pornia porta al 43 a.C.? E quello di Orbizzano porta ad un altra epoca (se lo si inforca dal lato di Rarte)?

Ora si potrebbe usare le Porte di Livello della Terra per viaggiare su Rarte. Al passato in cui le entità Positive e Contrarie facevano e disfavano, o magari a un "futuro" rartestre con pirati e archibugi.

Non è questione di avere immaginazione: basta fare la formula inversa.

Ma infondo c'è un sacco di spazio, no?

ORCO NON LASCIARE CHE IL SOLE TRAMONTI SU DI TE DA QUESTE PARTI.
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Conigliomannaro
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Premesso che ognuno può giocare un gioco come gli pare, se però vogliamo restare aderenti la concept questo tipo di impresa la vedo più difficile, più che altro per il lavoro di documentazione richiesto.

Kata Kumbas si basa a mio parere su alcun pilastri fondamentali:
1. reinvenzione del mito
2. reinvenzione della storia
3. tentativo di rendere le condizioni di vita vere del periodo altomedioevale e rifiuto di un fantasy "edulcorato"
4. poca propensione ad utilizzare fonti di ispirazione strettamente legate al fantasy, gli unici romanzi citati sono di U. K. Le Guin e di M. Moorcock che fra anni 8 e 90 cantavano fuori dal coro.

Ora un'espansione di K.K. fan made dovrebbe a mio parere dovrebbe cercare di adattarsi a tali canoni.
Io che ho un background matematico scientifico quando scrivo una pagina del blog dedicata a background di K.K. devo passare almeno tre giorni su wikipedia e spazio in un periodo storico solo di alcuni secoli.

Voler entrare nell'oscuro passato o del lontano futuro per fare un lavoro fatto bene è molto oneroso. Inoltre più si spazia nel tempo più l'idea personale del singolo autore diverge dal poco concept che c'e attorno al gioco.

Ursha
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Ursha ha scritto:

Premesso che ognuno può giocare un gioco come gli pare, se però vogliamo restare aderenti la concept questo tipo di impresa la vedo più difficile, più che altro per il lavoro di documentazione richiesto.

Opinione pesonale rispettabile ma o tu segui il canone ufficiale in modo inflessibile e allora puoi rimproverare il mio magister di non essere stato aderente al concept, ma questo non credo sia il tuo caso o puoi dire nel merito che non risponde ai tuoi gusti non che non sia aderente al concept: donde ti viene tanta autorevolezza? Senza offesa.
Poi sui problemi di canone discuteremo nei prossimi paragrafi.


Kata Kumbas si basa a mio parere su alcun pilastri fondamentali:
1. reinvenzione del mito
2. reinvenzione della storia
3. tentativo di rendere le condizioni di vita vere del periodo altomedioevale e rifiuto di un fantasy "edulcorato"
4. poca propensione ad utilizzare fonti di ispirazione strettamente legate al fantasy, gli unici romanzi citati sono di U. K. Le Guin e di M. Moorcock che fra anni 8 e 90 cantavano fuori dal coro.

Tuo parere rispettabilissimo ma ti faccio graziosamente presente che le Porte di Livello fanno parte del Core. E che la succitata porta di livello quella che porta a Caieta nel 43 a.C è descritta sul materiale ufficiale per cui di tutto si può accusare il mio Magister meno che di essere stato infedele al canone. A mio avviso è da lodarsi il fatto che nel quadro dell'ambientazione (senza aggiunte tipo i Grandi Antichi) ci abbia lasciato grande libertà di movimento.

Ora un'espansione di K.K. fan made dovrebbe a mio parere dovrebbe cercare di adattarsi a tali canoni.

A mio avviso un espansione fan made dovrebbe approfondire, nel quadro dell'ambientazione, gli spunti che interessano al gruppo.

Io che ho un background matematico scientifico quando scrivo una pagina del blog dedicata a background di K.K. devo passare almeno tre giorni su wikipedia e spazio in un periodo storico solo di alcuni secoli.

Sul background storico il mio mentore era molto pignolo e mi ha trasmesso questo tratto: penso che i miei interventi su questo e altri forum stiano qui a testimoniarlo.

Voler entrare nell'oscuro passato o del lontano futuro per fare un lavoro fatto bene è molto oneroso.

Nessuno lo ha mai negato ma nell'ambientazione ufficiale Rarte è collegata a vari punti dello spazio tempo terrestre. Il gruppo e il magister che avesse avuto desiderio approfondire questo tratto poteva farlo in piena legittimità (accollandosi l'onere).
Siccome il Magister ci riversava dentro documentari e lezioni di storia (e poi fare i PNG) era cosa relativamente rapida non era poi nemmeno quel gran peso, almeno per lui.
I guardiani delle Porte delle varie realtà cercavano di integrarti (ma se ti integravano ripartivi da 1, il che era un incentivo sufficiente per tentare di gabbarli, le carriere dei vari posti erano abbozzate ma erano soprattutto uno spauracchio: nessuno di noi voleva perdere poteri e altri ricordi).

Inoltre più si spazia nel tempo più l'idea personale del singolo autore diverge dal poco concept che c'e attorno al gioco.

Guarda sul cocept tu hai una tua idea,
Mornon ha una sua,
Il mio magister aveva una sua
Stiamo parlando di vecchi giochi incoerenti ci stava che avessero più chiavi di lettura tutte ugualmente valide e legittime 
La tua l'hai già esposta,
quella di Mornon era esposta nell'altro forum
quella del mio magister era altro...

...Una sorta di a volte ironica e pecoreccia, a volte inquietante e orrorifica Odissea in un mondo che era tardo antico (tu non segui il canone lui era molto pignolo su questo) dello spunto lovercraftiano e della concezione del deus obtusus gliene importava poco, come del resto a te importa poco della possibilità di esplorare i portali: c'erano, si poteva varcare, era follemente pericoloso farlo, lì diventava una tappa fondamentale del viaggio di ritorno a casa.
Il concept che fu seguito con una straordinaria coerenza era il tema dell'Odissea che per altro era in un mondo mediterraneo e in un periodo di tranesizione dall'antichità al medioevo dagll'antico popolo a quello nuovo.
La campagna fu condotta con una certa intelligenza: con un prologo, uno sviluppo e un epilogo condotti senza forzature, lasciando libertà di movimento e di scelta una delle campagne più belle che abbia giocato con un suo scopo di fondo lucidamente perseguito da tutti.
Dire che fosse poco attinente al concept del gioco secondo me è erroneo e quanto meno ingeneroso.
Rutava tutto attorno a uno dei concept del gioco ortodosso sviluppato con grande coerenza, lucidità (e minime licenze regolistiche).
Inoltre perdonami l'ardire ma tu avevi scritto nel sottotitolo

forse è una bestialità ma io per primo non seguo il canone

al che l'ultima cosa che mi aspettavo era che proprio tu mettessi in dubbio l'ortodossia delle varie esperienze di gioco (o segui il canone integralmente e allora puoi autorevolmente difenderlo, altrimenti è troppo facile).
Se sei il primo facci strada così è più divertente.

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Conigliomannaro
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Premesso che ognuno può giocare un gioco come gli pare, se però vogliamo restare aderenti al concept questo tipo di impresa la vedo più difficile, più che altro per il lavoro di documentazione richiesto.

Mi sono espresso male. La frase non voleva essere un giudizio tanto sulla distanza dell'idea proposta dal concept (poiché condivido l'idea che l'odissea tra portali comunque lo rispetta e io ho opinabilmente scelto di sviluppare gli elementi dark di K.K.), ma quanto una puntualizzazione sul fatto che per mantenere la "storicità" su cui mi pare siamo entrambi d'accordo è richiesto ancora più lavoro, nel momento in cui si espande l'orizzonte temporale.

Personalmente, e qui sì è un mio parere, sono più interessato a sviluppare il territorio di Laitia del decimo secolo dopo la fondazione di Maro e comprendere in che contesto tale penisola è inserita, e qui si ricade nuovamente nella interpretazione personale.

Ursha
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Sono d'accordo su tutta la linea.
Ha bhe si allora sono d'accordo anch'io! Però quelle a cui ho partecipato erano tre one shots non microcampagne attraverso dozzine di portali, per fare una roba del genere KK non va bene o crolla il magister o crolla il sistema (o anche tutti e due).
Se sono one shots molto rapide (e fai te che i PG hanno possibilità di comunicazione ridottissime o nulle) in epoche con livello tecnologico scientifico non troppo diverso dal medioevo il magister se la cava con un giro su internet senza farsi troppo male. Ovvio che più le avventure più le vuoi complesse più devi lavorare e vanno usate a proposito.
A mio avviso, se posso esprimere un pare personale: sono un elemento accessorio (si può fare senza e tenere un portale all'inizio, uno alla fine e girare al largo dalle altre porte che son pericolose), usate poco sono affascinanti, se si inflazionano diventano un cliché (e ciò non è bene), un cliché difficile da gestire visto che il core non supporta questo genere di opzioni (devi fare tutto da te, se lo vuoi fare).

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Conigliomannaro
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

le idee portate avanti da Coniglio io le vedo molto bene a fine campagna, quando i giocatori hanno di già affrontato una decina di generiche avventure caciarottole..
io, più che il discorso delle porte di livello (che vedo piu come espediente narrativo che come elementi di ambientazione), mi ero infervorato a dare la caccia al superdiavolo che spuntava ogni tanto qua e la.. (chi era? asmodeus? lucifero? non mi ricordo piu..)

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Hem, no, Mornon era farina del sacco del mio Magister dell'epoca io in KK non ho mai narrato.

Che spuntavano qua e la c'erano Xeth, Gotrin, Asmodeo e un altro po' di bella gente dell'Entità Contraria che faceva casino.
Ora non mi ricordo bene questa cosa ma mi sa che se Asmodeo era quello coi piedi di papera all'epoca mi aveva fregato e per dirla tutta i nostri personaggi non se ne sono nemmeno accorti: né di aver avuto a che fare con un essere del genere né, tanto meno, di essere stati abbindolati.
Non mi ricordo più se fosse caratterizzato così ma mi ricordo che l'unico furbo li in mezzo era Asmodeo, o così mi era parso.

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Conigliomannaro
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

nel gioco originali ci sono tre demoni/diavoli

Amodeo o Amodeus, i piedi mi paeva però fossero di gallina... nominato ne il cimitero dei pellegrini

Trespolo che possiede la bella donzella (i mie giocatori hanno sempre dico sempre scelto di buttarla nel pozzo dell'inferno... quanta cavalleria)

Ferculio che è l'anagramma di lucifero ed è solo nominato al termine dell'isola della peste.

Farli diventare mostri ricorrenti era lasciato alla buona volontà del master.

Io personalmente ho riciclato Amodeus anche ne l'isola della peste, il Paladino era perseguitato da una maledizione lanciata dal demone e la sua redenzione era il life motive di tutta la storia.

Ursha
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Re: Kata Kumbas - la concezione originaria e le nuove aggiunte

Ursha ha scritto:

Eppure Laitia è abitata da molte culture più o meno integrate con la razza umana. Già nelle avventure del manuale base compaiono i nani e ci sono poi gli onnipresenti vendramini.

Mi domando se non possano esservi anche gli elfi, provenienti dalle fredde terre del nord (dopotutto sono mitologia tedesca - ok io già li uso) e mi domando perché non dovrebbero poter essere razze giocabili.

Provo a dare una risposta da profano: perché i nani nella realtà esistono, seppur non come razza a sé stante, e gli elfi no? Può darsi che una scelta simile sia stata compiuta in base a un certo criterio di verosimiglianza con la realtà? Chiedo eh, non è un'affermazione assoluta la mia...

Prodo
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