Come vi promisi mesi fa, inizio a postare qualche preview del nuovo Kata Kumbas, basato su Savage Worlds.

Spero di farvi cosa gradita.

Ci vediamo su Rarte!

Kata Kumbas Preview I - Regole di Ambientazione
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Abbuffate e Sollazzi
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Il cibo, nella cultura mediterranea, è molto importante e gli eroi di Laìtia sanno bene che potrebbero morire domani, quindi perché tirare la cinghia quando ci si può abbuffare?
L’Abbuffata è un pasto sfrenato e godereccio, dove ci si rimpinza di cibo a più non posso, fino a collassare a terra, satolli come delle uova. Solitamente occorre almeno un’ora per abbuffarsi per bene e un’adeguata quantità di vettovaglie (pari al cibo che si consumerebbe in tre giorni di pasti normali). Non ci si può abbuffare di gallette dure e pane secco: il cibo dell’Abbuffata deve essere buono e saporito. Le avventure e le descrizioni di specifici oggetti vi diranno se sono compatibili col fare un’Abbuffata.
Dal punto di vista delle regole, un personaggio che faccia un’Abbuffata può scegliere una delle seguenti opzioni.
1) Ottenere un Sortes.
2) Guarire di una Ferita.
3) Recuperare un livello di Fatica.
4) Recuperare 5 Punti Potere.
I personaggi sono limitati a un’Abbuffata per sessione: gozzoviglie aggiuntive sono possibili, ma non avranno altro effetto che provocare una gran pesantezza di stomaco (quantificabile in un Livello di Fatica).
I Sollazzi sono invece anch’essi abbuffate, ma non di cibo: con questo termine si intende una intensa e carnascialesca attività erotica, che rende l’uomo (o la donna) satollo e fiero, e pronto all’avventura.
I Sollazzi seguono le stesse regole delle Abbuffate (si può beneficiare solo di un Sollazzo per sessione, Sollazzi ulteriori causano Fatica), ma, ovviamente, non “consumano” nessuno dei partecipanti. La gioia del Sollazzo comunque sta nel fatto che il partner è sempre diverso, quindi non si può avere un Sollazzo con una stessa persona per più di una volta.
Dato che quello del Sollazzo può essere un tema delicato per alcuni gruppi di gioco, il Ludi Magister può decidere di ignorare questa regola o comunque di lasciare i dettagli della cosa “dietro le quinte”.