In generale non mi piace KS.
Tendenzialmente non mi fido a finanziare nulla, e una cosa che mi dà molto fastidio è constatare come spesso i progetti partano da aziende o case editrici che con questo metodo riducono il rischio di investimento, trasformando la campagna in una semplice e bieca prevendita.

No, Kickstarter non conviene praticamente mai. Ci sono state pochissime occasioni in cui un kickstarter è costato di meno della versione retail (penso ad esempio a Kingdom Death Monster): quasi sempre è il contrario.

Kickstarter serve solo in due occasioni: la prima è per recuperare qualcosa che non andrà mai in vendita nei canali tradizionali, come 7th Continent. La seconda è se si vuole avere l'oggetto prima degli altri a costo di pagare di più. C'è una terza: se si è malati di completismo e si vuole avere TUTTE le cagatine extra che di solito si allegano a un Kickstarter, ma per me non è una ragione valida.

Finora ho fatto solo due Kickstarter: 7th Continent perché è l'unico modo per averlo e Root della Leder Games perché so per certo che risparmierò il 30% circa rispetto alla versione retail grazie a un gruppo d'acquisto solidale. Ma cose come Neverland di Green non le supporterò mai, perché so già che il libro arriverà su Amazon dove lo pagherò molto meno.

Il peggior esempio di crowdfunding comunque è Tales of the Arabian Nights: Giochix promise che il gioco non sarebbe mai stato reperibile retail e aggiunse degli extra che si rivelarono ORRENDI. Il gioco è ora facilmente acquistabile ovunque al 20-30% in meno rispetto a quello che lo pagarono i raiser.

Secondo me il Kickstarter è uno strumento che nasce con un intento preciso: garantire a un autore di un certo nome o comunquea chiunque sia in grado di lanciarlo con un minimo di visibilità sulla rete e quindi un certo ritorno di persone interessate (e in epoca di social network "sfrenati" questo può tranquillamente accadere anche se non si è famosi nel settore prescelto) di mettersi all'opera con la certezza di non andare in perdita e/o di avere un margine di guadagno. E' uno strimento che può avere un suo senso, perché è probabile che senza molte iniziative di vario tipo che sono andate in porto in questi ultimi anni non avrebbero visto la luce o la realizzazione.
Ovvio che, come dice Marco, nella stragrande maggioranza dei casi un approccio simile non può essere vantaggioso anche per il compratore/elargitore del contributo.

Zakimos ha scritto:

Kickstarter serve solo in due occasioni: la prima è per recuperare qualcosa che non andrà mai in vendita nei canali tradizionali,

confermo. ho partecipato al terzo kickstarter di cthulhu wars vista l'impossibilità di acquistarlo in altri modi (niente spedizione in europa con acquisto dal sito e anche i negozi specializzati in genere lo hanno preso solo dietro ordinazione o, nel migliore dei casi, in pochissime copie da tempo esaurite).
Tuttavia  proprio alla luce di questo credo che il kickstarter sia valido proprio per prodotti con una domanda limitata, laddove la produzione di massa potrebbe non essere fattibile a causa dell'enorme rischio di giacenza. Per quanto riguarda la convenienza economica non so se ci sia: il kickstarter elimina l'intermediario mettendo in comunicazione diretta produttore e fruitore del bene evitando quindi il rincaro sul prezzo che è il guadagno dell'rivenditore. D'altro canto le spese di spedizione sono integralmente a carico del privato, laddove il negoziante spartisce le spese di spedizione tra più prodotti(o più copie dello stesso).