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CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

IMHO il miglior racconto in gara fino ad ora. Ho apprezzato moltissimo lo stile di scrittura ed in particolare i dialoghi,  finalmente paragrafi un po' corposi e descrittivi, mai pesanti.  Vero che 18 pagine è il limite massimo ma fino ad ora ci si era tenuti molto al di sotto di questa soglia. Il principale difetto del corto, secondo me, sono alcune incongruenze nella seconda parte (attenzione agli spoiler)

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 La prima parte fino al checkpoint del paragrafo 40 è praticamente ineccepibile e si meriterebbe un 10 pieno.  Nella seconda parte la trama si complica e il numero limitato paragrafi non aiuta l'autore.
Se nella prima parte abbiamo fatto bene il nostro lavoro sappiamo che il cavaliere a scacchi -uomo di fiducia di Roark- ed un altro cavaliere erano nella piazza più o meno nel momento dell'omicidio. Quando poi il cavaliere a scacchi tenta di recuperare l'amuleto d'oro con inciso R direi che il colpevole sia abbastanza intuibile. Eppure, pur sapendo che stiamo per infilarci in un campo minato, il testo non ci da la possibilità di tirarci indietro ma solo di continuare le indagini, o sugli uomini incappucciati o altrove.
Anche su questi 2 opzioni ho da ridire: al sergente è stato ordinato di non indagare sugli uomini incappucciati e lui incarica comunque noi di farlo. Illogico visto che per come viene descritto il sottoufficiale non sembra un paladino della giustizia ma piuttosto un corrotto sottomesso all'autorità.
I rimandi a continuare altrove le indagini conducono invece al checkpoint del paragrafo 19, che in realtà è una rinuncia alle indagini. Ma un rimando esplicito a lasciar perdere tutto non sarebbe stato più logico averlo quando, dopo la piazza, abbiamo capito chi sia l'assassino ma ancora non ci siamo compromessi?
Infine, se siamo arrivati in fondo e abbiamo visto Roark tra i druidi ceneresi -e lui ha visto noi-, torniamo in caserma e ci presentiamo all'adunata come se niente fosse. Non è possibile, sappiamo di essere ormai condannati a morte, se siamo stati così abili da scoprire tutto dovremmo avere un'idea per salvarci la pelle, magari con un finale alternativo da fuggiaschi.
Per questi motivi il mio voto finale è 8, con tanti complimenti all'autore.

Al di fuori del voto segnalo due dettagli che mi hanno diversamente colpito.
1) mi è piaciuta molto la scena col reduce ("il mezzo soldato"), direi una bella citazione di un noto film western.
2) non mi è piaciuta la facilità delle guardie al pianto. Covone piange perché arriva ultimo all'adunata (va bene le sferzate ma cosa sei, Palla di Lardo?); il protagonista cade "lacrime agli occhi" per un ceffone del cavaliere di Durenor; le "lacrime rigano il viso" di Faina quando apprende di dover partire per il fronte..... Situazioni tutto sommato plausibili ma che nel complesso ho trovato un po' fuori luogo.

La vita è dura per i soldati di ventura.

Jhongalli
Arcimaestro
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Mi è piaciuto molto, al pari di Fuga Infernale: scritto forse un po' meglio Notte di Indagini, con un linguaggio più curato e una conoscenza più approfondita del Magnamund, un po' più fresco e dinamico il primo, che nel ritmo più serrato (legato anche alla minore lunghezza media dei paragrafi) e più adatto a un corto trova la sua forza. Complessivamente però non saprei mettere uno dei due su un gradino superiore rispetto all'altro, di conseguenza anche in questo caso il mio voto sarà 7,5.

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 Detto dell'ottimo stile narrativo, i pregi del corto in gara questa settimana sono molti: ottimo l'impiego di un regolamento privo del fattore casualità, ma che riesce nel difficile compito di non essere pesante, e scongiura bene il rischio di rendere ripetitiva la lettura condizionata da poche variabili e dall'assenza della tabella del destino. Le regole introdotte vengono sfruttate al meglio: le tre caratteristiche sono utili allo stesso livello, e il bilanciamento in tal senso è perfetto.
Scegliendo infatti il percorso giusto è possibile venire a capo di ogni situazione e incappare in entrambi gli epiloghi, sia quello positivo (che non ci permette però di scoprire i motivi alla base dell'omicidio), sia quello negativo (che ci consente tuttavia di conoscere meglio, anche se non completamente, i retroscena della storia). Il sapiente impiego del bad ending è il vero tocco di classe di questo lavoro: non solo l'epilogo negativo è interessante e divertente da scoprire, ma addirittura ha un suo perché legato al maggior numero di informazioni reperibili raggiungendolo. Raramente, anche in lavori più lunghi e professionali, ho visto un tale sapiente impiego della possibilità di offrire una doppia conclusione.
Assolutamente ottima la struttura dell'opera: sebbene ci siano dei passaggi obbligati l'autore si è sforzato di variegare la ramificazione dell'avventura il più possibile, offrendoci l'opportunità, nonostante l'esiguo numero di paragrafi a disposizione, di vivere situazioni diverse, mai insensate e fini a loro stesse, e proseguire comunque nella nostra indagine in modo costruttivo.
Eccellente anche la caratterizzazione dei personaggi e degli episodi che li contraddistinguono: ho apprezzato la descrizione di Roark, l'introduzione dei tre Vassagoniani così tipicizzati, quella di Sir Rendalim, che si comporta in modo coerente con il suo ruolo e la sua figura, decidendo di aiutarci se sapremo convincerlo, con il ragionamento e la perizia nell'argomentare, della bontà dei nostri obiettivi.
Ho amato, infine, la scelta geografica: nel sesto volume della serie classica di Lupo Solitario mi è pesata l'impossibilità di raggiungere Amory senza rimetterci le penne. Mi è piaciuta moltissimo quindi la possibilità offertaci dall'autore di poter esplorare e vivere una vicenda in questa città, peraltro così ben proposta e raccontata, anche nelle descrizioni dei vicoli cittadini, degli edifici e della taverna.
Dopo una disamina così entusiastica qualcuno potrà chiedersi: perché Prodo ha optato per un 7,5 e non per un 8,5 o un 9?
Due difetti mi hanno spinto ad abbassare un po' il mio giudizio complessivo, che altrimenti sarebbe stato di un punto superiore.
Il primo, la tendenza all'essere prolisso dell'autore: chi ha scritto il corto sa raccontare molto bene, e si nota una ricerca quasi esasperata, nello narrato, del particolare descrittivo, del linguaggio curato, dell'abbondanza del dettaglio.
Queste doti personalmente le apprezzo molto in un vero e proprio libro, contraddistinto da una maggiore lunghezza: quando si parla di un corto ritengo che tali inclinazioni debbano cedere un po' il posto alla concretezza e al ritmo serrato della narrazione. L'avventura che viviamo è giocoforza "contratta" e secondo me tale compattezza obbligata, l'ho detto già altre volte, rende al meglio se si riesce ad accompagnarla a un incedere letterario stringente e costante, che non viene spezzato da lungaggini o rallentamenti legati a un approccio troppo verboso.
Quando tale "frenesia" viene a mancare la narrazione perde un po' di verve, e rischia di diventare meno piacevole di quanto sarebbe potuta essere. In questo specifico campo altri racconti in gara quest'anno, secondo me, hanno reso meglio.
Altro problemino che si poteva evitare: la storia risulta vagamente incompiuta. Non si capisce esattamente a cosa mirasse Roark, anche se leggiamo il lavoro in tutti i suoi 40 paragrafi, e rimane quella sgradevole sensazione di non aver capito appieno tutti i risvolti della storia, il ruolo esatto della sorella del principe, e il motivo stesso che giustifica l'indagine.
In questo sono d'accordo con il commento fatto da Ego prima di me: probabilmente si potevano accorciare o eliminare alcune situazioni un po' estreme, o alcune descrizioni poco credibili e un po' contraddittorie con quanto raccontato alcuni paragrafi prima, e impiegare lo spazio così guadagnato per chiarire meglio il plot e i retroscena legati alla vicenda. Dispiace terminare la narrazione di una storia così bella e avvincente e percepire l'impressione di non esserne entrati completamente nel cuore, di non averla vissuta a fondo, e averla risolta casualmente semplicemente per aver rinvenuto, magari con il solo aiuto dell'intimidazione, il medaglione dorato.
Sarebbe stato perfetto, secondo me, lasciare il lettore inconsapevole in occasione del finale positivo del lavoro (siamo semplici guardie cittadine, ci sta il fatto di essere premiate senza capire bene tutti i risvolti della vicenda che abbiamo vissuto), e sentirsi più calati nella storia, e maggiormente a conoscenza dei fatti, in occasione dell'epilogo negativo, consolati così per il mancato happy end da una superiore consapevolezza delle varie dinamiche.
Sono comunque peccati veniali, che non inficiano l'alta qualità dell'opera: si tratta di un altro caso di racconto ottimo che con una blanda revisione può diventare eccezionale, e che conferma il livello incredibilmente elevato raggiunto fino a oggi dalle opere in concorso quest'anno. I miei vivi complimenti anche in questo frangente all'autore.

Prodo
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Bellissimo corto, meriterebbe 10 solo per come è scritto, che prosa, che verve, che siparietti comici, c'è veramente tutto in una manciata di pagine. Mentre leggevo mi sembrava di avere la scena dipinta davanti a me!
Il tratteggio dei personaggi poi è fenomenale a partire dai nomi: Rastrello, Occhiomorto, Uncino..., finalmente qualcuno che si ricordi che l'italiano non ha nulla da invidiare alle possibilità di sintesi degli inglesi, tutt'al più ha maggiore possibilità di sfumature.
Purtroppo nelle traduzioni in italiano spesso i nomi inglesi non si cerca di renderli e li si traspone pari pari, mentre bisognerebbe avere un pò di coraggio e fare come fece qualche traduttore di Zannabianca che chiamò il vecchio lupo Oneye in italiano Unocchio, a me piacque moltissimo da ragazzo.
Plauso grandissimo all'autore quindi per aver saputo trovare questi nomi evitando di ricorrere a arcani e insensati Revag, Murven, Kaltok ecc. ecc.
Buoni anche i finali, niente affatto banali.

Purtroppo però va detto che questo non è un mero concorso di letteratura  convenzionale, ma trattasi di librogioco, e purtroppo qualche tirata alle orecchie all'autore bisogna dargliela, ma andiamo con ordine...
Il reparto ludico è parecchio ridotto rispetto al narrato, per capirci, solo il prologo e il paragrafo 1, che possiamo di fatto considerare quasi come un unica scena, costituiscono un settimo del racconto! Ho trovato la scena sicuramente simpatica, ma secondo me la si poteva accorciare un poco senza che perdesse efficacia. In generale mi piace che ci si dilunghi nella parte narrativa, però vorrei una controparte di gioco più sviluppata. Qui invece la cosa è minima, non ci sono combattimenti veri e propri, e anche quelli in senso lato scarseggiano, e anche se ci sono diverse situazioni, si capisce abbastanza presto quali sono i nodi cruciali, mentre la longevità è un pò inficiata dalla lunghezza dei paragrafi, che a rileggerli una seconda volta, quando gia sai che scelta dovrai fare, ti tedia un pochino. Tutto questo comunque è abbastanza marginale, e non avrebbe spostato il mio voto granchè, forse mezzo punto, dall'eccellenza massima, quello che invece mi ha davvero urtato sono state l'incredulità rigurado certe situazioni, e dei raccordi tra paragrafi fatti  un pò alla c. d c.

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 1) quando decidiamo di andar via dalla sala dei monaci ceneresi, ce ne andiamo e veniamo intercettati da uno che ci accusa di essere un intruso, vabbè ci potrebbe stare, andiamo di corsa (ma perchè poi?siamo imbecilli, ci piace dare nell'occhio?), ma perchè diamine nello stesso istante ci piombano tutti addosso? dai, si vede troppo che è il proseguimento di un altra scena!

2)pare che a tutti gli altri non freghi veramente una ceppa della terribile punizione che ci ricadrà addosso se non terminiamo la missione (eppure il sergente pare se la stesse facendo nei calzoni all'inizio, l'Avvoltoio stesso parla di una bella strigliata che avrebbe ricevuto secondo lui), e infatti se ne vanno in giro a cazzarare e le indagini le facciamo quasi solo noi. Uncino ammazza uno e dice: io il mio l'ho fatto! ma come? se io rischiassi la vita o comunque una punizione terribile mi darei ben da fare!Noi stessi, infine, a una certa decidiamo che ci siamo stancati e ce ne andiamo coi nostri commilitoni a fumare la pipa (questo nonostante che il fatto che potremmo essere stati appena inseguiti da decine di sanguinari monaci...

3) Se nella taverna siamo attaccati dalle guardie Vassagoniane, quando entrano i nostri commilitoni, nonostante siamo feriti (abbiamo perso 4 punti di resistenza) non fiatiamo, mentre le suddette guardie tornano ai loro affarucci. Insomma, come minimo con un gruppetto di recalcitranti che hanno forse qualcosa di importante per le mie indagini e che hanno opposto resistenza ferendomi ( A ME! UNA GUARDIA DELLA CITTA'!) all'entrata dei miei compagni alzo una caciara della madonna e me li inc...
Terminando: le tre carattreristiche sono tutte egualmente efficaci, forse pure troppo: dato che bene o male c'è un unico percorso, qualunque caratteristica si scelga, si trova la maniera di sfangarla. L'uso del denaro abbastanza ben gestito. Gestito in maniera efficace soprattutto la perdita  dei punti di resistenza: può essere sia minima che portare alla morte.

Ho a lungo tentennato nel dare il mio voto tra 8 e 10, alla fine alla luce di tutto il mio voto è:8,5

ilsaggio79
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

A chi è più bravo bisogna chiedere di più...

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... ecco perché il mio commento sarà quasi esclusivamente una critica.

L'autore sa di scrivere bene. L'autore sa di aver ricreato il Magnamund con deveriana precisione. L'autore sa di aver impiegato il regolamento alla perfezione. L'intreccio è studiata bene, le abilità usate eccellentemente, l'assenza del caso per me è sempre un "quid" da applausi. E la scena della riunione misterico-massonica mi ha messo i brividi, l'ho associata istintivamente alla Casa Infernale. Un Corto che ti sa emozionare è un gran Corto.

Allora, perché il mio voto non passa l'8? Ecco gli errori che faccio notare all'autore.

REFUSI
Solo un bastardo rimarcherebbe la mezza dozzina di errori di battitura in un racconto scritto così bene, soprattutto dopo aver letto Corti con refusi enormi e incomparabili a questi, per i quali non ho segnalato nulla.
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Ma io sono un bastardo!
Prologo: un "-" in eccesso nel secondo capoverso; spazio ripetuto prima di grasso (p.2, riga 3)
1: Spazio mancante nel 6° capoverso, prima di "Non avete"
6: Punto ripetuto dopo Vassagoniani
8: Persa la formattazione del paragrafo
10: seconda riga, "tua" invece di "tue"
14: spazio mancante nella quartultima riga: "serratee" invece di "serrate e"
35: punto ripetuto dopo "scatta Roark"
Inoltre la parola d'ordine dovrebbe essere Miladner, non Miladnaer.
DIFETTI SECONDARI
* Paragrafo 1. Amo i paragrafi corposi, se movimentati, ma qui la scenetta è troppo lunga e rischia di annoiare. Sulla necessità di introdurre tutti questi comprimari, vedi oltre.
* Longevità non eccelsa, anche se le diverse abilità aiutano: i finali e le scene-chiave sono quelli. D'altronde, con un "path" intorno ai 20 paragrafi, difficile fare di più.

DIFETTI INTERMEDI
* Troppi comprimari. Ogni membro della squadra è ben caratterizzato, ma per un racconto così breve conveniva puntare su un numero inferiore per ottenere risultati ancora migliori.
* Attribuzione dell'incarico. Non si capisce perché a Roark basti una nostra battuta per affidarci le investigazioni. Il protagonista è solo un membro della squadra, strano che il monarca di Amory scavalchi tutte le gerarchie del caso.
* Possibilità di raggiungere il finale vittorioso senza particolari sforzi, magari senza capire quasi nulla dell'intera vicenda. Lascia l'amaro in bocca quando si scopre che non c'è un finale migliore di questo.

DIFETTI GRAVI
* Finale con mancata "crescita" del protagonista. Probabilmente è voluto, ma secondo me non paga. La vicenda non influenza il protagonista, semplicemente gli permette di passare di grado adattando lo stile del suo ex-capo. Avere investigato su questa notte o essere promosso per altri meriti non avrebbe cambiato nulla, e ciò toglie mordente alla storia. Il finale migliore non appaga il lettore a sufficienza.
* Difficoltà di comprensione della trama. La dinamica non è così limpida come richiederebbe un giallo, tanto che mi rimangono tuttora dei dubbi enormi: a che pro il rituale di Roark col cuore dell'amante pregna di suo figlio? E - soprattutto - quali sono le motivazioni di sua sorella nell'omicidio? È come quando guardo un film, e dopo il finale mi tocca andare su internet a cercare spiegazioni. Diciamo che (per me, sia chiaro) "Notte di indagini" sta ai Corti come "Non è un paese per vecchi" sta ai lungometraggi: i fratelli Cohen hanno fatto un film strabiliante sotto cento punti di vista, ma il finale è incomprensibile.

Capisco che l'ultimo punto sia opinabile, e magari sono solo io a essere uno zuccone. Meglio così.

Autore, i miei complimenti. Sei in gamba e ti sprono a migliorarti vieppiù. Hai scritto un Corto di altissimo livello, che entra di diritto nei primi posti della mia classifica all-time.

Il mio voto, massimo storico eguagliato, è 8.

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

LOL, e ti fai chiamare Apologeta smile

EGO
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Apologeta mi ha preceduto. Ora mi tocca beccarmi da solo il Tartarughino d'oro, o come caspita si chiama.
Via, a questo punto tanto vale che scriva anche le mie due righe.

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 La prima cosa che salta agli occhi è la sproporzione immane tra la lunghezza del Prologo (esattamente mezza pagina) e quella del paragrafo 1. Mi sembra chiaro che l'autore si sia lasciato trascinare dalla propria verve creativa e, dopo aver sforato di brutto nella stesura del suddetto prologo, abbia fatto ricorso all'escamotage di "trasferirne" un bel pezzo nel primo paragrafo per rispettare formalmente il bando del concorso. D'altronde io stesso avevo ventilato questa possibilità nella discussione del bando e nessuno dei giudici lo aveva vietato.
La scena iniziale, per quanto ben scritta, faceva pensare quasi a uno "Scuola di Polizia", tanto che da un momento all'altro mi aspettavo che comparisse il Tenente Harris a urlare: "Muoversi, muoversi! Disciplina!" Questo stona un po' con tutto il resto della narrazione, che assume toni ben più cupi.
Anche il mini-flashback sul lavoro della giornata serve più che altro a introdurre un paio di personaggi, ma sa molto di inforigurgito: se il nostro personaggio partecipa a queste scene quotidianamente, perché mai ci dovrebbe pensare prima di addormentarsi?

Come altri hanno fatto notare, la cesura tra prima e seconda parte è abbastanza marcata. L'indagine procede tra alti e bassi, con lo scopo di procurarsi un certo oggetto, ma poi uno può anche saltare a piè pari tutta la seconda sezione e andare direttamente al finale "buono" (quello con l'epilogo). Sotto un certo aspetto questo è anche realistico, perché si premia l'opportunismo; da un punto di vista ludico è un mezzo autogoal, perché è come ammettere che una buona metà del corto è stata scritta solo per i più volenterosi.

Per il resto, io amo i finali "agrodolci", come quelli di RV5 (ma anche l'ottimo "Viatico" dell'anno scorso), quindi non ho avuto problemi con i tre possibili esiti dell'avventura. Chi dice che si debba per forza finire all'Epilogo? A me piace che il lettore si faccia guidare dalla propria coscienza.
Alla luce di quanto sopra riportato, il mio voto è un 8.

Una menzione d'onore va alla "auto-gufata" di Roark.
"Questa città sarà ridotta a un cumulo di rovine, col mio fantasma a infestarle, prima che io tolleri simili crimini!"
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 http://www.projectaon.org/en/xhtml/lw/18dotd/ill14.png
E poi dice che uno se le va a cercare...

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Qui rischio seriamente, per la prima volta nella storia del concorso, di aver dato il voto più basso di tutti a un corto, peraltro ottimo come questo. Mi fate sentire in colpa così...

Prodo
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Siamo fermi per ora a 8,42 di media.
Pensavo potesse battere il punteggio storico de "La trappola" con il suo 8,51, ma mi sa che non ce la farà.

Icedlake
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Icedlake ha scritto:

Siamo fermi per ora a 8,42 di media.
Pensavo potesse battere il punteggio storico de "La trappola" con il suo 8,51, ma mi sa che non ce la farà.

Hai contato che ho abbassato il mio voto a 8?

Rygar ha scritto:

Una menzione d'onore va alla "auto-gufata" di Roark.

L'autogufata me l'ero persa, ottima citazione!!!

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
http://www.caponatameccanica.com

Mornon
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Re: CORTI 2013 5/9 - ''NOTTE DI INDAGINI''

Mornon ha scritto:


Hai contato che ho abbassato il mio voto a 8?

Contato anche quello.

Icedlake
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