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Recensione

Nuovi Mondi 3: Thule
Edizione Aristea 2022
autore/i Marco Zamanni
Recensore pristine

Nel futuro, una parte dell'umanità ha colonizzato due lontani pianeti: uno ha il clima temperato ed è ben abitabile. L'altro, Thule, è una palla gelata dalle condizioni estremamente proibitive, ma è l'unico luogo da cui si estrae il kryo-ghiaccio, materiale dalle proprietà uniche che fa anche da fonte di energia per tutta l'umanità emigrata.
Noi siamo Erin Eldreis, erede dell'omonima casata. Noi e la nostra casata, assieme a quella rivale, i Tarkan, siamo stati mandati su Thule per spartirci il suo sfruttamento in nome dell'Autocrazia. Ma quella che è iniziata come una semplice sfida commerciale si trasforma presto in una guerra senza quartiere, ricca di intrighi e colpi di scena. Riusciremo a far prevalere la nostra casata... ma soprattutto, a scoprire i molti segreti di Thule, segreti legati alla sopravvivenza dell'umanità emigrata tutta?

Con Thule ci troviamo subito di fronte a un'opera di amplissimo respiro. L'ambizione narrativa, centrata in pieno, non è quella di un librogioco ordinario, ma è una trama complessa, ricca di segreti e diversi livelli di lettura, e dai temi profondi. Vestiremo i panni di un vero e proprio eroe - o eroina, perché il libro è scritto interamente in modo neutro - eroico, tragico, drammatico o che cerca di essere eroico senza tuttavia riuscirci. Un personaggio vibrante come quello di una grande opera teatrale, con il vantaggio che stavolta siamo noi a tenere le redini del suo destino, per la maggior parte. Sebbene il librogioco preveda l'uso dei dadi, l'incidenza della fortuna è mitigata dal sistema, per far sì che siano le nostre decisioni a farla da padrone. E di decisioni ne avremo da compiere tante, quasi tutte rilevanti, anche quelle che a primo avviso non lo sono. Sotto questo punto di vista, avremo l'impressione di abitare un mondo quanto mai vivo, che reagisce alle nostre mosse e a volte ci sembra addirittura anticiparle! La gestione della nostra fazione e della guerra sono qualcosa di molto simile a un gioco RTS su carta, come anche nelle intenzioni dell'autore.

Thule ha molti punti di forza, ma il suo più grande è senza dubbio il worldbuilding, l’ambientazione, solida, curata nel dettaglio, immersiva, che fa sentire davvero in un mondo vivo e vibrante e non in uno di cartapesta, vago, che lascia all’immaginazione. Le somiglianze con Dune sono evidenti, ma Zamanni non si limita mai al ricalco, ma riesce con successo a creare comunque qualcosa di suo - proprio grazie a questa cura nella costruzione.
La scrittura è asciutta, ma ha dei guizzi di epicità in alcuni dialoghi. In alcuni momenti Thule è onirico, visionario, mistico… nonostante la razionalità che viene sbandierata dagli umani del futuro, segno - forse questo è ciò che vuole dirci Zamanni - che l’umanità non può rinunciare a vivere questo aspetto. Anche perché la stessa prima Visionaria, la prima leader, ha deciso che solo gli atei potevano imbarcarsi nella missione, perché chi non crede a nulla può avere innestata con più facilità una nuova ideologia totalizzante, magari proprio con gli stilemi di una religione, come lo è la normativa per la nuova umanità. Ecco un esempio di possibilità di lettura in Thule.

Longevità 9: 

Una singola run è lunga e ricca, grazie a un sistema di fail forward che ci fa andare avanti e vivere con le nostre conseguenze. Ma di sicuro vorremo rigiocare il libro qualche altra volta, per scoprire i suoi segreti e battere le strade che alla prima abbiamo mancato.

Difficoltà 9: 

Com’è detto, grazie a un fail forward e a un sistema di rilanci brillantemente implementati, non ci sono fini frustranti o cul de sac, ma si va sempre avanti con le conseguenze delle proprie scelte, che sono per la maggior parte nelle nostre mani.

Giocabilità 9: 

Semplice ma profondo, con un sistema in grado di inserire complessità nascosta e tante opzioni, in modo da lasciare sempre nelle mani del giocatore l’esito della storia.

Chicca: 

Senza dubbio il Mantra delle Ombre, motto e tecnica di meditazione dell’ordine in cui ci siamo addestrati. Padroneggiarlo e “viverlo” sarà fondamentale per scoprire i segreti anche più nascosti di Thule!

Totale 9: 

In Thule c’è tanto da scoprire. È un libro ricco, che ricompensa l’esplorazione e la riflessione per rivelare i suoi collegamenti, e non una lettura superficiale come divertissment, sebbene sia comunque immediato da giocare. Un capolavoro per intenditori.