Home Recensioni Abstract
Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Cerca nel sito

Il Sondaggione!!

Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

Dettaglio Abstract

Serie Faccia a Faccia
Recensore tyorl

La serie “Faccia a faccia” consta di due volumi, a loro volta divisi in due libri. Entrambi consentono di giocare la stessa avventura con due personaggi diversi (guerriero o mago), singolarmente o con un’altra persona. I due numeri sono completamente indipendenti (si tratta di librogame “one shot”, cioè non facenti parte di una saga) e differenti fra di loro: cambiano gli autori, i regolamenti, gli incantesimi, il sistema di combattimento, il modo in cui utilizzare la “modalità cooperativa”... Tutto, insomma. Si nota molto, quindi, il fatto che in origine appartenevano a due serie indipendenti e che furono accorpati, in Italia, solo in virtù della possibilità di gioco in coppia.

Proprio questa è la più grande novità di queste opere, e tale originalità è l’unico punto di forza per due (considero i libri A e B di uno stesso numero come un unico testo) librigioco altrimenti poco originali, non particolarmente ben scritti e di scarso spessore: soprattutto nel primo, i mostri sono poco aderenti al background... Un’accozzaglia delle creature più famose del fantasy e delle varie mitologie senza alcun legame fra loro. Ma si rimane comunque poco soddisfatti da come è stato gestito il sistema di coppia, e si ha costantemente l’impressione di trovarsi di fronte a una grande occasione mancata. Innanzi tutto c’è grande distacco fra i percorsi dei due protagonisti, che di fatto vivono due avventure quasi completamente diverse; e anche quando sono insieme e si potrebbe agire in tandem, spesso si viene bloccati (in modo molto poco convincente, peraltro) e bisogna aspettare che il compagno ti dica in che paragrafo recarti, mentre lui affronta lo scontro o risolve l’indovinello da solo (e spesso, se muore, termina automaticamente anche la nostra avventura!).

Si aggiunga che i due personaggi, pur appartenendo a due categorie diametralmente opposte, non si differenziano molto (nulla a che vedere con le caratteristiche e lo stile completamente diversi che hanno i vari avventurieri di Blood Sword, ad esempio), tant’è che anche il guerriero di “La valle dei sogni” è in grado di castare incantesimi! Inoltre, in “Sfida per il trono”, si compiono, di fatto, percorsi completamente separati: ci sono, è vero, molti brevi incontri fra i protagonisti, ma senza una logica apparente, e con separazioni ancora più inverosimili: gli stessi autori usano frasi come: “con tua enorme sorpresa vedi apparire tuo fratello” (peccato che ci si era separati qualche giorno prima, e ci si ritrova, “per magia”, nello stesso momento sullo stesso sentiero, all’interno di una foresta grande quanto la Foresta Nera!!). 

Interessante, in entrambi i volumi, è invece il modo impiegato per tenere i due libri collegati tra loro: nel primo attribuendo al mago il punteggio di azione e al guerriero quello di stato: a seconda del dipanarsi della vicenda, essi aumentano sempre più (a meno che uno dei due non muoia), e in vari bivi della storia, a seconda del valore dei punteggi, e quindi di cosa ha fatto l’altro, si possono intraprendere scelte differenti; nel secondo, mediante l’uso di una griglia simile a quella della battaglia navale: tu compi la tua scelta (e ti viene quindi dato un paragrafo di riferimento), il tuo partner la sua, ed entrambi vi recate al paragrafo corrispondente all’incrocio fra i due (quindi proprio sul modello A-1, A-2, B-1,B-2...). Il sistema di combattimento è quello del classico stile Jacksoniano, mentre l’aspetto magico non è certo all’altezza di Sortilegio! Un pochino più curato in “La valle dei Sogni”, ma comunque non certo con l’intrigante utilizzo dei codici, la varietà di formule e le numerosissime possibilità di utilizzo della ben più nota e fortunata serie di Steve Jackson.

In conclusione, una serie che sta nel mazzo: non al pari delle meglio riuscite, ma nemmeno un aborto della letteratura… Da provare se si è interessati alla possibilità del multiplayer, ma sapendo in partenza che questa possibilità non viene sfruttata appieno.