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Recensione

Realtà Virtuale 6: I Misteri di Baghdad
Edizione EL 1996
autore/i Dave Morris
Recensore spadadelsole

Le Mille e una Notte sbarcano nel mondo dei librogame o i librogame sbarcano nel mondo delle Mille e una Notte? In ogni caso vivremo una perfetta avventura in quello stile ed è impressionante vedere quanto sia duttile questa serie, dato il passaggio dai ghiacci fantascientifici in stile anime del capitolo precedente, Cuore di Ghiaccio, agli infuocati deserti con atmosfere fiabesche di questo I Misteri di Baghdad. Ma andiamo con ordine: la nostra avventura ci vedràè vestire i panni un uomo qualunque che scopre casualmente le trame del perfido Jafar, nobile che vuole diventare califfo rovesciando il sovrano vigente. Cercare di avvertire direttamente il diretto interessato non sarà possibile dato che, poveri come siamo, non saremo mai ricevuti al suo cospetto ma, dato che basta un po’ d’oro per far pendere la bilancia della giustizia (primo di vari insegnamenti morali che ci saranno dispensati) non ci resterà che incominciare un viaggio avventuroso, per mare o per terra, alla ricerca  di grandi ricchezze. Se opteremo per il percorso via terra potremo decidere se esplorare il deserto dei coltelli, per un viaggio veloce e poco entusiasmante o raggiungere l’Egitto, dove ci imbatteremo in ben maggiori difficoltà ma anche in situazioni decisamente più appaganti.
Scegliendo il percorso via mare, invece, ci troveremo davanti a diverse diramazioni, alcuni dei quali ci porteranno a continuare con il percorso via terra. In ogni caso la scelta tra mare e terra si rivelerà relativa, perché oltre alle varie possibilità d’intersezione, ci saranno ottime possibilità di essere arrestati e potremo, dopo molte vicissitudini, incontrare la figlia del califfo che si rivelerà una preziosissima alleata.
L'epilogo, poi, sarà sicuramente lo stesso per tutti: raggiungere l’isola del Roak e recuperare il suo preziosissimo uovo, così da poter disporre delle ricchezze necessarie per incontrare il califfo e affrontare Jafar nel duello finale. In questa serie la copertina è sempre legata alla storia e in questo caso ci permetterà di vedere il simpatico mostro che ci verrà scagliato contro. In un caso unico di doppio finale, potremo ottenere la vittoria anche senza salvare la vita del sovrano, anche se, in questo caso, sarà effettivamente una vittoria a metà , per cui sarà meglio difenderlo ad ogni costo.
Difficile dire di chi potremo fidarci e di chi no, dato che incontreremo in egual misura amici, nemici e creature legate alle leggende arabe. In particolare un nostro compagno di prigionia si rivelerà all’inizio un utile alleato, ma poi finirà per tradirci. Sarà altresì necessario, per ottenere la vittoria, recuperare alcuni oggetti magici, che sono tuttavia presenti in numero abbondante; non sarà perciò necessario trovarli proprio tutti, e questa evoluzione manterrà il livello di difficoltà entro limiti onesti.
Dopo i fasti del quinto volume, anche il sesto mostra, a proprio modo, il potenziale letterario di questa serie dinamica, ove solo le decisioni e gli oggetti contano, non i dadi.
L’atmosfera fiabesca e avventurosa, così come l'essenza dei miti arabi, sono resi davvero bene, tanto che approfondirli con la sapienza risulta davvero necessario e il tutto è così accattivante che si ha proprio voglia di leggere fino in fondo le varie descrizioni per conoscere tutto. Sono altresì consigliate lotta e astuzia, mentre l’arte marinara non è così utile come sembra: meglio optare per la sopravvivenza, la magia o il tiro con l’arco.
Si potrebbe obiettare che il plot ricordi troppo quello del secondo volume, dato che siamo delle persone qualsiasi che, scoperte casualmente trame di alto livello, devono arricchirsi per avvisare chi di dovere; questa sorta di reminiscenza non è però fastidiosa, dato che la storia non ne risulta certo danneggiata.
Particolarmente graditi saranno altresì gli insegnamenti morali dispensati qua e la, nonché la possibilità, unica in tutta la serie, di acquisire una quinta capacità, la sopravvivenza, se si dovesse superare una durissima prova nel deserto.
Il livello di difficoltà non è certo basso, anche se si posseggono le arti giuste, data la facilità con cui si perdono i punti di vita.
Questo volume è stato l’ultimo pubblicato dalla E. Elle come inedito, se si eccettuano quelli della collana Lupo Solitario, ad agosto del 1996, nonché il volume conclusivo della serie Realtà Virtuale dato che il settimo  che avrebbe dovuto essere scritto da Paul Mason, autore del secondo volume di Robin Hood,  non ha mai visto la luce. In un certo senso, almeno per un periodo limitato, l'uscita de I Misteri di Baghdad ha perciò coinciso con la fine del fenomeno dei libri-gioco nel nostro paese.
Un gran bel volume che, pur non raggiungendo le vette qualitative de L'Abisso dei Morti Viventi e Cuore di Ghiaccio della stessa saga, risulta comunque imperdibile.

Longevità 8: 

Davvero alta: se si vogliono leggere tutte le possibile evoluzioni della storia, nei minimi dettagli, il volume si presta a numerosissime sessioni di gioco.

Difficoltà 7.5: 

Alta, non tanto per gli oggetti da trovare o la complessità nel selezionare le giuste arti, ma per la forza degli avversari e la tendenza dell'autore a togliere molti punti vita al giocatore, forse troppi, nelle più svariate situazioni.

Giocabilità 7: 

Un parametro curato, che meriterebbe un voto più alto, ma è purtroppo minato da alcuni imperdonabili bug legati a certi paragrafi privi della parte conclusiva, stampata in altre sezioni del libro (difetto comune a tutte le copie commercializzate dalla casa editrice). Inoltre lo schema delle avventure rende i percorsi a volte poco chiari e confusionari.

Chicca: 

/

Totale 7.5: 

Ottimo volume, anche se manca qualcosa per poter raggiungere l’eccellenza che contraddistingue altri capitoli della collana. Rimane inoltre un po' di amaro in bocca, trattandosi dell'ultimo titolo tradotto in Italiano tra quelli scritti nell'ambito della serie Realtà Virtuale.