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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Darkwing 2: La Voce di Greyven
Edizione Libri Autoprodotti 2020
autore/i Davide Cencini
Recensore tyorl

[DISCLAMER DELL'AUTORE: ho dovuto tagliare moltissime cose su cui varrebbe la pena soffermarsi… mi sono concentrato su quelle che maggiormente rendono diverso questo librogame dagli altri]

Signori… giù il cappello! Ci troviamo di fronte ad uno dei librogame (questo) e ad una saga (quella di Darkwing in generale, che non è solo librogame) più belli in assoluto.

Partiamo proprio dall’ambientazione, dal “Mondo di Darkwing”.
NON perché sia strettamente indispensabile aver letto i romanzi, o il librogame precedente, per leggiocare questo titolo (ci tengo a chiarirlo subito).
E’ possibile finirlo anche se è il primo approccio che si ha con questa saga. Ma (ed è qui che volevo arrivare) se non conosci tutto ciò che sta dietro, non potrai apprezzare le decine di rimandi, citazioni, collegamenti che l’autore fa.
Perché sia la linea narrativa dei romanzi sia quella dei librogame, sono STRETTAMENTE intrecciate fra loro.
NON ci troviamo davanti (come nel caso di AD&D, o di “La terra di mezzo”) a degli spin off molto blandi…
Qui Wyvern, il protagonista da noi incarnato, interagisce regolarmente con i personaggi principali della saga, e influenza le vicende anche del filone principale, quello dei romanzi.
Concludo dicendo che questa saga fantasy merita di stare nell’Olimpo delle migliori mai scritte. A livello mondiale.

E questo introduce il secondo motivo per cui questo librogame andrebbe letto: lo stile di scrittura. Davide Cencini sa scrivere. Eccome.
Sia per quanto riguarda il saper essere originale, tenere inchiodato il lettore alle pagine, saper gestire i colpi di scena, sia per quanto riguarda proprio lo stile, la capacità di scrittura, l’ “abilità letteraria”.
Non fatevi ingannare dal fatto che i suoi libri (game e non) siano auto-prodotti: nonostante ciò, la qualità è altissima!
Anche dal punto di vista grafico, dei font usati (credo sia la prima volta, in un librogame, che ce ne sono così tanti diversi!) delle illustrazioni, dell’impaginazione, non sembra affatto un’autoproduzione.
(Non a caso nel magazine di maggio 2020 c’è una lunghissima intervista all’autore proprio su questo aspetto).

Terzo (o quarto, se vogliamo contare anche la qualità di stampa) per cui questo librogame va letto, è la profondità del regolamento.
Se vi piacciono i libri senza dadi, o se per voi il massimo è il sistema dei Fighting Fantasy, allora lasciate perdere.
Ma se amate i giochi di ruolo, i videogiochi, e i regolamenti strutturati, allora amerete i lg di Darkwing.
Che, ad oggi, è quello più avanzato e che più si avvicina a un gdr o ad un videogame in assoluto.
Lo scrivo senza alcuna tema di essere smentito: persino Blood Sword (che da bambino era la mia serie preferita… quindi “mi fa male” dirlo) è meno articolato.

Chiarisco IMMEDIATAMENTE per non generare incomprensioni: il fatto che sembri di giocare su carta a un MMPORG per pc o Play Station (giochi tipo Final Fantasy o Assassin’s Creed, per intenderci) NON vuol dire che questo regolamento sia buggato, od oscuro, o generi diatribe infinite per capirlo.
Certo, la versione avanzata (che è scaricabile a parte) è, di fatto, un manuale di giochi di ruolo a tutti gli effetti, e meriterebbe una trattazione (di almeno 10 pagine) a parte.
Farò giusto un velocissimo accenno alla modalità rapida.
Perché dico che è avanzatissimo e innovativo?
Perché, tramite il concetto di stima, a seconda di come ti comporti con loro, i png cambiano il modo di relazionarsi con te (e puoi avere bonus e malus di vario genere).
Perché hai 17 talenti base (e 17 avanzati) da poter utilizzare, e più li usi e più “Sali di livello” (e spesso ti ritrovi a decidere di fare una certa azione proprio per acquisire “punti pratica” in un determinato “settore”!).
Perché questi “punti-talento” li puoi andare ad incrementare mediante lo studio di libri, e dovrai organizzarti per ritagliarti delle sessioni di lettura, e per scegliere quali testi portare con te.
Perché hai tutto un amplio ventaglio di poteri Solar (estremamente caratterizzati e con enormi differenze, a livello di impatto di gioco) tra cui scegliere.
Solo su chi sono i Solar, che cosa possono fare, quali sono le varie scuole, ecc. si potrebbe parlare per ore… a malincuore taglio tutta questa parte.

Come nei videogiochi, puoi ottenere i Trofei (avete presente quelli che arrivano su Xbox o Play 3/4 quando finisci una determinata missione, o uccidi un tot di nemici in un determinato modo… ecc? Ecco, uguale).

E fin qui “niente di nuovo” (sono chiaramente ironico).
Ma passiamo alle novità introdotte da questo nuovo volume, e che non erano presenti in La Caccia.

La possibilità di recuperare dei documenti segreti (che sono resi più autentici dall’uso di diversi font speciali).
Consultando i documenti potrai sbloccare i poteri di certi oggetti magici, oppure ottenere informazioni che serviranno per prendere decisioni più consapevoli nel corso della partita.
Per esempio scoprire la combinazione di una stanza segreta, o sapere che un mostro ti attende lungo uno dei possibili percorsi.
Sono belli da vedere e soprattutto costringono il lettore a ragionare, perché il testo non chiederà quasi mai se possiedi un certo documento, sarai tu a dover usare le informazioni che hai ottenuto nel modo che ritieni più opportuno.

Ci sono anche delle aree speciali che è possibile attraversare solo indossando una inquietante maschera antigas (le Aree Tossiche, che ti costringono ad essere veloce, a cercare di evitare gli scontri, e ti tengono veramente incollato al libro con la tensione addosso) o dove si può morire all’istante se si viene scoperti (Aree Riservate).
Degno di nota il fatto che non esista un sentiero “giusto” (true path) da trovare.
Anzi, La Voce di Greyven supera perfino il concetto di finale alternativo, introducendo il punteggio di Influenza: una serie di variabili, in alcuni punti chiave della storia, determineranno il grado di successo della missione e alcune svolte della trama.
Il che significa che si può arrivare a fallire anche se si è ottenuto un successo facendo però troppi passi falsi, oppure rovesciare una sconfitta riuscendo ad attuare delle mosse coraggiose.

Longevità 9.5: 

Sfido chiunque a finirlo al primo tentativo, avendo ottenuto il miglior finale possibile, completato tutte le quest secondarie, raccolto tutti i souvenir, sbloccato tutti i trofei, potenziato tutto il potenziabile…
Ci vorranno diverse run anche solo per trovare tutte le aree segrete, per non parlare del resto.
Ma godrete di ogni rilettura: non sarà affatto noioso, anzi.

Difficoltà 7.5: 

Di per sé arrivare ad un finale non è impossibile… il problema è riuscire a farlo nel migliore dei modi! (vedere voce precedente).
Sicuramente il sistema dei Check Point aiuta molto, in questo senso, così come l’ottima distribuzione di oggetti utilissimi, possibilità di cura e di ristoro, ecc.
Ci sono solo 3 combattimenti all’apparenza sbilanciati (contro di noi): è una precisa volontà dell’autore, che vuole che ci ingegniamo a trovare soluzioni alternative!

Giocabilità 7: 

Qua devo mettere un “DIPENDE” grosso come una casa: se vi piacciono i regolamenti strutturati, se siete giocatori di videogames alla Diablo II, alla Assassin’s Creed, se giocate di ruolo, allora il voto è “10 e lode, il migliore che possiate trovare (ad oggi)”.
Se però, al contrario, vi piacciono i regolamenti semplici, magari senza dadi, e non vi piace una scheda del personaggio dove annotare molte cose, allora il punteggio diventa necessariamente insufficiente
(per quanto, comunque, va indubbiamente riconosciuto che è un regolamento fatto molto bene, estremamente funzionale, e studiato fin nei dettagli sia per la modalità completa che per quella rapida).
Faccio una media e via.

Chicca: 

Tante, tantissime, troppe per elencarle tutte!
Spaziamo dalle numerosissime citazioni nerd (libri, fumetti, videogiochi, giochi di ruolo) all’abbattimento della quarta parete fra scrittore e pubblico (cui ci ha abituati fin dall’antichità la commedia latina di Plauto e Terenzio), o allo scherzo alla Herbie Brennan.
Giusto per citarne una sola: ad un certo punto Wyvern chiede a un png “E un cuoricino non me lo dai?”
(citando il meccanismo della Stima, tale per cui se fai qualcosa che il png apprezza puoi aumentare di un cuore le tue relazioni con lui).
Io son scoppiato a ridere più di una volta.

Totale 9: 

Semplicemente uno dei librogame più belli mai scritti (per tutti i motivi di cui sopra, e per quelli che non ho potuto aggiungere per problemi di spazio).
Non do ancor di più per un unico motivo: per me “La Caccia”, il primo librogame della saga, è ancor più bello (per una pura questione di gusto PERSONALE ho preferito l’ambientazione urbana del primo titolo).
Lo consiglio veramente a tutti.