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“La spada di Prost” è il terzo libro della “Trilogia del Cavaliere”, séguito sia come volume che nella storia di “La corona del Re Sole”, della casa editrice Erickson. Le Edizioni Centro Studio Erickson di Trento di cui stiamo parlando è una grande realtà che si occupa fin dalla metà degli anni ’80 di educazione, psicologia, didattica e lavoro sociale attraverso vari mezzi tra cui i libri. Proprio in quest’ottica pubblica nel 1990 questo terzo dei sei libri editi tre anni prima dai loro omologhi inglesi della “Living and Learning Cambridge”.
Già dall’introduzione, riferita soprattutto ad insegnanti e genitori, si capisce l’ambizioso e nobile intento dell’autore: “insegnare ai ragazzi a leggere meglio e renderli moralmente migliori. Prepararli cioè al difficile percorso della vita”. E non a caso l’autore sceglie di farlo con un libro gioco. Quanti insegnanti tradizionali hanno “perso” i loro alunni imponendogli noiosi, pesanti e spesso incomprensibili libri? Qui invece si impara divertendosi, il giovane lettore è motivato da copertine colorate, evocative e fantasiose, alcuni semplici ma calzanti disegni interni e soprattutto da una prosa facile, scevra da frasi subordinate e scandita quasi solo dal punto fermo come punteggiatura. Le regole di gioco comprendono una gestione oggetti, dei punti vita e, nel caso di combattimenti, un lancio di due dadi. Tutto quindi molto accessibile anche ai giovani più svantaggiati o poco inclini alla lettura, ma non banale; la sfida è sempre presente ed è necessario gestire i parametri dell’alter ego del lettore.
Per i lettori più grandicelli o con una certa esperienza in merito, questi testi saranno però poco soddisfacenti; con gli occhi da adulto sembra di leggere un lungo telegramma, la storia non emozionerà granché e i combattimenti preconfezionati da un valore prefissato da superare o eguagliare con i dadi per vincere con ciascun avversario, saranno ben poca sfida. La difficoltà nel terminarlo con successo è bassa, quasi impossibile esaurire i punti vita e ponderando un poco le scelte si evitano agevolmente anche le morti improvvise. Tornando ai veri “destinatari” di queste opere, si troveranno dopo un breve regolamento - denominato “Istruzioni”- , subito nell’avventura. Fin dalle prime battute, la trama si riallaccia alle vicende appena concluse nel secondo volume con un’introduzione più ricca rispetto ai precedenti capitoli di questa breve saga divisa in tre atti. Saranno abbastanza, anche nel corso della lettura, i riferimenti espliciti ai primi due libri.
Lo scopo didattico e morale di tutta la trilogia, si evince soprattutto nelle conseguenze di alcune scelte nei bivi a fine paragrafo che esulano da un comportamento retto, giusto e intelligente. Il testo farà notare l’errore come farebbe un buon insegnante, senza eccedere con rimproveri o paternalismi.
In questo terzo capitolo il personaggio che impersoniamo avrà come obbiettivo riparare la spada di Prost andata danneggiata nella precedente avventura. E diventare finalmente il sovrano giusto e indiscusso della Terra Segreta. Il resto dell’avventura attingerà ancora una volta a ciò che il più classico fantasy può offrire: draghi, maghi e bestie infide o feroci, e si snoderà su di una direzione molto rettilinea, con alcune brevi diramazioni. Una piccola differenza, oltre alla lunghezza che diminuisce di dieci paragrafi rispetto al precedente e venti rispetto al primo, la troviamo anche riportata nella scheda del personaggio dove compaiono cinque spazi in cui annotare i nomi dei “cercatori” che dovremo necessariamente trovare per raggiungere l’obbiettivo.
Come i precedenti, un lavoro dai pregevoli intenti, ma sfortunato come tempistiche: è stato pubblicato infatti quando il fenomeno dei Librogame era in declino e avendolo vissuto in prima persona, non ricordo di aver mai notato questi Erickson in nessuna libreria, anche molto grande, delle molte che ho visitato. Un peccato anche se non avrebbero certo salvato questo genere di letteratura dall’oblio.
Longevità 5:
Non essendoci sostanziose diramazioni né strade alternative, né personalizzazione del personaggio, e considerata l’ulteriore accorciatura di dieci paragrafi, l’esperienza per questo libro gioco rimane contenuta in un’oretta.
Difficoltà 5.5:
Anche per giovani lettori non è una sfida troppo impegnativa, anzi. Per tutti gli altri, fin troppo facile.
Giocabilità 7:
Buona, grazie a spiegazioni chiare e semplici del regolamento e tabelle dove annotare scontri e gestione personaggio oltre che a paragrafi mediamente brevi.
Chicca:
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Totale 6:
Ancora un poco più breve del precedente, aggiunge però una sub quest nella storia. Gradevole ancora una volta la lettura, come i precedenti a cui è strettamente legato.
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