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Recensione

Intrepida Game 4: I dadi del destino : l'avventura di Amad
Edizione Giunti Marzocco 1992
autore/i Paul Thies
Recensore Yaztromo

I dadi del Destino (sottotitolo: L'avventura di Amad), scritto da Paul Thiés e ottimamente illustrato da Isabelle Bonhomme (alla sua seconda prova per questa collana), e' il quarto ed ultimo volume della serie Intrepida Game, pubblicato da Giunti Marzocco nel 1992, quando la febbre dei librigame in Italia cominciava a scemare, e forse per questo non ha avuto tutta la fortuna editoriale che avrebbe meritato.

Il volume e' cartonato e la qualità della carta e' molto alta. La copertina ci dice subito che l'avventura e' ambientata in Medio Oriente, la controcopertina.... no, meglio che aspettiamo la fine per descrivere la controcopertina. Aprendo il volume, oltre alle belle immagini e alla mappa della regione tra il Golfo Persico e il Mar Caspio, dove si svolge la vicenda, si nota subito che le pagine sono "intaccate", come quelle di una rubrica per scrivere gli indirizzi e i numeri di telefono, pero' nelle intaccature non ci sono le lettere dell'alfabeto (A, B, C, D....) ma delle piccole immagini in bianco e nero. Ogni immagine rappresenta un capitolo e in totale ci sono quindici capitoli, ognuno aperto da una bella illustrazioni a colori a due facciate e lungo tra le cinque e le dieci pagine.

Cominciando a leggere, per prima cosa troviamo una facciata con la "mappa" dei vari capitoli, ognuno rappresentato dalla sua immaginetta in bianco e nero, con delle frecce che li collegano tra loro. Come detto, ci sono 15 capitoli e, seguendo sistematicamente tutti i percorsi possibili fino ai sette finali, si possono creare 9 avventure diverse (come e' scritto anche in copertina).

In pratica, la struttura di questo volume si può collocare a meta' strada tra Tante Storie per Giocare di Gianni Rodari, dove la narrazione parte da un racconto iniziale e poi si possono scegliere tre finali diversi (un solo trivio) e gli Scegli la Tua Avventura (SLTA) dove ci sono 105 o 106 pagine / sezioni con decine di possibili finali. Il fatto che, proprio all'inizio, l'autore ci presenti la "mappa" completa delle possibili avventure ci dice subito che ci troviamo davanti ad un librogame (in realtà, Giunti Marzocco usa il termine "bibliogame", sicuramente per non infrangere il marchio depositato "librogame" della EL) che e' molto "libro" e poco "game", ovvero che gli aspetti narrativi e letterari sono sicuramente predominanti rispetto a quelli ludici.

Una scelta assolutamente rispettabile: l'aspetto ludico e' meno sviluppato degli SLTA, ma l'aspetto letterario e' assolutamente notevole e confrontabile, come livello, a quello di un autore superclassico e super rispettato come Gianni Rodari, con una spruzzata di Mille e Una Notte, visto il tema medio orientale. Tanto di cappello.

La storia, come anticipato, e' ambientata in Medio Oriente (Persia) e la sua forza e' che riesce veramente a farti percepire i colori, i suoni, i profumi, i sapori, la cultura, i contrasti, le tensioni sociali della regione del Golfo Persico... e tutto con un linguaggio non banale, ma comunque semplice abbastanza da essere compreso da giovani lettori. Anche in questo senso, il lavoro fatto è da levarsi il cappello.

Questa classica storia a bivi inizia con Amad, un trovatello con gli occhi azzurri e i capelli biondi, che fa il garzone di bottega presso un barbiere scalcagnato e taccagno, con la figlia, che a volte è dolce con lui e altre volte lo maltratta senza ritegno e il cugino della ragazza che non perde opportunità per umiliarlo. Amad ha una debolezza: non riesce a resistere al richiamo del gioco d'azzardo e, in un'occasione si troverà con in mano un gruzzoletto (il suo "capo" lo ha mandato a saldare un debito in contanti) e il richiamo irresistibile dei dadi. Da qui comincerà la sua storia, che vuole cambiare il suo duro destino di trovatello con l'aiuto della buona sorte che nella sua vita si è' fatta vedere con grandissima parsimonia.

Torniamo infine alla controcopertina, dove c'e' la presentazione della serie Intrepida Game: "Ecco una nuova serie Bibliogame, dedicata a voi ragazze, che volete provare personalmente il fascino dell'avventura e il brivido dell'imprevisto..." Ecco, secondo me chi ha scritto questa controcopertina non ha mai veramente letto l'avventura: non si capisce perché debba essere dedicato alle ragazze (tanto più che in questo volume il protagonista e' un ragazzo!) e poi il brivido dell'imprevisto non lo capisco molto, visto che mi metti in prima pagina la "mappa" dell'avventura, per cui so gia' se andrò in un capitolo "finale" o meno... boh! Devo dire che ogni particolare in questo volume e' stato curato amorevolmente e nel dettaglio, tranne la controcopertina...

Longevità 8: 

Immagino che qualunque lettore vorrà seguire le 9 avventure da costruire e comunque alla fine vorrà leggere tutti i 15 capitoli... e magari nel tempo avrà piacere di riprendere in mano il volume. Di più non si può chiedere.

Difficoltà 0: 

Non ha senso parlare di difficolta' per questo tipo di avventura, che e' molto libro e poco game.

Giocabilità 0: 

Vedi il parametro difficoltà.

Chicca: 

Tutta la serie Intrepida Game e' una chicca, nel panorama della letteratura a bivi!

Totale 8: 

Da un lato non c'e' che da togliersi il cappello davanti a questo volume, per la sua grande qualità letteraria e per la cura editoriale della Giunti Marzocco, dall'altro non mi capacito del fatto che questa serie non sia arrivata di diritto sugli scaffali di tutte le famiglie Italiane come avrebbe sicuramente meritato, e qui, dopo aver elogiato la eccellente cura editoriale della Giunti Marzocco, mi sento di puntare il dito su di loro per non aver saputo comunicare efficacemente al pubblico il valore di questi volumi, a partire dal titolo della collana (Interpida Game, che forse si perde nella giungla dei titoli delle loro altre collane a bivi (quali Fantastica Game, Fiaba Game, Storia Game, Tattica Game...) per finire con gli incredibili alti e bassi dei valori dei volumi a bivi che hanno pubblicato, con molti (pessimi) titoli (vedi il peggio della produzione di Thraves) e alcune punte di eccellenza, tutti presentati allo stesso modo.
Viene il dubbio che abbiano voluto salire (un po' tardi, ormai...) sul carro dei librogame e abbiano preso i diritti a caso (anzi, a casaccio...) di serie quasi sempre straniere ancora "libere" (con i diritti ancora da assegnare sul mercato italiano), senza curarsi della qualità di ogni singolo volume o di ogni singola serie. Hanno sprecato un'occasione d'oro per far risaltare i loro volumi di eccellenza, quali Intrepida Game e Storia Game.
Una grandissima occasione perduta. Peccato.