E.A., ti ringrazio per lo studio, ma resta il fatto che i nomi dei concorrenti si sapevano fin dall'inizio, e io non c'ero. Dubito che qualcuno potesse pensare che questo racconto fosse mio.

Se non avessi avuto accesso ai nomi degli autori, questo per me poteva essere il racconto di Apologeta (meno probabile, però: finali troppo lieti, non sufficientemente contorto) o del Saggio79 (più probabile, per quanto più prolisso del normale). gpet sarebbe stato una opzione secondaria, anche se poi nel resto del concorso non s'è visto molto che si potesse attribuire a lui...

EGO ha scritto:

anche se poi nel resto del concorso non s'è visto molto che si potesse attribuire a lui...

Dissento
Il modo di costruire i periodi è quello di geppo
Documentarsi prima è un tic di Geppo, ed è l'unica cosa che ha lodato del testo che mi ha editato
Del resto però il Geppo ha un po' il vizio di prendere dei testi in giro revisionarli e inserirli un po' così, l'ho visto nella stesura che avevo letto di Mizar III, dove c'era la conformazione dei crani semitici, quello mi pare preso da un manuale di archeologia dove c'è il teschietto dei libici, dei semiti et coetera... Nelle Guerre Civili si vede che si è letto dei romanzi anni trenta e li ha implementati un po' così, Bassani, Vittorini e altri che mi sfuggono però li ho letti, forse si è dato pure un'occhiata a un'antologia di lettere
Il Geppo però ha pure il vizietto, se ha tempo lo corregge, tipo le stesure di Mizar, di ripetersi, è uno degli ultimi errori che cancella: le ripetizioni.

EGO, quando mai ti ho visto ripetere qualcosa?

Apologeta

Nope
Per due motivi: il Geppo si vede che controlla grafia, sintassi e periodo e se può non usa la paratassi, in Apologeta ha un periodare molto più discorsivo e questo è il motivo numero uno.
Motivo numero due: il Geppo, da antico giocatore di ruolo, è molto ma molto più attento a cucire i path e fa costruzioni che tirano sul complesso, Apologeta le fa più calligrafiche.

No, l'hai scritto tu e Geppo ^_______^
Una volta ti è scappato da scrivere "Sto aiutando geppo a scrivere il seguito di io sto in crisi" ^__________^

Quel lavoro però era narrativa in senso molto lato, era un cut up, un genere che conosce chi si preoccupa di stilistica e gli indiziati sono?

Apologeta ha scritto:

gpet74 ha scritto:

15.000 parole, per un racconto a bivi sono maledettamente poche. Davvero troppo poche. Il saggio ha ragione, sono stato un somaro. I futuri organizzatori (o giudici che siano) dei Corti si ricordino questo: MAI MENO DI 20.000!!!

Ma no! 15.000 bastano e avanzano, dai. A me ne sono avanzate ben 3!

Effettivamente anche io ho avuto parecchie difficolta' a stare nel limite delle parole 
A parte gli scherzi, piu' si aumenta il numero di paragrafi e di parole, piu' e' difficile coinvolgere autori "occasionali", che si cimentano cosi' su due piedi e senza pianificare molte ore da dedicare alla scrittura.

E.A. Coockhob  ha scritto:

l'unica magagna stilistica che c'era era la ripetizione "siamo nel 36'"

Questa volevo chiederti di spiegarmela già da un po'. In che senso, scusa, ci sarebbe questa ripetizione? Se non sbaglio (e visto che l'ho scritto io, penso di non sbagliare) solo nel primo paragrafo dico "Era la fine del '36" o una frase simile. Dopodichè per il resto del racconto ho sempre evitato di dare date e riferimenti precisi di ordine temporale. Questo perchè volevo evitare l'effetto inforigurgito che le date sempre danno, ma anche per nascondere alcune piccole incongruenze temporali (che tanto nessuno ha visto, dato che occorrerebbe una laurea in storia con dottorato sulla guerra civile spagnola).
Inoltre tutta la storia, tranne i primissimi paragrafi, manco si svolge nel '36, ma nei primi mesi del '37, per la precisione tra gennaio e la fine di marzo con la battaglia di Guadalajara.
Quindi non capisco questa tua critica.

E.A. Coockhob ha scritto:

il Geppo

Ehi! Io ti ho mai chiamato Coocky? 

E.A. Coockhob ha scritto:

si vede che controlla grafia, sintassi e periodo e se può non usa la paratassi,

Eeeee, non la uso no, manco so cosa voglia dire. Mi sono letto la spiegazione sulla wiki, ma non ho capito manco quella...

Apologeta ha scritto:

Ma no! 15.000 bastano e avanzano,

No, Apy, caro, non sono d'accordo.
Io scelsi 15.000 parole perchè questo è il limite comunemente accettato per un Corto, o Racconto breve. Ma non pensai che qui si parlava di narrativa a bivi e non lineare. Nella narativa a bivi quel che legge il lettore è sempre e solo una parte di quel che l'autore ha scritto. Per tanto il numero di parole deve essere maggiore. Insomma se vogliamo che il lettore legga, mediamente, 10/15000 parole allora dobbiamo darne non meno di 20/25.000 allo scrittore.

Apologeta ha scritto:

invece la realtà è stata... Beh, la parte grafica! wink I simboli bianchi e neri sono chiaramente della stessa mano che ha realizzato i disegni di Mizar III.

E qui mi sa che Aloona, ti ha passato un po' della roba che si fuma lei. I disegni di Mizar mica li ho fatti io, bensì mia sorella. I tondini li ho fatti in 5 min. usando publisher, facendo un tondo e piazzandoci dentro dei simboli presi più o meno a caso tra quelli di default che il programma mi offriva.
Nessun significato e, soprattutto, nessun rapporto con Mizar.


Comunque l'anno prossimo mi impegno a fare qualcosa di irriconoscibile, per fregarvi tutti! Non so... potrei presentare un Corto IN concorso, tanto per cominciare...