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Recensione

Cagliostro 2: Il Tempo del Raccolto
Edizione Librogame's Land 2020
autore/i Federico Bianchini
Recensore Anima di Lupo

Padre Gabriele Amorth ha detto: “Nella Chiesa cattolica in pochi credono nell’esistenza di Satana”.
Forse, se ci fossero state più persone attente alla presenza di Satana all'interno della Chiesa, don Umberto si sarebbe salvato. La storia inizia, infatti, con la morte di tale don Umberto, anziano parroco di Beltane, un piccolo paesino sperduto nella campagna emiliana. Noi, nei panni dell'esorcista Alessandro Balsamo, verremo inviati a indagare sulle, a dir poco, strane circostanze della sua dipartita. Una morte straziante, tra fitte di dolore e richieste d'aiuto, invocando Dio e mettendo in guardia da un misterioso pericolo che bisognava a tutti i costi fermare. Durante le nostre indagini, che rappresentano il nucleo della giocabilità del librogame, troveremo una quantità enorme di materiale da esaminare e, rileggendo gli appunti del defunto sacerdote, verrà fuori che l’uomo non chiese di proposito l’aiuto del suo vescovo o di altri confratelli o di credenti del paese, perché timoroso di non essere capito. L’anziano parroco non voleva correre il rischio di essere allontanato dal paese di cui è stato parroco per 40 anni perché ciò avrebbe significato rinunciare alla ricerca del male occulto che era riapparso sotto le sembianze della stregoneria.

Siamo di fronte, dunque, ad un nuovo capitolo perfettamente riuscito della serie Cagliostro, dove premesse, aspettative, giocabilità e conclusioni risultano bilanciate alla perfezione e il divertimento è offuscato soltanto dalla presenza, neanche troppo sottotraccia, del Maligno. C'è, infatti, molta realtà in questo volume, frutto di una documentazione ricercata su argomenti legati a Satana: l'occulto, la stregoneria, la fattucchieria ecc… A volte è arduo tracciare la linea di confine tra reale documentazione e fantasia, perché l'argomento si presta alla dissolvenza. Cosa sappiano realmente di questi argomenti? Cosa riguarda la dottrina della fede e cosa le leggi della natura? Quale delle opinioni contrastanti dei vari esperti è quella giusta? Il librogame è a volte talmente infarcito di dati da risultare puramente nozionistico ma è tutto in realtà funzionale allo scopo nobile del libro: tracciare uno spaccato dettagliato dell'argomento. Il cuore del volume è infatti, come già anticipato, l'indagine per scoprire la causa della morte di don Umberto e in essa si ritrovano sia la giocabilità che la nozione, assolutamente inseparabili.

Ci vuole poco per immergersi nelle atmosfere cupe tipiche della serie Cagliostro. Già all'inizio, al paragrafo 26, incontriamo un passaggio dai forti toni nostalgici, che ci aiuta a vedere l'ambientazione esattamente come ci serve, malinconica e isolata, con una vena di tristezza. “Usciti dalla città percorrete la lunga provinciale chiusa da due filari di platani per parecchi chilometri, poi svolta per prendere una strada secondaria che si addentra tra i campi di mais e i frutteti.

Questi luoghi ameni ti portano alla memorie le tue estati infantili, quando da Roma i tuoi genitori ti portavano qui, dalla nonna, nella vecchia casa di famiglia, un'antica cascina a corte…”. La campagna può essere una delle ambientazioni più felici che ci siano, ma non è questo il caso. Qui siamo di fronte a un ambiente spento, triste e scosso, come se la presenza di Satana si facesse sentire molto al di là della fonte del male che cerchiamo. Perdura per tutto il racconto, contribuendo alla suggestione, la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato. Gli abitanti del paese non ricordano con precisione le donne che abitano sulla via che porta ai campi e in chiesa le statue e gli affreschi non emanano sicurezza e serenità. La stanza di don Umberto, poi, nasconde dei segreti e la vigilia di Ognissanti si avvicina, con i suoi festeggiamenti apparentemente innocui, per la festa del raccolto. Che la gente si stia allontanando dalla fede per rifugiarsi nelle superstizioni? Cosa non ha fatto in tempo a fare don Umberto prima di morire? Le risposte sono lì, alla nostra portata. Basta saper osservare.

Longevità 8: 

Per scrivere la recensione ho dovuto riprendere in mano il libro a distanza di 5 mesi dalla prima lettura e ho apprezzato ancor più la giocabilità, percependo pochissimo la sensazione del “già fatto, già visto”. Questo perché, da una parte, la difficoltà è stata calibrata bene e, dall’altra, la mole di informazioni da rileggere è tale da permetterci di scovare sempre nuove sfumature dell’argomento. Rimane comunque un’indagine a tutti gli effetti, dunque va da sé che una volta scoperta la soluzione, la longevità si abbassa.

Difficoltà 9: 

Questo parametro, dipendendo da molti fattori, è alquanto variabile. Personalmente, credo che il librogame sia stato calibrato alla perfezione.

Giocabilità 9: 

Il sistema di gioco è dinamico. Gli enigmi sono divertenti, coerenti e integrati completamente nella storia. Bisogna accumulare 26 indizi denominati con le 26 lettere dell’alfabeto inglese sfruttando l’unica caratteristica del personaggio a nostra disposizione: l’osservazione. E non è una scelta a caso, perché durante l’avventura verrà richiesta, al lettore, una discreta capacità di osservazione per venire a capo di numerose situazioni.

Chicca: 

Che io sappia, Il Tempo del Raccolto è, nel mondo della narrativa a bivi, l’unico volume numerato con la frazione. Esistono diversi volumi zero 0 ma nessun 2,5 (o 1,5 ecc…). L’autore giustifica ciò scrivendo una breve prefazione dove specifica che il volume non sarebbe stato all’altezza dei due predecessori, essendo venute meno le ispirazioni e le fonti ma personalmente penso che questo LG non debba chiedere scusa, nonostante la minor lunghezza. Numerose partecipazioni al Concorso dei Corti di LGL mi hanno insegnato che si può sviluppare una storia divertente e ben calibrata anche in poco spazio e non dimentichiamoci che la profondità della trama e dell'ambientazione è sempre un’illusione ben costruita, nei LG.

Totale 9: 

Il Tempo del Raccolto è dunque un libro interessante da leggere e divertente da giocare, che riesce a interrogarci sulle nostre convinzioni e sulla nostra fede e ci stimola all'approfondimento. Un volume da non perdere, così come sono da non perdere gli altri volumi della serie, assolutamente una delle mie preferite all'interno del novero dei LibriNostri e non solo.