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Con Rivolta ad Abalone, siamo di fronte al terzo capitolo di una serie di 4 volumi che si è imposta con forza come una delle pietre miliari della narrativa a bivi italiana. La trama matura e lo stile di scrittura diretto dell'autore rendono la lettura dei 2.350 paragrafi totali un divertimento continuo. Questa serie, sviluppata negli anni immediatamente successivi alla rinascita del settore (rinascita databile al 2013, anno della ripubblicazione del best seller I Signori delle Tenebre di Joe Dever), s'impernia su una struttura solida e innovativa al tempo stesso: cioè il racconto di una grande saga fantasy impreziosita di modernissime scelte ai bivi che si discostano, talvolta molto, dai grandi classici ai quali siamo abituati e che hanno fatto la storia del settore.
Spesso ci troveremo infatti di fronte a scelte molto particolari dove la risposta da dare dovrà essere ragionata secondo una logica opposta alla tradizione: è l'eresia che assegna il nome a tutta la serie. Non dovremo ragionare sempre secondo i soliti schemi mentali ma esplorare piuttostoo nuove possibilità, non dando nulla per scontato. Giocare in questa maniera avrà un risvolto drammaticamente condizionante su noi stessi perché non riusciremo più a tornare completamente ai vecchi schemi classici e diventeremo più esigenti. In ogni nuovo gamebook che leggeremo successivamente all'Eretico, andremo spesso a cercare la soluzione scomoda, che sottolinei quel, talvolta cinico, realismo che la saga di Alexander Abati ha caratterizzato così bene.
Rivolta ad Abalone, pur essendo un librogame difficile - maggiormente adatto a un pubblico già abituato alla narrativa a bivi - mantiene intatto il suo spirito fantasy adeguabile a ogni età. Abbiamo luoghi e personaggi ottimamente caratterizzati e coerenti con il mondo in cui vivono e con la storia nella quale agiscono. Ma questo è soprattutto l'unico libro della serie senza una trama già tracciata che in qualche modo ci guida tra le varie parti del percorso. Nel 1° volume abbiamo la scoperta del nuovo mondo, nel 2° la cospirazione, nel 4° la gestione dello Stato. Qua invece ci si sente dall'inizio alla fine in balia degli eventi, spesso percepiti come più grandi di noi (il naufragio, la foresta incenerita…), o alle prese con personaggi potenti e a volte indecifrabili come l'Elfo Nero, l'Apostata, le streghe di Bosco Greve e lo stesso Grande Sacerdote di Ekerion. Sono veramente, questi, esseri malvagi? O sono soltanto calati nel loro ruolo? Né buoni né cattivi? Tutto ciò richiama ancora una volta una voluta complessità, ben lontana dagli schemi classici del fantasy intrecciati nel dualismo fra Bene e Male. Spicca questo tentativo di realismo, nei bivi e nella trama, cercato continuamente tramite un ragionamento “fuori dagli schemi”, una sana ribellione per aprire la mente a un'eresia che in realtà non ha niente a che vedere con l'assurdo o il religioso ma piuttosto strizza l'occhio al lettore per proporgli una maggiore maturità.
La difficoltà dell’opera risiede anche nel continuo fallimento della speranza. Ogni volta che aggiustiamo qualcosa, subentra un nuovo dilemma. Fin dalle prime pagine del libro, la nuova età di speranza e benessere che si stava delineando all'orizzonte sul nostro mondo si sfalderà velocemente. E pensare che le cose si erano messe così bene. La Congiura dei Coraggiosi si era conclusa nel sangue ma sostanzialmente aveva raggiunto l’obiettivo prefissato, cioè la cacciata del malvagio e incapace Reggente Zipher. Ora Abalone è un Repubblica teocratica, che significa guidata da un uomo sacro, il Grande Sacerdote di Ekerion, e fondata su intransigenti valori religiosi. E tutto ciò è merito tuo. Infatti, al termine dell’avventura precedente (vol.2 I Congiurati), davanti al Palazzo Reale, non ti sei opposto all’ascesa al potere di Guida Luminosa: il Grande Sacerdote di Ekerion, appunto. Ora il grand'uomo sta risistemando l'ordine nel Regno di Abalone e, inizialmente, tutto sembrava andare per il meglio. Avresti potuto esserci tu al suo posto, ma non te la sei sentita di assumere il controllo totale del Regno. Ciò ti fa onore e denota la tua grandissima umiltà, ma segna anche l’inizio di una nuova serie di disavventure che ti vedranno coinvolto, tuo malgrado.
Proprio a causa della tua (ingombrante) popolarità (per aver scoperto un nuovo mondo prima e aver cacciato il malvagio reggente poi…), il Grande Sacerdote di Ekerion deciderà, fin da subito, di sbarazzarsi della tua scomoda presenza. La sua decisione darà però il là a una serie di eventi a catena che ti porteranno ad assumere il controllo di un fronte di resistenza (la “rivolta” del titolo) contro l'egemonia del sant'uomo.
Longevità 9:
Per completare positivamente il libro, possibilmente senza barare, avremo bisogno di mappare tutto e dunque le riletture sono obbligate. Di conseguenza, andremo a ripassare più e più volte in certi punti perché solo così ci potremo fare un quadro cristallino della situazione. La longevità del volume è dunque altissima e difficilmente non ci si affezionerà alla storia e ai personaggi dopo aver passato tante ore con loro.
Difficoltà 8:
Questo parametro, dipendendo da molti fattori tra cui la predisposizione individuale alla risoluzione dei concetti logici, alla matematica e alla capacità di collegare gli eventi, è il più difficile da valutare obiettivamente. In generale, si può sicuramente affermare che Rivolta ad Abalone è un LG impegnativo. Per affrontare in maniera degna e completa questa avventura bisognerà appuntarsi ogni cosa, dal percorso alle note (ne ho contate 22!), dagli oggetti ai consigli utili. All'inizio potrebbe apparire come una sfida demoralizzante ma è un'illusione, in realtà. Bisogna concentrarsi con calma su ogni singolo tassello e segnarlo, così da proseguire passo passo verso la conclusione del libro. Senza fretta e ricordando che i librigame più belli sono quelli che ci assaporiamo con più calma.
Giocabilità 9:
Il corposo regolamento che ci portiamo dietro fin dal primo volume indirizza le partite verso un'altissima giocabilità. Le caratteristiche del personaggio e i combattimenti sono fonte continua di aggiornamento del registro del personaggio e i dadi hanno una predominanza molto marcata. In generale, si può tranquillamente affermare che la parte tecnica del libro è enorme tanto quanto quella narrativa.
Chicca:
1°) La Locanda della Nebbia presente nel racconto non può non rimandarci al tema del Concorso dei Corti di LGL 2015 che fu appunto “una locanda nella nebbia”. 2°) Tutta la serie è stata tradotta in francese da Alessandro “permusashi” Perna ed è stata pubblicata tra il 2018 e il 2019, sempre gratuitamente, sul sito transalpino litteraction.fr Ciò è un orgoglio per la narrativa a bivi italiana in quanto si tratta, in assoluto, della prima traduzione di una autore italiano pubblicata in lingua francese.
Totale 9:
L'avventura è dunque lunga e complessa, ma coinvolgente. Per me Rivolta ad Abalone, nonostante proponga questa nuova mentalità “eretica”, è da annoverare tra i librigame della vecchia scuola, molto tecnico e narrato allo stesso tempo. Una serie gratuita, è bene ricordarlo, e curatissima che non va dunque assolutamente persa.
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