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[quote=Aloona]Di nuovo, scusate il canonico ritardo (io lavoro, mica come un certo direttore di gazzette). Ecco qui i nostri impietosi giudizi sul Senza Pietà! [quote=babacampione]È un bel Corto quello di questa settimana, che centra appieno i vincoli del Bando e ci propone un cattivo che è spinto da istinti puramente malvagi e di distruzione. Il protagonista è ben caratterizzato (nei limiti che mi aspetto da un Corto) e, pur essendo un conquistatore, non è un infallibile, ma, anzi, spesso si ritrova a dover combattere con i dubbi che il potere genera e con la propria menomazione fisica. È un personaggio davvero ben riuscito, che spicca tra i comprimari. I quali invece sono meno definiti. Interpreto tale scelta come una scelta obbligata dovuto alle pagine a disposizione e, se l'autore avesse voglia di continuare a narrare le gesta del Senza Pietà, gli chiederei di puntare forte sulla caratterizzazione dei personaggi secondari. Il sistema di gioco è davvero interessante e trasforma il Corto in una sorta di racconto gestionale interattivo. Bravissimo autore! L'unica pecca che ci trovo è l'utilizzo dei dadi alla fine della battaglia: non ne sentivo l'esigenza, sarebbe bastato un check contro le truppe avversarie. È solo una sottigliezza, comunque. La prosa è molto buona, con dei passaggi davvero evocativi, sottolineati all'ambientazione grigia e oscura in cui si svolgono i fatti. Un dei Corti migliori di sempre, a mio parere.[/quote] [quote=Hieronymus]Ciao a tutti. Premetto che sarò breve, in quanto sono di corsa per prepararmi alla fiera Play di Modena (nella quale magari incontrerò qualcuno di voi). Ottimo corto, non c'è che dire. Dal prologo ho assaporato un po' di aria Howardiana, poi purtroppo il regolamento lungo e complesso mi ha spaventato (una volta letto l'elenco delle truppe mi sono scordato tutto e l'ho dovuto consultare più volte durante la leggiocata). Mi sono però ricordato di aver vinto un concorso corti con un'opera che presentava un regolamento ben più lungo e ben più complesso, così mi son detto: - E se ne valesse la pena? A quanto pare ne è valsa la pena. Ma andando con ordine, iniziamo proprio dal regolamento: molto originale e funzionale alla storia, ma il sistema paragrafi in nero/rosso fa perdere parecchio tempo, così come l'uso costante del registro di guerra spezza più e più volte il ritmo, peccato. Registro che tra l'altro ho apprezzato , ma se io fossi un autore che volesse vincere il concorso, mi sarei impegnato di più. Poteva renderlo molto meglio. In conclusione, una grande storia con una grande atmosfera coinvolgente. Avrei rinunciato a troppi particolari, come l'elenco dei viveri per le truppe, che fanno molto di spedizione epica di Annibale, ma appesantiscono parecchio quello che, ricordiamo, è un corto. In conclusione, un bravone all'autore, il mio voto è... [spoiler]PUPPA![/spoiler] [/quote] [quote=Aloona]Per quanto mi riguarda, saremmo di fronte al capolavoro "libro-giochistico" (giocaro? giocabile?), non fosse per alcuni aspetti che ho dovuto obbligatoriamente considerare e mi impediscono di dare il voto massimo della mia scala. Peccato. Ciò non toglie che, corretti quegli aspetti, avremmo qui la Potenza Oscura dei sistemi. Inizio col lodare la giocabilità davvero alta, grazie al mix sapiente di strategia e "caccia al tesoro", alla ricerca della chiave misteriosa. Non manca neanche un bell'indovinello, sapientemente inserito nella storia. Viene davvero voglia di giocare più e più volte, non soltanto per ottenere la chiave e la vera vittoria, ma anche solo per vedere come varino i percorsi e gli esiti della battaglia finale. Peccato solo che tale battaglia si riveli un fake, condannandoci comunque a morte in un modo che uccide l'anima, soprattutto dopo tutto il tempo speso a tirare i d6, fare i dovuti calcoli ed essersi PURE tolti i dovuti Punti Oscurità. Avrei gradito, in tal senso, un finale alternativo "medio", in cui sappiamo che moriremo comunque a breve per non aver trovato l'incantesimo, ma con l'orgoglio di aver vinto l'assedio e il tempo di lasciare, magari, il nostro posto a un fidato del governo delle Ombre. A parte questo, non sono mai stata un'amante del gioco strategico fine a sé stesso, prediligendo il mix strategia-trama, alla "Diablo", per intenderci; non posso, quindi, che andare in sollucchero per un corto di tale concezione, oltre che ammirare lo sforzo evidente e ben riuscito di calcolare tutti i possibili esiti in base alle risorse e l'ulteriore grande fatica di elaborare paragrafi di consulto col Governo delle Ombre, elemento che trovo la vera chicca del corto. Volendo fare le pulci, non sarà particolarmente realistico nelle misurazioni, ma sinceramente non ho mai condotto un esercito all'assedio e non ci ho badato molto, concedendo all'autore licenza poetica, come per anni e anni l'abbiamo concessa a molti manuali di gdr ufficiali. Insomma, non mi sono messa certo a calcolare quante pecore o carne secca occorrerebbero realmente per sfamare un uomo o uno Slinatandi (non conoscendo, peraltro, i loro gusti), limitandomi a godermi l'idea generale di gestire risorse e fronteggiare gli amari problemi di una lunga marcia. Avrei più da ridire su alcuni passaggi, quali la scelta di utilizzare il Cuore d'Inverno per placare la tormenta sul valico, ma solo dopo aver già perso un altissimo numero di greggi in un colpo. Perché non avere possibilità di farlo prima? Oppure, sulla differenza davvero eccessiva che risulta dall'affidare gli approvvigionamenti a Zagar'rash o occuparcene personalmente: insomma, va bene dimenticare qualche lusso, come legna e letame, va bene anche non pensare alle coperte… anche se un guerriero esperto non dovrebbe considerarle tanto accessorie, in vista di una marcia per territori gelati… ma l'acqua! Suvvia, non è possibile che un generale se la dimentichi e la sua assenza può essere davvero decisiva. Raccomandato o no da nostro padre, una tale pecca avrebbe meritato il taglio della testa, si salva solo perché ammettere di non essercene accorti sarebbe in effetti una magra figura di fronte al popolo. Anche lo stile di scrittura sarebbe impeccabile, non fosse per alcuni paragrafi cui andava sicuramente dato più corpo e che risultano invece frettolosi, rovinando l'epicità generale del corto, soprattutto l'Epilogo, dove sarebbe doveroso il maggior spreco di parole. La parte descrittiva dell'assedio a Nerveret è, in effetti, la meno efficace, specie se in confronto alle splendide descrizioni della lunga marcia e di alcune scene di battaglie nel percorso; primo tra tutti, il momento in cui osserviamo dall'alto, affascinati, l'esercito nemico bruciare assieme al nostro. Se il Nembarat e perfino noi, nella nostra classica malvagità, manteniamo carisma e credibilità, il cavaliere "saccente" dal sorriso "smagliante" e l'armatura d'oro è addirittura fastidioso nel suo eccesso di stereotipi. D'accordo il contrasto, ma un pizzico di veracità in più non avrebbe guastato, lasciandogli magari il sorriso di sfida e lo splendore delle armi, ma condite dall'atteggiamento ruvido di un navigato condottiero. Nerveret stessa avrebbe meritato un momento descrittivo più importante. Stabilito tutto ciò, mi prodigo in applausi a scena aperta per l'idea di questo corto e la sua realizzazione complessiva, davvero ricca di tutto quel che in un libro-gioco si può desiderare: narrazione, enigmi, strategia, combattimenti, formula che richiama immediatamente i video/librogame di ultima generazione e soddisfa incredibilmente i miei gusti. Non parliamo della soddisfazione per l'ego data dai mille, creativi nomignoli di cui possiamo bearci per tutta l'avventura ("Oceanica Potenza Oscura" è il mio preferito). Non posso darti il massimo, caro autore (1), ma di certo ti assegno senza scrupoli il massimo dei voti che darò in questo concorso e il prestigiosissimo marchio [img]http://i68.tinypic.com/35817rl.jpg[/img] [size=10] (1)Specie dopo aver respinto la mia richiesta di matrimonio.[/size] [/quote][/quote]
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