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[quote=Prodo]Sembra incredibile ma sono riuscito a raggiungere una zona ancor più remota dell'India! Nel momento in cui scrivo non sono nemmeno sicuro di poter postare questo commento (lo sto salvando sul block notes del cellulare per sicurezza). Ancora una volta saró giocoforza, causa difficoltà logistiche e di connessione, più breve del solito. Confesso che il corto di questa settimana mi ha lasciato perplesso. L'idea di fondo, impiegare i colori per differenziare i percorsi e la narrazione mi sembra di base geniale, una delle poche potenzialmente rivoluzionarie in cui mi sia capitato di imbattermi negli ultimi anni a livello di narrativa interattiva. Il modo in cui é stata impiegata però mi lascia molto perplesso. Non mi dilungo troppo sulle altre caratteristiche del lavoro perché il suo succo sta nella struttura fuori dalle righe e nel tentativo di innovare il genere che l'autore ha fatto con la sua proposta. Tutto il resto é corollario, per quanto ben fatto. Lo stile narrativo dell'opera é infatti buono, la premessa sicuramente intrigante (i trattori neri inviato dal futuro per depredare i campi sono una grande idea, che oltretutto lascia spazio a futuri approfondimenti sul tema, visto che molto viene lasciato all'immaginazione del lettore), l'introduzione desta curiosità a partire dall'idea di dettagliare i personaggi secondari identificandoli (l'incipit di nonno Gino e compagnia mi ha convinto) e anche l'individuazione delle nostre controparti (specialista di campo, tecnico di laboratorio e infiltrato) é fantasiosa e stimolante. Insomma sono partito gasatissimo e già ero pronto a gridare al capolavoro. Poi mi sono imbattuto nella postilla regolamentare sulle scelte: i colori servono a differenziare le diverse parti dei paragrafi destinate a ognuno dei personaggi e in ognuno di essi é obbligatorio leggere una parte di colore diverso. L'impostazione mi é sembrata subito confusionaria e inizialmente ho addirittura pensato di essere stato io a non aver capito bene il meccanismo. Poi rileggendo mi sono accorto che le cose stavano esattamente come avevo compreso: é necessario leggere la storia dall'inizio alla fine e le nostre scelte sono specificatamente legate alla possibilità di decidere, paragrafo per paragrafo, quali dei tre specialisti interpretare. Con l'obbligo di non seguire le vicende dello stesso per più di un paragrafo. Un taglio simile porta il lettore a seguire la storia con estrema difficoltà, perché la consecutio va a farsi benedire, e a coglierne solo scampoli. Ho pensato che una scelta del genere da parte dell'autore potesse avere come obiettivo quello di farci rileggere più volte il racconto per aumentarne la longevità, obbligandoci a molteplici sessioni allo scopo di conoscere tutti i risvolti della vicenda. Non mi piace come soluzione ma concettualmente ci può anche stare: il problema più grave é un altro. Di fatto noi non abbiamo nessuna possibilità di influenzare la storia. Qualunque scelta facciamo, anche nella seconda parte, la narrazione non si scosterà minimamente dal binario prestabilito e la storia avrà una evoluzione e una conclusione secondo dinamiche uniche e preordinate dall'autore. In pratica così viene snaturata l'anima stessa del racconto a bivi. Il concetto di scelta é stato reso "laterale": non influiamo sull'evoluzione della vicenda ma scegliamo di volta in volta da quale punto di vista osservarla. Ho trovato questo approccio molto meno coinvolgente e divertente di quello canonico. Si tratta di una mia personalissima opinione e può darsi che dipenda completamente da me tale risposta non entusiastica. Sono un appassionato di vecchia data e probabilmente fatico più della media ad adattarmi a simili innovazioni. Però complessivamente il corto non é riuscito ad acchiapparmi e ho faticato molto sia a seguire le fila della trama che a immedesimarmi nei personaggi. In linea generale lo ritengo un tentativo coraggioso e l'idea di fondo merita di essere approfondita e riproposta in versione 2.0, smussandone gli angoli e cercando probabilmente anche di cambiarne in qualche modo il contesto di applicazione. L'autore oltretutto ha dimostrato di avere la fantasia e le capacità narrative per farlo. Il giudizio finale del sottoscritto é quindi positivo, più che sufficiente: il mio vissuto non pienamente soddisfacente e la sensazione di confusione che ho provato leggendolo mi impediscono però di piazzarlo sul mio personalissimo podio finale. Voto inviato ad Anima di Lupo.[/quote]
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