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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

Il Futuro del Librogame è digitale

Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Seven_Legion ha scritto:

Una prova si puo' fare facilmente: finisci il tuo e vedi che riscontro ottieni.
Molta gente ci gioca? si appassiona tanto da chiederti dettagli sui vari passaggi?
Oppure, ci si ritrova col bilancio di una decina di persone scarse che l'hanno provato, di cui 4 o 5 che ti dicono "bravo", cosi' piu' che altro per simpatia, ma se approfondici il librogioco non l'hanno neppure ultimato?...
Purtroppo ci sono precedenti abbastanza scoraggianti in questo senso. Oltre a varie produzioni piu' o meno amatoriali, che hanno fatto capolino anche sul nostro forum, ricordo anche una vittima illustre, ovvero "Locusta Temporis", scritto da un celebrerrimo autore di adventure italiano (Colombini) e costato oltre un anno di lavoro. Il lavoro e' ottimo ed e' stato lanciato in grande stile dalla casa editrice "Quintadicopertina". Il deludente riscontro di interesse pero', ha spinto per il momento l'autore a non proseguire su questa strada...

ps: le stelline di votazione per le app, sono diventate piu' o meno come il bottone "Mi piace" di facebook... cioe' non farci troppo conto che significhino qualcosa...

Il problema di Locusta è che
a) come libro non era nemmeno tanto bello: cervellotico ma ingenuo.
b) come gioco ogni tanto era UN FOTTUTO INCUBO. Un bruttissimo punta-e-clicca con degli enigmi allucinanti.

Insomma, a mancare erano un po' i contenuti. Tantissimo contorno, ma la sostanza?
Io, il giorno che riuscirò a completare un librogame, lo pubblicherò con una semplice verisone .pdf/.epub online GRATIS. E su Lulu o un altro servizio print-on-demand la versione cartacea per chi volesse contribuire e avere il pezzo da collezione.
Poi, la app, non-app, iOS, Android, Xbox Live, Mega Drive, grandi discorsi sulla lettura, sul mercato, etc... sono tutti discorsi da fare con un po' di senno. Non servono cose complicate: serve un buon libro e semplicità di utilizzo. La mia unica avventura completata (Beowulf) aveva 3 valori da tenere a mente (ciascuno con un valore da 1 a 3), non rischiedeva dadi, e si poteva giocare con qualsiasi cosa. Da parte mia, è perfetto. Non servono chissà quali algoritmi e contatori per un buon librogame. Se volete fare qualcosa di "complessissimissimo", state solo perdendo pubblico, e state usande il medium sbagliato.

La questione sono I CONTENUTI. Vogliamo continuare con questa roba anni '80 dell' RPG da giocare da soli? Anche quando gli stessi RPG oggi vendono il 5% di venticinque anni fa?
Vogliamo scimmiottare i giochi point'n'click (come hanno fatto gli IperLibri e Locusta)? O i giochi da tavolo?

Possibile che non si trovi un utilizzo delle avventure testuali che sia distinto e originale? O parleremo per sempre di Resistenza e Tiri di Dado per Colpire?


Ecco, risolvete quello, e vedrete che il mercato si aprirà pian piano, esulando dalla nicchia e dalla nostalgia. Io voglio che esistano librogame che possa giocare mia nonna.

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Jegriva
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Veramente è proprio quel che stiamo... o almeno IO sto dicendo.
Come al solito, non facciamo le cose troppo complicate, ma nemmeno troppo semplici: i discorsi di "mercato" sono i primi da fare quando si parla di pubblicare o diffondere con un minimo di spesa da affrontare. Altrimenti è davvero solo lavoro hobbistico e allora stiamo parlando del nulla, perché quello puoi anche farlo per tuo cugino di 40 anni che ama tanto i vecchi libri, costruendolo come ti pare.
Il sistema artificiale serve proprio a facilitare l'utilizzo, ma anche a renderlo interessante per le nuove generazioni, in caso. D'accordissimo sui contenuti: di BEI librogames con vere potenzialità ne ho visti quanto di bei racconti in web, cioè pochissimi. E quella è la primaria necessità; soprattutto un protagonista realmente accattivante e stile pensato per una potenziale saga.
Non voglio personalmente scimmiottare nulla, per questo vorrei studiare la cosa: ho parlato di sistemi ibridi tra libro e carte e del buon sistema libro-videogioco che abbiamo visto con LS; il primo è sviluppabile e si può cercare una chiave originale, non è ancora inflazionato; il secondo ormai l'hanno fatto, ma si può proseguire sviluppando quella linea, coi giusti mezzi a disposizione. Uscire dalla nicchia è, lo sappiamo, quasi impossibile: inutile negare che tra videogiochi, romanzi e giochi di ruolo ormai pienamente sfruttati, un LG "solitario" (come dici tu, Jegriva) è pressoché di scarso interesse, se non per un nostalgico. Come ho già accennato altrove, però, dopo aver visto LS (IL GIOCO per tablet, intendevo) un po' mi sono ricreduta sulla totale inutilità di proporre al pubblico, la nicchia penso si possa estendere, ma se deve uscire deve avere gli elementi ormai irrinunciabili del videogame, indipendentemente se la storia e il protagonista sono buoni.
Non a caso ho detto che, se potessi, produrrei qualcosa a "tiratura limitata" e come settore aggiuntivo di uno più ampio in ambito sci-fi. Fosse per me, l'ideale sarebbe poter scrivere direttamente videogames tratti dalle storie dei migliori librogames, senza passare per l'ibrido, ma non ho possibilità.
Mi figuro, però, anche la possibilità che, un giorno lontano, il libro in sé richieda sempre più interazione col pubblico, tanto da rendere nuovamente "innovativo" questo modo di fare libri. Per spiegarmi meglio, oggi lo troviamo poco convincente perché ci sono da un lato i romanzi, che non sono affatto scomparsi e si leggono sempre alla vecchia maniera, e i videogiochi, completi di storia e tutto il resto. Ora una via di mezzo sembra "povera" e sfrutta nomi anni '80, ma se anche i romanzi nuovi evolveranno appresso ai videogiochi ed il pubblico inizierà a pretendere di poter giocare alcune parti della storia in "prima persona", questo potrebbe essere il futuro del modo di leggere in generale.

Per ora, il mio ottimismo si rivolge all'estensione del pubblico LIMITATO dei libri interattivi, già sarebbe bello acchiappare tutti quelli che leggono e-book ma non conoscono i librogames. Quello sì, è un pubblico perfetto.

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Aloona
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Anche io penso che la rivoluzione informatica prima o poi cambierà il modo di leggere. Già i videogames spesso tendono ad avere storie sempre più complesse e a servirsi di team di scrittori; figuratevi il progresso che c'è stato da Space Defenders ad oggi!
Il gioco Walking Dead della Telltale ha una struttura praticamente uguale a quella di un romanzo a bivi, con la differenza che al posto del testo ci sono filmati intramezzati a parti di gioco in prima persona e al posto dei tiri di dadi ci sono "sfide a tempo" che premiano precisione e velocità con il mouse. Il successo che ha questo titolo dalla grafica a cartone animato e dai ritmi abbastanza lenti la dice lunga su quanta "fame" di narrazione ci sia. Certo, cavalca l'onda di una serie TV di successo...ma se lo fanno loro lo possono fare anche altri.
La semplicità è una buona cosa, Jegriva; uno dei migliori libri della Choice of Games, Wizard's Choice, prevede solo 3 variabili e nessun "lancio di dadi"; d'altro canto le scelte erano molto semplici e puramente tattiche, c'era spesso un sentiero che costava 3 mana e 1 health e un altro che costava magari 2 mana e 2 health, insomma erano semplici scelte tattiche, mentre il risultato finale rimaneva sempre lo stesso. Altri titoli COG optano per un approccio più strategico, con un numero superiore di variabili; ma non per questo diventano "complessissimi". Un titolo come Zombie Exodus tua nonna potrebbe leggerlo, solo che probabilmente non andrebbe mai a controllare la pagina delle statistiche, e sceglierebbe solo in base alle indicazioni del testo. Entrambi i titoli brillano principalmente per i contenuti; potrebbero benissimo diventare dei romanzi tradizionali o dei film e non avrebbero nulla da invidiare ai titoli che troviamo in libreria o in tv.
Se cerchiamo una mezzo espressivo che sia interattivo, che possa piacere alla Internet Generation e che sia accessibile facilmente a tutti, il modello tracciato dalla Choice of Games mi sembra perfetto. Il numero di variabili e la loro complessità possono variare a seconda del titolo, sempre rimanendo nello stesso stile sobrio che non ricorda per nulla gli anni 80. Illustrazioni se ne possono aggiungere, ma personalmente non punterei ad un'interattività troppo "videogame"; sarebbe necessario rendere questo tipo di narrativa ben distinguibile dai videogames. Questo naturalmente è solo il modo con cui io scriverei un librogame, il modo in cui ho progettato Deserto Rosso. Questo non significa che altri autori riuniti nello stesso network non possano fare scelte diverse, usare software diversi ma comunque collaborare per i playtest, le correzioni, le illustrazioni, le eventuali traduzioni e naturlamente la promozione e la distribuzione.
Perchè non creare magari una pagina Facebook che rimandi ai link dei vari progetti conclusi e leggibili online? O meglio ancora un sito internet come quello della Choice of Games? è vero che presi singolarmente siamo tanti "nessuno" che cercano di creare qualcosa di strano che per certi versi non ha precedenti; ma insieme possiamo essere qualcosa di più: un network di persone con obiettivi simili che collaborano. Non penso che sia impossibile ottenere dei risultati in questo modo.

Jendar Shantu
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Ah dimenticavo: nè nei libri COG nè in Deserto Rosso si parla di Resistenza e Tiri di Dado per colpire. In molti casi le meccaniche corrispondenti ci sono, ma sono nascoste al lettore a meno che non abbia la curiosità di scoprirle; in Deserto Rosso ad esempio esiste un valore di Resistenza, che si può visualizzare solo aprendo una pagina specifica con visualizzate tutte le informazioni. Mi sembra un buon compromesso!
Ed è comunque frutto di una scelta precisa; avrei potuto progettarlo in modo diverso, con sole 3 variabili, se avessi voluto.

Jendar Shantu
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Dunque, vediamo di andare per (circa) ordine: una pagina facebook non c'è specifica, ma c'è quella di Librogame's Land e nessuno vieta di postare link a questi progetti.
L'altra perplessità è proprio in merito a quello che fai notare inizialmente: ormai ci sono titoli che hanno lo stesso sistema di gioco a bivi e vari tipi di scelte, ma al posto della scrittura ci sono veri e propri film. QUESTO è il problema principale per i LIBROgames! Questo è il motivo per cui non mi sono mai realmente mossa finora, anche se anni fa sognavo di pubblicarne uno. Perché, io ragazzo di ora, dovrei faticare a LEGGERE una storia, quando posso vivermela come un film?
Ecco perché il sistema del gioco LS mi ha abbastanza convinta a rivedere la mia posizione: dopotutto ero convinta che nemmeno l'e-book reader avrebbe fatto successo in italia, invece non è andata male come credevo. E soprattutto non pensavo sarebbero usciti romanzi tratti DA videogiochi, come sto vedendo questo periodo, e che avrebbero spopolato nelle librerie.
E' vero: il libro-gioco (versione moderna) va tenuto ben distinto, deve essere una cosa A PARTE, ma sfruttare il meglio di entrambi i sistemi e non si può prescindere da una parte animata. E' vero che vanno creati ottimi contenuti e soprattutto un personaggio che catturi. Resta però la perplessità maggiore: il nome. I romanzi di cui parlavo, ad esempio, devono il successo al nome di Assassin's Creed. Lupo Solitario vive del nome della serie, anche se un po' datata, ma ancora con ampio pubblico... e COMUNQUE non ha il successo dei primi, chiaramente. Tirar fuori un progetto libro-gioco dal nulla, per quanto buono, senza alle spalle qualcosa di più popolare servirà? Per questo dico che non resta che provare, ma anche aspettarsi che acchiappi solo una nicchia più vasta... anche fossero pionieri del futuro modo di leggere, troppo ce ne vuole prima che paghi. Magari, invece, si riesce a indovinare una serie che piace tanto da diventare una nuova moda, chissà...
Io, ad esempio, partirei dal genere giallo o giallo-horror: un'investigazione con possibilità di vedere scene animate e cogliere indizi fa sempre presa su tutti.

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Aloona
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Aloona ha scritto:

al posto della scrittura ci sono veri e propri film. QUESTO è il problema principale per i LIBROgames! Questo è il motivo per cui non mi sono mai realmente mossa finora, anche se anni fa sognavo di pubblicarne uno. Perché, io ragazzo di ora, dovrei faticare a LEGGERE una storia, quando posso vivermela come un film?
E' vero: il libro-gioco (versione moderna) va tenuto ben distinto, deve essere una cosa A PARTE, ma sfruttare il meglio di entrambi i sistemi e non si può prescindere da una parte animata. E' vero che vanno creati ottimi contenuti e soprattutto un personaggio che catturi. Resta però la perplessità maggiore: il nome. I romanzi di cui parlavo, ad esempio, devono il successo al nome di Assassin's Creed. Lupo Solitario vive del nome della serie, anche se un po' datata, ma ancora con ampio pubblico... e COMUNQUE non ha il successo dei primi, chiaramente.
Io, ad esempio, partirei dal genere giallo o giallo-horror: un'investigazione con possibilità di vedere scene animate e cogliere indizi fa sempre presa su tutti.

Ecco qualcosa di innovativo che solo l'Internet poteva permettere: un'avventura grafico/testuale di My Little Pony su DeviantArt

E poi c'erano quei brevi film su YouTube (me ne ricordo uno ad ambientazione zombi) dove dovevi cliccare rapidamente sul link a un altro video quando arrivavi ai "bivi", altrimenti il filmato proseguiva come volevano gli autori.

Le possibilità sono molto ampie.
L'enigma di fondo rimane la posibilità di uno sfruttamento commerciale "serio" di simili prodotti.
Dagli esempi che ho appena portato, è evidente che oggi come oggi la narrativa a bivi è vista più come un divertissement, come uno spin-off di una passione (il cinema, il disegno, una serie TV) piuttosto che come un prodotto vendibile.

EGO
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

E' questo il dilemma. Vendibili sono le app, in questo senso. E l'unica via è davvero sperare che questo sistema di lettura sia "pioneristico", ma ci vorrà comunque molto tempo. Comunque provare a creare UN prodotto si può, ma deve essere fatto bene, non un semplice LG virtuale come ho visto finora.

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Aloona
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Prodotti diversi rispondono ad esigenze diverse. Se ho voglia di giocare ad un videogame, accendo la Play e mi godo la mega grafica a 360 gradi. Ma il videogioco consuma tempo, energie, fa casino, ti sovreccita e fa venire mal di testa. Se sono in treno, o a letto, o a scuola, o in un "mood" per cui il videogame sembra troppo impegnativo, allora potrei invece essere dell'umore giusto per aprire il mio smartphone e proseguire con quel librogame digitale che ho scaricato al modico prezzo di 1,50 €; che se poi mi stanco e lo cancello non ci ho rimesso troppi soldi, praticamente un cappuccino. Se vedo un nuovo videogame da 50 € prima di comprarlo valuto: ho un computer adatto? Ho il tempo di giocarci? Sono sicuro che sia il mio genere? Se vedo un'app da 1,50 € intanto la scarico e poi ci penso.
Qual'è il mio punto? Non confondiamo le zucchine con le zucche. Certo, le zucche sono più grosse, le zucche sono più buone, le zucche costano di più e fanno una fantastica figura in  vetrina. Ma nella vita di ogni giorno la gente spesso preferisce le modeste, economiche e facilmente trasportabili e cucinabili zucchine.
Un librogame (zucchina) digitale non compete nella stessa categoria dei videogame(zucche). Non si riferisce allo stesso pubblico, o quantomeno non mira a soddisfare lo stesso bisogno. Per questo non va messo nella stessa vetrina.
Il cinema non fa concorrenza ai fumetti, giusto? Anche quando trattano la stessa storia e lo stesso personaggio, anzi chi ha letto il fumetto poi va anche a vedersi il film e viceversa. Sono due cose diverse. Se amo il fantasy mi vedo il filmone in 3D al cine, mi compro il videogame del Signore degli Anelli e poi prima di andare a dormire leggo La Spada di Shannara...oppure magari Wizard's Choice. Se non ho soldi il primo che salta magari è il film, il secondo il videogame...ma crisi o non crisi avrò sempre 1,50€ per scaricarmi un'app. Se non ho tempo...come sopra, ma avrò sempre 5 minuti al giorno per leggere un po' dal cellulare.
Il librogame online è un prodotto umile, e di questo non dobbiamo vergognarci. E' un prodotto semplice, sobrio, rilassante, che non "confonde" con suoni, luci, cose che si muovono. E' una cosa che puoi leggere a letto prima di dormire, rilassandoti, prendendoti tutto il tempo che serve prima di cliccare il fatidico link. Io personalmente tiro fuori l'ultimo librogame della COG ogni volta che ho 5 minuti buchi; in autobus, in gabinetto, in coda alle poste, ogni posto va bene per leggere un paio di pagine mentre aspetto. Tutti posti in cui certo non tirerei fuori la Playstation.
Se leggi un librogame sullo smartphone vuol dire che vuoi leggere qualcosa di abbastanza interessante da incuriosirti, ma a cui puoi anche dedicare un'attenzione discontinua e un po' distratta. Qualcosa di più interattivo di un e-book, ma non così impegnativo come un gioco online. Qualcosa di più breve, facile e trasportabile di un libro cartaceo, ma meno dispersivo di vagare senza meta su Facebook. Un prodotto unico e specifico, che non farà ricco nessuno magari, che magari non vincerà mai il premio Pulitzer per la letteratura, ma che può raccontare delle storie, divertire e stimolare la riflessione.
Ora, so che annoio tirando sempre fuori Choice of Games, ma loro non si servono di nessun "nome grosso"; ma quale nome grosso sarebbe così a buon mercato da poter supportare libri che costano meno di 2 euro? Tra i titoli COG non si trova nulla che citi Tolkien, ne' Twilight, ne' Trono di Spade o Walking Dead; eppure ci sono libri fantasy tolkieniani, storie romantiche con vampiri, storie gotiche sanguinose, una lunga saga di zombie che ricordava moltissimo Walking Dead ma si chiamava Zombie Exodus, persino un racconto in cui sei uno Space Marine ma senza violare i loghi della Games Workshop.
I nomi noti costano troppo. I librogame digitali devono essere economici, leggeri e poco impegnativi - soprattutto dal punto di vista economico. Questa secondo me è la formula che rende Choice of Games un esempio di successo, un esempio da cui noi non possiamo prescindere.
Ora, qual'è il punto di tutto ciò? Io dico che dovremmo ideare una piattaforma specifica per aspiranti scrittori di librogame-app. Gli autori potrebbero aiutarsi a vicenda nella stesura e poi soprattutto nella distribuzione. Il prodotto che andremmo a creare deve essere molto economico, quindi non potrebbe permettersi una vera e propria campagna pubblicitaria. L'unica promozione possibile dovrebbe essere il crosslinking e il passaparola; Facebook e questo forum probabilmente i due posti più logici da cui partire. Non avendo virtualmente costi di produzione significativi di cui rientrare, ad eccezione del nostro sudore e del nostro tempo, potremmo anche permetterci di lasciarci trasportare dalla corrente.
E' così che i soliti rompiscatole della Choice of Games sono partiti, guardate cosa sono ora. Certo, loro speak english e noi parlamm' italian', ma da quando questo ci impedisce di copiare le buone idee venute dall'america?

Jendar Shantu
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Tra i titoli COG non si trova nulla che citi Tolkien, ne' Twilight, ne' Trono di Spade o Walking Dead; eppure ci sono libri fantasy tolkieniani, storie romantiche con vampiri, storie gotiche sanguinose, una lunga saga di zombie che ricordava moltissimo Walking Dead ma si chiamava Zombie Exodus, persino un racconto in cui sei uno Space Marine ma senza violare i loghi della Games Workshop.

La cosa è leggibile come "scopiazzano qua e là le mode del momento". Captain Ersatz!

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Jegriva
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Re: Il Futuro del Librogame è digitale

Be è vero! Ma non è detto che sia un male.

Jendar Shantu
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