Jegriva ha scritto:

Che poi, io ritengo abbastanza medioevale la creazione del personaggio con caratteristiche casuali, se non fatte almeno con 2d6 o 3d6 (e quindi una vera curva delle probabilità).

In realtà un singolo d10 è migliore (a livello di casualità) rispetto a 2 o 3d6 (più dadi si laniano, più è probabile che il punteggio tenda ad avvicinarsi al valore medio: con 2d6 è molto più facile ottenere un 7 che un 2).

Tornando al libro in questione, l'ho giocato e mi è piaciuto.
In effetti è vero che sia necessaria una combattività (molto) alta, ma in fin dei conti la stragrande maggioranza dei LG degli anni ottanta la richiedeva.
Piuttosto scarseggiano le istant death, il che a mio parere non è male.

Non do tutti torti a jegriva sull'arcaicità della creazione del personaggio ma la fan fiction è basata sul regolamento ideato da Dever anni fa... Cambiarla vorrebbe dire perdere lo spirito originale anche se sbilanciato

In linea generale, comunque, il libro è bello e l'avventura è abbastanza variegata, si legge volentieri ed ha un buon mix di enigmi/scelte.
Solo in alcuni casi si arriva ad una frustrazione.
Di instant death effettivamente non ce ne sono tante, ma il finale con la sequenza di scontri Helgast / Luvias Kort / capotribù l'ho interpretata come una gigantesca sequenza di Instant Death per chi ha combattività inferiore a 6.
L'unica Instant Death che non mi è piaciuta è una sequenza che si trova nel percorso alternativo (al sentiero giri a sinistra e passi per i boschi): qui, prima del bivio per Tyso, se si scende da cavallo per esplorare il sentiero, si arriva automaticamente ad un'instant death del tipo "Il tuo cavallo viene ritrovato dopo qualche giorno, ma di te non c'è più traccia". Ok le instant death, ma almeno sapere come si muore... Sento un dolore lancinante alla testa? Vengo colpito da qualcosa? Percepisco nulla? No, semplicemente scompaio nel nulla e di me non si ha più traccia. Ci può anche stare, visto le Instant death presenti in Squilibrio... Ma questo non è Squilibrio.

A parte la combattività, avete trovato altri aspetti interessanti? Oggetti utili/inutili? Situazioni particolari? Sezioni che sarebbe meglio evitare?

Premetto che non lo ho ancora finito; la prima volta sono morto al combattimento con l'helgast, a causa del basso punteggio di resistenza (e di combattività, ulteriormente abbassatosi per colpa delle maledette Pozioni...). Nella prima parte del viaggio ho notato che sono numerosissime le occasioni in cui recuperare resistenza, peccato che nel percorso da me scelto le perdite siano state molto poche. Inoltre ci sono moltissimi oggetti da comperare, ma non sono sicuro quanti di essi servano veramente (sospetto molto pochi). Gli enigmi sono ben inseriti nella trama, e con giusta difficoltà (sia quello riguardante la Benedizione per la spada, sia quelli necessari per proseguire l'indagine): carina l'idea di nascondere i numeri nei paragrafi, anche se un lettore attento non dovrebbe faticare a individuarli al primo colpo. Iniziata poi la parte finale ci si rende conto di come sia necessario arrivarci più che in salute, e con una combattività adeguata (da quanto ho capito poi ci attendono ancora scontri più impegnativi). La storia si inserisce bene nella continuity di LS, sia col numero 2, in cui troviamo gli scagnozzi col tatuaggio del serpente che cercano più volte di farci fuori, e col 12, dove troviamo Luvias Kort, che è stato gettato nel Daziarn (se non mi sbaglio non vengono mai indicate relazioni fra questi personaggi, quindi ben pensato da parte dell'autore). Ultima cosa (prima di dare un giudizio più compiuto una volta conclusa l'avventura) non mi piace molto l'inserimento di una donna mago: capisco il romance, ma ahimè io sono un Lupo Solitario convinto: 20+8 libri e nessuna donna mostra intenzioni romantiche nei suoi confronti! 

Grazie per i chiarimenti Drystan, ho deciso che ti alzo il voto di un punto in Enciclopedia se mi passi il num. di tel. di Ygrein.....
Ovviamente me lo mandi via PM!!!!!!!