vi posto qui il mio commento che lasciato sulla pagina degli autori:
Anni fa vidi una puntata di Voyager a tema Antico Egitto. Un servizio illustrava il lavoro di Roberto Schoch sull’erosione della Sfinge dovuta alle piogge torrenziali, risalenti almeno al 7000 a.C., ovviamente in netto contrasto con la datazione posta dall’Egittologia ufficiale. Tornati in studio Giacobbo chiese un commento agli ospiti: un ricercatore disse che si trattava una prova scientifica incontrovertibile, che la Sfige risalisse a molti secoli prima del 2400aC. L’Egittologa, visibilmente irritata, invece di rispondere nel merito rispose indispettita “E allora chi l’ha costruita? Gli alieni?”. Capii allora che era vero quello che si diceva dell’Egittologia ufficiale e di tutto l’establishment accademico: per loro quanto scoperto è scolpito sulla pietra, qualsiasi nuova ipotesti, per quanto suffragata da prove solide come la scienza, la geologia, la matematica, la fisica, è falsa, impossibile o menzoniera. E per non rispondere si rifugiano anche dietro a battute irriverenti come quella sopra citata, cercando di ridicolizzare la scoperta.
Sono numerosi i libri circolati negli ultimi anni, che riportano prove e ricerche a dimostrazione che l’Egittologia nel corso di quasi due secoli ha fatto diversi errori, soprattutto su Giza, ma invece di correggersi, sulla base delle nuove scoperte, si è trincerata dietro frasi che vanno fuori da ogni logica di buon senso come: “eppure ci sono riusciti” “sembra impossibile ma è così” “è stato scoperto tutto” “non ci sono prove che lo dimostrano”, ovviamente senza mai portare LORO uno straccio di prova a quanto sostenuto.
Il lavoro dei tre autori di “Giza la caduta del dogma” non solo mettono insieme tutte queste scoperte e ricerche atte a demolire le basi sempre più traballanti dell’Egittologia, ma essi stessi in prima persona hanno approfondito studi su documenti che altri autori si erano limitati a citare senza mai entrare nel merito, e ne hanno svolti di proprio pugno, aiutandosi con la matematica e la fisica (queste sì, materie che non sono soggette a interpretazioni o deduzioni). Un lavoro certosino e metodico, perché quando sfidi i dogmi della storia, o porti prove ferree o basta poco per essere denigrato, minimizzato o ignorato.
Il grande vantaggio di questo libro è che può essere letto da tutti, anche da chi ha scarsa conoscenza in materia. È completo e dettagliato, riporta per ogni singolo “oggetto di discussione” la posizione della egittologia ufficiale e quella dei ricercatori che ne contestano i dogmi. Vi sono attente e minuziose analisi di vecchi documenti (visionati direttamente al British Museum, non solo in rete come fanno molti) che hanno portato a sorprendenti rivelazioni; vi sono calcoli matematici che chiariscono senza ombra di dubbio quanto ci sarebbe voluto per costruire le piramidi durante la IV Dinastia, sempre che con scalpellini e oggetti di rame fosse possibile; vi sono comparazioni linguistiche e grafologiche su geroglifici che potrebbero aver distorto la conoscenza della storia.
L’ho trovato un ottimo libro, scritto con passione e con metodo invidiabili, che fa riflettere su come la storia ufficiale e tutto il suo establishment accademico si opponga affinché l’umanità conosca in toto la sua vera storia, che è sicuramente molto più affascinante di quella che ci raccontano.
Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)