Krenim ha scritto:

Mi mancano però da trovare la demonic word of command e gli ingredienti del Venom's Bane, qualcuno può darmi qualche suggerimento a riguardo?

La prima non ricordo, la seconda invece forse aveva a che fare con le pozioni che può preparare il mezzo orco nella palude...

Krenim ha scritto:

Nel frattempo ho trovato gli ingredienti. Sono tutti nella palude, bisogna solo mettersi a girarla un po' prima di andare da Sam.

Allora non mi sono sbagliato di molto.

Krenim ha scritto:

Trovata anche la parola demoniaca che mi mancava. Praticamente ho sbagliato una delle primissime scelte che devi compiere nel libro.
Comunque a parte qualche sbavatura qua e là per me è un libro davvero ottimo.

A me aveva fatto un'impressione figherrima quando l'ho letto la prima volta: per certi versi l'ambientazione è superiore anche a Howl of the Werewolf, il true path ha spunti ingegnosi, le correzioni apportate dalla versione Wizard (a differenza di Curse of the Mummy) l'hanno reso abbastanza giocabile, o almeno non peggio della gran parte degli altri volumi. Ci sono però due gravi, gravissimi difetti in quel maledetto true path che sarebbero stati da correggere:

Nel complesso comunque Spellbreaker rimane un bel volume da leggere e una interessante sfida da giocare. Tolti i tre libri del Green maturo, questo è sicuramente il migliore a mio avviso: con Bloodbones e Curse of the Mummy non c'è nemmeno confronto, Knights of Doom è meglio ma è decisamente più sbilanciato. Se ne riparlerà se un giorno la Wizard commissionerà a Green una revisione di Knights of Doom...

Mornon ha scritto:

poi però quando si entra nella verifica del truepath mi sembra di andare a un esame dove dovevo dimostrare di aver fatto il compitino giusto giusto per come lo voleva l'autore. Un'occasione sprecata IMHO

Questo vale per il 90% dei libri a true path, dove è il caso a decidere e non una qualsiasi logica di fondo. Io qui questa variabile l'ho sentita un pelo meno semmai, perché una buona serie di scelte o azioni o eventi, a differenza dei due che ho citato, sono logici. Ad un certo punto il percorso giusto viene quasi chiamato di suo, se proprio uno vuole ostinarsi a ignorarlo sono cavoli suoi.

EGO ha scritto:

Il true path è veramente una brutta bestia. Io credo che solo la nostalgia e il fatto che da bambini barassimo sempre ci permettano di considerare un capolavoro La Corona dei Re e libri simili. Quando ti trovi a voler rispettare le regole, il true path è molto meno divertente, e quando è rigido al 100%, come in molti libri di Green o negli Asimov Foundation, lo trovo insopportabile.

Sono d'accordo su tutto; da quando gioco onestamente non sono ancora riuscito a terminare un libro di quelli con true path stretto: mi stufo sempre prima.