Di sicuro sarebbe previsto un altro, già delineato come trama, regolamento, ambientazione e tutto, ma che purtroppo non so se e quando vedrà la luce, anche se la speranza c'è sempre. Finito quello, si vedrà se vale la pena continuare o meno, avrei anche tante altre idee in mente...

Sì impegni e tempo, tra lavoro accademico e questioni varie è dura scrivere un libro come dio comanda, e scrivere così alla vacca boia sinceramente non mi va. Preferisco magari buttare giù qualcosa quando ho tempo e uscire con un libro magari, che ne so, tra un anno, piuttosto che fare un'abbuffata e lavorare male.

Come da mia abitudine, in ogni caso, finché almeno la prima stesura del lavoro non è completa non vedrete alcun making of spuntare dal nulla. La moda del making of abbandonato ha già troppi sostenitori, e purtroppo spesso e volentieri si tratta di progetti a prima vista anche interessanti...

kingfede ha scritto:

Sì impegni e tempo, tra lavoro accademico e questioni varie è dura scrivere un libro come dio comanda, e scrivere così alla vacca boia sinceramente non mi va. Preferisco magari buttare giù qualcosa quando ho tempo e uscire con un libro magari, che ne so, tra un anno, piuttosto che fare un'abbuffata e lavorare male.

Come da mia abitudine, in ogni caso, finché almeno la prima stesura del lavoro non è completa non vedrete alcun making of spuntare dal nulla. La moda del making of abbandonato ha già troppi sostenitori, e purtroppo spesso e volentieri si tratta di progetti a prima vista anche interessanti...

immagino.
Si qui ci sono progetti iniziati ma anche altri ben finiti eh! 

Io ho dato per scontato, sulla base del primo volume, che Sirdania sia una controparte fantasy del nostro basso medioevo. Carri e cavalli, armi bianche, polvere da sparo MA NON armi da fuoco.

Il problema che sorge introducendo razzi e computer, è che ti chiedo subito: perché gli Ulkhan allora non hanno inventato cose molto più semplici e utili per la loro causa come motori a vapore o armi da fuoco? Vorrei vedere qaunto avrebbe resistito Sirdania contro un carro armato, o un treno coi cannoni. O il Campione di fronte ad un fucile.

La scienza può benissimo svilupparsi secondo un percorso tencologixo difforme dal nostro, ma qui parliamo di un mix che coinvolge almeno 600 anni della nostra storia (non armi da fuoco, ma razzi sub-orbitali capaci di ospitare persone). Bisogna dare una ragione per questo bizzarro mix in cui alcune branche tecnologche sono sviluppatissime, mentre altre ristagnano.

Il modo più facile e anche il più usato (e che ho sperato di trovare fino alla fine) è che sono lasciti di una civilità superiore precedente. Così si risolvono un sacco di problemi. La stessa saga de La Torre Nera è ambientata "dopo la fine", dove pur essendo sopravvissuti robot (Blain il Mono), la nuova civiltà ha raggiunto un livello tecnologico vittoriano.
Greyhawk e Mystara usavano l'espediente delle navette spaziali precipitate, che potevano offrire un pool limitato di tecnologie da usare  e uno ancor più limitato da replicare.
Ravenloft offre livelli che variano tra l'Età delle Pietra e il Rinascimento, questo grazie ai vari scienziati pazzi che pullulano quell'universo (e una persona sola, senza materiali sintetici, può benissimo sviluppare tecnologie rinascimentali), e con il fatto che nella Land of Mists ci sono vari domìni che si aggiungono man mano coi propri livelli tecnologici.
In Dark Sun, invece hanno ripiegato sull'idea che le materie prime sono estremamante limitati (e, senza metallo, vai poco avanti).
The Hunger Games, invece, usava l'idea che ecrte tecnologie fossero sopprese dal Potere politico sul nascere.
Frank Herbert per Dune, s'era fatto un mazzo allucinante con una back story intricatissima per spiegare la mancanza di computer in una civilità interstellare.

Ho riletto un paio di paragrafi "incriminati" riguardo alla tecnologia. Paragrafo 286 (riporto solo la sezione utile e la metto sotto spoiler per chi non vuole rovinarsi la lettura, anche se ormai è un po' un eccesso di zelo ):

 Spoiler  

 Premendo un pulsante verde si apre uno scomparto laterale, da cui fuoriesce un sacco rosso con
disegnato un paracadute stilizzato: forse hai trovato un modo per sfuggire alla morte, ma non puoi metterti in salvo finché non sarai sicuro di aver sventato la minaccia che incombe sugli abitanti della capitale.

Anche se per me rimane il fatto che il semplice disegno, se fatto in modo chiaro, può far capire a una persona a cosa serve lo strumento in questione (non si deve necessariamente tirare in ballo la presenza di cordicelle da tirare o che so io, sarebbe ridicolo), forse con un ritocco alla descrizione si può far rendere meglio la scena.

Caso numero due (in ordine di reperimento e non di sequenza nella fabula del racconto), paragrafo 90:

 Spoiler  

 Comprendi ben presto come mai questa stanza sia stata protetta in tal modo. Al centro del pavimento è posato un enorme macchinario di materiale metallico scuro, da cui fuoriescono vari lunghi cavi neri che proseguono fino alle pareti. Numerosi sensori fluorescenti e spie si accendono a intervalli regolari, emettendo suoni sconosciuti nel ronzio di fondo. L'apparecchio ha l'aria di essere una importante fonte di energia: se riuscissi a neutralizzarla potresti dare un potente scossone ai piani del tuo nemico.

Osservi attentamente il generatore. Ci sono parecchie leve e pulsanti, ma non ti azzardi a toccare nulla prima di aver compreso come funzioni il macchinario, temendo di mettere in allarme Durbal e i soldati alla base della torre, oppure, peggio ancora, di mettere a repentaglio la tua missione incappando in qualche trappola o in un altro meccanismo di sicurezza segreto. Uno schermo di vetro campeggia al centro di una delle due facciate laterali: su di esso compaiono cifre numeriche e lettere che per te non hanno significato. Se riuscissi a comprendere il funzionamento del macchinario, forse potresti spegnerlo senza causare danni o far scattare allarmi.

Dunque, premettendo che a quel punto della narrazione il protagonista tecnicamente già dovrebbe sapere cosa si trova di fronte (anche se non è matematicamente detto), a me pare che non sia proprio fuori luogo in modo eccessivo; in ogni caso, qualche mini ritocco potrebbe anche qui bastare a migliorare l'effetto. Chiunque ha voglia legga i brani e se ci sono suggerimenti sono pronto a discuterne.

P.S. ho notato ora il primo voto in enclopedia per il volume a opera del buon Jeg. Ti sei già cimentato anche nel secondo ramo del libro? In caso fammi sapere le tue impressioni, sono curioso di sapere come trovi l'altra grande porzione del volume. Del resto, mi parrebbe strano che ti esprimessi senza aver letto totalmente l'avventura...