Skorpio ha scritto:

A proposito di Lovecraft ho ripreso in mano tutta la sua opera a distanza di 20 anni.
Presente quella spiazzante sensazione che vi assale quando rivedete una serie TV che da giovini consideravate superba e dopo 30 anni vi chiedete se quando l'avevate apprezzata eravate sotto effetto di droghe?

Non sempre. Il punto principale di Lovecraft è che da giovani si ha la flessibilità mentale per apprezzarlo avendo ancora immaginazione da vendere, ma da adulti, se si è smesso di coltivare quella parte di se, si notano solo le incongruenze senza riuscire ad afferrare pienamente, come allora, la totalità della storia e dell'ambientazione. Un po' come le caramelle che da piccolo sono tutto il tuo mondo, mentre da adulto sono solo un intermezzo piacevole, ma che se abusato ti da un senso di nausea. Da piccoli le caramelle e i dolci non erano mai abbastanza, da adulti se si eccede un po' il senso di nausea arriva sicuramente.

foreros ha scritto:

si notano solo le incongruenze senza riuscire ad afferrare pienamente, come allora, la totalità della storia e dell'ambientazione.

Foreros secondo me ha centrato il punto. Forse 20 anni fa non avevo ben chiaro il concetto di scrittura. Per me "At the mountain of madness" rimane ancora un ottimo racconto, come ce ne sono altri, ma niente che mi faccia gridare al miracolo.  E' vero, ci sono le incongruenze, fin troppe in alcuni racconti. Ha una prolissità maniacale, è un continuo vomitare di aggettivi. Delle "geometrie non euclidee" e di "aggettivo+nome+blasfemo" ha riempito i racconti. Se fossi un editore lo cestinerei a malincuore. Stephen King, che al sottoscritto fa assolutamente defecare, lo ritengo tecnicamente migliore. Ho amato Lovecraft ma forse sono troppo vecchio per sorvolare sugli svarioni di stile.

A me lovecraft ha fatto venire le allucinazioni più dell'LSD, lo amo, un briciolo della sua fantasia basterebbe per due generazioni di scrittori.Poi è vero che certe parti son pesanti. Ad esempio se prendete "Il caso di Charles Dexter Ward" ha un introduzione che ti macina le palle, ma poi diventa un capolavoro!

Skorpio ha scritto:

A proposito di Lovecraft ho ripreso in mano tutta la sua opera a distanza di 20 anni.
Presente quella spiazzante sensazione che vi assale quando rivedete una serie TV che da giovini consideravate superba e dopo 30 anni vi chiedete se quando l'avevate apprezzata eravate sotto effetto di droghe?

In effetti nel mio caso sono passati anche più di 20 anni (direi tra i 24 e i 22) ma non direi mai una cosa simile.
Qualcosa ho anche riletto, per altro.