Io vorrei spendere appena due parole, pur non sapendo indicare nessun titolo, e proprio perchè è un argomento che mi sta tantissimo a cuore: la trasmissione del nostro seme fisico ci permette di vivere in un certo senso in eterno, ed è un desiderio e un istinto più che naturale, tuttavia l'educazione di un figlio, anche geneticamente non nostro, ci permette la trasmissione del nostro pensiero, della nostra filosofia, della nostra interpretazione del mondo e della società, delle nostre credenze, anche questo in un certo senso ci permette di estenderci oltre la nostra breve esistenza fisica. Una volta accettata la condizione, ahimè, immutabile, l'adozione potrebbe essere la soluzione...

Non so se sono ancora in tempo. Io non conosco nessun libro a riguardo ma posso dire alcune cose per esperienza.
Innanzitutto sono figlio di una mamma che non poteva avere figli (non si sa bene se per causa sua o di mio padre). I miei genitori si sono sposati nel '66, per 8 anni sono stati a provare ad avere figli: nulla. Alla fine hanno adottato mio fratello. Dopo 6 anni sono nato io. E non sarei dovuto nascere. Tutto è possibile, non è mai detta su questo punto di vista.
Il discorso adozione: è molto molto delicato. Ho un fratello adottato, italiano, che è stato veramente problematico per i miei e per me. Conosco un sacco di persone, ma tante tante, che hanno adottato figli (di nazionalità disparate) e la maggior parte (e non esagero quando dico 90%) hanno figli fortemente problematici (anche delinquenza, droga, e simili; oppure una forte inquietudine che si manifesta in odio verso i genitori adottivi, quelli più tranquilli). Ci sono anche casi di bambini felicissimi che crescono bene e con un bel rapporto coi genitori, ma sono casi più unici che rari. Il discorso di Saggio è bello e facilmente condivisibile, ma fa i conti senza l'oste: la vita. I figli faranno sempre ciò che noi non vorremmo. Sembrano creati apposta per "distruggere" i genitori. E la maternità per noi maschi è davvero qualcosa di assolutamente incomprensibile.
Ci si può fare poco per aiutare la tua amica, se non semplicemente darle tanto affetto, e pregare che presto metabolizzi il tutto. Le prove che ci dà la vita sono un grande mistero. Sicuramente tutto questo avrà un senso un giorno.

certo Lamello, sì è sempre in tempo

vi ringrazio per il fatto che stiate prendendo a cuore questa situazione molto delicata, comunque capisco perfettamente cosa intendi Tommy e il fatto che tu Max abbia un'esperienza totalmente diversa non mi stupisce affatto

credo che si possa riassumere tutto molto brevemente dicendo che nell'adozione non ci sono vie di mezzo, i figli adottivi crescono prendendo la loro "condizione" o estremamente bene o estremamente male, quindi di conseguenza o amano alla follia i genitori per ricambiare l'amore che gli hanno dato apparentemente senza motivo, o li odiano (proprio perchè in fondo li amano), e sempre per lo stesso identico motivo, adducendo quella motivazione che si sente spesso:

"tanto TU non sei la mia vera madre / il mio vero  padre"

probabilmente la cosa più atroce e dolorosa che ci si possa sentir dire da genitore, perchè credo che spesso questo legame profondo lo senta molto di più chi adotta, desiderandolo e facendolo veramente con il cuore, che non chi concepisce naturalmente

la conclusione che ne traggo è che sicuramente bisogna fare delle valutazioni molto attente prima di adottare, come del resto lo si dovrebbe fare prima di concepire

grazie ragazzi

Beh, chiaramente io ho riportato le mie esperienze.

Cmq non è detto che lei prima o poi non abbia figli. Per prima cosa deve accettare il fatto di non averli, una volta fatto questo passo può succedere che rimanga incinta (a meno che non abbia dei problemi fisici seri impossibilitanti)