difficoltà di un librogame
quante volte abbiamo pensato "il tal librogame è difficilissimo!"?
poi scoprivamo che c'erano diverse categorie di librogame difficili:
1) quelli "tosti"
2) quelli sbilanciati
3) quelli incomprensibili (per regolamento o dinamiche delle scelte)
qualcuno ha pensato (a questo indirizzo ulteriori info) di dare un "indice di difficoltà di un librogame". che ne pensate?
a me, in tutta sincerità, il sistema proposto sembra troppo soggettivo: se io finisco "la creatura del male" (noto libro "tosto", non per nulla scelto dall'autore del sistema come banco di prova) al primo colpo, il suo indice risulterà bassissimo.
che correttivi proporreste? io, per esempio, penserei un sistema di questo tipo (che andrebbe ovviamente calibrato per varie motivazioni legate ai singoli regolamenti):
1) contare i percorsi vincenti e pesarli 1
2) contare i percorsi perdenti e pesarli 2
3) contare il numero di loop e pesarli 0,5
4) sommare i punteggi precedenti, dividere per il numero di paragrafi e moltiplicare per 100
servirebbero, appunto, delle calibrazioni: come considerare il processo di creazione di un personaggio (un personaggio con tutti punteggi massimi e/o con le caratteristiche oculatamente scelte avrà più possibilità di finire un libro, al di là di eventuali true path)? come considerare le scelte necessarie (se non prendi il tale oggetto non puoi finire il libro)? come si fa con i librogame a mappa (in realtà sono degli enormi loop!)? come inserire caratteristiche particolari di singoli libri (le arti ramas, il tempo di unicorno, la politica di ninja 4, ...)? e soprattutto, come fare a far sì che tutto questo riesca a rientrare in una formulazione univoca?
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SkarnTasKai
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Re: difficoltà di un librogame
Bhe credo che alla fine il fatto che sia tosto o meno è soggettivo, dalla statistica di tutte le soggettività risulta poi un risultato abbastanza oggettivo. Che discorso profondo come l'ugola della Belen...
Apparte tutto non avendo un isieme eterogeneo, dovresti raggruppare gli elementi eterogenei in vari gruppi(le serie), trovare gli elementi che accomunano i vari gruppi e su quello creare delle regole di valutazione oggettive, cosa poco realizzabile.
Nel caso di specie per avere una valutazione abbastanza corretta dovresti avere un gruppo di persone di età e sesso diverso a cui far leggere ogni singolo volume dove fare votare da 1 a 10 la difficoltà che hanno riscontrato e alla fine calcolare la media, avresti in questo modo una statistica abbastanza accurata, ma essendo la difficoltà in questione più soggettiva che oggettiva, potresti trovarti comunque in disaccordo con la valutazione finale di un libro.
Comunque se tu avessi finito la creatura del male alla prima, tu stesso l'avresti definito un gioco da ragazzi, non avendo altri termini di paragone, ti sei reso conto che è tosto solo per la valutazione soggettiva resa da altri.
Insomma è un cane che si morde la coda (il che la dice lunga sulla furbizia dei cani...)
Prodigo pompiere con estintore a benzina :*
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Re: difficoltà di un librogame
Sulla soggettività della difficoltà concordo, e secondo me è un parametro che renderebbe difficile e parziale qualsiasi tabella di difficoltà, anche una ben strutturata come quella proposta da Skarn.
Ricordo un libro in particolare che mi colpì in tal senso, Collare di Teschi, n. 4 della serie Realtà Virtuale. Lo giocai la prima volta e feci un paio di scelte, casuali, che si rivelarono azzeccatissime, una in particolare a inizio libro. Tali scelte mi consentirono di terminare l'opera alla prima lettura, conservando anche un certo numero di punti vita. Ovviamente bollai il libro come semplice e ci scrissi su anche una recensione in tal senso (che potete trovare qui su LGL). Parlando poi sul forum con grandi esperti di librogame, tra cui Ego, mi accorsi che tale volume da molti era ritenuto molto difficile, e addirittura le considerazioni complessive sull'opera erano condizionate da questa percezione di alta difficoltà.
Insomma creare una guida alla complessità completamente coerente mi sembra poco fattibile, anche se può essere senza dubbio, almeno in linea di massima, utile.
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Re: difficoltà di un librogame
Misura oggettiva della difficoltà ? Impossibile ma perchè non provarci. L'autore dell'articolo linkato giustamente distingue fra due concetti: esplorazione e gameplay. Come dare una valutazione numerica ?
1) Analisi del grado dei paragrafi. Come tutti sapete è possibile rappresentare un librogame tramite un grafo. Tools come ad esempio LGC di Shaman permettono di ottenere la mappa completa di un librogame (all'epoca generai mappe di alcuni librogame, come i primi numeri di LS) per cui dall'analisi del grafo si possono ottenere tutta una serie di stime numeriche quali quelle indicate da SkarnTasKai e pesarle.
2) Analisi della difficoltà del gameplay. Scelto uno o tutti i percorsi vincenti, bisognerebbe suddividere tutti gli elementi di gioco in categorie quali:
- Raccolta oggetti
A volte raccogliere un determinato oggetto è indispensabile o cmq influisce notevolmente sul successo dell'avventura. Bisogna contare quante volte il giocatore è chiamato a fare una scelta del genere.
- Skill test
In molti librogame le abilità del protagonista sono espresse da valori numerici e vanno testate contro la sorte. Bisogna calcolare la probabilità di sopravvivere alla sequenza degli skill test (non tutti, ma con valori tali da poter affrontare il resto del libro con ragionevoli possibilità di successo), la figata sarebbe calcolare una distribuzione di probabilità dei risultati al variare dei punteggi del protagonista
- Scelta multipla
Il giocatore è chiamato ad effettuare una scelta che incide non sull'esplorazione, quanto invece sulla risoluzione di un combattimento o sul superamento di un ostacolo. Tale scelta è "non vincolata", ossia non dipende da abilità od oggetti ma semplicemente dal libero arbitrio del giocatore. In tal caso è molto difficile quantificare oggettivamente la difficoltà: alcuni enigmi sono difficili da risolvere, alcune scelte sono del tutto casuali, altre sono facili ma solo se il lettore ha ottenuto i giusti indizi dalla lettura dei paragrafi precedenti.
- Combattimenti
E' tedioso ma bisogna calcolare la probabilità del protagonista di superare tutti i combattimenti lungo il percorso vincente, o meglio: il numero medio di danni subiti.
- Punti di ristoro
Quantificare il numero massimo di punti che il protagonista può recuperare visitando i giusti "punti di ristoro" sparsi lungo il percorso: possono essere paragrafi con guarigioni immediate, oggetti guaritivi, denaro e così via.
E si può continuare...
Cerchi di strappare la mannaia di mano al vecchio pazzo, ma il tuo gesto lo fa infuriare ancora di più: maledice Re Ulnar, i Ramas e i cittadini di Holmgard, accusando tutti di essere agenti dei Signori delle Tenebre. [...] Vecchio Pazzo: Combattività 11 Resistenza 10
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Re: difficoltà di un librogame
Seven_Legion ha scritto:L'esempio di Prodo e' un annedoto interessante, ma non vale in questo discorso: i giochi vanno valutati giocando esaurientemente oppure analiticamente.
Il lancio di una moneta, per fare un esempio semplificato, non si puo' giocare due volte -magari per pura fortuna vincere entrambe le volte- e quindi affermare che il gioco e' facile e vantaggioso.
Magari Ego ha perso entrambe le volte e giura che e' un gioco diabolico...
Ovvio, il mio era un esempio che non voleva essere probante della difficoltà o non difficoltà di un libro, ma semplicemente mettere in luce come fosse complesso stabilire in maniera il più oggettiva possibile la difficoltà anche solo di un singolo libro. E la risposta che mi hai dato dimostra che il mio esempio è stato calzante, perché anche tu hai messo in risalto, nel definire la mia considerazione non decisiva nello stabilire la difficoltà di un volume (come in effetti è) come variabili minime possano condizionare il giudizio.
Il metodo analitico consigliato da Ben sarebbe assolutamente accurato e, seppur non completamente decisiovo, certamente molto ben pensato. Mi chiedo però quanto tempo ci vorrebbe per stilare un elenco basato su tale metodo: secondo me ore e ore di analisi per ogni singolo titolo... Insomma un'opera titanica!
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