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Parlando di Kata Kumbas

Re: Parlando di Kata Kumbas

Mi è arrivata una copia di Kata Kumbas II e l'ho spulciata. Prima di giudicare mi riservo di leggerla più approfonditamente, ma chiaramente è pensata oltre che per il gioco classico per un tipo di gioco più simile a regni rinascimentali (non che ne abbia però esperienza diretta). Considero però la prima parte troppo confusionaria. Presenta aggiunte per le classi ma non è strutturata in maniera coerente, manca ad esempio una tabella dei punti esperienza per i livelli 6-10.
Tra i punti positivi devo dire che la metà del manuale di 92 pagine pare tratti di cose tipo centri abitati, malattie e rimedi e altre cose sicuramente di interesse...
Non ho informazioni nel sulla modalità di diffusione, e il materiale non presenta alcuna licenza esplicita, pertanto credo che il materiale non sia distribuito sotto creative commons condividi allo stesso modo, ma tutti i diritti siano riservati all'autore.

Ursha
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Laitia è florida economicamente ed il mondo sconosciuto.

Da manuale e da avventure mi sento di rispondere un secco: NO. No valevole per ambedue le affermazioni: c'è pieno così di descrizioni di città in rovina e campagne feudalizzate (si veda E.L avventura e l'isola della peste). ...Poi ognuno la vede come vuole. Inoltre, secondo me, un'idea di come fosse fatto il mondo fuori gli autori ce l'avevano ma non hanno fatto in tempo a pubblicarla.
Da Malocchi e Birocchi, avventura pubblicata su Sanguinaria, era stata introdotta la Dea dai Tre occhi adorata da degli strani marinai che sembravano più indiani che arabi, ad esempio.
Poi sul mondo sconosciuto... Può anche starci che i giocatori non sappiano le cose ma il master bene o male uno straccio di canovaccio deve pur avercelo e più approfondito meglio è.
...E' il motivo per cui non comprerei mai i Cavalieri del Tempio: fino a che non mi spiegano per filo e per segno come funziona l'Astrale e come funzionano i Corpi Astrali e i Signori del tempio col cavolo che lo compro  tongue già mettere su una campagna storica e una fatica improba, se poi devo narrare senza conoscere il ploot, o peggio ancora devo scrivermelo tutto io, soldi non ne caccio.

Per il resto su certe altre critiche volendo, e dico volendo, sarei d'accordo anch'io.

ORCO NON LASCIARE CHE IL SOLE TRAMONTI SU DI TE DA QUESTE PARTI.
-Scritta in elfico incisa su un tronco d'albero in una foresta incantata

Conigliomannaro
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Conigliomannaro ha scritto:

Da manuale e da avventure mi sento di rispondere un secco: NO. No valevole per ambedue le affermazioni: c'è pieno così di descrizioni di città in rovina e campagne feudalizzate

Anch'io ritengo che sul manuale ci siano linee guida sulla direzione che si voleva dare a Laìtia. E parzialmente posso anche accettare le critiche dell'autore di K.K. II sul fatto che con l'almanacco siamo andati ben più sul dark delle intenzioni degli autori.

Però per quello che ho letto dal manuale del tipo, lui non ha modificato nulla si è solo limitato ad aggiungere ciò riteneva opportuno. Rimanendo egualmente incompleto quanti i vecchi autori nello spiegare certe dinamiche. E in merito allo stile avrei molto da ridire, un esempio per tutti mischiare fattucchieri, religione di mithra e satanismo.

Ursha
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Ursha ha scritto:

E in merito allo stile avrei molto da ridire, un esempio per tutti mischiare fattucchieri, religione di mithra e satanismo.

Dunque io non sono persona informata sui fatti ma...
...A meno che non abbia fatto una macrocategoria che riuniva tutti gli incantatori "divini", per dirla in diendese, non mi sembra una trovata ammirevole.

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Conigliomannaro
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Diciamo che se l'approccio originale era moltiplicare gli incantatori per dare ad ognuno un suo ambito diverso, con questo supplemento abbiamo una commistione perché uno può fare anche un po' l'altro.
Il fattucchiere satanista evoca i demoni, l'alchimista nero può imparare alcune categorie di fatture, l'evocatore può richiamare elementali...
Se vuoi ti passo una copia. per altre cose sarebbe anche interessante...

Ursha
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Si, grazie, anche se lo leggerò con calma che, oltre ad essere malato sono un po' preso da altre cose.

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Conigliomannaro
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Re: Parlando di Kata Kumbas

è arrivato anche a me.. ci sono idee carine, compresi i mostri di uno sguardo nel buio, ma anchio mi riservo di leggerko con piu calma..

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Mi pare opportuno precisare che chi scrive questa recensione non è amante delle filosofie di gioco più moderne (forgiste, narrativiste, free form ecc...) ne del gioco via chat, forum o blog, considerazione importante da ricordare nel leggere la valutazione seguente, in quanto il manuale tratta anche degli aspetti relativi al gioco in chat sui quali non sono in grado di esprimermi con cognizione di causa e quindi ho taciuto.

Al momento è possibile ottenere una copia di questo manuale contattando su facebook Kata Kumbas II.

Sicuramente meritano un plauso:
1.i nuovi incantesimi e nuove evocazioni
2.la parte sulle formule magiche
3.le parti relative alle malattie, che sono molto interessanti se si esclude la nona, e mi è piaciuta l'idea delle cure stile “rimedi della nonna”

Sulla parte economica economia non ho possibilità di parlare con cognizione di causa sulla plausibilit delle cifre riportate.

In definitiva ritengo che se avete passione per questo gioco sia opportuno leggere il supplemento, anche qualora vi ritroviate d'accordo con il seguito della mia analisi.

Passando allo stile devo dire che l'organizzazione mi appare piuttosto confusionaria soprattutto nella prima parte, sarebbe utile un indice, delle tabelle riassuntive dei vari livelli di consapevolezza delle classi e qualche spiegazione su come si raggiungono i 5 livelli aggiuntivi. Inoltre una maggiore separazione fra i titoli principali e il testo favorirebbe la lettura.

Personalmente non sono d'accordo sull'equiparazione del culto di Mitra al Satanismo. Storicamente parlando, sono due fenomeni molto diversi. Inoltre il culto di mitra nella forma che sopravvive al crollo dell'impero romano era un culto segreto per i guerrieri, non capisco quindi cosa centri con gli stregoni.

L'astrologia di Rarte mi pareva sufficiente e caratteristica, con una nota enigmatica (gli dei fuggiti sono ora nascosti nei cerchi celesti?) non vedo il bisogno di aggiungere le costellazioni terrestri.
Nomenclatura e composizione delle formazioni cavalleresche mi pare un paragrafo un po' fine a se stesso, non da alcuna vera informazione che abbia valore.

Visto che le carceri sono Catavine, io avrei parlato di stato Catavino, volendo introdurre il potere temporale fra gli aspetti del nuovo culto. Idem per il fiume Abula che non avrebbe secondo me nessun bisogno di essere sostituito dall'anagramma del Tevere. Penso fra i nomi citati che sicuramente adotterò Nevezia.

Invece riguardo alla sostanza delle regole non sono d'accordo sull'idea che alla fine il satanismo debba essere un cammino obbligato per il fattucchiere. Io ritengo che l'idea di un gioco di ruolo dovrebbe essere di dare ai personaggi possibilità di scelta, non di instradarli su di un cammino predeterminato dalla classe. Se tu dici che non servivano Negromante e Picarro allora per gli stessi motivi il capitano di ventura e il guardiano potevano a mio parere essere uniti.

Inoltre nel manuale originale l'approccio seguito era di moltiplicare gli incantatori per dare ad ognuno un suo ambito diverso, con questo supplemento abbiamo invece una commistione perché uno può fare anche un po' l'altro. Il fattucchiere satanista evoca i demoni, l'alchimista nero può imparare alcune categorie di fatture, l'evocatore può richiamare elementali...

L'idea di metamorfosi in patatina fritta è semplicemente aberrante...

Un altro punto carente riguarda secondo me il sistema per i combattimenti di massa, a mio parere troppo semplicistico. Questo da automaticamente un maggiore vantaggio a chi è più numeroso, ma la storia ci insegna che spesso in battaglia l'addestramento è più importante della quantità.

Ultima considerazione: trattandosi di un supplemento non ufficiale di un gioco defunto avrei preferito che fosse pubblicato sotto creative commons.

Ursha
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Ho ricevuto e dato uno sguardo veloce a KK2...
Penso che la questione della licenza sia solo una svista, anche io non la conoscevo prima che Ursha me ne parlasse.

Credo che la propensione verso il rinascimento sia stata data vista l'illustrazione di copertina del manualone che è un po' a metà fra i quadri di Bosch e un carnevale veneziano. A me infatti ha sempre fatto specie il contrasto fra la copertina e il contenuto (forse è stata fatta a caso?), come idea è anche bella, per l'Italia è un periodo storico più alla portata e per cui sarebbe un gioco più "commerciale", ma a quel punto io riscriverei tutto, magari puntando più su uno steampunk.
Comunque leggendo il manuale di KK non ho mai trovato nulla che desse l'impressione di un'ambientazione positiva, "luminosa" o con una crescita culturale in atto... anzi.

Detto questo però mi chiedo perché di questo KK2 e me lo chiedo più che altro visto il commento postato su Iho's Chronicles, dove dopo una critica dai toni un po' imperiosi e un giudizio lapidario l'autore dichiara chiaramente di voler proseguire la via tracciata dagli autori originali... e allora dovrebbe prima di tutto pensare che Rarte non è la Terra e Laìtia non è l'Italia, quindi perché avvicinarsi di più al nostro mondo conosciuto, come ha palesemente fatto inserendo alcuni elementi come la cabala, il satanismo...

Penso che ognuno possa fare ciò che vuole con la propria fantasia, ma secondo me ci sono delle scelte discutibili e molto sbilanciate, soprattutto dove è andato a regolamentare cose che invece sarebbero potute essere lasciate all'interpretazione o alla discussione tra master e giocatori come il tempo atmosferico (??).

Vedendo i contenuti anche a me non mi convincono i personaggi: il cavaliere di ventura è assolutamente oltre ogni limite rispetto agli altri personaggi con delle eredità pazzesche, il fattucchiere è stato trasformato in un miscuglio di riti e credenze immotivato perdendo la sua peculiarità, l'evocatore che nel manualone è chiaramente definito come rapporto con gli spiriti/demoni, qui trova inspiegabilmente tre scuole di evocazione in più e non si capisce il perché... i draconiani? gli adoratori della dea Kalì/fenice bianca? mutanti? non ne trovo il motivo visto il presupposto dell'autore.

Mi piace invece l'idea del supporto per strutturare un gioco di ruolo più incentrato su una seconda vita vera e propria, anche originale come scelta e forse questa sì forse più vicina al presupposto degli autori.
Infatti trovo molto buona la parte degli artigiani, mercanti e sapienti, cosa che in passato avevo provato anche io a introdurre in KK, ma nessuno voleva giocare quelle classi... chissà come mai smile

Riprendo infine il discorso sull'ambientazione, secondo me KK non è un'ambientazione dark, che io ritengo più un termine che si riferisce ad un elemento estetico, ma un mondo grottesco dove senza pietà alcuna vengono miscelati elementi di crudo realismo come la peste con elementi ironici e buffi come certe credenze popolari, ma che in ogni momento possono portare a situazioni molto violente.
Per essere più chiaro, per me dark è un film di Tim Burton mentre grottesco è il film "l'Armata Brancaleone" e io credo che il lavoro del bestiario e dell'almanacco sia andato più in quest'ultima direzione.

Voi che mi dite?

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Putro
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Re: Parlando di Kata Kumbas

Putro ha scritto:

Credo che la propensione verso il rinascimento sia stata data vista l'illustrazione di copertina del manualone che è un po' a metà fra i quadri di Bosch e un carnevale veneziano.

Ricordo di aver letto da qualche parte sul suo sito, che Jhon Howe fece quella copertina un po' frettolosamente e in seguito non fu soddisfatto del risultato finale.

Putro ha scritto:

Detto questo però mi chiedo perché di questo KK2 e me lo chiedo più che altro visto il commento postato su Iho's Chronicles, dove dopo una critica dai toni un po' imperiosi e un giudizio lapidario l'autore dichiara chiaramente di voler proseguire la via tracciata dagli autori originali...

Per mail a me ha  in sostanza risposto alle osservazioni che sollevato replicando ha fatto quello che si adeguava alle sue preferenze, quindi a maggior ragione il suo discorso è incoerente.
Cito testualmente:

Andrea_Rosati ha scritto:

Per quanto riguarda il fattucchiere ed altre cose storiche, non mi interessa la storiografia... invento quello che mi pare.
I segni celesti ne ho aggiunti due perché erano solo sei, ed io ho creato otto mesi. Non mi interessa quello che c'era scritto in kata kumbas originale, poichè dico all'inizio che queste regole sostituiscono le precedenti.
Il fattucchiere diventa satanista perché deve diventare il nemico pubblico del nuovo culto.
Il capitano di ventura ed il guardiano sono due cose differenti: Uno è militare, l'altro poliziotto. Ci sono alcune commistioni ma i personaggio rimangono separati ed identificati.

Comunque l'autore conferma che da il permesso al riutilizzo delle informazioni presenti sulla sua guida.

Ursha
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